Winnie

Anche quest’anno sembra essere arrivata Pasqua (tre volte l’ho scritta prima che il correttore automatico mi desse l’ok…) vorrà dire qualcosa? (Ormai mi faccio le domande e mi do le risposte). Insomma, dicevo, non pare perché il tempo è quello che è e qui non fa che piovere e tirare quasi bora. E poi per le minacce di terze guerre addirittura mondiali che leggiamo dovunque. Ecchecaspita! Magari non ce ne siamo accorti ma, anche se non proprio mondiale mondiale, la guerra è già qui.

Ma vorrei lanciare un barlume anche se fioco, di speranza. Secondo me non si farà. No, non si farà e per almeno due o tre buone ragioni (spero che lo siano almeno).

La prima è che Putin comincia a dare segni di cedimento psicofisico. Ma come? direte voi (eddai, lo so…) Ma se sembra più in forma che mai…

Ma no, rispondo io, guardatelo, ha 72 anni, ha avuto il placet per altri sei anni, 6, amici ne ha ancora ma pochini, giusto lo squinternato coreano, l’iraniano e il cinese (ma dai cinesi mi guardi Iddio che dai nemici…) e dunque si sente un po’ deboluccio anche se mostra i muscoli. Però sa di avere molti amici qui, in Italia e questo lo conforta un poco, ma non basta.

Neppure quelli sconsiderati di americani sembrano più tanto nemici (almeno agli occhi del mondo) dopo che gli hanno rivelato la possibilità dell’attentato, poi, purtroppo avvenuto, Vuol dire che a certi livelli si parlano ancora e fin che c’è un minimo di “dialogo” c’è speranza.

Ma poi, udite udite (ma chi?) una ragione che taglia la testa al topo: Trump non vincerà! Non vincerà, avete capito bene , primo perché è fuori combattimento, messo alle corde da tutte le sue imprese finite sul banco degli imputati e tra poco se la deve vedere con un altro processo ancora e di quelli tosti: si confronterà con la porno diva o ex tale, detta Stormy Daniels e li…saranno dolori. Melania non glielo perdonerà, fin che si dichiarava innocente lei lo ha accolto tra le sue braccia materne ma se viene fuori che è colpevole e mentre lei gli sfornava il loro primo ed unico pupo lui si spupazzava la regina del porno…mi sa che sentiremo il botto e potrebbe crollare anche la Trump Tower e ci saranno pochi dubbi su chi è stato.

E poi è oberato e questa ultima settimana lo ha visto in affanno a mendicare presso i suoi fans per pagare le rate del mutuo…della galera.

Quindi avrà davvero poco tempo per campagnare e raccontare le sue fole ai maga fans che sembrano già piuttosto spompati. E poi, ancora più decisivo, le star di Hollywood lo schifano: De Niro (mi pare se non mi sballio – cit.) ha detto che non lo vorrebbe interpretare neanche morto e che farà campagna, mare e monti contro. La scrittrice che ha vinto la causa contro di lui ha detto che non deve fare paura perché “non è nulla” è un fantasma senza spirito…

E senza Trump, Putin si sentirà solo e meno spiritato di sempre e anche un po’ abbandonato.

Ecco, lor signori che leggeranno (ma chi?) penseranno che sono impazzita, ma io vi dico, signori che no, non sono impazzita…oggi. E’ da ‘mò…(e bisogna anche pur esserlo un po’ pazzi per sopravvivere in questo mondo di …prodi).

Ecco, ora che vi ho spiegato le ragioni del mio cauto ottimismo non mi resta che augurarvi e “ci” una davvero Buona Pasqua (questa volta è passato subito). Anche se c’è stata un po’ di maretta sul blog, e va bene, sono veneziana, spesso sono “serenissima” ma più spesso ho un brutto carattere. ma insomma, siamo tutti (o quasi) vaccinati e adulti, possiamo anche passarci sopra alle mie “marachelle” e anche alle vostre.

