Sintomi

Non era mia intenzione, ma purtroppo, devo tornare sull’argomento.

Questo spazio non è supportato da nessuno, nessuna testata giornalistica, sponsor o altro, qui io mi esprimo, scrivo quello che penso delle cose che succedono e ne succedono tante e do la possibilità a chi vuole inserirsi nella discussione di fare altrettanto.

Devo però ancora una volta puntualizzare che questo spazio non è una prateria dove ognuno può sbizzarrirsi a piacimento. Ma è uno spazio “privato” nel quale si da la possibilità a chi lo desidera, di affermare il proprio pensiero.

Credo che l’insulto, anche velato, la critica feroce (“fascista”), siano però un sintomo di grave disfacimento della nostra società.

Un sintomo di prevaricazione dell’altro ed un sintomo di maleducazione. Alla fine, sempre li si arriva. E non è una bella notizia.

E’ normale che non possiamo essere tutti d’accordo, io ho le mie idee e non mi tiro indietro quando si tratta di prendere posizioni, anche nette.

Ma l’insulto anche no! E ricordo che è nel mio pieno diritto cestinare le offese o le polemiche fine a se stesse. E che sinora è successo rarissime volte.

Come pure le insinuazioni malevole.

Lo so che anche i più grandi assertori del liberismo, quelli che si sono persuasi (da sé) di essere grandi e convinti democratici, quando hanno a che fare con le idee espresse chiaramente da una donna, arricciano un po’ il naso.

Ma succede anche quando a scrivere le proprie idee è un uomo, ma meno e comunque un uomo nei riguardi delle idee di un altro uomo è sempre più compiacente e ci gira intorno, tasta il terreno, magari insulta pure ma lo fa sempre con un atteggiamento, se pure di sfida, ma conscio di stare su un piano comune, quasi condiviso o che potrebbe esserlo, con un po di sforzo.

Non ne faccio una questione di maschilismo, non c’entra sempre il maschilismo. C’entra una cultura radicata nella società da secoli che indica nelle donne degli stereotipi ben precisi e se qualcuna esula da questi o ci prova, ancora oggi, si cerca di metterla a tacere.

In fondo, le donne, possono benissimo dedicarsi alla cucina, all’orto o al giardino e lasciare che gli uomini discutano tra loro dei massimi sistemi o di come gira il mondo, perché il mondo gira grazie soprattutto agli uomini che sanno come farlo girare, le donne, al massimo, seguono la corrente.

E invece non è cosi, signori. Non è mai stato cosi e lo è ancora meno oggi. Le donne sanno, anche loro come gira il mondo e sono loro, spesso, proprio quelle che lo fanno girare anche se agli uomini piace credere il contrario. Le donne al massimo devono assentire, annuire, essere d’accordo, smussare gli angoli, entrare a passo felpato nella conversazione e chiedere quasi scusa di esistere. ( Non tutti gli uomini, s’intende ma ancora troppi per non essere fin troppo evidenti e invadenti).

No, signori, no. Non è cosi. Non è proprio per niente cosi.

Questo mio piccolo spazio ne è un esempio: pochi partecipano ma tra quelli che partecipano abitualmente c’è anche chi non si rassegna a non avere l’ultima parola. Vorrebbe averla sempre e vorrebbe potere sfogarsi a dire quello che gli passa per la testa e magari essere pure complimentato per la sua “genialità”.

Ebbene, signori, qui i “geni” trovano pane per i loro denti. E, comunque, se il “pane” che viene servito qui non piace, si può sempre cambiare “fornaio”, c’è ampia scelta.

Mi dispiace, non ci sto a farmi insultare. Esigo e pretendo di essere trattata coi guanti bianchi.

Non li possedete? Beh, poco male, procurateveli.

Guanti bianchi ed eloquio gentile ed educato. Contestatemi pure ma con educazione e garbo.

Altrimenti astenetevi pure sia dal leggermi che da commentare. Preferisco. Grazie.

 

 

 

Il tour e le nostre speranze

Quante volte ci siamo sentiti chiedere: ma perché non pratichi qualche sport? Perché non fai un po’ di attività fisica?

Molte volte, credo. L’attività fisica è una ottima cura per molte malattie. Ma non voglio certo parlare di questo. Vorrei introdurre uno commento di Alessandro che è grande appassionato di molti sport e tra questi c’è il ciclismo.

A me il ciclismo ha sempre dato l’impressione di uno sport “povero”, nel senso che sembra il parente povero del calcio. In quanto a fatica sia fisica che psichica credo non sia inferiore a nessuno sport, perché occorre molta forza e anche molto coraggio e caparbietà per raggiungere certe mete e non solo in senso metaforico.

In questo anno orribile, l’anno della pandemia, lo sport, come tutto il resto, è stato penalizzato ma ora sta cercando di riprendere quota anche se con difficoltà.

