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Blog di Mariagrazia Gazzato

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Mese: Luglio 2018

L’uovo di Beppe

31 Luglio 201831 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

La Grillosofia è ormai strategica per il paese. Quasi come la Tap, o il Tap (l’ha detto il premier e ai grillini sono venuti i peli ritti). Ma come? Ma che caspita dice? Ma se hanno sempre detto che non serve a nulla?

Vabbè mettiamoci una Top…avrà pensato Beppe quando ha postato su FB quanto segue:

“L’indignazione di un uovo in faccia, c’è quanto basta per restare paralizzati mediaticamente, l’unica cosa sensazionale è stata la mira del razzista di merda oppure il caso.
Quello che fanno i media è portare la nazione verso il baratro: non avevo mai visto con i miei occhi un così forte condizionamento prima d’ora”.

Sentenza di Grillocerone! Il quale spera che tutti si occupino di quello che scrive lui e non badino a Conte. Infatti, per stemperare la cosa si è sbatttuto da solo un intero zabaione di sette uova in faccia e si è pure leccato i baffi.

Ma insomma, povero Grillo, si ritrova con questo governo insalata, con l’avvocato del governo che va in America a farsi bello col parruccone, a stringere manone e a sorridere alle telecamere.

Ma chi sta meglio di lui? Da un giorno all’altro si ritrova a colloquiare amabilmente con l’uomo più potente della terra (stavo per scrivere “l’uovo”, ma questa è un’altra storia). Chissà cosa sarà riuscito a vendergli Trump? Mah, mi sa che lo sapremo presto, quando il nostro “rappresentante” tornerà a casa e forse ce lo farà sapere.

Insomma dicevamo…ah si, Grillo. Beh deve dire la sua. La sua “creatura è impantanata in questa laica alleanza con una soldataglia che gli sta portando via i consensi giorno dopo giorno, il cui capo si fa ritrarre dovunque in costume, mostra i muscoli con tutti, nuota in acque torbide, soprattutto dopo l’uovo che Daisy si è presa nell’occhio, ma ne esce sempre scintillante come una trota argentata e salvinata (coi baffi).

Ma…dicono i bene informati…non si tratta di razzismo, ma no, che diamine! Ci sono dei fessacchiotti che da giorni tirano uova a chi gli capita a tiro,bianchi rossi e verdi…non fa alcuna differenza, pare che anche un marziano che passava per caso si sia ritrovato un uovo in faccia! Non si tratta di uova razziste, ma quando mai?

E però Beppe ci deve mettere una toppa, troppa enfasi sulle “imprese” dell’alleato “nemico”. E allora cosa fa? Scrive che la stampa sta portando il paese nel baratro.

I giornalisti sono la causa di tutti i mali italiani. Eh già! ‘Sti ficcanasi sempre a fare le pulci al governo (o all’opposizione quando ci stavano loro).

Capita che due buontemponi ammazzino di botte un marocchino che passava per strada e loro giù a dire che il clima nel paese è cambiato, che chi semina odio ha la responsabilità dei gesti intolleranti, capita che qualche spiritosone scagli un uovo che colpisce ad un occhio una ragazza (italiana ma colorata) che andava per i fatti suoi e loro ci ricamano sopra una storiella per impietosire i lettori.

Ma, insomma, Grillo vuole dire (mi faccio sua interprete) che il governo è privo di colpe, se Salvini sbraita di chiudere i porti e fa fare dietrofront alle navi cariche di disperati, o fa sgombrare i campi rom, o dice che i migranti vengono da noi in crociera o che è finita la pacchia….i giornalisti non lo devono stare a sentire. Si devono tap…pare le orecchie e gli occhi e mettere giù le penne. Silenzio quasi assoluto…lasciamo parlare gli onesti, i trasparenti, gli incorruttibili, i competenti, gli abili, i visionari, i primaglitaliani…insomma, la democrazia può attendere, fuori dalla porta o eventualmente chiedere permesso a Di Salvio o Maioini. A Conte no, non gli hanno ancora consegnato le chiavi di casa.

