Fate meno cagnara

Non sarebbe il caso di sospendere questa odiosa abitudine dei botti di fine anno? Non vi pare che sia arrivato il tempo di “festeggiare” in silenzio? Senza fare troppe sbornie e baldorie?

Ma che caspita ci sarebbe da festeggiare? Con tutto quello che sappiamo che succede nel mondo e con l’ipocrisia imperante che gira dappertutto e ci impedisce di vedere le cose con lucidità spesso e volentieri, pensiamo davvero che sia il caso di buttare un sacco di soldi in esplosivi che, in alcuni casi, risultano mortali?

A me sembra una follia. Abbiamo a poca distanza un conflitto che dura da un anno e altri sparsi per il mondo e li si spara morte e distruzione ogni giorno e noi vogliamo ancora salutare il vecchio anno e dare il benvenuto al nuovo sparando mortaretti?

Lo trovo di pessimo gusto. Fatelo se vi fa sentire felici e gioiosi e se vi pare di esorcizzare le malattie, la morte, le disgrazie in generale, continuo a trovarlo insensato.

Come insensata trovo che sia questa ipocrita battaglia di una opposizione sfinita dalla paura di non tornare al potere in tempi brevi e che si accanisce per ogni pelo che si muove contro il nuovo governo.

Contro Giorgia Meloni che non ne dice una giusta neppure per sbaglio secondo i grandi saggi che ci hanno sgovernato fino ad adesso e che ora fremono per riprendersi il “bottino”.

Governi che hanno distrutto ulteriormente un paese già da tempo disastrato e che ora si arrogano il diritto ogni due per tre di lanciare bordate a chi governa da qualche giorno come se fosse il lupo mannaro in persona.

Lo trovo disgustoso. Come trovo disgustosa tutta questa presunta intellighenzia di sinistra o pseudo tale che per mantenere le proprie posizioni acquisite (e che posizioni) ora si strappa i capelli gridando aiuto è in pericolo la democrazia…(ricordo per chi nn lo sapesse che io non ho mai votato per la destra, così tanto per essere chiari).

Conte, uno per tutti, l’avvocato del popolo trasformista della prima e ultima ora, sempre pronto a compromessi quando si tratta di comandare e ora che non comanda, sempre pronto a fare le boccacce schifate come se lui avesse governato col bilancino attento a non sforare di un etto i dettami della sacra costituzione che trova sacra solo ora che sta dall’altra parte della barricata! Disgustoso.

Perciò mi chiedo e vi chiedo…che caspita c’è da festeggiare? A che servono i petardi i frizzi e lazzi e parapapà quando c’è un mondo che si presenta da piedi e non sappiamo nemmeno se se li sia lavati e da quanto?

Dovremmo farci gli auguri in silenzio, in punta di piedi (ben lavati) e con circospezione…quanti botti sono stati sparati in questi ultimi anni e quanti dei nostri folli desideri si sono avverati?

Schhhhhh, fate un po’ meno cagnara per favore che tanto all’anno nuovo non gliene importa nulla dei botti e farà, come sempre, quello che gli parrà e piacerà.

Think!

Concordo con alcuni titoli che leggo sull’web che Sangiuliano, il ministro della Cultura è ridicolo quando difende la lingua italiana e dice che andrebbe messa in Costituzione (già c’è come lingua ufficiale nel rispetto però delle minoranze linguistiche).

E però parla chiamando Meloni “il presidente”, Casellati, “il ministro” e poi dice:

“Credo che un certo abuso dei termini anglofoni appartenga a un certo snobismo, molto radical chic, che spesso nasce dalla scarsa consapevolezza del valore globale della cultura italiana. E anche della sua lingua, che invece è ricca di vocaboli e di sfumature diverse».

A’ Sangiulià, lo “snobismo radical-chic ” te sta bene? Lo usi per dire che chi usa termini anglofoni è snob ma poi ti ci rifai pure tu? Ma che razza di purista sei? Da stropiccio, direi.