Oppure, fate un po’ come vi pare, io faccio anche da sola ( me le canto e me le suono) come canta Loredana (anch’io canto, e canto anche bene, dicono, non lo sapevate?) e anch’io sono pazza…ma non di me (almeno non sempre) ma pazza e basta.

E poi sono umana anzi donnana…insomma un essere con due gambe, come dicono gli animali della Fattoria di Orwell e anch’io come tutti posso sbagliare. Ma non porto rancore, l’odio non so cosa sia e se mi inca…volo mi passa quasi subito, non ho copertine di Linus ma un Winnie the Pooh che prende sempre le mie parti. Occhio…

Figure

Conosco la forma del tempo
è fatta di tante figure,
figure che hanno col tempo,
cambiato di forma e colore.

Che sono rimaste però
fissate per sempre nel cuore.
Le ho tutte davanti ogni giorno,
mi parlano spesso di me.

Sorridono oppure sono tristi,
dipende da come le guardi.
Si fanno più indietro ogni volta
che provo soltanto a parlargli.

Il tempo da forma ai ricordi
di tanti che non son più quì,
che sono però a me d’attorno,
che stanno al riparo di giorno.

Ma il tempo che arrivi la notte
e li sento girar per le stanze.
Lo fanno con gran discrezione
e il tempo scandisce le danze.

Beau geste

Mettiamo che io potessi interloquire direttamente con Giorgia Meloni, premier italiana, le vorrei dire alcune cose. Una per esempio sarebbe questa: ma perché non ritiri subito la querela per diffamazione nei riguardi del professor Luciano Canfora?

Faresti un bel gesto e poi, capisco, la definizione “nazista nell’anima” che Canfora ha dato di te è pessima, brutta, cattiva e persino becera. Si, è vero.

Ma dopotutto viene da uno che sta all’opposizione e dicendo queste cose si squalifica da sé ed è un vero peccato perché è una personalità conosciuta in tutto il mondo per il suo impegno e la sua grande cultura. Che sia un po’ “prezzemolino” ci sta, ha tante di quelle cariche e parla a raffica dovunque venga invitato, ma se non lo fa uno che ha fatto delle “belle lettere” la ragione della sua vita, chi altri?

Guarda – le direi in confidenza, fossi in te me ne farei addirittura un vanto.

Ma si! Ma tu guarda il pulpito da dove arriva questo bel “complimento”, da uno che ha ciccato parecchio quando sei arrivata a Chigi, un comunista così che neppure il famoso personaggio di “Un sacco bello”…dunque? Non potevi aspettarti altro. Un professore della sua fama poi troverà sempre il modo di cavarsela, si arringherà da solo e finirà che ti rivolterà la frittata tanto che te la potresti dover mangiare persino bruciacchiata.

Canfora, dicono, i sinceri democratici (sostenitori della teoria del lasciamo gli ucraini nella m…e togliamoci il pensiero…) ha solo esercitato un suo diritto costituzionale. Embeh? Che le offese sono diventate costituzionali? Eh già, se a profferirle è un tipo noto e arcinoto, amato e pluripremiato come il professore, si. Perdinci! Hanno persino stilato petizioni i suoi amici, sono pronti a fare quadrato e anche cerchio intorno a questa figura di “eroe”.

Senti amme, Giorgia, lascia perdere, perdonalo, non ti curar di lui e diglielo con garbo: professò te perdono, vai in pace.

E’ Pasqua, sii magnanima, generosa nell’anima, anche se Canfora ti sta un po’ sull’anima, perdonalo e lascialo di stucco o meglio senza parole.

Quale migliore punizione per un filologo di chiara anzi chiarissima fama?

Distintamente ecc. ecc.

Che facce!

