La roccia instabile

Ho pensato: stasera non voglio sapere che cosa ha detto il Presidente. Dice sempre le stesse cose, discorsi in fotocopia…ma no, che banalità. Non è cosi. Il Presidente Mattarella è persona perbenissimo, italiano modello e dobbiamo esserne fieri.

L’ho visto solo verso il finale perché immagino che l’inizio fosse di auspicio per la nostra economia, i lavoratori, i poveri e tutti quegli italiani che in questo momento hanno tanti problemi. Problemi di ogni genere: dal lavoro alla salute, alla casa..

C’è anche chi stanotte non ha un letto caldo che lo aspetta e la passerà al freddo.

C’è tanta ma tanta sofferenza nel mondo, ma anche qui da noi in Italia.

Ma stasera si deve festeggiare l’anno che ci lascia e dare il benvenuto a quello che arriva.

E’ un rito, si deve fare. Bisogna accattivarsi la Fortuna, la dea bendata, quella che molti invocano.

Perché ne basta anche un pochina perché le cose si mettano al meglio.

Ma, tornando al discorso, ho provato ad immaginare quello che Mattarella avrebbe voluto dire davvero, dopo aver al solito profetizzato migliori fortune per il nostro paese.

Avrebbe voluto dire:

Basta, piantatela di litigare! Siete insopportabili, non ce la faccio più!

Questo avrebbe voluto dire alla compagnia cantante e litigante che sta al governo.

Presi uno per uno sembrano tutti stinchi di santi.

Ma basta metterli assieme perché si scatenino.

Eppure, ha solo detto che serve maggiore cooperazione tra tutte le forze politiche…si cooperazione.

Ma se si tirerebbero le scarpe in testa?

Beh, il suo non è un posto invidiabile. Tuttaltro è una posizione scomodissima.

E infatti, si vedeva che quella poltroncina gli stava scomoda.

Quello strapuntino impeccabile ma tanto instabile.

Come lui. Lo vedo una roccia instabile.

Non sembri un paradosso. Mi da sempre l’impressione che debba scoppiare a piangere.

E ne avrebbe ben donde.

Beh, mi ha fatto un po’ pena.

Allora, anche se non mi leggerà, gli voglio augurare tutto il bene possibile per l’anno che viene.

Se lo merita. E’ una brava persona. E essere una brava persona, in questo mondo così complicato è un grande pregio.

Auguri signor Presidente.

E auguri  anche a chi avrà la pazienza di leggermi.

 

 

 

 

Giuseppi Julio Contes

Era da qualche giorno che pensavo chi mi ricordava Giuseppe Conte.

Si, avevo visto una sua foto dove appariva in tutto il suo splendore e con un mezzo sorrisetto accattivante.

Poi, stasera, di colpo, dopo aver letto la sua intervista a La Repubblica, mi è subito venuto in mente.

Ma si, mi sono detta…è lui, Julio, si quello di “sono un pirata sono un signore, professionista dell’amore”…

Guardatelo bene: ciuffetto ribelle trattenuto a stento dal gel, sguardo di sottecchi o di sopprecchi,furbo ed enigmatigo, volutamente sfuggente e consapevolmente sexy.

Sa di piacere, il premier, soprattutto alle donne. E, perbacco, si difende bene da quel lato.

Bisogna ammetterlo ha un bell’aspetto. Ora, poi, che è carico, che ha la situazione in pugno, che si è fatto strada mortificando quello che a suo tempo è stato un alleato e che ora è un ex amico diventato nemico, gira per la città povoneggiandosi come un Apollo.

Ma si! Per Bacco e anche Pier Dinci: Julio Contes de Alma(mezza) viva.

Dice che lui è un costruttore e non è divisivo, che non vuole fare partiti ma vuole restare in politica.

Che cos’è?L’indovinello di fine anno?

Pensa di rimanere premier a vita? O che lo facciano eventualmente portavoce di Rocco Casalino dovesse mai diventare premier (non si sa mai)?

