Fase due, la vendetta

Questa che viene chiamata, secondo me a sproposito, “fase due”, è iniziata in modo turbolento, è la fase due, la vendetta?

Era ovvio. Il governo ci ha tenuto tutti a casa sotto la minaccia concreta di una malattia terribile ed ora cerca di tenerci ancora buoni.

Conte ha detto oggi che siamo stati bravi. bene sono tutta emozionata che me lo abbia detto: sono stata brava, evviva!

Che cosa mi aspetta come ricompensa? Una merendina?

Non mi aspetto che si vada presto alle elezioni, non ci conto perché troppo difficili anche sul piano organizzativo, ma a me questo gorgheggio del premier e questa sua finta non autoesaltazione (mentre dentro gongola), suona ipocrita.

E’ stata una tragedia che ha portato via tantissime vite ed ora che si fanno i conti e si tirano le somme, dovremmo farci i complimenti a vicenda e dire che è andato tutto bene?

Ma manco per niente! Non è andato tutto bene. Avrebbe potuto andare molto, ma molto meglio.

E ora le difficoltà economiche ma non solo, esploderanno e potrebbero crearsi molti piccoli focolai di scontento che potrebbero anche diventare una vera  bomba sociale.

Che fine hanno fatto i valori di democrazia e libertà della sinistra? E la democrazia diretta dei grillini? E’ mutata in democrazia distratta? Se si salta il Parlamento a piedi pari, si scavalca anche il paese. Non abbiamo il diritto noi di dire come la pensiamo? Siamo bambini che vanno presi per la manina?

La paura del contagio ora verrà sostituita dalla paura di non farcela a sopravvivere in mezzo a un sacco di regole confuse, raffazzonate, incongruenti e incomprensibili che sembrano scritte dalla penna di un romanziere un po’ frustrato e in cerca di visibilità. O perché proprio non ci sono mezzi di sussistenza. E le promesse di aiuti immediati, sono ancora( e sempre) solo tali.

Le ineguaglianze e le disparità tra cittadini, sono aumentate a dismisura ed erano già al limite.

Se possiamo, da un lato, provare a tirare un respiro un po’ più profondo, maschera permettendo e questo è bene, dall’altra non possiamo non vedere che la situazione nel paese potrebbe diventare esplosiva.

Bisognerebbe essere ciechi e sordi o semplicemente superficiali ed egoisti per non accorgercene.

Mi dispiace molto ma oggi mi gira cosi.

 

 

 

 

P.S.

Sono d’accordo con Matteo Renzi, il suo discorso al Senato mi è piaciuto, addirittura in certi parti lo avrei applaudito, ma allora mi chiedo, come mai Renzi non ha pensato al momento di “creare” questo governo con chi si stava mettendo? Oppure lo sapeva e aveva già previsto che avrebbe poi messo sulla graticola chi aveva “sposato” per interessi personali, prima come Pd e poi come Iv? Come ha fatto oggi?
Lui ha dato vita a questo governo ed ora lui lo contesta.
Tipico di Renzi! Questo è Renzi: bravo, bravissimo oratore ma un intrigante inaffidabile politico politicante. Quindi, bravo senatore ha parlato bene ma lei predica bene ma razzola malissimo! Anche in questa occasione. Si impegni di più e ci spieghi lei ora con chi sta? Lo sa oppure per dircelo deve prima tirare i dadi?

Che ne dite di Zaiasconi?

