Mi piace immaginarlo cosi: in una grande sala luminosa attorniato da tante facce amiche che gli sorridono. Tra queste grandi personalità, leader mondiali e quel papa, il primo ad aver ricevuto un leader russo in Vaticano: parlo di Ronald Reagan, Margareth Thatcher, papa Woytjla, per citarne qualcuno. Il premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov era soprattutto “uomo di pace”. Questa è la definizione che mi ha colpito di più tra le tante pubblicate, dopo la sua morte a 91 anni. Riposi in pace l’uomo di pace, se lo merita. Margareth Thatcher ha detto di lui che era un uomo col quale si poteva fare affari e detto da una donna pratica come lei non poteva che essere un grande complimento, segno che di lui ci si poteva fidare. Ecco, Gorbaciov dava questa sensazione a guardarlo in faccia: di potersi fidare di lui.
Un detto veneto dice: “Da putei tutti bei, da morti tutti boni” “da bambini tutti belli da morti tutti buoni”, ma di lui penso si possa dire che era un uomo buono davvero. Con lui alla guida della Russia il mondo ha evitato la terza guerra mondiale, col leader attuale la sta rischiando di nuovo.
Ed è strano come i numeri possano entrare negli eventi con tanta precisione: l’Ucraina invasa da Putin festeggia in questi giorni (si fa per dire) mestamente, i suoi 31 anni di indipendenza ottenuta a seguito del crollo dell’Urss nel 1991 e lui muore a 91 anni e il ’31 (1931) era l’anno della sua nascita. Lo so è un dettaglio da poco, forse inutile, ma mi piace evidenziarlo.
Lui che a suo tempo era stato d’accordo con Putin per la riannessione della Georgia e della Crimea ( anche i grandi talvolta sbagliano), disapprovava fortemente l’aggressione all’Ucraina ed aveva chiesto più volte l’immediato cessate il fuoco.
Inascoltato da Putin il quale alla notizia della sua morte ha detto che manderà alla famiglia ed agli amici le sue “sentite condoglianze”. Niente di più. Un messaggio di ghiaccio esattamente nello stile dell’uomo.
Di Gorby (cosi era chiamato familiarmente da tutti) resterà il ricordo di un uomo intelligente che ha cercato tutta la vita la Pace e la Democrazia e la fine della repressione, per il suo popolo, che non è riuscito appieno nel suo intento di riformare un paese troppo vasto e complicato, ma comunque un uomo che si è prodigato al massimo per il disarmo e la pace mondiale, un uomo spiritoso e intelligente che stringeva mani col cuore e che lasciava una profonda impressione di amicizia, cordialità e lealtà in chi ha avuto la fortuna di incontrarlo. Un grande uomo.
Solo gli uomini piccoli possono brindare alla sua morte, ma di loro nella storia non resterà traccia.