Al massimo devono dire che al governo sono tutti impegnati e sudati a fare il bene del paese, diamogli tempo, qualche decennnio e poi, forse, potremo avanzare qualche timida critica. Perdinci e anche per …Grillo.

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Scusa Margherita

30 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Daisy Osakue, l’atleta italiana, di origine nigeriana colpita all’occhio da un uovo tiratole da un balordo, mentre stava rincasando, di notte,   a Moncalieri, si merita le scuse da parte del ministero dell’Interno che ha il compito  di vigilare sulla sicurezza di tutti i cittadini .Di questo fatto, chiaramente razzista,come di tutti gli altri più o meno gravi, tutti gli italiani dovrebbero sentirsi partecipi e solidarizzare con la ragazza e con tutti quanti, nel nostro paese, ne sono vittime.

Negli ultimi mesi ce ne sono stati troppi e sono in aumento.

Da parte mia faccio gli auguri a Daisy perché si riprenda presto da questo “incidente” , trovo che sia un gravissimo segno di intolleranza del quale soprattutto il ministro Salvini dovrebbe farsi carico e porgere le scuse personalmente. Invece che twittare frasi che riportano ad un passato che non deve ritornare, sotto nessuna nuova forma.

L’Italia è sempre stata e deve rimanere un paese solidale ed accogliente, favorire l’integrazione e combattere tutte le manifestazioni di odio e di violenza  e il governo deve perseguire questo fine con tutte le sue forze e non, al contrario, fomentare queste odiose manifestazioni con atti o parole che possono suggestionare chi crede che siano una sorta di via libera  per compiere gesti violenti.

Lo Stato è l’unico competente a mantenere l’ordine ed a salvaguardare i cittadini dalla criminalità, se lo Stato permette che alcuni si sentano autorizzati ad agire in sua vece potrebbe innestarsi una spirale di violenza con conseguenze imprevedibili.

Mi auguro che il buon senso prenda il sopravvento su questa china pericolosa e che tutte le Istituzioni italiane lavorino concordemente per contrastarla.

 

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Servizio pubblico e “fake news” varie…

30 Luglio 201829 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Se non passasse la nomina di Marcello Foa a presidente della Rai, sarebbe un duro colpo per il governo. E la possibilità esiste: sono in molti a non vederlo proprio di buon occhio.

Mi sono documentata un po’, non lo avevo neppure mai sentito nominare: dalle foto sembra un bell’uomo, mi dicono essere eclettico giornalista scrittore, ma mi dicono essere anche un “gran pallonaro”.

Beninteso, nel mondo del giornalismo chi ama spettegolare sui colleghi c’è, eccome se c’è. Però…questo signore sembra essere un grande fan di Salvini e, guarda caso, anche di Vladimiro Putino (tradotto per semplicità legagrillina), ma anche Berlusconi lo era e lo è. Dunque?

Dunque, la Rai è servizio pubblico, come può avere un presidente filorusso, filoleghista,antieuro, filo…pallista?

Pare, dico pare, che nei suoi numerosi siti web, questo signore, ami rilanciare quelle che poi si rivelano, per dirla come si usa: fake.news (detesto questo temine tanto amato da un altro” pallista” di rango il presidente Usa) che tradotto in italiano coinciderebbe con “palle”.

Dunque, dicevamo, come possiamo metterci alla presidenza della Rai che deve essere trasparente e veritiera e raccontarcela giusta, (perlomeno provarci), un signore filogovernativo e raccontatore seriale di palle? Questo mi raccontano oggi i giornali, io non ho motivo per dire che sia vero o falso (fake o non fake), ma di alcune testate mi fido più di altre e credo che le loro affermazioni possano essere provate.

Per quanto, lui di sé dice di non essere Belzebù (rieccolo, ma cos’è il padrino del nuovo governo?).

Non ho motivo per non credergli, per quanto lo sguardo da bel tenebroso ce l’avrebbe, inquieta però che sia tanto filorusso da commentare spesso le vicende italiane su emittenti russe filogovernative, a quanto sembra.