Anche senza voler praticare uno sport agonistico , però, tutti, nel nostro piccolo e a tutte le età possiamo praticare una qualsiasi forma di attività fisica. Le mie preferite sono la camminata e il nuoto. Ma anche il ballo è un’ottima attività e non manco di tentare qualche passo di danza, ogni tanto, quando mi sento in vena.

Andare in bici poi, mi è sempre piaciuto moltissimo, ma, ultimamente, le strade sono cosi trafficate da avermene fatto passare definitivamente la voglia.

Devo dire che però non sono appassionata di ciclismo ma se capita di guardare qualche tappa, mi piace soprattutto ammirare i panorami attraverso i quali i ciclisti si inerpicano e alcuni sono veramente spettacolari.

I filosofi hanno cantato e decantato lo sport in molte forme. Cito questa frase di Seneca presa da “Lettere a Lucilio”

“Se manteniamo le nostre qualità fisiche e le nostre attitudini naturali con cura e serenità, nella consapevolezza di quanto sono effimere e fugaci, se non subiamo la loro servitù e non lo facciamo per influsso di oggetti esterni, se le soddisfazioni avventizie del corpo sono per noi nella stessa posizione in cui si trovano in un campo di battaglia gli ausiliari e le truppe leggere, allora esse possono essere di ausilio per l’anima.”

Credo fermamente che le mie passeggiate tra gli alberi siano state e siano tuttora di grande “ausilio per l’anima” per cui consiglio a tutti di passeggiare e di fare del moto appena se ne ha la possibilità.

Ora lascio il posto volentieri ad Alessandro e al suo post sul Tour de France. Speriamo che arrivi alla fine e che vinca, come sempre, il migliore. Ma la prima sfida credo sia quella al virus perché la vita di tutti possa finalmente rientrare nei binari di una “normalità” della quale tutti sentiamo più che mai il bisogno.

 

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IL TOUR AL VIA

di Alessandro Stramondo

Oggi, con un mese di ritardo è al via il Tour de France 2020, 103esimo da quando nacque nel 1903.
La Grand Boucle s’è dimostrata più forte di Coronavirus, fino a quando non si sa, perché i contagi purtroppo sono in aumento dappertutto.
Ma il Tour è una gara troppo importante e appassionante per subire un arresto(solo le guerra l’hanno fermato) e non destare l’attenzione dei tanti sportivi, che però sono stati invitati di assistere alla gara da casa, dinanzi ai televisori. Vedremo se nei numerosi colli da valicare non vedremo ancora l’accalcarsi dei tifosi impazziti per incitare i propri beniamini.
Un giro anomalo che mette a dura prova i partecipanti fin dall’inizio, ritagliato per gli scalatori, sei arrivi in salita, 29 colli da scalare, unica tappa a cronometro alla penultima tappa, una cronoscalata che fino all’ultimo potrebbe decidere sulle sorti del vincitore.
Sparuta la rappresentanza italiana, una volta che Nibali, sulla via del tramonto, non partecipa, e Aru non può avere ambizioni oltre un’affermazione di tappa.
Chi sono i favoriti alla vittoria finale?
E’ d’obbligo Egan Bernal, colombiano di 23 anni.
Seguono, il trentenne sloveno Primoz Roglic, ex campione di salto con gli sci, sempre che si sia ripresa dalla caduta nel Giro del Delfinato, lo spagnolo Mikel Landa, anch’esso trentenne, che dovrebbe trovare terreno adatto per le sue doti di scalatore, Nairo Quintana, colombiano, altro trentenne, anch’esso forte scalatore.
Altri nomi: Tom Dumoulin, Thibaut Pinot, Richard Carapaz, Julian Alaphilippe, Emanuael Buchmann, Bauke Mollema.
Ma il pronostico è reso più difficile dalle stato di precarietà in cui si è vissuto, dalla possibilità a meno di allenarsi in maniera opportuna, e dalla aleatorietà di cui il Tour sarà caratterizzato: basteranno due positività in una stessa squadra, per mandarla in quarantena, e addio speranze.
A maggior ragione, auguri al Tour, che sia di auspicio per un rapido ritorno alla normalità.

 

 

 

Prendi il metro e vai…

Per prima cosa esprimo tutta la mia solidarietà a Lucia Azzolina per gli insulti che riceve giornalmente sui social, in quanto donna e ministra. I deficienti che non hanno di meglio da fare che tastierare sconcezze contro le donne dovrebbero guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia!

Detto questo.

Salvini oggi dice che vuole sfiduciare la ministra dell’Istruzione perché è un’incapace.

Mi sembra tempo perso mentre potrebbe dare un contributo fattivo, da senatore e leader di un partito che ha molti consensi in un momento difficile come questo, Uno dei più difficili della storia della Repubblica italiana.