Ma no, si vocifera che dopo questa esperienza Julio Contes voglia buttarsi sul Quirinale( non dal…).

Beh, ce lo vedrei, ma non adesso, deve ancora maturare.

Mettere in dispensa ancora un poco di esperienza. Ce la può fare, Ma deve necessariamente fondare un suo partito.

Potrebbe chiamarlo Il partito dell’Amore, segretario Julio Giuseppi Contes.

Ce n’è già stato uno? Ah si? Quello è acqua passata e chi se lo ricorda?

Il “costruttore” Contes potrebbe costruirne uno a sua immagine e somiglianza dove si cantano serenate e si recitano poesie. Sarebbe una bella novità.

 

 

Il partito dei gattipapponi

Potrebbe essere andata cosi.

Al momento di formare l’ultimo governo, i Cinquestelle, riuniti i vertici, hanno deciso che Fieramonti poteva dare fastidio in un futuro non troppo lontano. C’era già aria di smobilitazione e una certa ribellione interna, ribolliva già tra le fila dei pentastelluti.

Perciò, decisero, di comune disaccordo (difficile essere d’accordo con chi ti impone le scelte dall’alto) di farlo ministro.

Ohibò! Scelta intelligente. Che cosa avrebbe potuto tramare, da ministro, un grillino scontento ed ambizioso e un poco tramaccione?Poco nulla.

-La carica è prestigiosa-, devono aver pensato,- lo abbiamo neutralizzato-.

E invece no. Perchè l’ex ministro si è predisposto un machiavello non da poco.

Non mi date i soldi che chiedo? Me ne vado! Eccolo che ora ha le mani libere e può fare il suo beau geste per il quale verrà ammirato e ricordato nei secoli.

Ma, io sono maliziosetta e la mia idea è che a Fioramonti (mannaggia che nome difficile da scrivere) il ministero stava stretto e scomodo, sopratutto perché o forse anche perché non “rimborsava” più il partito da dicembre dello scorso anno e avrebbero potuto battere cassa.

Una sommetta non da poco che Fieramosca (mi viene meglio) intendeva tenersi nelle proprie tasche. Chiamalo fesso!.

E poi che se ne faceva di amministrare un settore scandalosamente lasciato alla deriva da (quasi) sempre?Tre miliardi aveva chiesto? Sapeva benissimo che non poteva averne neppure uno e che gliene sarebbero serviti dieci volte tanto.

Insomma, non vorrei che nessuno si offendesse ma questo Lorenzo Fieramosca mi ha tutta l’aria di essere un bel politico! Primo “topo”di lusso  a lasciare (senza darlo a vedere) il veliero del Movimento che sta per saltare in aria con la cambusa stipata di dissidenti.

Li vogliamo lasciare tutti al “gruppo misto”? Ma no, che vergogna, simili combattenti lasciati a marcire dentro un gruppuscolo di dropouts? ma nemmeno per sogno. E neppure si può lasciare che se li prenda il “gattone” Renzi tra le sue grinfie. Come pure qualsiasi altro partito “gattopappone”.

La mission primaria dei grilini della prima ora  è quella di sconfiggere il politicume stantio che stava affossando il paese.

Ed ora prima che il vascello pirata dei Cinquestelle affondi con tutta la “refurtiva” ed il tesoro finisca a marcire nel fondali, meglio radunare intorno a sé chi ci sta a recuperare il salvabile fondando un qualchecosa che porti avanti dei princìpi qualichesiano. Basta che non finanzino più le casse della Casaleggio Ass. e che a capo ci si possa mettere qualcuno che è entrato in politica dalla porta di servizio e che ha dimostrato di essere abbastanza furbo da metterci radici.

Insomma il premier senza partito potrebbe diventare un buon “partito” del premier.

E, ovviamente a capo ci si mettebbe lui stesso. Perché Coso…monti con questo nome evoca troppi brutti ricordi.