Ma che la Rai sia sempre stata più o meno in mano ai partiti che governano, non sarebbe una novità. Quello che giunge nuovo (mica tanto) è che il “governo del cambiamento” si dimostri più “tradizionalista” dei vecchi governi.

Le parole “nuovo” e “cambiamento” andrebbero cancellate del lessico della politica: tutti le usano a sproposito e questi non fanno certo eccezione.

Per me lo potrebbero anche fare presidente: non guardo mai la Rai proprio per principio da un sacco di tempo, tranne rare occasioni, ma capisco benissimo che la Tv di Stato debba osservare il massimo della  trasparenza nella scelta dei suoi vertici.

Del resto uno che scrive libri dal titolo:”Gli stregoni della notizia – Atto secondo. Come si fabbrica informazione al servizio dei governi”, può aprire una riflessione sul grado di obiettività  che è in grado di mettere in atto nella delicata funzione che andrebbe ad espletare.

Mah, in questi anni abbiamo visto di tutto, stiamo passando dalla democrazia alla Grillocrazia e abbiamo un premier di facciata e due operativi, Salvini e Di Maio si contendono la scena: uno si fa ritrarre mentre nuota in boxer vicepresidenziali (col farfallino) in piscina e l’altro è sempre a bocca aperta a mostrare la dentatura perfetta per fare invidia a chi non si può permettere il dentista (mentre lui ce l’ha gratis).

Perciò la cosa potrebbe anche non interessare granché: in fondo chi se ne importa delle spartizioni e delle “fette di torta” e delle “briciole”? ma poi mi dico: ma questi che dovevano rappresentare il massimo della novità e che si stanno comportando esattamente come i predecessori (se non peggio), per quanto tempo ancora riusciranno a prendere per i fondelli gli elettori?

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Irresistibile luna

28 Luglio 201828 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Ma che spettacolo! La luna si sta liberando ed ora è quasi interamente visibile dopo l’eclissi.

Ora è un disco quasi completo, luminosissimo. Si staglia nel cielo con accanto Marte ancora più scintillante.

Si risentono di nuovo i grili. Finora se n’erano stati buoni, forse intimoriti da quella strana luna rossastra e si sentivano appena.

Ne hanno parlato tanto i media di questo avvenimento e l’aspettativa era grande.

E la luna non l’ha delusa. Ci tiene col naso all’insù ad osservarla e staccare gli occhi è difficile.

Ora si capisce bene perché venga chiamata spesso “l’astro d’argento”e perché sia cosi spesso evocata.

Un fascino irresistibile e misterioso al quale nessuno può resistere.

 

 

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Vincoli amari

26 Luglio 201826 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Abbiamo una nuova maschera italiana: il Toninello. Guardatelo il ministro delle infrastrutture: occhio sbarrato e capello ricciuto e spampanato. Lui è uno deciso: ha azzerato con un tweet il CDA di Ferrovie, dice basta con la vecchia politica degli amici degli amici. Via gli amici di Renzi, arrivano quelli  di Salvini e Di Maio (Toninelli, per ora non ne ha, ma presto avrà un buon numero di nemici, è sulla buona strada anzi sulla buona infrastruttura).

Fa tutto con lo smartphone:chiude i porti, azzera i vertici, nomina e snomina,: no Tav, no Tap, no qui e no là e no pure a Qui Quò Qua, basta, la casta ha stancato, anzi ha castato abbastanza, ora tocca cambiare.

I pendolari esultano, Toninello ha promesso che li farà viaggiare comodi ed in orario. Bene, benissimo anzi era ora.

Pare che al servizio dei pendolari andranno le Frecce che per l’occasione verranno ridipinte giallo-verde, anzi alcune gialle in testa e verde in coda e altre viceversa, per non far torto agli alleati di governo.

Per le tratte lunghe ci saranno i treni regionali variopinti e super scassati e il biglietto verrà aumentato proprio per sostenere i costi e i clienti dovranno pure munirsi di mocio e detersivo per pulirli cosi non si annoieranno durante il (lungo) viaggio.

