Non varrebbe neppure la pena di sprecare energie e bit per una così. Una che si è incistata al Parlamento Europeo coi voti degli italiani che l’hanno eletta solo per liberarla dalla prigione dove era detenuta in Ungheria.
Ora vuole tornarci per sfilare al Gay Pride che il governo ungherese ha vietato. Dovessero arrestarla per resistenza a pubblico ufficiale (lei è già pratica e conosce la “materia”), per liberarla la facciamo presidente della Repubblica e mandiamo a casa Mattarella? Oppure, meglio ancora, la nominiamo Papessa e le facciamo dare asilo politico dal Vaticano. Si, questa mi piace di più.
Il leader dei comunisti ungheresi, cioè l’oppositore di Orban, le ha fatto sapere tramite lettera aperta, che non la vogliono, che è una che cerca visibilità e basta e che non capisce nulla e non le importa nulla dei problemi dell’Ungheria e aggiunge che non sa cosa facesse lì quando è stata arrestata, ma sa che la sinistra italiana che l’ha candidata, non ha mai condannato l’uso della violenza come lotta politica, cosa che loro, apertamente, condannano.
Ma dubito che Ilaria Salis prenderà in considerazione la lettera ma si fionderà per le vie di Budapest a manifestare solidarietà coi gay che si avventureranno a protestare contro il divieto di festeggiare la giornata del loro orgoglio.
Queste sono le “battaglie” che le piacciono, se ci fosse poi da menare le mani con la polizia non si tirerà indietro, salvo vantare l’immunità come parlamentare europea devesse essere arrestata (cosa che le riuscirà per poter mettere in scena altra vittimizzazione…) nel frattempo sa già di poter contare su attenzione mediatica e lodi e smancerie da parte dei suoi “fans”…
Che manfrinara malata di protagonismo, dovrebbe pagarci lei per sopportarla.