Il dolce profumo d’arancia

mi riporta alla mente la felicità

di luminosi mattini d’inverno

bianchi di neve che scende copiosa

e di uccelli che cercano riparo.

E la mia infanzia e le mie mani  gelate e rosse

come il mio naso che sembra di ghiaccio.

Il dolce profumo d’arancia mi riporta

il calore della mia sciarpa rossa

troppo lunga e della sua morbida lana.

Un regalo troppo amato e perduto.

La magia di quel frutto succoso

che amavo tanto da bambina

e che ancora amo

e la magia dell’infanzia che torna

a tratti alla mente quando lo risento.

E lo splendore di certe mattine d’inverno

col naso schiacciato  sul vetro

e il freddo che passava e la felicità

altro non era che guardare in su

mentre cadeva dal cielo una cascata

di diamanti.

Passe partout

Depardieu non mi è mai piaciuto, né come attore né come uomo. Lo trovo detestabile. Ho visto pochi suoi film e quei pochi mi hanno lasciato la sensazione di uno lascivo e strafottente, nauseante viveur a cui tutto viene concesso grazie alla popolarità e ai premi acquisiti nel corso della sua lunga carriera.

Le accuse di molestie e di stupro che ha accumulato negli anni sono finite sempre tra le cose che lasciano il tempo che trovano quando si ha a che fare con un “mostro sacro”. Ora, però, Depardieu di sacro sembra avere ben poco e assai di più di profano. Ma si sa: ai “geni” si perdona tutto.

Ma non è passato inosservato però il suicidio di un’attrice che lo aveva denunciato (senza esito) di molestie sessuali: si è buttata nella Senna nel giorno della diffusione di un filmato in cui l’attore viene ripreso mentre fa battutacce sessiste durante le celebrazioni dei 70 anni del regime in Corea del Nord. Lasciamo stare quali sono le battute, banali frasi da osteria che non stanno bene in bocca ai mostri sacri del cinema mondiale ( non le ripeterò) e però dimostrano quanto l’uomo abbia in considerazione il rispetto nei riguardi delle donne, sotto quale “ottica” le veda, battutacce volgari che denotano come sia uno che non sa trattenere i propri istinti come un qualsiasi ubriacone d’angiporto e se tanto mi da tanto…. E’ successo ai primi di dicembre. L’attrice, 60enne, all’epoca dei fatti aveva 19 anni.

Depardieu però ha rimesso nelle mani della ministra dell Cultura francese la Legion d’Onore, massima onorificenza francese prima che qualcuno gliela strappasse e la sua statua di cera è stata rimossa dal museo dove troneggiava. Sarà riconvertita in ceri per la sua redenzione.

Ma ha molti difensori, sia tra i suoi colleghi che lo difendono e parlano di “caccia all’uomo” sia nel presidente Macron.

Bagatelle, l’uomo è geniale se “quelle” si sono inventate le molestie o addirittura lo stupro mica possiamo metterlo alla ghigliottina. Parbleu i francesi hanno in simpatia gli spacconi e i bellimbusti che “caracollano col gilet fantasia”, in fondo che avrà mai fatto? Ha violato la legge? Ma dai, ma su, ma andiamo…le attrici (le provoc… attrici) o ci stanno oppure cambiano mestiere, si sa che i mostrisacri possono avere qualche debolezza, fa parte della loro personalità e hanno bisogno di vittime, molte, per esaltare il proprio ego. E loro, le donne che lo denunciano, sapevano bene con chi avevano a che fare, un attore del suo calibro non guarda in “faccia” nessuno, è bene saperlo prima…e per cento che ci stanno, che fa se una lo denuncia? Si mette in dubbio la sacralità del “mostro”?

E poi uno che ha la doppia cittadinanza francese-russa e che è amico dei dittatori, ha il passe partout. S’il vous plait.