Ahhh, con questo governo le cose stanno davvero cambiando, persino i Rom della capitale se ne stanno accorgendo. Eh si perché il ruspante leader della Lega, alias ministro, alias vicepremier ( e per Famiglia Cristiana alias pure S…, cioè quella figura principe delle Tenebre che sarebbe meglio non nominare, sempre per S inizia ma pare che Salvini non l’abbia presa benissimo),  ne ha fatti sgombrare un po’ da un campo che dava noia ai residenti,a Roma (qualcuno ha anche pensato” bene”di sparare dalla finestra di un condominio ferendo una bambina). Dove li abbiano messi non è chiaro, ma almeno tra poco potranno passare le sante ruspe e mettere finalmente un po’ d’ordine. Motivi sanitari ha detto Raggi. Si, certo, come se la spazzatura che invade la città non ne creasse e come se quelle persone non fossero anche loro a disagio di vivere in mezzo all’immondizia.

Eh va beh, Ciccio (non è offensivo chiamare cosi un ministro, mi sono documentata), vuoi chiudere i porti, ricacciare indietro i migranti, scacciare i Rom, rendere legittima l’offesa,promuovere la vendita di armi, rendere obbligatorio il crocifisso…(forse per esorcismo?) e ti lamenti se ti dicono “Vade retro”?

Ma Chi sta sul crocifisso ha detto che: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli è come l’aveste fatto a me”.

Capito Ciccio? Questo dice il Vangelo. No quella roba che dici tu.

 

Raggi è raggiante mentre parla col ministrone della cacciata dei nomadi durante una breve riunione dove si sono accordati per fare questo blitz. A loro sta a cuore soprattutto una cosa la Lega…lità. A Salvini sta a cuore, soprattutto, la Lega a Virginia la legalità serve soprattutto per pararsi il lato B dalle figure barbine che sta facendo.

E Di Maio? Anche lui ha il sul bel (non) daffare. C’è chi dice no e lui è uno di quelli. No! ha detto anche alla cordata che ha vinto la gara per l’acquisto dell’Ilva, ci sono problemi di legalità… anche là? pare di sà, cioè, di si.

Ma, secondo me, vuole solo tirarla per le lunghe per non darla vinta al suo predecessore che gli sta molto antipatico e poi, che fretta c’è? Ora c’è lui li e non c’è più trippa per amicidirenzi, neppure col binocolo e neanche col trinocolo.

Il decreto Dignità sta facendo arrabbiare molto gli industriali, soprattuto i veneti. ma si sa, a quelli non va mai bene niente.

Anzi, se ne fa un vanto il governo Conte(?), se non sta bene a loro vuol dire che è buono.

A proposito, dove sta Conte? Cosa fa Conte? Se la spasseggia in giro per il mondo, va a strngere mani e a fare sorrisi (un po’ ebeti in verità) a destra e a manca, ma il costrutto? La ciccia? Per ora manca.

E mancherà per tutto il tempo che durerà il governo delle” mucche magre in corridoio”, perché Tria ha detto che il rapporto deficit/Pil  non s’ha da sforà!

Capito signori ministri, vicepremier? No flat tax e no Reddito di Cittadinanza alle viste. I vincoli sono delle cose serie cosi come i parametri. No vincoli? no party!

E di para…metri ce ne sono tanti da rispettare. Fatevene una ragione o anche due. A settembre dovrete fare sul serio e allora…saranno…vincoli amari.

Apprescindere.

 

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Forse si poteva evitare

25 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Non si sa e forse mai si saprà se gli incendi che hanno provocato decine di morti in Grecia, siano dolosi. Cioè se qualche scriteriato criminale delinquente abbia, deliberatamente lasciato cadere un cerino in luoghi dove sapeva che il fuoco, grazie anche al vento che soffia fortissimo in questi giorni, avrebbe creato il disastro che ha creato.

