Santoro come fa?

Mi auguro che Michele Santoro ce la faccia. Ha detto “lotterò fino all’ultimo respiro”…ma come? Ma, Michele non sei un pacifista con la P maiuscola? E allora? La “lotta all’ultimo respiro”..eh eh, beh, beh, non si addice ai pacifisti. I pacifisti non lottano all’ultimo respiro, al massimo al penultimo, ma poi, quando vedono che la lotta è “impari”, che nun c’haa fanno, allora cedono, si ritirano, alzano bandiera bianca (non balena bianca…). Insomma, deve ottenere una manciata di firme nei collegi siciliani e sardi altrimenti non ce la fa a presentare la sua lista alle Europee (ma ho capito bene)? Si, pare, stia mendicando letteralmente firme da tutti, amici e nemici (politici si intende) pur di farcela. E io, ripeto, glielo auguro di cuore. Ma non si contraddice un poco con questa lotta cosi ostinata? No, lui lotta per la Pace e per ottenere la pace si lotta contro tutti e tutto “fino all’ultimo respiro”. Proprio come stanno facendo gli ucraini.

Già, come stanno facendo gli ucraini che Santoro giudica un po’ tignosetti a voler vincere una guerra che sanno di non poter mai vincere…e allora? Michele come la mettiamo? Pure tu stai lottando per vincere una “guerra” che potresti perdere, dunque?

Ma, ripeto io gli auguro di vincerla e di presentarsi con la sua bella lista alle Europee e poi vedremo se Pace, Terra e Dignità ce la farà. Ma ce la fa? Ce la fa, ce la fa. C’é Totò che gli da una mano, ma non il principe, no, ma quel democristianone di Cuffaro che a Vauro (lista Santoro) piace taaannntooo.

Per dire, cosa comporta la “lotta all’ultimo respiro” anche allearsi col “nemico”, quello che conta è il risultato. In politica nulla è scontato e Santoro non è uno che chiede sconti, chiede solo firme. Un po’ come Donald che le chiese alla Georgia (Nooo Meloni, ma stato) quando aveva capito che stava per perdere.

Bisogna però anche saper perdere. Mi pare che questa sia la lezione che proprio Michele vuole dare a Zelensky, ma per lui non vale, a perdere questa opportunità della vita non ci sta ed é giusto non ci stia: per i sogni bisogna lottare e chi non lotta pacifista (non) è, è, è. ….

Solo, direi, una ultima cosa. Vanno bene Odifreddi, Vauro, e gli altri tutti rispettabili personaggi candidati con Santoro, ma Nicolai no. Santoro, Lilin no. Pensaci. Un fakenewser che racconta palle sugli ucraini per dare una mano a Putin….eddai.

Ma che Pace, che Terra, che Dignità pensi di trovare con un tipo simile in lista, Santoro?

Dunque, riassumendo, io speriamo che ce la fai, Santoro, perché è giusto che tu possa dire la tua in Europa, e ne hai da dire dall’alto della tua esperienza e anche stazza, diciamolo, ma se poi rimani sbarrato non piangere per favore e non andare da Fazio, per favore, da Fazio no. Li ormai ci vanno in troppi, tu distinguiti dal mucchio dei Faziosi, hai troppo passato per rovinarti così tanto il presente.

Lotta fino all’ultimo respiro e vinci, perdinci. Cosi si vince, solo se si lotta all’ultimo respiro, pervinci e anche pervacco. Lo vedi Putin come fa? C’è qualcheduno che lo sa?

Il “Cocco(San)toro (di Totò) come fa?

Figura barbicaprina

Magari è un tema un po’ banale, futile se vogliamo, con tutto quello che succede, ma non posso non sentire quel certo prurito alle dita che mi suggerisce di utilizzare la tastiera per parlare anche di questo: il furto (o presunto tale) di boccette di profumo dell’onorevole Piero Fassino al duty-free dell’aeroporto di Fiumicino.

Pare che sia stato denunciato dai proprietari dello stesso perché sarebbe recidivo, cioè, alla terza che mi fai, ti denuncio e te ne vai…

Si perché pare che l’ex sindaco di Torino, deputato del PD non sia nuovo a fatti del genere ma che sia la terza (minimo) volta che viene colto “in fragranza”( non è mia ma la riporto perché mi è piaciuta). E pare che lui si sia difeso con gli agenti che lo hanno fermato esclamando : lei non sa chi sono io”!.

Perbacco, che uomo, che dignità, che coraggio. Lo stesso che quella volta in Parlamento ha detto che lui guadagna “solo” cinquemila euro al mese (sono di più) o quella volta che lo hanno intercettato al telefono mentre diceva la famosa frase: “Abbiamo una banca”?