Dedicato a mia madre

Sono scesa piano, ho lasciato che la brezza mi facesse planare morbida sopra le ortensie. Non ho opposto resistenza.
Ho fatto i miei calcoli, la traiettoria era giusta. Ci azzecco quasi sempre.
Oggi la brezza era più sostenuta di ieri ma ho controllato il volo a meraviglia.
Ma ho trovato un ostacolo imprevisto.
Uno di quei cosi pelosi sempre col muso all’insù a cacciare… e con le coda che mulina da tutte le parti…ma sì, un gatto.
Si era messo sulla mia strada e mi stava per tirare un brutto scherzo.
Ma io l’ho gabbato il felino. Ci vuol altro. Non fosse bastato il calabrone a reazione schivato per un pelo.
Hanno un bel dire che vita facile facciamo. Li vorrei proprio vedere i criticoni e farmi quattro grasse risate alle loro spalle.
Ho dato una scrollatina d’ala e via, ma la strizza… basta.
L’ortensia sulla quale sono atterrata oggi, vista dall’alto, vi assicuro che è tutta un’altra cosa.
Sembra una di quelle montagnole di sabbia al mare, quando il sole scende e il cielo diventa rosaturchino.
Mi piace il mare, scivolo sulle onde sfiorandole e loro mi rincorrono.
Dicono che siamo sempre di meno per via dell’inquinamento, boh, io non ci penso, ci penserà Chididovere, sembra che sia uno che sa tutto.
Io ho questa filosofia:” del doman non v’è certezza”. Dicono che facciamo una vita insulsa, di fiore in fiore, tutta invidia. Brutta malattia.
E dicono che siamo sempre meno anche perché ci infilzano con degli spilloni per metterci sotto vetro e portarci le umane a rimirarci. Bella roba!
Io spero di non essere rara perché pare che sia pericoloso. Non vorrei essere nei panni di un Macaone. Brrr.

A volte mi capita di avere qualche flash-back di vite già vissute, pare che gli umani ci identifichino con le anime dei defunti. La chiamano: metempsicosi. Io quasi, quasi ci credo perché a volte sogno
che ballo allacciata ad un umano, moro, belloccio, alto, sorridente..
Io in un’altra vita, o desiderio di appartenere ad un’altra specie? Troppo difficile per la materia grigia di cui dispongo. Conosco i miei limiti.
E poi oggi c’è un sole così bello e questo giardino è pieno di fiori che…
Ma ieri ho passato un brutto quanto d’ora. Ad un certo punto, mentre mi facevo una scorpacciata di polline è venuta giù un acqua…, d’improvviso, un vento e un acqua da far spavento. Mi sono rifugiata sotto una foglia di platano.
Avevo lo stesso le ali fradice e per tornare a volare o dovuto aspettare che il sole le asciugasse.
Pare facile.
Toh, ma che bell’esemplare di lepidottero…ma cosa fa? Mi gira intorno, svolazza e …scappa.
Scappa? Sono una farfalla non una mantide religiosa. Chi li capisce questi?
Peggio per lui, ora mi faccio un giro su quel prato, hai voglia i farfalloni che ci sono.
C’è un cane laggiù che si trascina dietro un’ umana …un po’ arrancante, troppa ciccia, signora.
Mentre io, immodestamente, ho un vitino di vespa, cioè, no, di farfalla.
A proposito di vespe. Hanno una sicumera, un’arroganza, sempre lì con quel bizz bizz fastidioso, dove passano loro non ce n’è per nessuno. Prepotenti!
E pure maleducate. E già, chi gliela insegna l’educazione a quelle? Nessuno. Dicono che noi agiamo d’istinto che ho capito essere una cosa che non ti insegna nessuno ma che hai già dentro. Chissà da dove arriva e chi ce l’ha messo? Boh.
Ho svolazzato sopra il fiume, a pelo d’acqua, schivando le anatre e poi mi sono tuffata a pesce, cioè a farfalla… ma poco perché l’acqua mi rovina le ali…ma era così bello.
Poi mi sono lasciata asciugare dal sole, sulla riva, tra i ranuncoli…ragazzi che bella la vita!

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Le madri non muoiono. Diventano farfalle, fiori, nuvole, tramonti.
Diventano pensieri d’amore che ci accompagnano sempre e sono con noi in ogni istante. Una musica dolce o un vento leggero che se ascoltiamo attenti ci riporta le loro voci.

Night all around

Night on top of the trees and
under the clouds and night
inside my soul whenever
I look around and it’s dark.