Dunque, vediamo, sei per difendere e promuovere e addirittura modificare la Costituzione sul tema dell’italiano come lingua sacra e ufficiale del paese o della nazione che dir di voglia e poi cadi dal pero con una simile gaffe? Neppure Mike Bongiorno sarebbe arrivato a tanto.

Avresti dovuto dire, visto che ci tieni tanto e non tieni altro da fa’…:” Credo che un abuso di termini anglofoni appartenga a quei parasederi che molto stra- fighetti sinistrorsi inconsapevoli del valore globale della lingua italiana…”

Ma che vor dì’? Che de ‘sto globbale? E poi…a minì che frase involuta, volutamente o consapevolmente? Ma impari ad usare gli articoli va, al femminile si dice la premier, la ministra…etc.etc.

Meloni Giorgia, ma davvero questo è il ministro della Cultura? Ma qual’ è l’ultimo libro che ha letto? La guida Michelina? Ma davvero questo deve rappresentare la cultura con la “C” maiuscola italiana? Ma per favore, please, I beg your pardon…non ci venga a dire che fra un po’ ci chiederà di italianizzare radical-chic in fighetteria di sinistra radicale, spero.

Meloni, pensaci su…Think! E poi, dopo ‘sto po’ po’ de speech parlate di legge sui rave party? e allora? come si traduce in italiano rave-party? Festa del delirio? O festa delirante? O festa dei fuoriditesta? Pensaci !

Sobrietà

Siamo amareggiati e tristi presuntuosi ed arrivisti e però siam pure artisti, santi eroi e navigatori e poeti, si signori.

Siam pettegoli e intriganti e perché no? lestofanti, siamo bravi nel cazzeggio quanto in satira e dileggio.

Evasori impenitenti e diciam fuori dai denti, arroganti e inconcludenti, pallonari narcisisti e perché no? qualunquisti.

Tanto so che ognun di noi dirà non é certo lui ch’è miglior di tutti quanti e se si mette d’impegno può persin battere i santi.

Ma so bene che ai difetti, che son lista ben nutrita, posso aggiunger tanti pregi che pareggian la partita.

Per esempio se vogliamo siam capaci di far cose che si sognerebber tanti tipo solo a mo’ di esempio progettare architettare opre d’arte senza tempo.

Posso nominarne una? Massì dai e che mi costa? la città che sta sull’acqua come dentro ad un catino e che sembra stare su per magia del buon Merlino.

Calza o no l’esempio dato? Ma ne potrei fare mille, e di più come faville perché in fondo l’italiano pur con tutte le magagne ed incline assai alle lagne, si può dire sia un geniaccio da clavicola a polpaccio.

Beh, signori, siamo arrivati alla festa della Luce, quel Natale che ci trova quasi sempre impreparati: come? adesso? cosi presto? tu che dici? sei sicuro?

Si e tra poco passerà quest’anno duro. Duro come i due passati ma persino un po’ di più e perciò non criticate ma sentitevi un po’ buoni che però non vuole dire, mi si passi l’espressione, anche pure un po’ coglio…

Ma soltanto cittadini con un carico di noia e se i giorni delle feste far baldoria vi parrà, ricordate che al mattino poi la pagherete cara e perciò mettete in conto anche un po’ di…sobrietà.

E che buon Natale sia per chi ha buona volontà.

Sdegno

Faccio molta fatica a leggere certe notizie, davvero, mi sento come se d’improvviso fossi piombata in uno strano medioevo moderno del quale non conosco ancora bene i tratti ma che mi inquieta molto.

La notizia è questa: In Afghanistan i Talebani hanno cacciato le donne dalle università. Si, le donne non potranno più seguire le lezioni, anche quelle che erano quasi arrivate alla fine del loro ciclo di studi e gli mancava poco alla laurea, non potranno più finirli.

Lo hanno saputo tramite Facebook e per loro è stato come una doccia fredda.

Me lo immagino, una secchiata di acqua gelida in faccia da farti restare senza fiato. Persino a me che leggo e che vivo lontana da quel paese che tratta le donne in questo modo assurdo.