Insomma questo signore cosi azzimato, perbene, col volto sempre corrucciato di chi pensa sempre a come risolvere i problemi del paese, sembra avere qualcuno ( a cui pensa spesso) che non aspetta altro che di ricevere il regalo di una bottiglia di costoso profumo francese. Ma non credo che la persona in questione sia informata del fatto che l’onorevole non la paga, no, non credo proprio che le mostri lo scontrino ma neppure che le dica: guarda cara, l’ho rubata per te al duty free. Ma, mi perdoni, onorevole è solo la mia fantasia che stra parla e forse lei il profumo lo, diciamo, asporta, per altre ragioni non note.

Insomma, pare, ma dico pare, mi perdoni Fassino se faccio illazioni sulla sua condotta perlomeno strana, ma se sei diretto a Strasburgo, il profumo non lo porti alla moglie che non sta di casa li, ma a qualcuno che non sembra essere lei. E per non lasciare prove in giro, visto che magari è anche distratto, “dimentica” di pagarlo così non ci sono scontrini imbarazzanti che girano nelle tasche o altrove….

Fa anche un po’ ridere a pensarci: Fassino con un’amante a Strasburgo alla quale porta regali profumati “grattati” mentre percorre la via che lo conduce verso di lei…che romantico.

Ma, caro onorevole, lei mi ricorda l’onorevole Trombetta della famosissima gag di Totò,; si insomma, un’ irreprensibile politico che si vanta del suo tuttodunpezzismo ma poi riesce a rendersi ridicolo mentre Totò lo prende in giro, affermando proprio “lei non sa chi sono io”.

Un politico da macchietta o una macchietta di politico. Spero che lei riesca davvero ad uscire pulito da questa vicenda un po’ pecoreccia e anche capresca, cosi meschina da non meritare troppe parole per descriverla. Ma se non ci riesce, allora mi dispiace dirglielo ma sapremo chi è lei davvero almeno nel tempo “libero” e dopo aver passato la vita sui banchi del Parlamento, sarebbe davvero una magra figurina quella che delineerebbe il suo profilo politico istituzionale e anche umano.

Caro Pietro, difenditi con onore oppure confessa un vizietto abbastanza “innocente” che hai da quando rubavi la merendina al tuo compagno…di classe.

Peccato davvero veniale, ma sempre peccato è. Decisamente poco onorevole.

Oscurantismi

Mai partecipato ad un corteo, in tutta la mia vita: ho il terrore della folla e non lo avrei fatto comunque perché le manifestazioni di piazza sono quasi sempre organizzate dai partiti o se sono spontanee finiscono presto in tafferugli e scontri con la Polizia. Ma riconosco il diritto a manifestare e la piena legittimità delle manifestazioni sempre che siano vere e non fatte solo per mettere in luce questo o quel partito.

Quello che è successo ieri durante le celebrazioni per il 25 aprile è poi la rappresentazione plastica di quanto ormai siano spesso solo un pretesto per menare le mani.

Quella frase detta da uno che sfilava con le insegne della Brigata Ebraica: ” devono stuprare anche te” è vomitevole. Come lo sono altrettanto gli attacchi contro gli ebrei ad una manifestazione celebrativa della Liberazione: vomitevoli.

Come trovo vomitevoli gli attacchi alla premier Meloni che dovrebbe stare alla finestra a gridare “Sono antifascista”, dalla mattina alla sera. Ieri ha detto che è per la libertà e contro tutti i totalitarismi. Ma non basta per i gettonari delle Tv e per chi si strappa i capelli per la censura ai poveri Scurati, ancora e sempre vittima della prepotenza e del clima “fascistoide” che aleggia nel paese da quando c’è il governo Meloni, Meloni è come la strega Bacheca con la verruca sul naso pronta a chiudere l’Italia dentro un recinto e a sfilare il portafoglio dalle tasche degli italiani da squadracce assoldate all’uopo, armate di olio di ricino e manganello.

Purtroppo devo constatare con molto rammarico che le tante lotte femministe sono servite a poco. si, giusto quattro o cinque fondamentali ma oggi, qui e ora e non certo solo qui, le donne sono più discriminate che mai. Fatte oggetto di violenza di ogni genere.

Le guerre in atto poi sono l’occasione per dimostrare ancora di più questo concetto: gli stupri e le violenze sulle donne sono una delle armi più usate.

Oltre a questo ci sono i femminicidi continui, le violenze e gli stupri di gruppo o singoli che sono la quintessenza della violenza perché delle vigliaccate vomitevoli dalle quali poi i protagonisti si difendono in tutti i modi anche con la complicità di donne che hanno perso il senso della vergogna, sono vigliaccate che trovano però giudici pronti a mitigare e a passarci quasi sopra. Anche donne.