Per ora, poi si vedrà.

Alla scuola va il bambino…

Una carovana, quella della scuola, che non si ferma certo se manca il ministro.

Lorenzo Fioramonti si è dimesso. Scommetterei che pochi sapevano che era in carica.

Cambiano i ministri ma il disastro della scuola italiana rimane una certezza.

Ma perché avrà lasciato una poltrona cosi prestigiosa?

Beh un tantino scomoda, certo, in fondo non fornisce una grande visibilità, la gente poi non stravede per i ministri dell’Istruzione, come non stravede per gli insegnanti.

Ma che ci stanno a  fare in cattedra? pensano, in maggioranza. Ancora di più c’è da chiedersi a che serva un ministro pagato dalla collettività per intorbidare le acque già stagnati della scuola italiana.

Una cosa mi pare di poter affermare: non se ne accorgerà messuno, tutto andrà avanti come prima fino a che il prossimo si prenderà in carico una simile patata bollente.

Si era stancato di chiedere soldi invano? pare di si: Gli avevavo promesso 3 miliardi, pare, ma poi non si sono trovati. Solito. E lui non ci sta. E’ di sicuro un’eccezione uno cosi. Dimettersi perché non ti danno i soldi promessi…non era mai successo.

Ma i grillini, che la sanno lunga dicono che si dimette perché era in arretrato coi rimborsi al Movimento di una bella cifra e, pare, non avesse nessuna intenzione di mettersi in regola: non gli danno i soldi richiesti per il suo ministero? E lui non paga i rimborsi dovuti alla Casaleggio e soci.

E poi, pare che non si trovasse più tanto bene nei panni del ministro grillino. Insomma il cinquestellismo gli stava stretto e i cinquestelle gli stavano un po’ …diciamo, antipatici.

La simpatia è una cosa seria.

Però, certo ha scelto un bel momento per andarsene: il giorno di natale!

Beh, meglio, avrà pensato, le scuole sono chiuse, c’è tutto il tempo per trovare un sostituto in fretta e furia.

Ci saranno già le code.

Vediamo, chi potrebbe andare a suo posto?

Mi lambicco ma non mi viene in mente nessuno…beh uno magari ci sarebbe…

Perché non dare quel ministero a DiMaio? Sarebbe perfetto per lui, potrebbe, nei ritagli di tempo studiare un pò la coniugazione dei verbi,seguire qualche corso full immersion di inglese, non gli farebbe niente male.

Due ministeri cosi di peso, Esteri e Istruzione ad un sol uomo?
Beh, si ma che uomo!

“Alla scuola va il banbino, va nei campi il contadino, va al macello il macellaio e il DiMaio a ministrar”

L’esattore

Pare che in sede di passaggio di consegne, Vito Crimi, con la sua faccia da esattore, abbia detto al suo successore:” Andrea…martella, mi raccomando”.
Dopotutto fin che c’era lui in quel ruolo, gli editori non dormivano sonni troppo tranquilli, arrivato il Dem, un sospirino, forse lo hanno tirato.
Si sa quanto i democratici stiano dalla pare della libera stampa.
Ma non avevano fatto ancora i conti con Rocco.
Si, Rocco Casa(ma)ligno.
Dalla cui bocca pende il nostro premier. Infatti, pare, gudagni persino più di Conte.
E’ il fratelto maggiore che gli da ottimi consigli e soprattutto ordini precisi.
E Rocco lo aveva già annunciato al direttore del Il Foglio, di non agitarsi tanto perché avrebbe chiuso.
Una profezia? Rocco tarocco?
Ma no, una strategia grillina che ha il mondo dell’informazione nella stessa considerazione in cui tiene le zanzare killer.
Da quelle parti insomma.
E Crimi, infatti lo ha detto al collega: “falli fuori, ordini del capo”.
Oh bella! E un democratico come Andrea Martella ubbidisce ai grillini cosi supinamente?
Certo che no. Lui dice che non bisogna sollevare polveroni che tutto si chiarirà presto, dopo Natale, dopo Capodanno, abbiate fede.
Mentre Crimi ci va giù più duretto:
“Quella prodotta oggi non è informazione ma letame”, riferendosi cordialmente al Foglio.
Insomma, c’è bisogno di soldi e dove trovarli? Dovunque sia possibile anche tagliando i fondi ai giornlisti rei di non aver magnificato le doti di eccellenza del Movimento e di quanti lo compongono, Crimi compreso.
Già visto. Ma questo “film” proposto dalla Casaleggio inc.non è proprio coerente con la narrazione della trasparenza dell’onestà della bella politca dei cinquestelle.
Arrivati per guarire i mali della politica ne stanno diventando uno dei più grossi.