“Lei è veramente un cretino”. La frase è stata pronunciata ieri in Tv nella Trasmissione di Bianca Berlinguer “E’ sempre Cartabianca” da Alessandro Orsini. Mentre stava parlando con la solita sicumera della guerra in Ucraina e diceva che “il Donbass è spacciato”, il giornalista di Repubblica, Cappellini, visibilmente irritato dall’arroganza di questo personaggio che presenzia tutto quello che può pur di farsi pubblicità e propagandare la sua posizione filorussa, ha fatto un sorriso e si è passato una mano sulla faccia. Orsini, imperturbabile mentre sembrava non averci fatto caso e stava continuando dicendo che la Nato accetta le “vittorie” dei russi per non scatenare la terza guerra mondiale, con lo stesso sguardo fisso nel nulla e lo stesso tono di voce ha pronunciato la frase: “Cappellini lei è veramente un cretino”. Naturalmente Berlinguer lo ha ripreso e lui ha continuato dicendo di non accettare che gli si rida in faccia.

Cappellini ha replicato che “è un disturbato” dimostrando di essere persino troppo educato, fossi stata al suo posto gli avrei risposto ben altro.

https://www.open.online/2024/03/27/cartabianca-orsini-vs-cappellini-insulti-video/

https://www.repubblica.it/politica/2024/03/27/news/orsini_cappellini_cartabianca_berlinguer-422380751/

Questo personaggio è stato denunciato per diffamazione dalla comunità ebraica romana e lui li ha invitati a trovare una conciliazione. ma ha anche detto di non temere il giudizio ma di volere portare la discussione nelle università. Aperto al dialogo solo quando gli fa comodo e pronto ad istigare le “masse” per i propri fini.

L’arroganza di questa persona è palese, con quell’aria dottorale sdottora dovunque gliene danno la possibilità ed è chiaramente di parte anche se finge neutralità. La scenetta con Capellini dimostra quanto è rispettoso delle idee altrui e quanto le sue narrazioni siano viziate dal culto della propria personalità e conclamato narcisismo.

Ma come lui oramai in Italia ce ne sono tanti, sostenitori, a loro dire, della pace e della soluzione negoziata, sono, al contrario, di fatto, sostenitori delle politiche di Putin. Non solo, da quando sulla scena è comparso ancora il conflitto Israelo- Palestinese, si vanno prodigando esclusivamente pro Palestina dimenticando del tutto i crimini commessi da Hamas. Le violenze e gli stupri sulle donne israeliane in ostaggio e durante l’attentato del 7 ottobre, non sembrano turbarli, loro pensano solo ai palestinesi e condannano Israele ( e, ovviamente, gli americani) ma “dimenticano” di condannare Hamas per questi crimini odiosi. Le donne rilasciate stanno parlando e raccontano di violenze inaudite e spaventose ai loro danni mentre erano loro prigioniere. Ma i nostri pacifisti senza se e senza ma e pro Russia e pro Palestina, se ne fanno un baffo.

Come non si sente un belato sul trattamento dei detenuti arrestati in seguito all’attentato al teatro in Russia. I quattro che sono stati fotografati e filmati in condizioni spaventose per le torture subite, non hanno indignato i nostri negoziatori a oltranza, i nostri pacifisti accorati solo a denunciare una faccia della medaglia mentre dell’altra, violenta ed esecrabile, non si curano. La ignorano, non la vedono, non la sentono e come le tre scimmiette, non ne parlano.

Sono cresciuta credendo in valori come libertà giustizia, pace e solidarietà e mi ritrovo a questo punto della mia vita ad assistere ad una grande ipocrisia che non pensavo potesse esistere soprattutto mei miei connazionali. Il non volere vedere l’altra faccia della medaglia, in voler giustificare ogni nefandezza, voler dare colpe a chi non ne ha per, al contrario, tacere se non giustificare (anche col silenzio) le atrocità commesse da chi si arroga il diritto di uccidere e torturare e violentare nel nome di una presunta rivendicazione di “diritti” che non possono mai essere ottenuti con la violenza, veri o presunti che siano. (Nel caso della Russia solo presunti).