Ma per restare alla politica: la prima e forse ultima donna premier italiana, pare, si senta accerchiata e non mi meraviglia affatto, se mi metto nei suoi panni mi sentirei di mandare a …galline bollite tutto il cucuzzaro e ribaltare tutti i tavoli e mandare a mietere l’orzo e anche l’avena l’opposizione e parte della coalizione, con quelli che si dichiarano amici, smuc smuc e poi tirano coltellate alle spalle

Ipocriti che stanno al governo con lei ma scrivono sui manifesti del loro partito: Salvini premier. Per non parlare di donne, una a caso che (pare) ne ha combinate di ogni sorta e da ministro insiste a rimanere incollata alla sua poltroncina nonostante le inchieste che le contestano le sue responsabilità in vicende poco o per nulla chiare, gettando discredito su tutto il governo. Se è innocente o colpevole lo diranno i giudici ma ora e qui, dimettersi le farebbe molto più onore.

E dall’altra sponda non va certo meglio: Elly Schlein, partita in tromba con l’entusiasmo di una giovane donna piena di speranza per un suo futuro nella politica “che conta”, nel poter dire la propria dentro un partito variegato e corrucciato e pieno di correnti e di spifferi, partito dove un “vecchio comunista” arraffa bottiglie di profumo al duty free di Fiumicino e poi dice che è tutto un equivoco (forse cleptomane?). Partito che paga 50 euro un voto e partito proprio partito di testa quando dice di volere i campi larghi e poi si ritrova incapace di gestire un campiello.

Lei. Elly, criticata e vessata da tutte le parti, sorrisini ipocriti dei “compagni” e veri tirabaci dal leader del M5s che poi si tramutano in pugnali sulla schiena o altrove, quando non si tratta di fare solo i suoi (di Conte) sporchi affaracci di botteguccia di periferia.

Due donne prese di mira di continuo da cecchini appostati ovunque, La brutta storiaccia di quello Scurati che se ne va vantandosi della censura con quella puzza sotto al naso e parla ancora di oltraggioso comportamento della premier nei suoi riguardi, ne è solo la punta di un iceberg che sta per diventare una montagna.

Per non parlare di quell’ AD di Qualchecosa che dice alle donne di andare loro a fare il caffè perché è cosa da donne. Eh, già, le donne fanno il caffè, gli uomini lo bevono, le donne fanno i figli, li crescono, ci passano le vite sopra a patire le pene dell’inferno a crescerli ma poi spesso e volentieri rimangono da sole perché troppo “accentratrici” e l’uomo invece ama “la sua libertà”. Invece alle donne, è notorio, piace fare le schiave.

Ma ci sono anche le donne che non si meritano di essere chiamate tali, si eccome se ci sono e ci sono spesso per reazione alla loro stessa impotenza e difficoltà a vivere e a non riuscire a essere quello che vorrebbero essere per i troppi ostacoli che incontrano lunga la loro strada.

Troppi e duri a morire. O solo perché sono loro stesse un ostacolo a se stesse, vanagloriose o ipocrite e fasulle (ce ne sono, ce ne sono…)

Troppo generico? Si, uomini e donne insieme fanno spesso muro contro le donne. Ostruzionismo generalizzato.

Ma con questo non voglio lanciare accuse a tutti gli uomini e tutte le donne, no, certo, Ma, fermiamoci un attimo e consideriamo che spesso anche solo pochi soggetti bastano ad inquinare la scena e i “pochi soggetti” spesso vengono difesi persino da chi dovrebbe riconoscerli ed isolarli ed impedire di inquinare la ” scena del mondo” e invece c’è purtroppo chi continua a trovargli scuse e giustificazioni per comportamenti inqualificabili ed osceni. A dire poco o quasi niente.

Così, purtroppo va ancora il mondo E forse sempre andrà.

https://www.lastampa.it/cronaca/2024/04/25/video/roma_brigata_ebraica_a_antagonista_devono_stuprare_anche_a_te_devi_fare_la_fine_delle_donne_ebree_del_7_ottobre-142

Liberazione

Successe quella domenica del 29 Aprile 1945.

Di solito la domenica faceva un giro in piazza con un’amica. Ma, quella volta, stranamente non si era presentata e Noemi stanca di aspettarla aveva deciso lo stesso di entrare nel bar principale della piazza, anche se da sola non c’era mai entrata. Aveva voglia di prendere un caffè e quel locale, il più rinomato del paese ne teneva di vero e non quelle miscele di orzo e cicoria, che erano meglio di niente ma non erano certo caffè. E poi aveva voglia di sedersi perché si sentiva strana. Era sensitiva e percepiva gli avvenimenti che stavano per accadere: una sensazione fisica che non sapeva spiegare e che la turbava.