Vigilia di festa

Devo stare dietro la finestra appoggiata col naso al vetro che brucia.

E’ neve quella? Si  neve ovatta o cotone, che importa? Li sopra, in alto

nel grigio è fitta.

Poi giorno di colpo e uccelli non più, ma solo le orme di zampe nere.

Ho una sciarpa rossa di lana girata più volte sul petto e alla vita.

Non basta, fa freddo, la stufa si è spenta in casa non c’è più nessuno.

C’era prima qualcuno, c’era tanta gente poi basta. Nessuno.

In giardino di sotto la neve non spunta più niente. Le rose son tutte

appassite e restano solo le spine. La vite c’è sempre ma è spoglia

non porta più grappoli appesi.

Mi dicono è inverno. Tra poco è Natale. Fa freddo e la sciarpa non

basta e il naso sul vetro che brucia è gelato.

Il cielo mi sembra di ghiaccio.

Domani è Natale. Ma io non capisco.

Sul vetro le dita disegnano stelle lune soli.

Poi basta. Sono stanca.

La luce che viene da fuori illumina tutta la stanza.

E’ vigilia di festa. Ma io non capisco.

C’è odore di latte bruciato. La stufa inizia a scaldare.

Qualcuno mi prende per mano.

Il giorno si  è fatto più chiaro.

 

Risultati immagini per foto di paesaggi con la neve

 

 

 

Egoismo e diplomazia

Non ho mai visto con simpatia chi mi da consigli non richiesti.Ma è un vizio o una virtù che hanno in tanti.Forse, senza accorgermene lo faccio anch’io.

Perciò a chi spesso mi ha detto di imparare un pochina di diplomazia che male non fa e che nella vita aiuta…ho risposto in modo scocciato, diciamo cosi, al meglio.

Eppure essere un po’ diplomatici aiuta, di sicuro, il consiglio non è solo buono, ma ottimo…

Allora ci voglio provare, oggi alla vigilia della Vigilia.

Insomma, se lo avesse saputo, chi è nato in una mangiatoia, al freddo e al gelo, la cui nascita si festeggia ogni anno, a partire da fine ottobre fino al fatidico 25 dicembre, il trattamento che gli avrebbero riservato qualche decennio dopo…ma, cosa dico?

ma certo che lo sapeva! O meglio, lo sapeva il Padre. la Madre no, lei, forse, lo avesse saputo…lo avrebbe fatto nascere lo stesso, perché quello era il Suo destino.

Ognuno ha il suo.

Ed oggi, passato tanto tempo, siamo qui ad augurarci buon natale, come  sapessimo che cosa significa.

A parte il culto del pacchetto, del nastrino, della tavola imbandita e dei presepi sfoggiati o esibiti per avallare le false promesse, cosi, diplomaticamente, lo chiedo a voi (ai miei 31 lettori, si uno in più perché qualche nemico te lo fai sempre quando critici i politici più amati e anche quelli meno amati, se capita, ma è già più difficile), si insomma…sappiamo cosa significa augurare buon natale?