Sfiduciare Azzolina è un po’ come insultare Carola Rackete: pregiudiziale e propagandistico.

Salvini, non fare ancora e sempre il capitan Scravassa (dal veneto,” scravasso”, acquazzone estivo), metti in circolo la tua energia per migliori fini, puoi fare di meglio.

Perché non te la prendi col tuo ex amico ex alleato co-vice: l’abbronzatissimo (nero come il carbon) Luigi Di Miao che, come ministro in entrambe le cariche è non pervenuto, quando non ha fatto danni?

Sulla ministra Azzolina, ci sarebbe da dire che si è assunta e continua a sostenere con entusiasmo un compito gravissimo,  e solo per questo io l’apprezzo. Vorrei proprio vedere voi due, il gatto e la volpe, ex amici ora finti nemici, alle prese con Il problema dei problemi in una stagione travagliatissima.

All’inizio. Azzolina mi sembrava una che ciurlava nel manico, come molti grillini (quasi tutti) ma poi ho imparato ad apprezzarla.

Avrà le sue lacune, anzi ne ha molte, ma possiamo dire che altri prima di lei hanno fatto molto meglio?

Prendiamo un esempio per tutti: Mariastella Gelmini (niente di personale naturalmente).

Quella che chiamava la scuola: lo stipendificio e che ha messo sulla graticola i docenti e anche le famiglie con regole e regolette che hanno burocratizzato oltre ogni limite di sopportabilità umana una Istituzione che già di per sé è gravata dalla burocrazia da sempre. A lei dobbiamo i presidi- manager, perché nella idea liberista del berlusconismo più spinto c’era questa filosofia della scuola-azienda.

Difficile, da fuori, capire gli effetti di una tale scuola di pensiero che per anni e anni si è protratta riducendo questa fondamentale Istituzione a quello che è ora: un caos, tenuta in piedi da chi, da sempre ci lavora con responsabilità e dedizione consapevole del compito che anima un  professione che è. per chi ne sente tutta la responsabilità, una vera e propria missione.

Ma gli effetti si vedono, le conseguenze sono sotto gli occhi di chi le vuole vedere.

Per non parlare dei ministri che si sono succeduti nel tempo: tutti e dico tutti, si sono arrangiati a strisciare su di un terreno impervio e scivoloso e di nessuno si può dire che abbia lasciato un’impronta positiva.

Lei arriva oggi. Questa ragazza siciliana dimostra entusiasmo, persino un po’ ingenuo, incompetenza, certo, ma la competenza ormai, tra i ministri e non solo, è merce davvero rara.

Lei ha comunque personalità. Non possiamo attribuirle il caos attuale della scuola perché viene da lontano e con l’emergenza sanitaria è diventato catastrofe. Già, il solo fatto che lei continui ad essere ottimista e a dire che si può fare, dimostra un pizzico di incoscienza dovuta all’età,certo, ma dimostra anche una serietà e una testardaggine che unite possono dare qualche risultato. La sua sembra una mission impossible, ma lo sarebbe per chiunque fosse seduto su quella poltrona. Lei dimostra di metterci la faccia e anche un po’ di cuore.

Per cui, pur non approvando il governo che trovo  pericolosamente inconcludente (spero che vada a casa presto), non boccio affatto la ministra dell’Istruzione.

Sta dando dando a tutti lezioni di coraggio. E ce ne vuole, molto in questo momento per sedere su quella poltrona.

Boccio il leader della Lega per la non-opposizione che ha fatto e per tutto il tempo perso a pensare a come lavorare il meno possibile.

Salvini aiutala invece di servirtene per farne mazza da golf per i tuoi (rari ) tiri al governo. Guadagnati il lauto stipendio facendo cose costruttive, per esempio dai una mano a sistemare i banchi alla distanza giusta. prendi un metro e vai.

Questa “battaglia” di fine estate contro Lucia Azzolina, potrebbe essere un boomerang che ti ritorna dritto sul capocollo. Think!

Il mondo in mano

Sarebbe stato molto più interessante sentire Melania Trump raccontare quello che pensa davvero del marito.

Ma non si può fare. Ha dovuto indossare la mimetica e con un elmetto metaforico, strisciare col coltello fra i denti, per cercare di portare a casa la vittoria per il celebre, quanto controverso marito.

Aveva una tenuta che  ricordava le divise di Fidel, ma le stava a pennello, mancava solo un sigaro Avana nella mano destra e il cappellino con la visiera e poi sarebbe stata perfetta.

Padrona della scena, non un’imperfezione, non un lieve sbandamento sul tacco 24 delle splendide scarpette rosse che le facevano un male cane. Ma che fanno parte della scenografia come la musica.