Alla radio avevano dato la notizia che gli Alleati erano entrati a Venezia, c’era molto fermento in giro, si temevano rappresaglie. Si diceva, che da un momento all’altro si sarebbero potuti vedere passare i carri armati anche per le vie del paese.

Insomma, Noemi era sola e sentiva un’ansia crescente e da quel tavolino un po’ nascosto dietro la colonna, mentre sorseggiava il caffè che la barista le aveva portato con un largo sorriso, buttava spesso lo sguardo fuori dalla vetrina per controllare quello che succedeva e già le sembrava di scorgere degli strani movimenti.

Sentì delle raffiche di mitra che la fecero trasalire. Si affacciò alla porta e vide dalla parte opposta della piazza dove c’era un negozio di frutta e verdura, delle sagome immobili a terra. Rientrò in fretta e furia sentendosi gelare il sangue.

Nel bar non c’era stranamente quasi nessuno, solo tre uomini che chiacchieravano fitto tra loro seduti ad un tavolo: contadini che contrattavano qualche lotto di bestiame, troppo presi dai loro affari per accorgersi che di li a poco sarebbe scoppiato il finimondo.

Intanto sotto i portici che contornavano la piazza, si stava radunando una massa di persone che cresceva di minuto in minuto. Un gruppo sempre più numeroso da cui si levava a tratti un vociare frenetico, dei battimani, delle urla incomprensibili che la facevano agitare sempre di più. Si affacciò alla finestrella che dava sulla piazza e vide un gruppetto di uomini, tutti con un fazzoletto rosso intorno al collo che imbracciavano il mitra. Correvano  verso un punto preciso; Noemi li riconobbe: erano partigiani e si dirigevano verso l’entrata sud della piazza gridando:” Arrivano, arrivano, eccoli, eccoli , sono qua…”

Le loro voci furono d’un tratto sovrastate da uno sferragliare tremendo che si avvicinava  sempre di più diventando assordante.

Chiuse gli occhi come per difendersi da quello che vedeva. Cosa succedeva? Aveva tanta paura che fossero i tedeschi che compivano qualche rappresaglia, forse proprio a causa di quei corpi a terra, vicino al negozio di frutta. Eppure…qualcuno stava gridando “evviva”, e poco a poco quel grido divenne simile a un rombo di tuono. Respirò profondamente, cercò di darsi il coraggio necessario per capire cosa stava succedendo.

Si affacciò di nuovo e la scena che le apparve sembrava quella di un film: vide degli enormi cingolati guidati da soldati con delle strane divise. La gente era come impazzita:

“ Gli inglesi, gli inglesi, bravi ragazzi, bravi…”.

Vide gli uomini col fazzoletto al collo salire sui carri armati e salutare con una lunga stretta di mano i soldati che stavano a bordo e che gli sorridevano.

Complottarono tra di loro qualche minuto e poi il corteo si diresse spedito verso la Casa del Fascio che si trovava proprio al centro della piazza, seguito dalla folla. Ad un certo punto, i soldati che stavano alla guida dei cingolati, fecero cenno alla gente, con grandi gesti, di allontanarsi, di non seguirli.

Si fermarono al centro della piazza e si disposero a cerchio. Noemi  contò otto carri armati. Un gruppetto di soldati scese dai mezzi e assieme ad alcuni partigiani si diresse all’interno della casa del Fascio.

Ne rimasero qualche minuto. Nel frattempo in piazza era sceso un silenzio irreale. Dentro all’edificio c’era un presidio di soldati tedeschi e Noemi  si chiedeva cosa sarebbe successo.

Di lì a breve,  vide uscire un plotone di soldati tedeschi con le mani sopra la testa, seguiti dagli inglesi e dai partigiani. Li vide salire sulle camionette parcheggiate davanti all’edificio ed incolonnarsi verso l’uscita della piazza  scortati  dai cingolati inglesi.

Sembrava che sulla piazza fosse sceso il gelo, tutti rimanevano fermi, in attesa.