MI piacerebbe che passasse la proposta di chi sta lavorando sotto come le rape di mandare a casa Conte.
Conte vada a casa. Ma poi, il rovello sorge spontaneo: chi ci mettiamo al suo posto?
Sembra insostituibile. Sembrano tutti insostituibili e ci credono pure, poi, paffete e ci ritroviamo con una faccia nuova e nuovi problemi, ma almeno non vedremo ancora quell’occhietto da triglia lessa, mi perdoni il premier, ogni giorno in televisione a fare conferenze stampa con un braccio sulla scrivania e uno sotto a… fare scongiuri.
Penso che nessuno sia insostituibile, neppure lui pur se siamo in Fase 2. E non è uno scherzetto.
Che fase dobbiamo aspettare per vedere un cambio al governo? la Millefase?
Io, volentieri, manderei a casa tutti. Ma proprio tutti questi che ci governano. Farei un ricambio generale e generazionale. Via i vecchi, a casa, e largo ai giovani. Ma per giovani intendo anche quelli “dentro” non solo fuori, diciamo una ottantina di media.
E alle donne. Soprattutto donne. Magari stavolta ci scappa la premier…
Però a dir la verità non mi viene in mente nessun nome, chi ci mettiamo? La De Michelis? Troppo bassa, la Bellanova? troppo grassa, la Boschi? troppo bella, la Meloni? troppo fascio, la Bonino? troppo… troppo, la Azzolina,?troppo carina, la Contessa?
La contessa chi? Ma la Serpelloni Vien dal Lago, no? Che grinta, che fascino che charme…
Oppure, io ce l’avrei un nome, ma finisce in “i” e non è una donna ma a me piace.
Che ne direste di una bella rimpatriata di “amici” senza assembramenti, congiunti, né congiuntivi?
E il premier?
Che ne direste di Zaiasconi come premier?
Prima del semestre bianco però. Mattarella è già cosi pallido…sursum Presidente, ci siamo…quasi.

Dove sta Kim?

Massì parliamo di cose serie. Ma insomma, Donald Trump aveva forse bevuto qualche birra di troppo?
Beh con tutti gli hamburgers (lui in un tweet aveva scritto hambergers) che si mangia, una birretta o due ci stanno.
Come il commissario Maigret, il famosissimo e simpaticissimo Gino Cervi che ne ha fatto un’interpretazione ineguagliabile, se ne sta sempre li, nelle cucine della White House, a ingozzarsi di patatine, suddetti e birra. Ma non un bicchiere, no proprio una da litro di quelle che usano i bavaresi alla Oktober fest.
Allora tutto tornerebbe, anche le iniezioni di disinfettante che ha proposto per curare gli americani e prevenire il covid.
Ma certo…era un po’ su di giri.
Lo ha pure ammesso, dopo aver letto le “impressioni” che i suoi ma anche i Dem gli hanno prontamente comunicato dopo questa sua uscita.
Ma non sarà preoccupato per il suo amicone Kim? Non si sa dove sia finito, pare si sia nascosto per non prendersi il virus…chiamalo fesso. Un lockdown autoimposto. Ma all’amico americano potrebbe anche fare una telefonata per tranquillizzarlo, che diamine! Oppure sentire qualche psichiatra, magari uno bravo.

Arrangiatevi

Ho provato a pensare a come era la mia vita prima di questa tragedia e a come è cambiata in questi due mesi di clausura. A parte la preoccupazione , il dolore, l’ansia, la paura…ho cercato di continuare a fare le stesse cose, restrizioni permettendo, ma non è stato facile, anzi direi che mi sembra che sia cambiato il mondo non solo la mia vita.
Mi ha aiutato il pensiero che nulla è scontato e noi abbiamo dato per scontato troppe cose e c’era bisogno di un virus per farci capire quanti errori madornali abbiamo commesso.
Stiamo (da decenni) segando il ramo sul quale stiamo appoggiati, ma in molti lo hanno testardamente negato.

Ora dopo due mesi di clausura, le polveri sottili nell’aria sono notevolmente diminuite e, ironia della sorte, si respira meglio ma dobbiamo portare la mascherina!

Abbiamo sfruttato il pianeta e le sue risorse fino al midollo ed ora, dopo quanto è successo, siamo in grado di vedere cosa possiamo fare per rimediare e come imparare a convivere col pensiero che non siamo immortali e che non possiamo continuare ad inquinare e a fregarcene dell’ambiente, ma che dobbiamo seriamente prendere tutte le misure che servono per ristabilire, almeno in parte, la vivibilità di un pianeta violato in tutti modi? Io, ne dubito.