Lei cosi schiva e sempre defilata, a volte persino scontrosa col marito anche nelle riunioni ufficiali, non ha potuto sottrarsi, volere o volare a tesserne le lodi. Poche in verità. L’ha presa alla larga parlando della sua esperienza di immigrata (di successo) e di quanto il destino fosse stato benigno con lei, e che il giorno più felice della sua vita era stato quello in cui aveva ottenuto la cittadinanza americana.

Almeno ha saputo graziarci della smelensaggine di identificarlo col giorno del matrimonio col futuro presidente, non se l’è proprio sentita.

Trump ascoltava, assorto, con un’aria perplessa temendo che lei sbroccasse, come si dice con un francesismo e dicesse quello che avrebbe voluto dire: americani non votatelo, salvatevi fin che siete in tempo, è la persona più inaffidabile del mondo…ma non lo ha detto, no, anzi, ha esortato gli americani ad avere fiducia in quell’uomo che non sarà mai un vero politico ma che ama l’America con tutto il suo brave heart e non può che fare il suo bene.

Ahhhh, tiro un sospirone, ha pensato Donald alla fine del discorso della moglie. Bella, bellissima, algida e persino troppo curata. Una principessa triste.

Una che sa di vivere in una gabbia dorata dalla quale non potrà mai fuggire.

Trump non aveva letto il discorso, non legge, non perde il suo tempo prezioso, si fida dei suoi collaboratori e lo hanno servito bene, avranno una gratifica.

Quanto a lei, alla principessa triste, alla first lady per forza, dopo aver passeggiato mano nella mano col consorte che a tratti ricordava Gino Bramieri (ma con nemmeno un briciolo della sua simpatia), quando la porta si è richiusa dietro a loro, cosi coreografici e cosi commoventi…la scena è cambiata di colpo. Scommetto che ha subito lasciato la mano del consorte e senza un cenno si è diretta verso i suoi appartamenti ed ha sbattuto lievemente la porta, poi ha sfilato le scarpe e le ha lanciate, una dopo l’altra contro il soffitto, poi ha aperto il frigo , preso una diet coke e poi si è gettata riversa sul letto…a piangere.

Ma si è consolata presto. Lei rimane la first Lady americana.Il suo american dream si è realizzato tutto e non si può piangere quando si ha il mondo in mano anche se non si sa cosa farsene.

Occhio al ciclone!

Si può dire che questa orribile estate sta per volgere al termine? Forse, si può dire, ma…what next?

Cosa succede dopo?  C’è chi si suicida pensando di non farcela a sostenere un eventuale secondo lockdown, ma c’è anche chi si “batte” strenuamente perché riaprano le discoteche. Come se il nostro destino dipendesse dal poter fare quattro salti in beata compagnia, tutti rigorosamente distanziati ma in realtà, appena l’autorità costituita (che ha bisogno di una cura ricostituente) gira l’occhio, via, liberi tutti di riammassarsi, arri unirsi, ingolfarsi nel ballo, insomma divertirsi per dimenticare.

Eh già, capisco anche gli imprenditori di destra o di sinistra (ma più di destra) che non vedono il pericolo, lo vedono di più per lo loro tasche, quello di rimanere al verde. Poverina la signora Santanchè che soffre per mancanza di aperture discotecare (la sua). E cosa dire del “povero” Briatore? Gli hanno chiuso il Billionaire? Scempio, infamia, protervia. Hanno anche trovato dei contagiati, ma lui si difende e dice che i tests erano farlocchi.

Qualche giorno fa un ragazzo che era salito senza mascherina su un vaporetto a Venezia è stato letteralmente preso per gli stracci e messo fuori da viaggiatori imbestialiti. Una signora che aveva tolto la mascherina in un treno è stata messa alla berlina e lei si è difesa dicendo “siete un popolo di schiavi”.

Beh, allora? What next?

Viviamo un tempo sospeso tra la paura e la speranza e forse anche l’illusione che tutto finisca quanto prima e possiamo ritornare alle nostre usuali occupazioni, a prendercela coi politici che fa tanto catarsi.

La Coldiretti vuole mandarci tutti a vendemmiare  e il capo di Confindustria Bonomi dice che il governo non sta  facendo niente e rischiamo la paralisi. Il governo (ma quale governo se sono tutti in vacanza?) risponde che si faccia i fatti suoi come se non lo fossero e come se non fossero fatti di tutti.

La paralisi la rischiamo noi a leggere le notiziole che passano ovunque sull’web ( e nei tiggì) di catastrofi imminenti.

Direi che ci siamo già dentro, i profeti di sventura  si troveranno senza lavoro perché la tempesta perfetta c’è già, è in atto, il ciclone è già qui e noi ne siamo comodamente sdraiati nell’occhio.

Ma Salvini dove sta? Che fa? Si fa un ovetto?

Lui e la sua propaganda a salve che non è servita a niente se non a mettere insieme due forze antitetiche che lottano da dietro le spalle e si sorridono davanti prendendoci in giro alla grande tutti i giorni.