E per questo, da italiana, mi dissocio dai vari Orsini, Santoro, Basile, e da tutti coloro i quali avendo la possibilità di parlare a tante persone, non la utilizzano per raccontare le verità, ma per falsarla, travisarla, portare acqua al mulino di chi vuole prendersi con la violenza quello che considera un suo “diritto”. Come mi dissocio dai finti pacifisti italiani che, con una mano chiedono la pace ma con l’altra negano anche l’evidenza più smaccata della violenza di chi commette atrocità che si vogliono far passare come “giuste rivendicazioni”.

Eccone un altro:

https://www.la7.it/laria-che-tira/video/attentato-a-mosca-santoro-putin-non-e-un-mostro-come-possiamo-dire-che-lucraina-non-centra-nulla-25-03-2024-533385

In Ucraina c’è un popolo che si difende da una invasione non provocata e resiste da due anni coi denti e con la tenacia di chi ha la determinazione della disperazione. Nella striscia di Gaza la situazione è grave e però questo non giustifica l’omissione della denuncia delle violente provocazioni, degli stupri, delle minacce ad Israele da parte di chi si fa scudo della popolazione innocente.

In entrambi i casi c’è una evidente e sfrontata negazione dei fatti che non vengono mai raccontati con obiettività da certi personaggi, ma vengono diffuse “opinioni” che vanno nella direzione di condannare chi si difende, nel caso degli ucraini e di vedere solo le ragioni dei palestinesi nel conflitto in Medio Oriente. E tanti miei connazionali ci “cascano” e ripetono, spesso a pappagallo teorie diffuse da chi ha interessi di varia natura, personali o politici, a diffondere visioni parziali e faziose delle varie realtà.

Stagnola

Ricordo bene il giorno in cui la diciottenne Camilla Canepa è morta. Erano i giorni dell’open day, famoso per aver dato ai giovani la possibilità di poter “finalmente” frequentare di nuovo le discoteche e vivere normalmente dopo anni di restrizioni a causa del Covid. Gli avrebbe permesso di ottenere il famoso Green Pass, il lasciapassare per la felicità. Contestato dai cosiddetti tanto insultati ovunque No-Vax che non erano affatto contro il vaccino ma contro una terapia sperimentale obbligatoria che non forniva nessuna garanzia di non contrarre la malattia ma, al contrario, poteva avere effetti avversi anche letali.

Questa povera ragazza ora testimonia che AVEVANO RAGIONE. Dopo anni in cui si è cercato di negare l’evidenza omettendo persino dalle cartelle cliniche l’attestazione dell’inoculazione del vaccino che ha causato la morte di Camilla. Ma non solo, ora sappiamo che due medici ricercatori avevano avvertito il famoso CTS della pericolosità del vaccino ed avevano cercato di fermare gli open days, ma erano stati ignorati come mosche fastidiose e forse, persino definiti No Vax dai geniali sostenitori del vaccino miracoloso.

L’amarezza dell’ematologa Anna Rubartelli e dell’ex primario Enrico Haupt, che scrissero per bloccare gli Open Day e prepararono le linee guida per trattare la sindrome fatale alla 18enne

Da La Repubblica.

Non solo, i due medici avevano anche preparato una cura che avrebbe potuto salvare la ragazza, ma la Regione Liguria l’aveva ignorata.

Ora ci sono cinque indagati tra i medici che hanno trattato il ricovero in ospedale della povera ragazza ma non sono loro che andrebbero indagati o non solo, qualcuno gli doveva aver suggerito di non segnalare l’avvenuto vaccino sulla scheda, non credo sia stata una loro iniziativa. Ma “sono sempre le strasse che vanno per aria”…

Quel qualcuno deve essere trovato ed incriminato. Come lo dovrebbe essere anche l’ex ministro Speranza che aveva annunciato con grande pompa l’avvento di quei fatali open days e dietro a lui l’ineffabile premier con la pochette che ha la responsabilità di tutto quello che è avvenuto durante la pandemia, per avere emanato decreti restrittivi nonsense e non aver previsto invece terapie e cure e iniziative che potessero arginare all’inizio l’espandersi dell’epidemia.