Si sentivano solo i rumori dei cingolati e delle camionette ed alcuni ordini perentori gridati dagli inglesi. I tedeschi erano rigidi e muti.
La colonna era ormai sparita dalla vista, i partigiani erano fermi a gruppetti al centro della piazza, vicino a tre carri armati inglesi che erano rimasti a presidiare.
L’atmosfera era densa e cupa. Noemi si chiese con angoscia cosa stesse ancora per succedere.
L’attesa durò poco.
Improvvisamente, come una cascata inarrestabile, decine di persone si riversarono al centro della piazza, mentre altre continuavano ad affluire ai bordi.
Dalla folla si levavano delle urla che sembravano di gioia.
Era confusa, non si rendeva pienamente conto di quello che stava succedendo, nel suo intimo la speranza cercava timidamente di farsi strada, ma il sentimento prevalente in quel momento era uno solo: la paura che qualche avvenimento imprevisto venisse a rovinare quella che le sembrava essere diventata improvvisamente una festa.
Si sentì prendere per un braccio ed incitare ad uscire da qualcuno che non conosceva.
Noemi uscì ma appena fuori venne presa alla gola da un senso di angoscia alla vista di tutta quella gente che correva da tutte le parti.
Si formavano cori , qualcuno si era messo a suonare la fisarmonica, alcune ragazze ballavano sopra ai tavolini esterni del bar, con intorno tanta persone che battevano il ritmo con le mani.
Di colpo si sentì afferrare alla vita e sollevare. Era Guido, un suo vicino di casa, un ragazzo col quale aveva iniziato a parlare da qualche tempo in amicizia e che le faceva una corte discreta, che, sbucato all’improvviso da quella marea di folla, sembrava fuori di sé dalla felicità.
Non era chiaro se ridesse o piangesse.
“ Vieni, andiamo a ballare anche noi, ci sono degli amici laggiù.”
Guido era un fiume in piena, come dirgli di no?
“ Ma io…si va bene, però tra poco vorrei andare a casa, lo sai che non mi…”
“ Ma cosa dici? Adesso festeggiamo, hai capito o no che è tutto finito?”
Cercarono di inoltrarsi tra la gente, poco distante c’era una trattoria dove un’ intera tavolata di amici di Guido sembrava li stesse aspettando.
Intanto cominciava ad imbrunire. Si preannunciava una bella serata tiepida di luna piena.
Si sedette al tavolo, vicino a Guido e ad alcune ragazze che conosceva di vista. Tanti avevano già bevuto parecchio e ridevano e cantavano e a Noemi sembravano dei pazzi.
Qualcuno le porse un bicchiere colmo di vino bianco. Lo sorseggiò come fosse stato una medicina. Non beveva mai vino, ma non le sembrava il caso di fare la difficile
Sul tavolo oltre alle caraffe colme di vino, c’erano fette di pane, salame e formaggio. Su invito di Guido, provò ad assaggiare un po’ di formaggio anche perché cominciava a sentire che la testa le girava.
Due fisarmoniche iniziarono a suonare una polca, si formarono alcune coppie, subito imitate da altre.
Anche Guido voleva ballare, ma lei si ritrasse decisa, disse che non si sentiva affatto bene e che aveva solo voglia di andare a casa.
Si accomiatarono dalla compagnia salutando con la mano ma nessuno sembrò fare caso a loro.
Si avviarono bici alla mano, verso la strada principale, dopo averle estratte dalla rastrelliera davanti al bar. Noemi voleva essere a casa prima possibile per raccontare ai genitori e ai fratelli più piccoli quella straordinaria esperienza e per sentirsi al sicuro.
Lo strada era piena di gente che procedeva in senso contrario. Decisero di prendere la scorciatoia attraverso i campi. Si stava facendo tardi e temeva che i genitori stessero in pensiero, a quell’ora avrebbe già dovuto essere a casa da un pezzo, sentiva già negli orecchi i rimproveri del padre.
Il cielo era stellato e una immensa luna bianca rischiarava la strada.

Ora si sentiva meglio, come liberata da un incubo e sorrise a Guido mentre lui, ricambiando il sorriso, girava la bici e la salutava con la mano.

L’im(pre)potente

Con la situazione delle due guerre aperte e altri fronti possibili,, l’attenzione mondiale sembra fissarsi sul processo a Donald Trump.Lo dico perché da giorni su uno dei giornali internazionali più letti (e sapete di chi parlo), campeggia il faccione bisunto da due mani di fondotinta arancione dell’ex presidente Usa. Il suo sguardo è quello di uno che vorrebbe incenerire anche le gambe delle sedie e di quello che si alzerebbe ogni momento per lanciare qualche bombetta in direzione della corte giudicante.

Ma non può proprio farlo. Si vede che lo farebbe e che i suoi pensieri sono quelli di uno che si sente come se avesse una decina di coltelli affilati sotto al sedere, ma non può farci nulla.

E’ totalmente impotente. Che detto cosi per uno come lui che sta li proprio per avere molto sfruculiato con una coniglietta di Play Boy e una pornodiva, suona perlomeno peculiar.