““My heart hurts. All my hard work is worth nothing,” she said. “No matter how hard we girls work, it doesn’t pay off.” (The Guardian Int.).

Questo scrive una ragazza che di punto in bianco è stata estromessa dai suoi studi e non potrà farvi ritorno:

” il mio cuore mi fa male. Tutto il mio duro lavoro non vale più nulla”, ha detto, ” non importa quanto noi ragazze lavoriamo, non abbiamo nessun ritorno”.

Gli addetti alle classi universitarie sono costretti a rimandarle indietro e a non farle più entrare.

Mi ricorda il trattamento riservato agli ebrei durante il periodo nazista ed è terribile pensare che nel 2022 le donne debbano subire una simile umiliazione.

Una crudele, assurda vessazione che non può che suscitare sdegno e orrore.

Il mondo è occupato in molte crisi ma questa non è certo una notizia che possa passare inosservata , ne va della libertà e dei diritti delle donne ovunque nel mondo.

Pubblicata oggi (22.12.2022) su Italians del Corriere della sera

Boccaccia

Il senatore Berlusconi non riesce a trattenere la sua linguaccia sporca, neppure ora che l’Italia ha una donna premier per la prima volta.
E dice ai giocatori del Monza Calcio (di cui lui è proprietario) : ‘ora arrivano Juventus, Milan eccetera e se vincete con una di queste grandi squadre vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di troie”.
Siamo abituati al linguaggio “forbito” dell’ex premier e conosciamo anche troppo bene quale idea “alta” abbia delle donne che non siano quelle della sua stretta cerchia (piuttosto larga) e conosciamo pure le disavventure processuali di questo personaggio ritornato agli onori della politica dopo esserne stato estromesso a lungo e che ora come leader di un partito che appoggia il governo Meloni, ne fa parte di nuovo a pieno titolo. Conosciamo le sue battute e i suoi tric e trac tanto che potremmo scriverci un libro.
Ma forse avevamo dimenticato quanto possa essere rozzo e maschilista, soprattutto quando si trova a parlare con i calciatori in quell’ambiente cosi maschilista dove “tutto è permesso” perché li le donne possono essere il premio per il vincitore, la “cosa” che fa strabuzzare l’occhio avido del giovane maschio, un gadget insomma molto apprezzato. E Berlusconi lo sa e però se viene criticato per questo suo volgare atteggiamento da siur paron dalle bellle braghe bianche, si difende condannando lo scarso senso dell’umorismo di chi lo critica.
Già, che critiche banali, che stantio politically correct, che poca voglia di ridire di seriosi bacchettoni…
Lui è banalmente pratico, il “male” nelle sue banalissime battute non lo vede ed è forse per questo che è ancora li, seduto tra i banchi del Senato, la Camera Alta a ricordarci ancora quanto il “male” possa essere banale e devastante.
Spero che Meloni gli ricordi il suo ruolo istituzionale e facendogli gli auguri di Natale gli faccia le boccacce.

Frontiera

Putin sferra un altro massiccio attacco missilistico a Kiev e minaccia Washington, chiede alla Bielorussia di aiutarlo. Lagard alza i tassi mettendo in difficoltà soprattutto l’Italia e il suo governo appena insediatosi. Salvini ringrazia per il “regalo di Natale”.

Cgil e UIl dichiarano lo sciopero nazionale e chiedono a Meloni di cambiare la manovra che a lor dire premia i ricchi e massacra i poveri. In soldoni.

Lo scandalo che coinvolge alcuni esponenti delle Istituzioni europee tra i quali anche alcuni italiani, tiene banco su tutti i notiziari, fiumi di parole per un fiumi di denaro che la corruzione avrebbe portato nelle tasche di politici in grado influenzare le scelte a livello europeo su alcuni paesi, tipo Qatar e Marocco.

Bene, mi fermo qui. La cronaca quotidiana spicciola è già orrenda di suo e mi spiace ma non ci vorrei mai entrare, non fa che complicare un quadro già fosco di suo e mi pare che basti e avanzi.