La morte di Camilla Canepa e di altri giovani e meno giovani causata dal vaccino va ascritta non solo all’incompetenza del governo ma alla sua arroganza , compresa quella dei signori membri del CTS che per anni ci hanno imbonito con sufficienza tesi e antitesi sui vaccini senza prendere seriamente in considerazione la pericolosità di alcuni e snobbando con sufficienza qualsiasi cura alternativa.

Tutti lor signori andrebbero indagati e puniti. La morte di Camilla è un po’ anche loro responsabilità.

E non mi si venga a dire che è un “caso isolato” perché abbiamo visto come sono riusciti a imbrattare le carte per non farci sapere la verità.

E sarebbe ora e tempo che ai famosi No-Vax dei quali si è detto di tutto e di più fino a classificarli ad esempio proverbiale di stupidità, venisse ridata la dignità che meritano, perché quell’epiteto diventato simbolo di ignoranza e facinorosità è ingiusto e ignobile. Loro avevano visto giusto dentro l’ipocrisia di chi voleva far passare per oro quello che non era neppure stagnola.

https://www.open.online/2024/03/25/camilla-canepa-vaccino-astrazeneca-regione-liguria-cts/

Croce

Non si può non chiedersi come sia potuta succedere una simile carneficina in un teatro zeppo di persone compresi bambini, in un paese che è in guerra da due anni e che aveva avuto notizie certe che poteva subire attentati.

E mi sono chiesta come mai girassero subito, a botta calda, i video del massacro. Chi aveva avuto il tempo e l’anima per riprendere quello che succedeva?

La risposta l’ho avuta dal mio “amico” The Guardian che non ringrazierò mai abbastanza per come mi tiene informata su quello che succede senza la pretesa di catechizzarmi e cioè che sono stati gli stessi attentatori a riprendersi mentre sparavano per avere le “prove” della loro massima crudeltà. Non bastano i morti e i feriti, no ci voleva anche la ripresa in diretta della strage che è la crudeltà elevata alla massima potenza.

Immagino con un balzo al cuore e all’anima cosa possa provare un congiunto di una delle vittime mentre lo vede in quelle condizioni. La crudeltà senza limiti e la crudeltà non ha limiti.

Come sosteneva Hanna Arendt nella Banalità del male:

Quel che ora penso veramente è che il male non è mai “radicale”, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso “sfida”, come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua “banalità”. Solo il bene è profondo e può essere radicale.

Ora che i russi si sentissero leggeri e felici prima di entrare in quel teatro e che non vedessero l’ora di applaudire i loro beniamini, non sembra esserci dubbio: un concerto rock è sempre un’occasione per fare festa e, immagino, nessuna paura ma solo la gioia di esserci e di poterlo raccontare. Forse anzi certamente, avevano piena fiducia nelle forze di sicurezza, si sentivano sicuri…ma no, non lo erano, ma non solo, sono stati massacrati con estrema facilità come se nessun ostacolo si fosse frapposto tra loro ignari ed inermi e quella follia di uomini armati e crudeli, senza pietà. Uomini? No!

I russi se lo chiederanno se lo Stato abbia fatto abbastanza per proteggerli? io penso di si. Anche se non sapevano nulla dell’allarme lanciato dagli americani, non possono non aver pensato, come faccio io: ma dove stavate forze di polizia, guardie armate, servizi di sicurezza, mentre ci massacravano? E come avete potuto permettere di organizzare un simile evento in una situazione come l’attuale e lasciare quasi incustodito un teatro di quelle dimensioni?

La portavoce di Putin ha avuto modo di sfoderare la sua “ironia” anche in questa occasione:

” “I wish they could have solved the assassination of their own President Kennedy so quickly,” she wrote on Telegram. “But no, for more than 60 years they have not been able to find out who killed him after all. Or maybe that was Isis too?”