E poi ho anche cercato di tenere la casa ancora più pulita perché mi sembrava che la situazione lo richiedesse esponendomi ad un surplus di lavori domestici (che non amo particolarmente) ma che, col tempo, ho scoperto essere solo un modo per tenere la mente occupata e calmare l’ansia. Le donne sono abituate a stare di più in casa e i lavori domestici sono una loro prerogativa quasi esclusiva (a parte qualche eccezione), ma io stavo esagerando,

Le donne sono da sempre impegnate nella cura della casa e dei familiari , in questa occasione più che mai, anche preparare dei pranzi e delle cene che gratificano il palato e danno più “energia”  e questo e molto altro, di certo è pesato di più sullo loro spalle che su quelle dei compagni/mariti, Parlo in generale, ovviamente. E non mi si dica che però sono loro a volerlo perché gli piace!

Ma io ora mi sono un  stancata, sono tornata ad uscire mascherata e guantata più di frequente e mi ritrovo a respirare il profumo che emana dal meraviglioso glicine sotto casa, come se fosse la prima volta che lo sento. E, al diavolo i lavori domestici.

Mi sono accorta che il maledetto virus mi stava quasi per far diventare una casalinga forsennata. Non sia mai.

Certo, tra le misure previste per la fase 2 andrebbe inserito maggior aiuto  alle madri che non sapranno come cavarsela con i figli che non vanno a scuola e non sapranno come gestirli, o meno del solito. Ma, sembra che su questo fronte sia tutto (o quasi) lasciato alla fantasia e alle risorse inesauribili delle donne che se la devono, come sempre, sbrogliare da sole.

Anche in questo frangente tragico, vale  il vecchio adagio…”hai voluto la bicicletta…..”? Mi sa proprio di si!

Donne, arrangiatevi.

 

Resistere

Chiusi ancora nella morsa del virus (anche se speriamo si vada sempre più allentando), la ricorrenza della Liberazione, sarà una”Festa” più triste che mai.

Le sfilate e le riunioni saranno sostituite da asettiche videoconferenze, videoconcerti e tutto si celebrerà attraverso uno schermo. Meglio di niente?

Non lo so. Forse era meglio niente.

Perché non spostare la celebrazione a tempi migliori? Troppo triste questo momento per “festeggiare” qualsiasi cosa.

Ma si dirà che “resistere” è importante ora più che mai.

Davvero è cosi, lo so, resistiamo fin che possiamo e lottiamo con le “armi ” che abbiamo.

Ma i partigiani che hanno liberato l’Italia dal nazifascismo non erano costretti a casa. Si aggiravano per i monti, per le campagne, per le città ed è stato cosi che, a costo di molte vite, l’Italia ha potuto conoscere finalmente la Libertà e la Democrazia.

Oggi siamo tristi, tutti per le tante vittime di questo flagello che ha un nome ma non un “mandante” e non sappiamo ancora chi dobbiamo “ringraziare”, (il destino cinico e baro o la stupidità o peggio, la cattiveria degli uomini). E’ un nemico troppo subdolo e in mano a chi potrebbe approfittarne potrebbe diventare un’arma micidiale.

Allora, forse, la celebrazione del 25 aprile potrebbe diventare un inno diffuso in tutta la penisola che afferma di voler restare libera e democratica e anche senza cortei riaffermare ancora una volta che i martiri non sono morti invano, sia quelli delle Resistenza sia quelli di questa pandemia.

E che l’Italia può ricominciare da oggi a liberarsi dall’egoismo di chi la sfrutta per i propri meschini scopi. E sono in tanti.

Solo cosi la vedrei, più che una commemorazione una affermazione di volontà e di desiderio di Libertà e di Democrazia, oggi più che mai indispensabili alla vita del nostro paese. E di rendere onore a tutti quei morti.

E ai vivi che, oggi come allora, hanno lottato da eroi a costo della propria vita.

Lo specchio rotto

Noto un dibattito generale ingessato, con la mascherina, appunto.

Sono tutti felpati, ci vanno piedi di piombo, abbiamo altro a cui pensare, soprattutto a digerire questo disastro che ci tiene da due mesi incollati alla Tivvù e chiusi in casa. E’ la prima volta da che ho ricordi che mi sia dovuta tappare in casa a causa di un virus.