Non si saprà mai ma il sospetto è forte come il vento che ha contribuito a propagare gli incendi. E c’è sempre la speculazione edilizia dietro. C’è sempre chi vuole costruire in luoghi dove la bellezza della natura e il paesaggio sono tutelati e dove non ci sono infrastrutture sufficenti per nuovi insediamenti urbani.

Anche molte delle case letteralmente fagocitate dal fuoco, sembra fossero in gran parte abusive, costruite in luoghi dove per i mezzi di soccorso è difficile accedere.

E poi, i criminali forse hanno contato sulla debolezza strutturale della Grecia, da anni sofferente per le conseguenze del suoi debiti con l’Unione Europea. Proprio ora stava per uscire dall’ultimo intevervento in suo aiuto da parte della BCE.

Mati ,località a pochi chilometri da Atene è distrutta, scomparsa ed è li dove si contano il maggior numero di vittime.

Una vera apocalisse. A guardare quelle immagini si stringe il cuore e  il pensiero corre verso quelle popolazioni, quella gente che ha perso tutto e a tutti quei morti.

Tanti anni fa, ci trovavamo in vacanza al Cavallino(Ve), erano i primi di agosto e stavamo facendo un pic-nic nella pineta adiacente la bella spiaggia.

Ad un certo punto abbiamo sentito dei fruscii, ed abbiamo visto degli animali che uscivano dal fitto della pineta: una volpe, in particolare, con gli occhi spaventati e poi silenzio perfetto, niente cicale, niente uccellini, silenzio irreale.

Io ho pensato che c’era qualcosa di strano: le volpi non si avvicinano mai agli umani se non c’è un motivo e quel silenzio aveva qualcosa di minaccioso…poi ho capito e ho detto molto spaventata: ” deve esserci un incendio qui vicino” e mentre lo dicevo vedevo alzarsi una colonna di fumo poco distante.

Abbiamo raccolto velocemente le nostre cose, le abbiamo caricate in macchina e siamo partiti a razzo verso la prima cabina telefonica (allora non c’erano i cellulari) per chiamare i pompieri.

Gli abbiamo dato le indicazioni esatte e li abbiamo attesi nei pressi mentre le fiamme cominciavano a lambire i larici poco distante.

Sono arrivate tre autobotti dalla caserma della vicina Jesolo e i vigili del fuoco erano bardati come marziani e si sono inerpicati per la stradina e poi a piedi trascinando gli idranti e poi, finalmente, abbiamo visto i potenti getti di acqua o schiuma che piombavano sopra le fiamme e le spegnevano.

Io pensavo a quei ragazzi, sotto quella calura agostana, vestiti con quelle tute di amianto, vicinissimi all’incendio, quando caldo e quanta paura dovevano avere. E da allora per i pompieri ho una considerazione particolare e so che non li ringrazieremo mai abbastanza per il lavoro difficile e ingrato ma di enorme importanza che fanno.

Ci hanno anche ringraziati e ci hanno detto che se non era per noi avrebbero potuto andare a fuoco ettari di pineta prima che arrivassero a spegnerla. Cosi lo hanno debellato prima prima che si estendesse troppo.

In Grecia, purtroppo, le condizioni meteo, i luoghi impervi, la carenza di personale di soccorso e di mezzi, hano fatto si che gli incendi si propagassero fino ad avere l’esito terribile e forse non imprevedibile che hanno avuto. Sono arrivate denunce dagli stessi operatori che non erano stati previsti dei piani di soccorso, nonostante i bollettini meteo segnalassero il forte vento.

Tutta la mia solidarietà va a quelle popolazioni dal profondo del cuore sperando che la UE apra i cordoni della borsa e le aiuti fattivamente.

