Si sono astenuti con la puzzetta sotto al naso in 98 tra senatori e senatrici di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, alla proposta di costituire una commissione contro l’odio, il razzismo, l’antisemitismo promossa dalla senatrice a vita Liliana Segre. La mozione è passata con 151 voti ma quelle 98 astensioni sono una vergogna per il Parlamento italiano.
Salvini le ha giustificate a suo modo:”«Siamo contro razzismo, violenza, odio e antisemitismo senza se e senza ma. Tuttavia non vorremmo che qualcuno a sinistra spacciasse per razzismo quello che per noi è convinzione e diritto ovvero il “prima gli italiani”. Siamo al fianco di chi vuole combattere pacificamente idee fuori dal mondo, però non vogliamo bavagli e stato di polizia che ci riportano a Orwell».
I se e i ma ci sono tutti invece. Cosa vuol dire mettere davanti gli italiani? Vuol dire discriminare senza se e senza ma.
La senatrice a vita Segre, sopravvissuta al Lager, riceve circa 200 fra insulti e minacce al giorno. Posso immaginare di quale tenore ma anche no, la mia immaginazione non arriva a tanto. Che cosa ci trovano tanti imbecilli da dire contro una donna che ha visto in faccia l’orrore e che ne è sopravvissuta per testimoniarlo? No non voglio immaginarlo perché mi vergogno degli italiani che si macchiano di tanta infamia.
E possono ben essere chiamati infami coloro i quali nascosti dietro una tastiera si permettono di offendere chi ha tanto sofferto ed ora continua nel suo impegno pubblico a testimoniare contro ogni forma di razzismo con la sua stessa presenza in Parlamento.
Liliana è un esempio fulgido di donna che ancora a quasi novant’anni non rinuncia a fare della propria vita una condanna a tutte le peggiori forme di sopraffazione, all’odio, che non smette, neppure ai giorni nostri di discriminare chi viene ritenuto “diverso”per qualsiasi stupido motivo.
I 98 senatori della Repubblica, tutti di destra, hanno perso una grande occasione (come ha detto Mara Carfagna di Forza Italia dissociandsi dalle parole di Salvini) per dimostrare che l’Italia del duemila non sta, compattamente, con gli odiatori di professione,con chi non trova di megliio da fare che seminare odio e discriminare su basi inesistenti l’umanità.
Non c’è un uomo o una donna di serie B o di serie A, tutti, ma proprio tutti devono avere uguali diritti e nessuno, per nessuna ragione al mondo deve essere discriminato. E non esistono italiani che vengono prima di altri con gli stessi diritti. E’uno slogan buono per gli sciocchi, per chi si lascia rimbambire dalla propaganda pericolosa che semina odio nei confronti di chi viene da noi con intenzioni pacifiche.
Checchè ne dica Salvini, comunque la commissione si farà, alla bella faccia sua e di chi come lui si è astenuto dimostrandosi contrario a perseguire l’odio in tutte le sue forme. Di che avevano paura? Cosa li ha fatti desistere dal votare? Forse l’idea che l’odio, in alcuni casi sia tollerabile e persino auspicabile?
Chi si astenuto dovrebbe dimettersi peché non può essere chiamato “onorevole” chi non riconosce che l’odio va perseguito senza alcuna distinzione.
A casa, subito, senza se e senza ma.