Ma è cosi e lui non se ne da pace e a parte qualche momento nel quale i suoi occhi sembrano non voler vedere e abbassa le “persiane” e se la dorme beatamente per qualche minuto, il resto delle tante ore che deve passare li dentro come una belva in gabbia, sono per lui un vero supplizio.

Un miliardario triste, inferocito e imbufalito ma triste perché impotente. Altro che SuperDonald questo è un uomo che non sa bene cosa lo aspetta ma comincia a figurarselo e non gli piace affatto. Deve stare agli ordini dei giudici, fare quello che gli dicono e per uno pieno di boria e che è stato tra gli uomini più potenti della terra e vuole ritornare ad esserlo , sono dolori.

Ma, scusate, con tutto che non gioisco alle disgrazie altrui, questo se l’è cercate con la pila. Si, perché uno cosi spudorato sulla faccia della terra è raro trovarlo ed è ovvio che l’attenzione del mondo sia puntata su questo uomo che non è il superhero che voleva farci credere di essere ( a me no), ma un comune mortale anche lui. Strano ma vero e se ne sta rendendo conto ogni giorno di più ed ogni giorno si fa redarguire dai giudici perché twitta sconcezze su di loro ben sapendo che non gli é concesso.

Insomma, l’uomo potente e inarrivabile che prendeva tutte le donne che voleva “per di lì” ora si trova in quella stessa situazione, preso lui per di lì e, a guardarlo, non deve divertirsi troppo.

Maledetti Pittbull

Non ditemi che ho la fissa dei cani e che non li amo o meglio che non sono un’amante degli animali. NO, nel caso dei Pittbull o del Rottweiler o similari, non lo sono, non li amo, anzi li detesto proprio e detesto chi li detiene.

Dovrebbe esserne vietata la vendita a meno che il proprietario non garantisca di saperli tenere e la legge dovrebbe paragonarli all’uso di un’arma convenzionale e perciò richiedere un “porto di cane feroce” e la segnalazione alle Forze dell’Ordine e conseguente patentino acquisito dopo accurato e specifico corso di formazione che dovrebbe prevedere la bocciatura per chi non si dimostra all’altezza. Ecco l’ultima vittima (ma di certo solo in ordine di tempo):

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/04/22/bimbo-di-15-mesi-azzannato-e-ucciso-da-due-pitbull_3ccde5d4-1e69-43da-b334-d79e6a043bfb.htm

La cosa mi fa girare a ventola …le orecchie in un modo che non so spiegare ma tenterò.

Ormai temo persino di uscire di casa, le mie consuete passeggiate stanno diventando ogni giorno di più un incubo, Incrocio cani di tutte le taglie ma soprattutto di grossa taglia e feroci a guinzaglio ma anche no, di padroni arroganti e dispotici e senza il minimo rispetto del prossimo.

Una persona di famiglia l’altra sera si è trovata davanti un cane enorme (47 kg) uscito da una casa che le si è parato davanti all’improvviso. La paura è stata tanta, abbiamo dovuto chiamare i Carabinieri che sono arrivati immediatamente e che ringrazio pubblicamente perché si sono dimostrati tempestivi e coraggiosi nell’inseguire la belva fin dentro la casa dalla quale era fuggito senza che la padrona se ne fosse accorta. E’ stata un’ ora di terrore finita bene per fortuna e anche perché la persona in questione è rimasta ferma senza muovere un ciglio e terrorizzata fino all’arrivo dei Carabinieri che l’hanno liberata.

Ma anche a me capita tutti i giorni di incrociare cani male guinzagliati oppure che si sporgono dalle ringhiere delle case, abbaiando furiosamente e sono sempre di più e sempre più feroci.

L’andazzo è una moda e non dubito che la pubblicità e le trasmissioni TV che magnificano i cani a manetta a tutte le ore (vedi le scriteriate belate della ex ministra Brambilla su quanto siano bbbuuuonni e caarriii dei molossi più grandi di lei e quanto capiscano poco della vita chi non ne ha almeno un paio che gli gira per casa. Brambi, se ti piacciono tanto fattene un circo, ma tienili a casa tua nel tuo villone e non rompere le p…costantemente co’ ‘sto ritornello, perché la gente diciamo un po’ vanesia, se li compra come cioccolatini e ormai ci sono aggressioni ad umani giornaliere.

Chiedo formalmente al governo di predisporre leggi più severe per la detenzione di cani di grossa taglia e/o pericolosi e previste multe altissime per chi li lascia liberi per la strada o per chi si prende gioco di chi gli chiede di tenersi vicino e stretto il “pargolo” di 50 chili affinché non si avvicini con la possibilità che ti stacchi una coscia o un orecchio o che ti azzanni alla gola.