 

 

 

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Visioni pericolose

25 Luglio 201823 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Parla poco Davide Casaleggio. Con quell’aria serafica alla Porfirio Rubirosa. Gli manca solo il cappello a cilindro e le ghette e poi sarebbe perfetto.
Ma quando parla le spara grosse.
Dice che in un futuro non troppo lontano non ci sarà più bisogno del Parlamento.
Ha parlato proprio cosi Casaleggio, figlio del fondatore del partito di maggioranza relativa al governo e titolare della piattaforma Rousseau.
Vaneggia. E chiaro. Vaneggia in preda al delirio di onnipotenza che gli deriva dall’essere “governante”, anche se defilato, anche se non in Parlamento sta governando attraverso la creatura di suo padre ed ora anche sua.
E si è stramontato la testa come la panna sopra il gelato.
Ora che il settantenne Grillo ha deciso che la politica non fa più per lui e si vuole dare alla bella vita, alla dolce vita e godersi il suo patrimonio che si fa sempre più consistente, il giovane Davide,  ha deciso che è giunto il momento di fare sentire la sua flebile voce.
Si sente il paese nella mano destra e se lo vuole mettere in saccoccia.
Ragazzi, questo fa sul serio:è pazzo da legare.
Crescere con un “visonario” non deve essere facile e deve aver ereditato le visioni.
Questa del Parlamento che non serve più e che la democrazia diretta lo rimpiazzerà è la migliore che abbiamo sentito provenire dalla galassia pentastellata.
Ma mi sembra un buco nero che potrebbe inghiotttirla se il figlio del fondatore non farà un passo indietro e dichiarerà di aver pronunciato quella frase mentre si trovava in un momento di scarsa lucidità
Potrebbe inventarsi che si era bevuto un Bloody Mary e che non essendo abituato all’alcool gli aveva fatto quell’effetto.
Altrimenti, se non lo farà sfido anche il più convinto grillino a non vedere un progetto sovversivo nelle idee strampalate di questo signore che tiene le chiavi del Movimento. E invito il Ministro di Maio e tutti gli altri alti esponenti del partito a dissociarsi immediatamente da lui o, in caso contrario, a dare le dimissioni in massa.

 

P.S.: Non so proprio perché l’ho paragonato al sudamericano, playboy, diplomatico, giocatore di polo, pilota d’aereo e auto da corsa, leggendario. Forse non ha niente in comune con lui ma quel suo faccino ingenuo mi da l’impressione di nascondere una scafatezza insospettabile.

E Porfirio, da quel che mi risulta scafato lo era, eccome…

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Ritornare necessario

22 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

E’ entrata in camera, c’era la luce spenta ma la grande porta finestra spalancata e il cielo entrava nella stanza a rischiararla.

“Mamma, dormi?”Lo sapeva che non dormivo, osservavo il cielo, ma avrei anche potuto essere al quarto sonno, ormai erano le undici passate e …ma lei no, non ci pensava, voleva darmi il bacio della buonanotte.

Quello che non mi dava da tanto tempo. Da piccola si, lo faceva sempre, voleva essere lei a darmelo. E io poi, contraccambiavo, felice.

Entra, mi si avvicina e mi accarezza una spalla e dice che la trova morbida, fa molto caldo  ed ho molta epidermide esposta ed è la pelle quello che ci fa partecipi del mondo, delle cose, dell’aria, del sole, dell’acqua e delle carezze e dei sentimenti.

Sua nonna non me lo dava mai il bacio della buonanotte, ma neppure quello del buongiorno. Ma in fondo era un po’ come lei,prepotentemente timida e po’ ritrosa. Ma solo da poco tempo, un sospiro di tempo in confronto a tutto l’altro tempo in cui non lo faceva, mai, neppure per sbaglio è tornata a questo piccolo rito, grande come il mondo. E che soffrire e gioire fanno differenza, non lo si capisce subito quando si soffre senza neppure saperlo. Carattere, caratteri, indole, personalità, chissà…

Poi mi solleva la frangia e dice: “che capelli morbidi” e poi mi lascia un soffio delle sue labbra sulla fronte. E ciao.

Si, ciao.

 

Erano in tanti in quella casa sull’argine del fiume, in quella casa grande, sempre piena di gente, a volte allegra a volte arrabbiata, a volte entrambe le cose allo stesso tempo.