Trees already filled with
green glory of the new
leaves and no sound to be
heard.

Night in my heart and soul
night all around up and down
night in the black old space
of the universe.

The door is not easy
to open as if thousands
of years have passed and
rust had eaten the key.

But I still managed to
get in with night all
about me.

Cioccolata e brioches

Ancora un Natale pieno di disgrazie: guerre a più non posso e orrori come quello di Praga.
Meglio lasciar correre la fantasia su qualche spiaggia caraibica dove il mondo civile (che poi non lo è per nulla) è lontano ed esiste (quasi) solo natura: cielo e mare e sabbia dorata. Come doveva essere bello il mondo prima che noi lo distruggessimo.
Ma abbiamo anche fatto cose buone, elencarle sarebbe troppo lungo.
Insomma dicevo …il Natale. Ogni anno mi mette una grande tristezza perché penso ai miei cari che non ci sono più e coi quali non mi posso più confidare o litigare, a seconda del mio umore (ballerino). Anche se il mio dialogo con loro non è mai finito.
Sono tendenzialmente malinconica ed è per questo che spesso cerco di scrivere cose spiritose. Se ci riesco.
Ma quest’anno voglio che il nodo natalizio alla gola si sciolga, sparisca, che il mio pensiero non si soffermi che sulla natura; sul cielo, gli alberi, gli animali (a parte i cani che mi sono diventati antipatici perché i padroni sono spesso dei gran maleducati, ma loro possono essere adorabili).
E poi sulla cioccolata calda e sulle brioches appena sfornate.
E sulla mia possibilità di scrivere qui. Scrivere qui, quello che mi pare e chi vuole leggere e partecipare ormai sa che qui non le mando a dire.

Ho un carattere diciamo un po’ impulsivo e “caratteroso” ma poi, alla fine, sono io, sono così e non vorrei ( e non potrei) essere nessun’altra. Perciò grazie a chi legge e a chi commenta e anche a chi sparla sottobanco e magari sparge un pochina di zizzania, perché no?. Ma si! Ci sta.

Quindi Buone Feste a tutti, compresi i miei “nemici”, che so essere un po’ (tanti). me li sono creati scrivendo puntigliosamente sempre come la penso. Non so essere diplomatica. Me lo diceva sempre mia madre e aveva ragione ma non me ne vanto.

Colgo l’occasione per salutare gli amici ( che litigate eh?) dell’ex blog della giornalista dell’Espresso Stefania Rossini. La ringrazio per avermi strapubblicato e spero che il suo blog chiuso di punto in virgola dal nuovo editore, venga riaperto presto.
Auguri a lei e a tutti i frequentatori (ormai ex) del suo blog sparito dalla rete (assieme agli altri blog dell’Espresso), sperando in un ritorno.

E, naturalmente ci aggiungo anche gli auguri per Beppe Severgnini e la “compagnia” di Italians.

Guardateli, non hanno niente, esprimono gioia pura.

Non sia mai.

Se è permesso detenere fino ad 8 armi da fuoco anche pesanti e questo è possibile nella Repubblica Ceca dove, ieri nel cuore del centro storico e nelle aule di un famosa e antica università, è successo il finimondo, allora bisogna interrogarsi se non sarebbe meglio andarci coi piedi di marmo nelle concessioni delle licenze. Uno studente della stessa università ha aperto il fuoco verso chiunque si trovasse sulla sua strada, lasciando a terra 13 morti e 25 feriti, alcuni di loro in gravissime condizioni. E’ successo a Praga una delle più belle e famose città europee dove poco prima si era svolto un mercatino di Natale e le vie erano affollate di passanti e turisti.

Potrebbe succedere dovunque, lo studente, pare non aveva fini terroristici ma pare avesse espresso il proposito di suicidarsi, ma prima di farlo ha voluto provare l’ebrezza orrenda di poter decidere della vita o della morte di gente che stava tranquillamente svolgendo le attività quotidiane e neppure lontanamente poteva prevedere di morire in quel modo.

Tutta la solidarietà ai parenti delle vittime e ai cittadini di Praga. Lo choc deve essere stato tremendo, ritornare alla normalità sarà molto difficile.