Le parole più carine che mi sono state rivolte anche di recente quando ho chiesto per favore di trattenere la bestia che non avevo piacere mi saltasse al collo, sono state:

stai a casa se temi i cani, sono più intelligenti di te, i cani sono molto meglio degli uomini, il cane ha mangiato da poco, è buonissimo, non farebbe male ad una mosca….

Alle mosche magari no, ma intanto, l’ultima vittima è un bambino di 15 mesi che aveva tutto il diritto di diventare grande, adulto e vecchio e morire sul suo letto e non sbranato da due maledetti Pittbull tanto “migliori amici dell’uomo”!

L’O Scurati…

In Italia le polemiche sul 25 Aprile ci sono sempre state e quest’anno non facciamo eccezioni col “caso” dello scrittore Antonio Scurati che sarebbe, il condizionale è d’obbligo, stato oscurato dalla Rai, ma, pare, non si tratti di censura ma di motivi ben più “pratici”. Per me Scurati poteva parlare, non vedo perché no, il suo discorso sul 25 Aprile ormai ha già fatto il giro del mondo in 25 minuti… e la premier Meloni lo ha postato sul suo profilo FB. Ma, la Democrazia è in pericolo, gridano a sinistra da quando Meloni è al governo e non potrebbe essere diversamente dato che non hanno che questo come argomento.

Ma quando ci stavano loro, nelle varie dubbie coalizioni, si sono mai preoccupati della democrazia in pericolo? La Democrazia è sempre in pericolo in Italia ma non solo e va sempre protetta sia da chi la vuole oscurare sia da chi pretende di salvarla, a parole, ma facendo esattamente il contrario coi fatti.

Un esempio per tutti ( me ne avrei a otri a mastelli a tini): il governo Conte 2 e la sua gestione della pandemia. Siamo stati trattati democraticamente? O non siamo stati nel “terrore” anche solo di mettere un piede fuori di casa per due anni?

Senza parlare delle tante complicazioni che i democratici di quel governo, che pretendevano di salvarci dal virus ci hanno creato e delle quali ancora oggi paghiamo le conseguenze.

Una di queste è il disagio mentale che ha provocato sia nei giovani che nei meno giovani.

Ma certo, non solo in Italia. Ieri un giovane di 37 anni si è dato fuoco a Manhattan, davanti al tribunale dove Trump seguiva la sua causa “Hush money”, ma lui, questa volta non c’entra nulla ( se non di riflesso). Maxwell Azzarello si è cosparso di benzina e si è dato fuoco per protesta, perché, ha lasciato scritto nei volantini che ha sparso tutto intorno a sé, è in atto un colpo fascista contro l’umanità e l’epidemia di Covid ne è stata la prima avvisaglia.

Un gesto eclatante e terribile. Hanno cercato di salvarlo in tanti, intervenuti subito comprese le forze dell’Ordine e i sanitari, ma è stato tutto inutile, Maxwell è morto durante la notte.

Ha lasciato dietro a sé una scia di “discorsi” dove spiega, a suo modo, il perché del suo gesto e quello che lo ha portato a compierlo.

Possiamo pensarla come vogliamo, ma in questi ultimi tempi il cosi definito “complottismo” ha preso a girare tra un’umanità che ha problemi ad affrontare la realtà quotidiana e che va aiutata. Ma la complessità dei problemi coi quali ci confrontiamo tutti i giorni e che invadono i notiziari e i giornali di tutto il mondo con fatti che ci sconvolgono e dei quali è persino difficile farsi una ragione, non può che aggravare una situazione già grave.

Temo che il caso del povero Maxwell sia solo la puntina di un grosso iceberg.

Altro che gli o’ Scurati dalla Rai…

Brezza


Tulipani rossi che sporgono

dalla ringhiera di un giardino

mentre i miei piedi quarantuno

vanno  dove ho voglia di andare

di nuovo finalmente.

A casa c’erano sempre tulipani

di tutti colori e mentre annuso

nell’aria  un dolce profumo

di bollito misto con gli aromi

mi pare di vederli.

Accostati con le corolle orgogliose

a quei paletti di legno.

Ad aiuole ma anche sparsi

cosi come il vento che ci

gioca.

Vado con i miei capelli che

sento di nuovo sfiorati dalla

brezza lieve folti e di quel

colore che non è un colore

ma risplende quasi come

il glicine.

E il mondo mi riconosce ed io

riconosco il mondo che amo

che è mio e sicuro come

la terra che incontro

ad ogni passo.

E che mi sembra ancora più

mirabilmente incosciente

oggi che lo sento precario

e insperatamente nuovo

nei colori e nei profumi

e nel rapido guizzo

di luce che sfiora

i petali di tulipano.