Ma questo era particolarmente feroce.

E adesso? Adesso lentamente ritorneremo normali. Ci dicono, almeno.

Io non ci credo. Non ci credo perché ho l’impressione che molti di noi stiano per uscire…ma di testa se già non sono “fuori”.

Si prospettano tempi duri…e sai che novità? Il “sistema paese” è sconvolto dal virus e la politica?

Ne è altrettanto sconvolta ma con qualche distinguo.

Chi ne vuole approfittare c’è. Come sempre. C’è chi vuole anche in questa situazione lucrare situazioni vantaggiose per sé o per il proprio partito. E’ umano?

No, io direi che è diabolico.

Io mi sarei stufata della classe politica italiana attuale quasi in toto, l’ho vista retorica, balbettante, inadeguata, inconcludente e litigiosa…più del solito.

Mi dispiace soprattutto per i giovani. Non hanno prospettive da mai e ora ne avranno di meno. Mi dispiace dirlo, vorrei essere più ottimista ma quale ottimismo se tutte le iniziative prese fin qui non hanno tenuto in nessun conto l’impatto che questa tragedia avrà sui giovani? E’ troppo presto per dirlo? Può darsi ma si dice da troppo tempo ed è sempre “troppo presto”per parlare delle cose che sono le più difficili da gestire. E si rimanda sempre.

E saranno ancora e sempre loro a farne le spese, come lo sono già le donne e lo saranno ancora di più perché in tempi di crisi chi ci va di mezzo sono sempre i soggetti più “deboli”.

Vorrei che non fosse cosi ma se la politica è lo specchio del paese, io lo vedo uno specchio rotto e uno specchio rotto non ha mai portato troppo bene.

Speriamo che ci sia qualcuno che lo aggiusti in tempi rapidi e che faccia un lavoro di fino. La vedo molto dura però.

Sicumera

Avrei una domanda per il premier Conte: “ma è sicuro, signor Presidente di stare davvero facendo quello che il suo ruolo le impone, cioè l’interesse della Nazione”?

Lo sa che impressione mi fa quando la vedo, in questi giorni, ripreso in televisione?

Mi ricorda Al Pacino nel film “Profumo di donna” mentre guida una Ferrari per le vie di New York”.

E, come lei saprà, il personaggio interpretato dal celeberrimo attore è cieco.

Lei mi da la stessa sensazione, di voler guidare una macchina potente senza essere davvero in grado di farlo.

E lei sa benissimo quanto sia difficile il momento, forse uno dei più difficili della storia dell’Italia dal dopoguerra ad oggi.

Lei ha la fiducia di buona parte degli italiani, è vero. Ma questo secondo me, non significa nulla. Gli italiani fanno presto a darla come a toglierla, la fiducia. Il momento è di quelli da far tremare le vene dei polsi a chiunque, ma lei, ha nella sua espressione e nei suoi modi, una qualche nota che, secondo me, rasenta l’incoscienza.

Mi rendo perfettamente conto di dire una cosa grave, ma questa è l’impressione che lei mi da ogni volta che la vedo.

I suoi due maggiori oppositori, Salvini e Meloni, l’accusano di aver esautorato il Parlamento e di aver preso drastiche e gravi decisioni in splendida solitudine. E cosi sembra sia stato, non può negarlo.

Se da un lato lei dimostra coraggio ed iniziativa, non vorrei che queste due doti sicuramente positive ne nascondessero una negativa: la sicumera.

E nei suoi atteggiamenti io la rilevo. Specialmente quando accusa in diretta TV i suddetti “nemici” di dire falsità, accusa gravissima che può essere anche giustificata ma ne deve fornire prove schiaccianti.

Perché non è il momento questo di fare mera politica.

E’ il momento di agire veramente concertando ogni azione con tutti “gli orchestrali”, altrimenti la musica che ne esce è stonata e lei sembra un direttore d’orchestra che non ha il polso dei suoi musicisti.

E l’Italia ha bisogno di un Arthur Rubinstein,  in questo momenti più che mai.

Lei pensa di avere in mano la “bacchetta” di un simile portento?