Ma ripensare a quella legge così permissiva circa la detenzione di armi e a chi possono andare in mano: a persone che hanno perso la capacità di distinguere il bene dal male e ne attraversano il confine senza apparenti motivazioni e segnali che possano mettere in allerta. Ancora più inquietante di un attentato.

Anche da noi girano molte armi, detenute legittimamente ma anche no, ma la legge, almeno per ora non è così permissiva e speriamo che questi eventi tragici e folli possano far riflettere i legislatori sulla necessità di porre dei limiti molto più severi e considerare che fatti come questi potrebbero ripetersi ovunque. Non sia mai.

Chiacchiere (ancora) inutili

Questo tipo, arrestato, ancora in Veneto, per aver ucciso (pare) la ragazza con la quale aveva avuto una relazione e dalla quale ad ottobre era stato denunciato per stalking, è ancora peggio, se possibile di Filippo Turetta. Si perché lei, Vanessa (questa volta) portava in grembo una creatura e ne aveva una di quattro anni che ora è orfana. Un bambino avuto con il marito dal quale si era separata e che l’ha ritrovata cadavere nel sottoscala della sua casa. Una brutta, pessima storia. Una donna che lavorava in un supermercato e che viveva da sola e che è stata brutalmente accoltellata a morte dal solito balengo che lei aveva lasciato dopo, forse, aver capito cosa rischiava. Anche denunciare serve a poco se poi finisce così il più delle volte.

Brutta storia e ancora più brutta se pensiamo a tutta la retorica che si è fatta dopo la barbara uccisione della povera Giulia, retorica del tutto inutile assieme alle tante polemiche che le hanno fatto seguito, retorica impregnata di politica e che non ha evitato questo ennesimo orribile delitto. E come avrebbe potuto?

Forse è arrivato il momento di fare meno chiacchiere e davvero più fatti. I bei discorsi servono di più a chi li fa, sia per consolazione personale, nei, purtroppo diretti interessati o per altri motivi, non ultimi questi del tutto strumentali o, semplicemente vanagloriosi.

Ma ci sarà, come sempre chi darà un po’ di colpa a lei, che doveva essere più “accorta” o semplicemente forse, starsene tappata in casa e magari indossare il burqa.

Ignoranza naturale

Donald Trump, durante una delle sue uscite per la campagna elettorale ha affermato che gli emigranti stanno “avvelenando il loro sangue”.

Sui commenti a caldo di vari personaggi politici ho letto: “retorica nazista” ” sembra di sentir parlare Hitler”…

Trump deve la sua fortuna al fatto che i suoi nonni siano emigrati in America ( pare che gli americani con qualche antenato tedesco superino i cento milioni e siano tra le rappresentanze di immigrati più numerosa). E che gli “americani”, a parte i nativi, e tra questi voglio ricordare quelli che sono stati massacrati durante la colonizzazione europea e ridotti in piccole colonie o riserve (per fare un solo esempio, gli indiani d’America), sono figli di immigrati provenienti da tutte le parti del mondo, lui compreso.

Dunque gli americani “puri” (termine orribile ma serve per capirci), sono veramente pochi ma “fioriscono” nella mente perversa di quest’uomo e di quelli che vanno coi cartelli ad ascoltarlo e che sono altrettanto ignoranti della storia, in generale, e del loro paese, del bellimbusto che stanno li ad osannare.

Potrei dire che gli italiani, per esempio, non hanno portato solo criminalità (come afferma la vulgata classica), ma molto altro e i loro successori si sono distinti in vari campi e se ora possono dire di essere americani a tutti gli effetti, lo devono ai loro avi che hanno preso quelle navi e che hanno subito quell’iter che sappiamo, oltre ad umiliazioni giornaliere e ghettizzazioni. Io parlo da italiana, ma ogni paese ha dato il suo contributo, piccolo o grande a fare dell’America quello che è diventata, compresi gli indiani d’America, morti a centinaia precipitati dai grattacieli che hanno contribuito a costruire creando quei famosi skyline che tutto il mondo ammira.