La colpa è anche sua. Si, caro senatore, la colpa è sua o tua se permetti. Cosa ti è saltato in mente di dimetterti? Speravi nelle elezioni? O semplicemente ti sei chiamato fuori da questo disastro che tu, in parte, hai contribuito a formare?

E adesso? Che fai? In attesa del processo? A proposito quando si fa? Ma poi, perché? che tanto ti manderanno assolto e farai solo la figura del martire?

Povero paese mio come sei messo male. Avresti bisogno di una bella scossa. Ma chi te la da? Conte? Grillo? Zingaretti?

Temo che siano sul punto di ammainare bandiera bianca anche se non lo vogliono ammettere e lasciare che sul vascello Italia sventoli bandiera nera, anzi nerissima, pece proprio.

Grazie governi Conte e grazie anche al senatore Salvini che sta per essere surclassato nei sondaggi (se già non lo è) dal governatore, il grande, l’unico, mitico (che esagerazione vero? Sembra  anche a me), Luca Zaia.

C’è la farà dopo la batosta sui suoi vigneti del maltempo di domenica scorsa? Mi sa di si. Lo credevo poco ambizioso, mi sbagliavo è un veneto scarpe grosse e cervello fino che sa mettere in saccoccia e far fruttare i “risparmi”, uno che le vigne c’è l’ha nel sangue, come la politica e fra poco inizia la vendemmia…anche dopo la grandinata si deve salvare la stagione.

Vedremo chi tra i due Colonnelli avrà la meglio.

Se devo proprio dirla tutta io in questo momento espatrierei volentieri, ma dove? Forse, paradossalmente, il posto più sicuro al mondo è proprio qui, nell’occhio del ciclone, cullati dal vento…

E Conte che fa? Sta serenamente pensando a dare l’avvio alla grande opera: Ponte sullo Stretto?

O forse sta facendo progettare una piattaforma galleggiante sulla quale si potrà camminare “sulle acque”?

Perché no? In fondo è pieno di risorse (e di quattrini). Dai Conte, aspettiamo con ansia la prossima mossa, ma che sia una smossa da ballo della “trivella”, altrimenti ci arrabbiamo. Di cha cha cha, ne abbiamo abbastanza.

Tutti insiem

Il 10 agosto 2019 il taglio dei parlamentari diventa legge con una maggioranza trasversale. Frutto dell’intesa tra PD e M5S quando è stato deciso il governo Conte Bis.

Ma Giachetti non ci sta e chiede il referendum per abrogare la legge, cioè il Referendum è confermativo ma l’intenzione è quella di cancellare la legge con la quale in tanti non sono d’accordo.

Il Referendum, dunque, in base all’articolo 138 della Costituzione, serve a bloccare la legge sul taglio dei parlamentari approvata (trasversalmente) il 10 agosto dello scorso anno, frutto dell’inciucio tra Pd e 5stelle che si sono uniti per formare il Conte due, dopo che il Conte uno era rovinosamente caduto ed è stato chiesto ed ottenuto a gennaio di quest’anno da 71 parlamentari di varia estrazione.
Ma il Pd aveva chiesto per contropartita di avere una legge elettorale proporzionale e con lo sbarramento al 5%, fortemente osteggiato però da Italia Viva (Non più Pd dopo l’accordo).

Complicazione affari semplici, come sempre, e però il taglio dei parlamentari è da sempre la bandiera dei Cinquegatti (con a capo sempre Dimiao) che ora fremono perché il si non è più cosi scontato mentre il PD freme perché non è scontato affatto che loro ottengano quello che avevano chiesto in contropartita per votare sulla legge bandiera dei 5gatti. Insomma nel Pd sono buggerati e scontenti. Ma cosi va l’Italia ai tempi del Covid.., fin che c’è …poltrona c’è Speranza. (E Conte).

Ora, dopo che  è stato rinviato a causa dell’epidemia, il referendum dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) tenersi il 21 di settembre, in pieno caos da inizio dell’anno scolastico.

Voci di anticamera dicono che ci sono molti problemi irrisolti e che sono in tanti a spingere perché venga ancora prorogato.

Già, chissà chi sarà a chiederlo? Forse quelli che non sono più cosi convinti che la gente voterà SI in massa? O chi altro?

Ora che è passata la luna di miele del governo 5gatti/PD, che litigano sulle alleanze alle regionali un giorno si e l’altro pure anche se se ne escono sui giornali a dire che no…..ma quando mai? che vanno d’amore e d’accordo, che ipocriti, le cose si fanno un po’ più complicate, la gente comincia, se pure con difficoltà, ad aprire gli occhi.

Ma chi credono di prendere per i fondelli?
Ma noi, no? Ovvio. Ci facciamo prendere per i fondelli noi italiani con una facilità sconfortante. Siamo ingenui, buoni, creduloni…però, questa volta anche NO, grazie.