MI piacerebbe che mi rispondesse che non si sente affatto cosi e che ha paura ma ora che è in ballo continua a ballare.

L’apprezzerei e forse mi fiderei di più.

Uscire

In questi giorni nei quali siamo stati tutti occupati a difenderci in vario modo dal virus, nel mondo le guerre e non solo, hanno causato centinaia di migliaia di morti.

Solo per citare un  caso: la guerra in Siria ha provocato in dieci anni 384mila morti e 11 milioni di profughi. E se mettessimo insieme le vittime di altre guerre sparse per il mondo, altro esempio lo Yemen( dove tra i morti della guerra,  stimati 90mila fino allo scorso anno, non si contano anche quelli di un’epidemia di colera) , o le epidemie, o i morti per fame o carestie, raggiungeremmo cifre inimmaginabili.

Credo sia arrivato il momento di tirare anche le somme della pandemia di coronavirus e una volta fatto questo, mettere un punto fermo e cercare di ritornare a una vita, non dico normale, sarebbe chiedere troppo, ma, almeno, una vita che non dedica tutta la vita a pensare al virus, a descrivere il virus, a fare i conti delle vittime del virus, a dividerle per regioni, province paesi e città e cittadine… a progettare il dopo virus e a colpevolizzare chi nel pre virus non aveva visto cosa sarebbe successo, o chi era stato troppo morbido nei giudizi o chi era stato troppo duro…direi di fare un bel” Basta” e ricominciare da qui. Fermo restando il dovuto riconoscimento dei meriti, come dei demeriti (soprattutto della politica) di chi ne ha. Come, ad esempio, la ridicola richiesta di due deputati Pd di commissariare la sanità veneta. Chiaramente una polemica triste su una regione che si è dimostrata efficiente nell’affrontare il virus.

“Tristezza per favore va via”, cantava Ornella Vanoni qualche anno fa, bene ora dovremmo cantarla tutti i giorni e magari cambiare le parole in …pandemia, per favore vai via…o qualsiasi cosa che inciti a uscire, con calma per carità, con la mascherina e i guanti ma uscire, uscire, uscire, dalla tristezza e da casa che sta diventando troppo accogliente e sicura da farci desiderare di rinchiudercisi  dentro a vita.

Facciamo che ora la nostra casa diventi un bel parco pieno di alberi e di vita, di animaletti, di uccelli, di funghi di specie e sottospecie di qualsiasi cosa., almeno per un’oretta al giorno. E’ davvero chiedere troppo di riaprirli e di permetterci di nuovo di respirarne l’aria piena di profumi a pieni polmoni (mascherina permettendo, almeno ancora per un poco)?

O vogliamo ammalarci tutti di divanite acuta col rischio di avere paura anche di fare le scale e di incontrare un vicino senza maschera che può infettarci e attaccarci qualche malattia conosciuta o sconosciuta?

Restare ancorati al letto o al divano per la paura di mostri vaganti nell’aria che possano farci ammalare?

Tra poco le restrizioni governative dovrebbero allentare la morsa, almeno speriamo, naturalmente con l’avallo degli esperti che ci diranno ancora e ancora come comportarci per evitare il contagio.

Ma penso che dovremmo cominciare noi a pensare a come non essere contagiati dalla paura di essere contagiati.

Potrebbe diventare un virus altrettanto pericoloso di quello che speriamo di riuscire a debellare presto.

Il lato buono delle cose

Oggi qui è una splendida giornata di sole, come da molti giorni tanto che sembra che sia tutto normale e che la vita ci sorrida.

Beh, forse ci sorriderà, speriamo davvero a breve, quando questa minaccia incombente sarà debellata, ci vorrà calma e sangue freddo lo so e forse non sarà cosi rapida la cosa ma ormai…

Sono da due mesi confinata a casa, ma non mi lamento, mi ci sto quasi abituando, esco per brevi passeggiate ben bardata e a volto coperto ma ci sto facendo l’abitudine. E proprio vero, si fa l’abitudine a tutto.

Me lo diceva spesso mia nonna…eh, vedrai ci farai l’abitudine, quando mi lamentavo per delle cose che non mi andavano giù (e non erano poche).