Dice che gli americani non hanno saputo scoprire chi ha ucciso Kennedy in 60 anni…o è stata l’Isis? Per dire, questo è il “ringraziamento”.

Poteva risparmiarsela? No, non poteva, ha scelto quel “mestiere” e lo fa come meglio sa farlo ma non è detto che sia bene.

Il prode Anselmo dal canto suo, non crede molto alle rivendicazioni e preferisce gettare la croce addosso agli ucraini.

Già, avrà pensato, la portano cosi grossa che un po’ più pesante non gli potrà fare troppo male…naturalmente sperando che invece sotto quella croce si schiantino.

Manca poco alla santa Pasqua.

Marziana

L’idea (meravigliosa) che, pare si sono messi in testa i caporioni di Bruxelles è di utilizzare i profitti sugli interessi bancari dei fondi congelati da due anni agli oligarchi russi. Insomma prendere quei soldi (diversi miliardi di euro) non andrebbe and intaccare i patrimoni degli amici del presidente russo, che rimarrebbero intatti, ma “solo” la cifra corrispondente agli interessi che attualmente si stanno accumulando, principalmente nell’Istituto di Credito dove sono stati messi “al fresco”.

Beh, al presidente russo ed ai suoi amici, il fresco, piace, ma non gli dispiace neppure qualche tiepido panorama esotico da esplorare con gli yachts di cui sembrano ben forniti, alla faccia della miseria e della povertà. Lo stesso presidente pare ne abbia uno ormeggiato a Carrara, al porto, e sembra essere piuttosto grandino e lussuosetto. Sempre alla faccia dei compagni comunisti lavoratori delle campagne sterminate della grande Madre. Centoquaranta metri, sei piani, 22 cabine…insomma il compagno Vladimiro pare non abbia badato a spese e magari a costruirglielo siamo stati proprio noi italiani che nel campo marittimo siamo piuttosto noti.

Forse, non saprei, ma potrebbe pure darsi. Quello che pare certo, anzi sicuro è che paghiamo una vera e propria “barca” di soldi per mantenerlo. Eh già, lo tiriamo a lucido tutti i giorni, lo lustriamo e lubrifichiamo e manteniamo anche una parte della crew la quale, giustamente, ha i suoi bravi diritti alla sopravvivenza decorosa.

Ma divago, anzi, sto imbarcando acqua…. Dunque dicevo, ah si, trattenere almeno gli interessi sui beni congelati non mi pare un’idea malvagia. Anche se il solito portavoce del presidente ha già detto che ci faremmo la figura dei briganti e perderemmo prestigio e credibilità internazionali…perbacco le sa dire bene le cose il portavoce, per nulla porta cotanta voce che sappiamo essere autorevole oltre che prestigiosa e credibile.

Insomma, per farla lunga, quei soldi potrebbero andare in aiuti per l’Ucraina e se avanza qualche spicciolo ( se ho capito bene) anche per aiutare i paesi che la stanno aiutando.

In fondo, gli Usa, i maggiori “aiutanti” della Resistenza ucraina, avrebbero anche diritto a fare una pausa, una sosta ai box e se poi arriva Quel Soggetto, il rosso malpelo a presiederli (o ad occuparli), con tutto quello che deve spendere per pagare il fio delle sue colpe, quei soldini , potrebbero andare in aiuto a lui, che sarebbe come darli all’ultimo dei mohicani, oops, americani perché anche un presidente se serve va aiutato a “resistere”.

E quindi l’Unione Europea potrebbe studiare un piano ben congegnato per non incorrere nelle ire funeste dei poveri ricchi e rimanere dentro i termini di legge, tanto cari alla oligarchia russa ed al suo capintesta e pare lo stia facendo.