E questo loro lo sanno, gli tremano le gambe delle poltrone al pensiero di fallire. La vittoria del NO significherebbe una sonora batosta, l’ennesima per i grillini e pure per tutto il governo ormai andato in aceto.( Per non parlare della “guerra” delle regionali dove potrebbe esserci una battaglia che lascia il M5G a terra, tramortito).

Ma se persino i grillini ormai sono perplessi e non sanno da che parte stare e a che santo votarsi, perché gli italiani dovrebbero dare credito al fatto che tagliare i parlamentari sarebbe un “grosso” vantaggio?

Non sarebbe nessun vantaggio per gli italiani che vedrebbero diminuire la rappresentanza al Parlamento e conterebbero ancora meno del due di picche che contavano prima della “riforma epocale”. in quanto al risparmio effettivo è stato calcolato in 97 centesimi a testa. (!) Beh sempre una bella cifra tutta assieme, ma allora tanto vale fare una colletta.

La democrazia rappresentativa non esisterebbe più e conterebbero solo i partiti e i loro capi che potrebbero diventare pericolosi per il maggior potere che otterrebbero.

I 5gatti (al vertice) sarebbero contenti per la vittoria del SI ma anche tra I grillini (soldati semplici) ci sono molti distinguo e tanti si smarcano, quelli in buona fede hanno capito dove questa riforma vuole arrivare: ad eliminare il Parlamento, cosa che Grillo diceva già durante i famosi comizi dei vaffa e dei tuttiacasa. Certo” tuttiacasa”, meno quelli che con la complicità del PD stanno per ridurre l’Italia ad una Repubblica dei bagigi e stanno comodamente poltronati e qualcuno chiede pure il bonus…. Insomma, oramai s’è capito ( ma si è capito?) che c’è una gran parte dei  grillini che sono contrari a tutto ma a se stessi anche No e al referendum possono solo dire grazie e sperare che vinca il NO… coerenti come sempre! Che bel caos!

 

Per questo, se si farà ed ho ancora molti dubbi, voterò convintamente NO e poi NO.

Tutti a casa andateci voi grillini tutti  assieme e assieme  a chi con voi sta cercando di minare le radici stesse della Costituzione.

 

Un’ora sola…

Confesso che sono preoccupata. Sono diverse ore che non sento il premier. Si, Conte.

Che sia a volturare sopra il paesello natio? O che se ne stia appullaiato sopra un grande noce nazionale davanti alla casa del padre?

Ma no, macchè! Sarà andato a godersi qualche ora di meritato riposo su qualche atollo del Pacifico. Se lo merita, in fondo.

Anche se qui i contagi aumentano, lui ha messo il pilota automatico dell’emergenza al priore e via andare.

Però mi dispiace per i suo fans, ma non preoccupatevi non si è andato a nascondere in qualche tucul in Africa. No.

So ben io dov’è.

E’ a saldare la sua relazione con la fidanzata. E che fidanzata. Dopo la moglie viene sempre la fidanzata. Se poi uno è premier se la trova coi controfiocchi. Che bel pezzo di fidanzata, direbbe Totò.

(Mi diverto un po’ col gossip estivo ma solo per questa volta, prometto). Dove si saranno conosciuti? Mah, forse lei era andata a controllare che i flute fossero perfetti e digradanti, a queste cose papy ci tiene e le convention al Grand Hotel per i politici, vanno seguite personalmente dall’occhio del padrone. In questo caso ceruleo e felpato dallo sguardo assassino.

E lui c’è caduto come un liceale alla prima cotta. Lei…non so. Per quanto anche Conte in quanto a sguardo assassino non scherza eh.

Certo, per tale rampolla un simile partito è appena adeguato, fare di professione il premier italiano certo aiuta ad entrare nella grazie della famiglia.

Insomma, amore a primo…flute. E’ bastata un’occhiata.

E mentre lui se ne sta in panciolle a filare la lana, qui i contagi salgono e pare che tra poco ci rinchiuderanno di nuovo in casa. Un nuovo lockdown io non lo reggo, ve lo dico, scappo dalla finestra…

Ma io non capisco anche se l’ho già detto, lo ripeto: perché abbiamo lasciato espatriare tutta questa gente? Ed ora ce la prendiamo con quelli che arrivano sulle nostre coste? I quali sono contagiati in numero di molto inferiore rispetto a quelli che tornano dalle zone di vacanza?

Insomma, siamo in emergenza ma tutti fanno quel cavolo che gli pare, entrano ed escono da paesi infettati e si infettano a vicenda ovunque quasi come se fosse un nuovo sport.

E però ce la prendiamo con gli immigrati! Tanto per cambiare, dobbiamo trovare un capro espiatorio. Certo sono un problema e che problema, ma a quelli che sono andati ad infettarsi all’estero io, francamente, dopo averli tamponati li prenderei a calci, avete capito dove e anche bene assestato. Insomma, fanno un po’ tutti quel Covid che vogliono.