E l’abitudine è una buona cosa quando ti fa sentire meno il peso di certe imposizioni e la ripetitività di certi comportamenti li fa diventare quasi rientranti nella normalità delle cose.

Ho notato cose che mi hanno anche divertito e stupito. In questi giorni ho visto persone del mio condominio che non camminavano nemmeno se gli puntavi un mitra alla schiena, al massimo solo in gruppo una o due volte l’anno, passeggiare piacevolmente in solitudine e bearsi di guardarsi intorno, nei pressi di casa, come se vedessero quei luoghi per la prima volta.

Ma non è meraviglioso scoprire che i dintorni di casa tua sono bellissimi e che tu non li avevi mai considerati se non di sfuggita dal finestrino dell’auto mentre uscivi dal parcheggio?

Mentre adesso, dopo un mese di domiciliari e passeggiate centimetrate, noti che tutto intorno a casa tua ha un aspetto magnifico?

Che c’è il glicine in fiore (quei pochi rimasti) e che manda un profumo inebriante che mai avevi sentito con questa intensità prima di oggi?

E che, in fondo, camminare da soli e gustarsi il panorama della natura che si risveglia, non è poi cosi male?

E che poterlo fare, anche con una mascherina appiccicata alla faccia che ti fa sudare e ti infastidisce, è pur sempre meglio di non poterlo fare per niente?

Non voglio certo dire che mi sono affezionata a questa anomalia e non vedo l’ora che tutto ritorni come prima, se non meglio.

Ma a volte, è bello vedere il lato buono di cose che non avresti immaginato, neppure nel peggiore degli incubi.

Nebbia fitta

Devo dirlo: in generale non ho mai avuto una grande opinione degli opinionisti, in particolare di psichiatri che affollano le reti televisive con le loro tesi sulle varie vicende nostrane e non.

Ma trovo che ora sia arrivato il momento di stare a sentire lo psichiatra perché la situazione, secondo me, lo richiede.

Non tanto perché ormai, come succede spesso, gli italiani sembrano diventati 60 milioni di virologi, di colpo, ma perché certi aspetti dell’attualità sono davvero grotteschi e rasentano, a mio parere,  la follia, ma quella con la F maiuscola.

Non voglio negare la realtà di questa tragedia (che ho preso ben sul serio da prima che arrivasse da noi) ma ci sono molte cose che escono dall’aspetto squisitamente sanitario che andrebbero valutate.

L’aspetto economico in primis, nonostante le rassicurazioni che giungono dal governo, a cui, francamente io non credo, temo che dovremo affrontare uno dei periodi più bui della nostra storia dal dopoguerra in avanti.  A meno che qualche Santo non faccia il miracolo. e di santi tra i politici che abbiamo al governo al momento non ne vedo.

Per non parlare di un premier che affronta a muso duro l’opposizione in diretta TV  e proclama la sua buona azione di governo contro le falsità dell’opposizione, dimenticando che per sconfessare l’opposizione esiste il Parlamento e che deve dare prove concrete delle proprie vaghe affermazioni. Vedi quelle sul Mes, per nulla chiare e ancora molto fumose.

Per non parlare delle restrizioni che ogni regione ha adottato per contenere il virus che obbligano il cittadino a sentirsi come un uccello in gabbia, in balia di qualsiasi cosa passi per la testa al politico e voglia metterlo in atto per mezzo di decretazioni urgenti,  raffazzonante, contraddittorie sanzionatorie e spesso persino incostituzionali.

Per non parlare degli infami avvoltoi strozzini speculatori che meritano l’inferno più profondo e sui quali la Magistratura dovrebbe indagare da prima di adesso.

Per non parlare di un sacco di altre cose che si renderanno evidenti man mano che questa nebbia che ci avvolge da mesi (nonostante la splendente primavera) si sarà finalmente diradata.

Questa testimonianza di un esperto di “follia”, esce dal coro lezioso, del quale io non ne posso francamente più del “facciamotuttilanostraparte”. Io la mia la sto facendo da due mesi, ma siamo sicuri che qualcuno non ne faccia più di una?