Un pero molto affollato

Pare che gli israeliani ci siano andati giù coi piedi di piuma, le parole di Biden questa volta forse sono servite:
https://www.open.online/2024/04/19/iran-esplosioni-esfahan-israele-attacco-droni/
e gli iraniani hanno persino fatto dell’ironia…

Mentre sull’ altro fronte è stato arrestato un polacco che forniva notizie ai russi e che stava, pare, pianificando di uccidere Zelensky.
In tanti lo vogliono vedere morto. Chissà perché…


Anche lui è ebreo, forse c’entra un poco anche questo nel guazzabuglio di guerre attuali?
Zelensky è ebreo, gli ebrei sono stati attaccati da Hamas il 7 ottobre, un attentato che ha lasciato 1300 innocenti a terra, Si sono susseguite le risposte di Israele con attacchi ripetuti a Gaza, la situazione allo stremo della popolazione palestinese ne è il risultato. I terroristi di Hamas hanno fatto 3 o 400 ostaggi tra gli israeliani, le donne vengono stuprate e subiscono violenze, gli uomini forse pure e vengono liberati a poco a poco in numero esiguo mentre di tanti non si conosce il destino.
L’Iran attacca Israele ma finisce tutto come palloncini da fiera e stanotte Israele risponde con altrettanti e forse meno “palloncini” che scalfiscono appena le tenebre e non fanno nessun danno…
La Russia ha “ammonito” l’Iran di “moderarsi”…già tanto ci pensa lui (Putin) contro l’ebreo più odiato da lui e buona parte del mondo cosiddetto “civile” e “pacifista/benpensante”…che pensa al bene degli ucraini e vorrebbe “liberarli” da lui…mentre in pochi pensano di liberare i russi da Putin o gli iraniani dagli integralisti fanatici al governo o i palestinesi dai terroristi di Hamas…o i cinesi…etc.etc. ma, per carità, in maniera non violenta e con libere e veramente democratiche elezioni. Io sono nonviolenta per natura. Non lo é proprio del tutto nonostante si proclami “pacifista”, a mio parere, chi vorrebbe “eliminare” Zelensky perché non farebbe il bene del suo popolo ma il contrario, partendo forse da presupposti che trova scritti su Limes? O su equipollenti sacre bolle di esperti internazionali o nazionali?
Le donne iraniane che si ribellano, secondo alcuni, sono comparse di Bollywood e chi ci crede (alla loro esistenza) dovrebbe…”scendere dal pero” e guardare alla realtà, delle cose.

Trump è da giorni imputato in un processo con 34 imputazioni che se confermate prevedono 136 anni di galera, ma lui continua a twittare oscenità gravi contro tutti persino i giudici e i giurati e i testimoni ( ci sono voluti 4 giorni per trovare 12 giurati, tanti temevano ritorsioni )…e forse correrà per la presidenza Usa anche con questi presupposti perché con lui non si sono viste guerre e se la gente lo vota può essere uno stupratore seriale uno che froda lo stato e incita dei deficienti a attaccare il Campidoglio mentre si svolge l’elezione del presidente eletto, tenta di corrompere funzionari statali (governatori) per avere più voti, detiene centinaia di documenti classificati a casa sua e alcuni li getta nel water… ma la “democrazia” vuole che se il popolo lo reclama deve poterlo avere al governo…

Mi sa che “il pero” è molto affollato e quelli che decidono di rimanere ancorati ai suoi rami sono molti di più di quanti si possa immaginare.

Meglio non pensarci, c’è chi lo fa per te

In epoca di Internet è proibito pensare con la propria testa. Prima di avere un pensiero, che so, su uno a caso Vladimir Vladimirovich Putin bisogna consultare: Orsini, Travaglio, Santoro, Caracciolo, Di Battista e ora mi sfugge qualche nome di “esperto” in materia…certo la complessità del personaggio richiede una lettura accurata dei sacri testi di tutti questi signori, compresi naturalmente tutti gli articoli di Limes. E se poi, alla fine di questa attenta ricerca ti avanza del tempo, prendi la Britannica e studiati la storia degli ucraini in dieci versioni e poi, scegli quella che più si confà alla visione strategica di tutti questi esperti, Da non dimenticare la diplomatica di fatto Elena Basile, la quale ne sa una risma di fogli più del libro e quindi degna di essere consultata nei video che girano su tu tubo. Una volta fatto questo sei talmente indottrinato che se ti esce un pensiero dalle orecchie si va subito ad inginocchiare davanti a San Pietroburgo e per non sbagliare ti guardi bene dal pensare con la tua testa perché questa ti sembrerà una zucca buona solo per Hollowen.

E non sarai di certo mai stupendo, ma al contrario unidirezionalemainstreaming.