Me lo sono chiesto questa mattina, mentre facevo la coda alla cassa del supermercato, lo sapranno cosa vuole dire questi quì che dicono tanti auguri, buon natale?

C’era anche chi contava, faceva mentalmente il conto, per sapere se ci arrivava a pagarlo. Ne sono sicura. Eppure si era comprato una bella bottiglia, il panettone, la carne, perché a natale bisogna festeggiare…

Già ma cosa?

Che cosa ne sappiamo l’uno degli altri? E che cosa ce ne importa davvero?

Forse solo quel tanto che basta per non pestarci i piedi a vicenda, per non mandarci a quel paese se ingombriamo col carrello lo stretto passaggio tra le corsie, oppure se facciamo stendere Fuffi che pesa cento chili, in mezzo allo stretto passaggio del bar, perché tutti notino quanto siamo buoni a tenere al guinzaglio una simile bestiola ed amarla e curarla e, all’uopo, scaternarla contro qualche malintenzionato. Tanto, di quelli se ne trovano, oh se se ne trovano.

Beh, buon natale anche a Fuffi che non ha colpe e anche se avesse non ne sentirebbe il peso, beato lui.

Ma, insomma, alla domanda “diplomatica” su che cosa sappiamo di che significhi l’augurio che ci scambiamo, sento che nessuno saprebbe rispondere. O pochi, molto pochi davvero.

Allora dico cosa significa per me, ma non sono sicura che sia la risposta giusta.

Significa  speriamo che qualcuno ti salvi dall’ egoismo e dalla solitudine che, inevitabilmente si porta con sè.

Tipo Ebenezer Scroodge. Che tutti sappiamo chi è ma, nel caso…è questo:

 

 

 

 

No bis please

Donald Trump  può fare il bullo in Michigan davanti alla folla plaudente ad ogni sua battuta contro i Democratici rei delle peggiori bassezze (a suo dire), ma resta il fatto che contro di lui è stata ufficializzata la procedura d’Impeachment .

I capi d’imputazione  sono due: abuso di potere e ostruzione al Congresso. Valgono la messa in stato d’accusa di un presidente, per la Costituzione americana. Trump è il terzo presidente americano a subire questa grave umiliazione.

Non è una bagatella. Nonostante la sue furie registrate nei suoi tweets e nelle sue imprecazioni contro la speaker della Camera Nancy Pelosi e contro i “fannulloni” dem, come lui stesso li chiama.

Insomma si potrebbe dire che Donald è furioso.  Ancora più furioso di come è stato descritto nel libro” Fire and Fury” .

Il best seller del giornalista americano Mike Wolff  parla del comportamento poco consono al ruolo  tenuto da Trump durante la compagna presidenziale del 2016. Da affermazioni dello stesso  staff del presidente, l’autore trae questo convincimento: “  il 100% delle persone intorno a lui crede che Trump non sia adatto per il ruolo da presidente».

Basti considerare come si sta comportando ora che è stato messo in stato d’accusa: sembra una belva in gabbia.

Ma al passaggio al Senato, come è accaduto nei due casi precedenti, dove i repubblicani hanno una larga maggioranza, l’impeachment dovrebbe cadere e Trump potrebbe rimanere al suo posto.

Anzi, dice lui, la gente avrà ancora maggiore considerazione di lui e lo voterà per certo nella prossima campagna del 2020.

Su questo ho molte riserve. Primo perché se esce vincitore da questo processo Trump dimostrerà ancora di più la  sua tracotanza (un pericolo per il mondo intero) e potrebbe fare dei passi falsi da pregiudicare ancora di più la sua rielezione. Secondo perché diventerebbe un personaggio scomodo anche per tutti quei centri di potere che ora lo sostengono.

Diventerebbe sempre più inaffidabile e il potere non serve chi non gli da garanzie sufficienti di affidabilità e perciò potrebbe venire stroncato dagli stessi che ora lo sostengono.