E’ sicuro però, che i vari portavoce si indigneranno e strilleranno come aquile selvatiche (pare siano più stridule) contro il bieco Occidente reo di penalizzare ed umiliare ed accerchiare i poveri (ricchissimi) russi e non sarà facilissimo convincerli che in fondo non sarebbe poi cosa tanto bieca dare un poco di quel tanto a chi non ha più niente a causa loro.

Non sarà facile, ma ormai niente è facile in questo scorcio di secolo che ci sta mostrando i risultati di un “progresso” che ci sta riportando indietro di qualche secolo ma si devono pure guadagnare lo stipendio i vari funzionari UE, che funzionino caspiterina e che se la studino ben bene e che la cosa vada in porto. Magari trovando anche il sistema per liberare i porti italiani dagli yachts di Vlady&Co. perché se penso che anche le mie tasse vanno per pulire il ponte di quei barconi di lusso, mi viene voglia di farmi marziana.

Limiti

La libertà di espressione sancita dalla Costituzione è una bella cosa, per anni in Italia è stato proibito manifestare il proprio pensiero dal regime fascista che sappiamo tutti come è finito.

Ma libertà di espressione non significa poter dire o scrivere tutto quello che si vuole, come e quando si vuole. Ci sono delle regole da rispettare. Esiste il reato di diffamazione che punisce chi offende una persona in pubblico ed è ancora più grave quando questa offesa viene diffusa a mezzo stampa.

Questo spazio è piccolo ma ha un discreto numero di lettori e negli anni sono riuscita a mantenerlo dentro a delle regole che mi sono imposta fin dall’inizio e che non é stato facile far digerire a chi ha preteso di entrare qui a scrivere tutto quello che gli passava per la testa. Per anni mi sono dovuta imporre, cancellando i post che ritenevo potessero offendere la sensibilità di qualcuno, sia lettori che politici e, in generale, che ritenevo non pubblicabili per il contenuto di “odio” che mi è sembrato di cogliere (e non solo per ottemperare alla Legge ma per mia scelta personale). E per questo sono stata anche spesso offesa pesantemente. Offese che, ovviamente ho cancellato.

Non sempre tutto è attribuibile all’odio e ci sono molte sfaccettature dell’odio, ma sappiamo tutti a cosa mi riferisco con questa parola. Io stessa ne sono stata vittima più volte, mi sono difesa come ho potuto e qualche volta avrei anche potuto denunciare ma non l’ho mai fatto.

Ho altri “pensieri” e la vita è già abbastanza difficile senza che ce la complichiamo ulteriormente.

Quando ho iniziato a scrivere qui ho messo subito in chiaro le cose e devo dire che la maggior parte dei miei lettori ha capito e si è attenuto alle regole senza protestare, chi non ci sta ha lasciato il blog. Negli anni ho cancellato o censurato davvero molto poco perché non mi piace farlo e le discussioni sono andate avanti nei vari post abbastanza tranquillamente anche se vivacemente.

Ora vengo al sodo.

Chi mi legge tutti i giorni ( e gli sfugge molto poco) sa o dovrebbe aver capito, che un frequentatore abituale e molto assiduo si è molto contrariato ed ha protestato perché gli ho cancellato un commento. Capisco che si possa rimanere male, lo capisco benissimo, ma non si può, a mio parere eccedere con le proteste arrivando ad offendermi.

Non farò il nome, già sapete a chi mi riferisco, ma, poiché non ho aperto un blog per farmi insultare e neppure però mi piace che le cose prendano una piega sbagliata e vengano fraintese, voglio essere chiara. Il commento cestinato era una accusa infondata e molto grave nei riguardi di una persona che ha pagato con la vita la sua opposizione ad un regime. parlo di Alexiey Navalny, il dissidente russo del quale si è molto parlato in questi giorni anche su questo piccolo spazio e che è morto “improvvisamente” in un carcere duro in Siberia.

Ne ho scritto io, molto, ma ne poteva scrivere chi voleva in quanto do sempre spazio ai commenti di chi vuole partecipare. Ma ci sono dei limiti che non derivano dalla “paura”, come questo signore ha voluto “gentilmente” farmi osservare e cioè che io avrei paura di pubblicare un commento perché sempre secondo lui, temo di andare “controcorrente”.