Erano fratelli e sorelle e amici e fidanzate e fidanzati e poi c’erano i nonni.

Erano tutti  giovani e belli e pieni di voglia di vivere, ai miei occhi di bambina. In due di loro non hanno superato chi 20 chi 25 anni.   Morti entrambi in incidente stradale, uno con la moto l’altro con l’auto appena comprata a qualche anno di distanza l’uno dall’altro,  una brutta sberla della vita. Due di loro non lo sapevano ma ne avevano poca  davanti, ma la vivevano come se fosse stata infinita.

Io sono comparsa un giorno d’estate come per magia tra di loro. Una magia, un mistero, quasi un incantesimo mi ha portato a stare in mezzo a loro,a conoscerli ad amarli,a poco a poco e all’improvviso  e loro me.  Quanti giochi insieme e quanti pranzi e cene e quante corse nei prati e nei campi  a raccogliere uva e mele e pesche e susine, o con loro o anche senza, quando ne avevo voglia e sfuggivo alla loro attenzione distratta.

Ma ogni volta mi ritrovavano e mi riportavano in quella casa grande e piena delle loro voci e delle loro risate. Che per me era una sola cosa con il resto intorno.

Il pioppeto e il prato, l’orto, il grande giardino, la vasca coi pesci rossi e il pozzo con la carrucola che cigolava ogni volta che il nonno tirava su il secchio con l’acqua fresca per i fiori del giardino. E gli anatroccoli che sguazzavano nel piccolo rivo che scorreva tutto lungo un lato della casa.

Le case vicine, dove stavano solo amici o quelli che allora mi sembravano tali, persone con sorrisi sempre pronti e buffetti per le mie guance piene o le gambe che apparivano già lunghe sotto i calzoncini rossi corti.

E alberi che mi aspettavano la mattina d’estate quando spalancavo la finestra della stanza al piano superiore per incontrarli e salutarli e dirgli di aspettarmi che sarei arrivata in un baleno.

E loro rispondevano con le foglie che frullavano come mani  e sembravano danzare sotto la brezza mattutina leggera e gli uccelli che impazzivano e gli giravano intorno in cerca dei nidi lasciati all’alba.

E poi, in un turbine, di colpo due sentimenti sconosciuti: la malinconia e persino la rabbia.

Beh, ‘notte, mamma.

Notte.

Si, notte. Come quella lunga, quasi interminabile, seguita a quel giorno luminoso ininterrotto di quei miei primi anni affacciata appena al bordo della vita. Ma non infinita. Come dice Renato quando ragiona sui “migliori anni”.

Ora non so, se a cosi grande distanza dal quel tempo e da quella notte, sia più forte il ricordo della malinconia della partenza o della gioia del mio primo incontro con la vita e con quella casa, la casa delle mie estati, dolci, serene, intervallate da lunghi inverni in città.

O se sia solo un ritornare necessario a quei momenti in cui prendevo le misure del mondo intorno a me e mi sembrava cosi bello e cosi invitante e cosi luminoso e colorato e tanto, tanto mio.

Non saprei se l’ho lasciato li per sempre  o se me lo sono portato sempre dentro come un bagaglio del quale non posso disfarmi mai, quel mondo colorato e pieno di affettività vissuta con gioia come un dono.

Un’infanzia incartata dentro la stagnola, riposta in un cassetto che ogni tanto apro e nel quale vorrei mettere un po’ d’ordine ma non ci riesco. Troppo ancora di inesplorato dentro a quell’involucro che trattiene segreti.

 

Notte mamma.

Notte.

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Avrebbe o non avrebbe….questo è il dilemma.