Io me lo auguro, non mi è piaciuto fin dal primo momento, prima di tutto per la sua conclamata misoginia che non può portare nulla di buono ma anche per i suoi comportamenti deliranti sul clima e sull’immigrazione.

E in generale perché mi sembra che una persona che traffica sopra e  sottobanco (ci sono molte prove ormai)  non possa  rivestire un ruolo di quell’importanza.

Il bis, almeno, l’America ce lo risparmi.

Chi semina vento…

Però, Salvini cuor di leone (e anche dente), che “ingenuo” a fidarsi del gatto e la volpe.
Naturalmente parlo della coppia DiMaio/Conte.
Non si era accorto con chi aveva a che fare quando ci governava assieme?
Li considerava casti e puri?
Mah, come cambiano le prospettive!
Pare, pare, che dovrà affrontare il processo per sequestro di persona e che gli ex amici gli abbiano voltato le spalle. Rischia una condanna fino a 15 anni.
Quindi rischia davvero grosso e comincia ad avere paura.
Dice che in tribunale con lui ci saranno un tot di milioni di italiani…
Ah, si?
E poi lui dirà…prima gli italiani?
Dubito che i giudici non lo prenderanno per pazzo.
Ma, naturalmente il leader della Lega ha molti assi nella manica. Li calerà uno per uno sperando che servano a farlo passare indenne attraverso questa avventura giudiziaria che non sarà (se sarà) per nulla facile.
Ma, mi spiace per lui, umanamente non glielo auguro, ma credo, nessuno può considerarsi al di sopra della legge.
E,come Trump in America, dovrà rispondere delle proprie azioni.
Forse ne uscirà fortificato o forse no, staremo a vedere.
Una cosa, secondo me è sicura.
Che “chi semina vento, raccoglie sempre tempesta”.
Auguri.

Oh capitan

Ancora una volta, Matteo Salvini si attacca a Carola e l’attacca per difendersi dalla nuova accusa di sequestro di persona che gli arriva dal Tribunale dei ministri di Catania, in merito al sequestro della nave Gregoretti nel luglio di quest’anno.
Allora Salvini era ancora ministro dell’Interno che da li a poco avrebbe lasciato, facendo precipitare il governo.
Non sarà che gli sia presa la strizza di stare scherzando col fuoco e ha pensato bene di defilarsi prima possibile?
Va bene che lui il fuoco se lo mangia…
Ma chi infrange le leggi di uno stato deve sapere che prima o poi la legge gli presenterà il conto. Questo vale per tutti ma vale ancora di più per chi lo Stato lo rappresenta. Specialmente quando si trova ai vertici.
Salvini ha sempre fatto conto sulla sua spavalderia e sul fatto che ha l’immunità. Ma forse il “vertice” gli ha dato le vertigini e pensando che, dopotutto, con tutto l’amore per la madre Patria e “prima gli italiani”, lui tiene sempre una bella famiglia, ha fatto fagotto in tutta fretta.
Ora è stata chiesta di nuovo, al Senato, l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro. Si è già precipitato in Tv a difendersi dalle accuse, accusando ancora Carola di aver tentato di uccidere i finanzieri durante il famoso attracco della Sea Watch.
E c’è ancora chi gli crede e tifa per lui.
Ma questa volta c’è un piccolo ma: che non ha più tanti “santi in paradiso” e che i suoi ex amici ora potrebbero avere il dentino avvelenato. E infatti Di Maio e Conte (come volevasi) si sono già pronunciati favorevoli all’autorizzazione a procedere. Dagli ex amici ci guardi Iddio che dai magistrati mi salvo io…pare aver detto l’ex ministro.
Insomma, l’hanno “rimasto solo”… Temo che il tormentone sarà lungo e indigesto.
Tipo polpettone da ripieno del cappone natalizio.

“oh capitan c’è un uomo in mezzo al mare, oh capitan andiamolo a salvare”.
Ma ora in mezzo al mare c’è lui, il “capitan”.
Vedremo chi lo salverà.