Che ci sia molta politica dentro le scelte e le decisioni che vengono prese sulle nostre teste, non c’è alcun dubbio.

Ma vorrei fare un altro tipo di considerazione. Più leggera se vogliamo, senza nulla togliere alla gravità del momento. Vorrei soffermarmi sulle dichiarazioni dei vari esponenti politici e in particolare su quelle dell’ex premier ora capo politico dei Cinquestelle.

Sulla sua capacità di fare piroette e giravolte ormai si è parlato anche troppo, pare un dato. Alla buonora. Questo esimio professore o ex tale, ora in Parlamento sta inveendo contro il governo ma tralascia di fare espliciti riferimenti alla corruzione nelle sedi europee, o ne parla solo di strissio con la sua sibilante esse (da BissBiss), Come mai? Come sempre direi. E’ la politica dei grillini: fare orecchie da mercante in fiera. Animale politico, Conte ormai scafatissimo, pensa all’opportunità di non citare il PD nel caso della corruzione per motivi puramente politici. Sporca politica da banco o meglio, da mercatino dell’usato.

Animale politico ( togliamo pure il “politico”), annusa, scava, si intrufola, mangia e beve, sniffa (nel vero senso della parola non in quello che si da a questo termine ora) e sbuffa proprio come un Armadillo (specie in estinzione ma lui si deve distinguere, la distinzione è la sua cifra).

Un arrivista vendicativo che non si ferma davanti a niente e anzi come un attore consumato recita tutte le parti che la sua commedia personale gli suggerisce. Del paese o della nazione, posso dire? non gliene importa un accidente.

E che ci sia la politica dietro alle scelte dei politici non è certo una novità, come non è una novità la corruzione a tutti i livelli.

Ma, scusate, questo signore intrufolatosi in Parlamento tramite il cavallo di Genova e che ora sembra guidare (coi grillini non si sa mai cosa aspettarsi) una masnada di perfetti politicanti pienamente compresi nel ruolo (di politicanti): l’anticasta trasformatosi in casta più casta che ora si unisce tronfia alla lotta senza quartiere al governo Meloni (democraticamente eletto) che si fa da più fronti e non solo italiani, mi sembra persino più pericoloso dei vari “nemici” dell’attuale governo italiano. E, pare, ne conti parecchi anche oltre frontiera.

Parole

Le parole volano e  accarezzano

e morbide come piume fluttuano.

O sferzano come bufera sul viso.

Sono cosi le parole delicate o crudeli

parole che incantano  ammutoliscono

oppure parole che uccidono.

Danno voce all’anima o al cuore

o alla rabbia  all’odio al furore

e offendono  deridono  mirano

puntano e sparano.

Oppure sono come carezze

e assomigliano al suono

di conchiglie appoggiate

all’orecchio dove si sente

il mare e il silenzio che

non assomiglia a niente

se non all’eco di un dolore.

P.S. ogni tanto vado a saccheggiare il mio blog e a cercare cose dimenticate del tutto. Questa oggi mi pare attuale.

Minacce

In carica da poco più di un mese, la premier Giorgia Meloni è da tempo sotto attacco da molte parti. Non solo dall’opposizione che fa il suo mestiere, ma da giornalisti, opinion makers, gruppi social ed ora riceve persino minacce di morte dirette a lei e alla figlia. Per fortuna è stato identificato il giovane siracusano colpevole di queste ignobili minacce.

.Un disoccupato di 27 anni che percepiva il reddito di cittadinanza da 18 mesi e che continua a percepirlo dopo una breve pausa.

Sembra che abbia persino dimostrato incredulità quando le Forze dell’ordine gli hanno sequestrato telefono e PC, pare che abbia detto che era in preda alla disperazione per paura di rimanere senza soldi.

Eh no, caro signore, le minacce di morte anche no. Se si può capire la paura di ritornare a reddito zero, francamente è difficile capire come si possa arrivare a minacciare di uccidere la premier e non basta, con lei anche la figlia.