Ecco, questa, signori, è un’accusa che respingo decisamente. Credo di aver passato la vita ad andare controcorrente e non è sempre stato facile e sentirmi ora accusata da un lettore assiduo di questo blog di avere paura di andare controcorrente è una cosa che ritengo inaccettabile. E non lo scrivo qui per ricevere consolazioni da parte di nessuno, ma perché credo giusto che chi mi legge da anni conosca la mia versione dei fatti e i fatti sono questi: ho cestinato un post che diffamava con una grave accusa una persona che è morta per aver protestato contro un regime. Una persona che lottava per la libertà del proprio popolo e che ha fatto quella fine che sappiamo a soli 43 anni e che, a mio parere, merita rispetto. E le opinioni sono una cosa, le accuse o le offese, un’altra. Di più se questa persona è morta e i morti, credo, vadano lasciati in pace.

Non ho cestinato quel post per “paura” ma perché leggerlo mi ha profondamente indignata e mi sono messa nei panni di chi amava quella persona e che se lo avesse letto ne avrebbe provato un grande dolore e non se lo merita.

La reazione, devo dire piuttosto scomposta della persona che non cito, mi ha sorpreso. Anche se ormai la conosco bene, virtualmente, ovvio, mi ha sorpreso e amareggiato. Lo confesso, non me l’aspettavo. Le offese nei miei riguardi che ne sono seguite, le trovo ingiuste e persino ridicole.

Ma io posso anche passarci sopra e dimenticare, ma volevo che fosse chiaro che se non passo qualche cosa ho le mie buone ragioni e se ho le mie buone ragioni mi aspetto che chi frequenta da anni questo blog le accetti, le rispetti, magari protesti pure, ma est modus in rebus e non si può, neppure su un blog, superare certi limiti.

Night all around

Night on top of the trees and
under the clouds and night
inside my soul whenever
I look around and it’s dark.

Trees already filled with
green glory of the new
leaves and no sound to be
heard.

Night in my heart and soul
night all around up and down
night in the black old space
of the universe.

The door is not easy
to open as if thousands
of years have passed and
rust had eaten the key.

But I still managed to
get in with night all
about me.

Un bambino con la barba

Giorgia Meloni parla di “maggioranza coesa”. Sarà ma per Salvini la coesione con Putin è più forte di quella che ha col governo del quale è ministro.

Ma Salvini è così non se ne può fare troppa filosofia. Lui è pratico. O praticante e semmai praticone, della politica. Si poteva lasciare fuori dal governo? No. La Lega è la Lega e col centrodestra ci sta da sempre, anche se ha avuto una parentesi nella quale si è accomodata in un governo tricchetracche guidato da uno che ama i campi larghi ma solo se si coltivano le sue rape delle quali ha tanta considerazione (anche lui, infatti è un famoso grillorapa).

Ma poi tutto ritorna. Ogni tanto apre quella bocca e non sa tenere a bada le parole che gli escono motu proprio. Ha detto: “«Han votato, prendiamo atto. Han votato e quindi quando un popolo vota ha sempre ragione ovunque voti. Le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince che quando uno le perde».

Ma perché parla Salvini? Parla perché i giornalisti sono terribili, sanno che se parla dice qualche emerita sbroccata. E come un eterno bambino ( con la barba e piuttosto ispida pure) che non vuole lasciare il suo giocattolo preferito. Ma sbrocca a ragion veduta perché sa che molti italiani, anche quelli che non voterebbero mai Lega, su Putin sono d’accordo con lui. E’ un bambino, ma furbo.

E la maggioranza coesa deve fare i conti con le sue sbroccate e col fatto che lui è una mina vagante, rullante e sbroccante. Ma Giorgia lo sa e quando li conosci, se puoi li eviti e se non puoi li coesi.