La politica ignorante e becera di uno smaliziato ex imprenditore, pregiudicato e carico di denunce fino a sopra i quattro capelli ritinti che ha, però fa presa su molti e non solo in America. Un pericoloso dittatore che sta per rientrare alla Casa Bianca con un secondo mandato, dopo tutto quello che ha combinato.

Se gli americani voteranno uno cosi, può darsi che tra quello che si bevono, mangiano e fumano, ci sia qualche virus di intelligenza o stupidità artificiale che sta lavorando egregiamente a loro insaputa.

Una figura poco Chiara

Chiara Ferragni sembra non passare un bel periodo. Poverina ( si fa per dire, fattura milioni di euro) ha anche lei come tutti i suoi problemi. Diciamo che non mi è mai stata simpatica e mi sono ricordata di aver scritto una lettera pubblicata su Italians proprio in riferimento a lei e alla sua attività. E’ questa:

Ora, alla luce dei fatti: le sue aziende sono state multate per oltre un milione di euro per aver fatto pubblicità ingannevole e ottenuto proventi dalla vendita di un pandoro Balocco griffato col marchio della bella ragazza venduto ad un prezzo di molto superiore a quello normale di vendita. Il tutto ingannando i clienti sul fatto che una parte dell’incasso sulla vendita dei pandori sarebbe andata ad un ospedale di Torino,

Falso, pare, perché la Balocco ha si fatto una donazione all’ospedale ma indipendentemente e molto prima della vendita dei panettoni griffati Ferragni, la quale ha solo incassato e, pare, non aver dato un solo euro in beneficienza.

Quindi, ha preso solo i soldi, si è fatta una enorme pubblicità ed ha preso per i fondelli i clienti convinti di comprare” il “suo” pandoro per fare beneficienza ed è “scappata”.

Direi che è disgustoso. Lei si difende a malapena, dice che farà cause, ne ha ben donde e uno stuolo di avvocati ben pagati, ma se il fatto sarà confermato ci fa una figura magrolina, lei e tutto il suo apparato che lavora instancabile per macinare quattrini. La nostra carina Paperona questa volta farà un po’ di fatica a dimostrare la sua buona fede. Non mi stupisce affatto. Forse bisognerebbe indagare anche su molte altre sue attività “benefiche” che, forse, lo sono state davvero ma solo per rimpinguare l’immenso patrimonio familiare della cosi chiamata influencer. Andare a nascondersi no eh?

Ecco, forse ora “tanto stupore” risulta più “chiaro”.


Di seguito pubblico la lettera che il signor Luigi Giani ha inviato alla rubrica Italians e a me in copia:

“Balocchi e Profumi. Come dal Corriere del 15 dicembre, “L’Antitrust multa Chiata Ferragni e Balocco 1,4 milioni di sanzione per il pandoro <griffato>”. Alla lettera di Mariagrazia Gazzato “Chiara Ferragni. Perche’ tanto stupore?” (Italians, 25 settembre 2020), nel panegirico di questa influencer, lei commentava tra l’altro, “…E’ una modella parlante e pensante, con una bellezza riposante e classica…”. (Bah, dalle mie parte verrebbe considerata un’altra “facia smorta”…). Sembrerebbe che l’influencer in questione sia oltretutto un doppio “double dealer”, perche’ si dice che preferisca il baba’ al pandoro. Any comments?  “

Luigi Giani

Il Conte furioso

E’ furioso, inalberato, parla con il dito alzato

non l’ho visto mai così, come mai tanto arrabbiato

velenoso ed irritato?

Con la premier si è infuriato! Lei lo ha rimproverato

per quel pacco che ha lasciato e che ora tocca a lei

sistemar sullo scaffale senza farsi troppo male.

Per quel Mes cagion di liti che nessuno vuol firmare

c’è tra i due ora un alterco ben difficil da sanare.

Che sia stato pasticciato, che abbia fatto e poi disfato

che abbia pure stramacciato e persin controfirmato

quando da dimissionato non ne aveva più il mandato,

il furioso Conte ardito, non lo può legare al dito.

Gli conviene lasciar stare, Giorgia non si fa ingannare

e non conti l’avvocato sulla faccia sua cortese

perché abbiam tutti capito che se gli parte

la brocca perde tutto il suo bon ton ed appare

al naturale… con la bava sulla bocca.