Conte è appullaiato sulla sua fidanzata e non ha tempo di fare i tamponi e darci rassicurazione che non siamo in pericolo di estinzione. Però vorrei vederlo in televisione a fare il suo mestiere, perbacco, un’ora sola. Qui siamo in trincea.

Presidente lei in che hotspot sta?

Luce

“Jo will bring us together to build an economy that doesn’t leave anyone behind.”

“Jo ci riunirà per ricostruire insieme un’ economia che non lasci indietro nessuno”.

Cosi parlò Kamala Harris la vicepresidente americana in pectore. Ha accettato il ruolo che le è stato offerto e lo ha fatto con tutta la determinazione che una donna è capace di mettere in un progetto in cui crede profondamente.

Per la prima volta l’America avrà una vice donna e di colore. Anche se, veramente a me Kamala sembra semplicemente un bellissima donna con un meraviglioso colore caldo di pelle.

Il “nemico” da battere è l’attuale presidente, quel Donald Trump che all’inizio della sua avventura sembrava  un  fantoccio tinto, con la tendenza alla battuta o tweet facile e una populistica visione del mondo che però, allora, non sembrava, almeno a chi non la vedeva. quella truce acredine per il mondo nel suo complesso e per tutto quello che non è prono ai suoi voleri, ai suoi capricci da star, alle sue idiosincrasie nei confronti della democrazia, della libertà di stampa e d’espressione.

Ora la storia sta per cambiare, dopo Kamala Harris anche Joe Biden ha fatto il suo discorso alla convention democratica, ha accettato di diventare presidente degli USA in uno dei momenti più difficili della storia e non solo di quella americana.

Ha promesso di riportare l’America a quei valori che sono fondativi della sua costituzione: uguaglianza e libertà e sopratutto possibilità e opportunità di crescita e di lavoro, per tutti, nessuno escluso. E ha promesso di fare una lotta serrata al virus e di garantire a tutti la prima cosa che un paese democratico deve garantire: la possibilità di curarsi e di proteggersi.

Quello che non ha fatto l’attuale presidente che ha, al contrario, lasciato che il virus si diffondesse e facesse tante vittime.

E poi ha parlato dei giovani che sono il motore del paese e ha parlato della loro forza trainante in tutte le battaglie per la libertà e la giustizia.

E ha detto che l’America deve uscire dal buio e rinascere nella luce.

Ha dedicato una menzione alla bambina di 6 anni di George Floyd morto sotto il ginocchio di un poliziotto ed ha ripetuto una  frase che lei gli ha detto: ” Mio padre ha cambiato l’America”.

Joe Biden e Kamala Harris, insieme, potrebbero  davvero cambiare l’America che Trump in questi anni ha devastato e riportarla a ritrovare la dignità di un paese che ha degli ideali democratici che possono essere un faro per il mondo intero e ridare dignità e possibilità a tutti nessuno escluso, soprattutto alle minoranze che soffrono.

Lo so che tutti promettono sempre gradi cambiamenti e grandi cose che poi non realizzano, ma questa coppia non ha promesso  la luna ma ha dato l’impressione di voler lavorare a favore di tutto il popolo americano anche quello negletto e dimenticato dei sobborghi. Kamala Harris ha detto che per il razzismo non esiste vaccino ma che bisogna lavorare duramente per batterlo. E assieme al razzismo combattere ogni forma di ingiustizia e disuguaglianza. E lottare contro un altro grande nemico: il cambiamento climatico che Trump ha negato fin da subito.

E’ la sfida del secolo assieme a quella di sconfiggere un virus che sta cambiando l’ordine del mondo ma che può e deve essere arginato e sconfitto.

Inutile dire che io spero in queste due persone, so che non sarà per niente facile, anzi al contrario, sarà durissima, ma la mia impressione su di loro è estremamente positiva e ho la sensazione che con loro alla presidenza degli Usa, molte cose potrebbero migliorare nel modo intero.

Me lo auguro davvero e ci spero con grande fiducia.  Il mondo intero ha bisogno in questo momento di ritrovare il cammino verso la luce. Cominciamo da qui e che Dio li aiuti e ci aiuti.

 

 

Tutta la verità

Purtroppo anche il piccolo Gioele è stato ritrovato, ma nelle peggiori condizioni. Non finiscono mai gli orrori di questo orribile 2020, sembra davvero una maledizione.

La scoperta (terribile) l’ha fatta un ex carabiniere e deve essere stato atroce.

Ora manca solo la prova del DNA, ma ci sono pochi dubbi.

Ma questa storia non finisce certo qui. Ora le indagini proseguiranno, come è giusto fino, almeno si spera, a scoprire la verità dei fatti, per come si sono davvero svolti.