19 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato
Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio se la Russia abbia o meno interferito nelle elezioni americane del 2016, dopo l’ultimo incontro dei due potenti leader a Helsinky, credo che ora abbia solo certezze: ha interferito eccome! Ma Trump prima sconfessa davanti al mondo l’Intelligence americana, poi, al ritorno dice che ne ha piena fiducia.
Un vero capolavoro di protervia e stolta  furbizia la conferenza stampa congiunta nella quale i due  sembravano Pinocchio e Lucignolo nel Paese dei Balocchi.
Un’intesa perfettta confermata dall’occhiolino che Trump ha rivolto al leader russo quando è arrivato alla riunione dopo quasi un’ora di ritardo. Come a dire:” don’t worry baby”! Una confidenza che fa veramente pensare che i due chattino in gran segreto persino dei rispettivi servizi segreti.
Ma Trump si è affrettato, al ritorno alla Casa (Bianca) a puntualizzare che non capisce che cosa ci sia tanto da criticare:” what’s going on here”? Pare abbia detto. E ha anche detto di aver rivisto la clip dove parla ai giornalisti e che si è trattato di un errore: alla domanda se la Russia abbia interferito nelle elezioni americane, lui, ora dice, voleva rispondere che non vedeva ragioni per cui non avrebbe potuto farlo. Ma in realtà lui ha detto : non vedo ragioni per cui avrebbe dovuto farlo (wouldn’t al posto di would). E’ molto chiaro e non c’è ombra di dubbio di quanto questa sua autodifesa sia ridicola. Ma l’uomo è fatto cosi: dice, disdice, si contraddice, ci fa una risata sopra e prende per i fondelli il mondo.
Mi ha ricordato Charlie Chaplin nella famosa scena del Film “Il grande dittatore” dove impersona Hitler che gioca con un grande mappamondo come fosse un pallone da calcio.
I due hanno anche parlato per due ore da soli solo con gli interpreti. Che cosa si saranno detti? Si saranno spartiti il mondo?
Ma la scena più bella è quella in cui Putin consegna un pallone a Trump come regalo per il figlio minore e lui lo lancia alla moglie seduta nelle prime file.
“Tieni Melania, prendi e porta a casa”. Che raffinatezza!
“No collusion” , continua a dire Trump, invece la collusione tra i due è chiarissima. Come sono chiarissime le “palle” che hanno “tirato” all’unisono.
Putin lo ha aiutato a diventare presidente e in cambio ha chiesto che lui prendesse a calci il resto del mondo.
Ora la palla passa agli americani, soprattutto ai repubblicani che si ritovano con un presidente che si inchina a Putin e prende a pesci in faccia quasi tutti quanti si trovano ad aver a che fare con lui.
Il campionato del mondo è finito ma questa partita è ancora apertissima.
Io spero che vinca il Resto del Mondo.
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Opportunità

18 Luglio 2018 di mariagrazia gazzato

Un turista americano borseggiato mentre scendeva dal vaporetto a Venezia ha fatto pervenire ad un quotidiano locale una lettera scritta su un foglietto. IL giornale l’ha pubblicata. La lettera si rivolge direttamente al borseggiatore/trice e gli dice che lo perdona.

Si, lo perdona e prega perché cambi strada. Questo signore (è il caso di dirlo) è un sessantenne americano in viaggio con la moglie, ha spiegato al ladro che probabilmente questo sarà il suo ultimo viaggio perché molto malato e il fatto di essere rimasto senza soldi e senza carta di credito non lo ha fatto arrabbiare più di tanto ma lo ha indotto a pensare alla  persona che lo ha derubato quasi come fosse un fratello/sorella e lo esorta a ricredersi ed a consegnare il portafoglio, pur senza soldi, alle forze di Polizia.

Ecco, lo faccio anch’io e mi rivolgo idealmente al ladro e gli dico: fallo, metti tutto in una busta e scrivi l’indirizzo della prima caserma dei carabinieri e dentro mettici anche un biglietto di ringraziamento e di saluto per questa persona straordinaria. Oppure vacci di persona, paga il tuo debito con la giustizia e chiedi di abbracciare quell’uomo cosi generoso.

Non ti ricapiterà più, la tua vita, grazie a lui può cambiare. Le strade sono tante il destino non è sempre segnato, se vogliamo possiamo cambiare e possiamo dare una svolta positiva alla nostra vita, tu ne hai ora l’opportunità.

Non lasciartela scappare!

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