Il clima di odio fomentato da più parti contro Giorgia Meloni sta riportando il nostro paese indietro di decenni e non è un bel segnale. E meno male che la “fascista” sarebbe lei.

Ho tutt’altre idee rispetto alla premier e non l’ho votata, ma ritengo che abbia diritto di governare come hanno fatto altri prima di lei senza essere attaccata ogni giorno con critiche personali e minacce di ogni genere. E aggiungo che lei è arrivata ad occupare il suo posto per volontà del popolo che l’ha votata e non come altri “nominati” dalle élite di partito.

C’è però chi ha più responsabilità di altri in questa vicenda e dovrebbe fare mea culpa pubblicamente ed è il sornione (gatto mammone) Giuseppe Conte che fa le fusa ai suoi elettori per prendere voti e restare incollato al potere. Solo questo gli interessa e non, come afferma, aiutare i poveri o “eliminare la povertà” come ridicolmente annunciavano i grillini durante la loro (devastante) esperienza di governo. Con loro la povertà è aumentata nonostante abbiano distribuito soldi presi dalle casse dello stato, a destra e manca, senza costrutto né controlli, solo per restare aggrappati al potere che gli consente una vita di lusso con lo stipendio che altrimenti non potrebbero neppure sognare nelle notti di plenilunio.

Angeli in coro

Una forma brillante

una testa danzante

gruppi svogliati di nuvole bianche

come angeli in coro

le fanno giostra intorno.

E lei appare e scompare

lascia la scia di luce

sopra la tenda nera

scopre un sorriso incerto

ma lancia fulmini d’oro.

Poi un fascio di luce

e ancora una volta sorride

e scompare e riappare

e mi lascia sconvolta

ammirata e senza fiato.

Luna.

Ho…manca

No, questa volta non ci casco e a votare per le primarie del PD, non ci vado. A dire la verità non ricordo se ci sono andata l’ultima volta ma mi pare proprio di si. Ma che ci sono andata a fare? Cosi per sport o perché mi pareva di fare una cosa ben fatta? La seconda ma mi sbagliavo, ora lo so.

E poi che cambierebbe? Tra …ini, …eli …Elly, che differenza ci vedete voi? Io proprio nessuna, anzi l’anti Meloni Elly Schlein, non so perché mi pare somigli a Orfini, fateci caso. Beh, forse è un po’ cattiva ma quando l’ho vista in foto mi è venuto in mente lui. Sempre compagni sono.

Ma potrebbe andare bene, di sinistra pare lo sia quanto basta (ma quanto basta?) e poi ci vuole una donna ora alla guida del PD altrimenti Meloni fa il bis.

E lo sanno anche loro che ora vorrebbero chiamarsi Partito Democratico del Lavoro…che ormai i grillini li sorpassano a sinistra. Ma che ne sanno di lavoro quelli del PD? Troppo faticoso. Ma anche i grillini veramente poco ne sanno se la loro più grande genialata è dare soldi alla gente per non lavorare.

Ora però nel PD fanno sul serio, gli ci è voluto una quindicina d’anni per fare le prove generali ma adesso partono davvero col partito democratico…davvero. Ma ci credo davvero poco.

Quindi potrebbero chiamarlo PDD (partito democratico davvero).

Intanto però devono stilare una bella e lunga lista di errori compiuti e di cose da non fare per non ripeterli. Già me li vedo. Ho, ho, ho, manca, ho, manca…e poi prendere tutti i “manca” e impegnarsi a fare anche gli errori che hanno trascurato di fare in questi anni.

Eh già! Mica si può improvvisare una rinascita del PD. Ci vuole ordine e bisogna prendersi il tempo che occorre per riprendere contatto col territorio…a maniche tirate su e forse pure ginocchioni perché il territorio in Italia si va perdendo tra speculazione e tragedie naturali ma non troppo.

Io ne avrei un nome però da proporre come segretario del PD: Giuseppe Conte. Ormai sono ciccia e pappa (per non dire altro) potrebbe essere un’idea no? Ormai l’avvocato è scafato abbastanza da poter prendere due partiti con una fava.