La versione che sembra più accreditata è quella dell’omicidio – suicidio. La mamma, la povera Viviana avrebbe messo fine alla vita del suo piccolo e alla propria dopo esserci gettata da un traliccio.

Sembra, almeno da quello che riportano i giornali, che le cose siano andate cosi. Purtroppo, una vicenda atroce e che però presenta, secondo me, molti punti da chiarire.

Perché Viviana avrebbe scelto di andare a compiere questo gesto estremo cosi lontano da casa? E perché una donna, bella, giovane, intelligente e all’apparenza felice, si sarebbe ridotta ad arrivare ad uccidere la propria creatura e a mettere fine ad una vita che sembrava filare liscia, almeno fino a poco fa e a quanto riportano i giornali, poi, solo lei conosce la “sua” verità, ma lei non può parlare.

Purtroppo succede. Ci diranno gli esperti. Avremo mesi di spiegazioni e di analisi approfondite e ci spiegheranno come il cervello possa di colpo diventare una sorta di freddo e determinato aguzzino che ordina di andare oltre ogni logica e di compiere atti estremi.

Il lockdown avrebbe influito sulla psiche di Viviana, dicono,  la paura e l’ansia determinate dal virus avrebbero ridotto una madre a sentire una minaccia cosi incombente su di sé e sul proprio bambino da indurla a sopprimere prima lui e poi a togliersi la vita? Ce lo diranno gli psichiatri se ciò è potuto accadere e perché e come.

Ma è terribile, inumano, insopportabile il pensiero di quelle due povere creature in balia della psicosi e che nessuno della famiglia  sia riuscito a prevedere il dramma che stava per succedere (con tutta la comprensione per la loro sofferenza). Forse si poteva evitare, dico forse, se ci fosse maggiore condivisione e maggiore vicinanza e solidarietà e, e …ma spesso si vive da soli anche in una grande famiglia, con tutte le migliori intenzioni.

E non si riesce ad andare oltre la “cura” dei sanitari che possono quello che possono, ma non di più e forse, in questo momento con meno fondi del solito per affrontare queste problematiche.

Sempre, naturalmente se verrà confermata la tesi dell’omicidio-suicidio e non emergeranno altri risvolti che possano dare una piega differente a questa tragedia. E  speriamo che davvero si conosca la verità, tutta la verità e che Viviana e il suo piccolo possano riposare in pace. E che la pietà stenda su di loro il velo amorevole del silenzio.

Jo Virus

Eppure a maggio la bestia sembrava se non proprio domata, almeno, accerchiata.

Ci siamo tutti autocompiaciuti di quanto eravamo stati bravi, appena hanno aperto le gabbie abbiamo pensato, ce la possiamo fare!

E poi? E poi, si va bene, siamo prudenti, mettiamoci le mascherine penzoloni dal collo, dagli occhiali, dalle orecchie, oramai ne troviamo dovunque e saranno un problema gravissimo, ne troveranno persino su Marte.

Ma poi, passato Ferragosto scopriamo che ci sono quelli che rientrano dai paesi più a rischio contagio a riportarci i contagi a mille anche qui, di nuovo.

Ma come? Ma allora? Non avevamo previsto questa evenienza? Siamo in stato di emergenza perpetua ma lasciamo uscire e rientrare dai paesi a rischio quanti non potevano resistere ad andare nei luoghi più  rischiosi a ballare test a test (sierologico) e a festeggiare nei luoghi delle movide più pazze ed ora che fanno? Rientrano e ci riportano nella condizione in cui eravamo prima di maggio?

Perché i tour operator, le compagnie aeree etc. etc avrebbero sofferto della crisi e quindi il governo, con una mano ci dice: state tranquilli è tutto sotto controllo e con l’altra mano cerca di nascondere sotto lo strapuntino con lo stemma di casa Chigi che hanno permesso tutto quello che era e doveva rimanere se non proprio vietato, almeno fortemente sconsigliato. (A calci nel sedere).

O, propriamente con ambedue le mani impedire proprio di andare a contagiarsi fuori d’Italia dopo due mesi di arresti domiciliari nei quali non potevamo neppure fare duecento metri senza essere rincorsi dai Carabinieri.

E io che non sono uscita d’Italia e ho seguito pedissequamente tutte le istruzioni governative? mi dovrebbero dare una medaglia, e invece, a vedere certe scene agli aeroporti, mi sento anche un tantino scema per aver creduto che mi avrebbero “protetto” dai festaioli incoscienti.

Ah, andiamo bene…adesso chiudiamo le stalle, dopo che i buoi sono scappati? si sono sollazzati, rotolati nel fango senza protezioni di nessuna sorta ed ora ritornano con le scarpe infangate e i cittadini probi pagano?

Davvero c’è di che sentirsi gabbati, mazziati e con la fronte con la scritta: “ma che c’ho scritto Jo Virus?”