La manfrinara

Non varrebbe neppure la pena di sprecare energie e bit per una così. Una che si è incistata al Parlamento Europeo coi voti degli italiani che l’hanno eletta solo per liberarla dalla prigione dove era detenuta in Ungheria.

Ora vuole tornarci per sfilare al Gay Pride che il governo ungherese ha vietato. Dovessero arrestarla per resistenza a pubblico ufficiale (lei è già pratica e conosce la “materia”), per liberarla la facciamo presidente della Repubblica e mandiamo a casa Mattarella? Oppure, meglio ancora, la nominiamo Papessa e le facciamo dare asilo politico dal Vaticano. Si, questa mi piace di più.

Il leader dei comunisti ungheresi, cioè l’oppositore di Orban, le ha fatto sapere tramite lettera aperta, che non la vogliono, che è una che cerca visibilità e basta e che non capisce nulla e non le importa nulla dei problemi dell’Ungheria e aggiunge che non sa cosa facesse lì quando è stata arrestata, ma sa che la sinistra italiana che l’ha candidata, non ha mai condannato l’uso della violenza come lotta politica, cosa che loro, apertamente, condannano.

Ma dubito che Ilaria Salis prenderà in considerazione la lettera ma si fionderà per le vie di Budapest a manifestare solidarietà coi gay che si avventureranno a protestare contro il divieto di festeggiare la giornata del loro orgoglio.

Queste sono le “battaglie” che le piacciono, se ci fosse poi da menare le mani con la polizia non si tirerà indietro, salvo vantare l’immunità come parlamentare europea devesse essere arrestata (cosa che le riuscirà per poter mettere in scena altra vittimizzazione…) nel frattempo sa già di poter contare su attenzione mediatica e lodi e smancerie da parte dei suoi “fans”…

Che manfrinara malata di protagonismo, dovrebbe pagarci lei per sopportarla.

Basta fiaccolate

Fare i genitori è sempre stato difficile, ma non ci si può sottrarre dalle responsabilità, la bambina di 14 anni uccisa da un ragazzo di 19 perché lei lo voleva lasciare, era irresponsabile delle proprie azioni, era una creatura da proteggere anche da se stessa.
L’amore che uccide non è amore, dicono gli slogan delle fiaccolate…non facciamo più fiaccolate, per favore, smettete di andare in strada a protestare per le tragedie assurde che accadono, non serve. Non vi ascoltano i potenziali assassini, gli fate solo venire la tentazione di uccidere perché, si, vale anche l’emulazione, il sentirsi “forte”…
Questo femminicidio è aberrante come tutti gli altri ma questo di più perché a 14 anni si è ancora bambine e i genitori devono essere presenti nella vita dei loro figli ogni momento, la libertà, in certi casi, può essergli fatale, non hanno il senso del pericolo e sono rimbecilliti dai social e dai maledetti smartphone di cui si fa pubblicità ovunque come se fossero irrinunciabili, come se non si potesse vivere senza. Invece sono proprio quelli che spesso portano a avere contatti troppo facili che una bambina di 14 anni non sa gestire. Il femminicidio è una perversione della società attuale, non servono i discorsi, gli approfondimenti, le sfilate in piazza, serve guardare i figli negli occhi e capire cosa gli succede e chiedere e pretendere risposte.
Fare i genitori è difficile ma non farlo una volta che lo si è diventati è da irresponsabili.
Le donne, tutte le donne, non hanno più certezze di non incontrare un giorno il loro assassino, le bambine ancora di più. Non andate agli appuntamenti con chi avete già lasciato, rifiutatevi, denunciate se insistono, parlatene con i genitori, gli amici, chiunque vi possa aiutare a difendervi e a proteggervi. Non pensate che possa succedere sempre alle altre, può succedere a tutte noi e per questo dobbiamo avere gli occhi aperti e la mente vigile e fare attenzione ad ogni sintomo di insofferenza e ad ogni segnale di disagio o di malessere nelle persone alle quali crediamo e delle quali ci fidiamo che non ci farebbero mai del male: non è così, purtroppo e lo vediamo ogni giorno. Non permettiamo mai a nessuno di mancarci di rispetto ed alla prima avvisaglia, teniamo alta la guardia e se necessario denunciamo. ma mai accettare “ultimi” appuntamenti, mai. Potrebbero essere davvero gli ultimi.

Zero certezze

Non v’è certezza… meno che mai, proprio di nulla nel mondo. L’unica certezza è che non ci sono certezze.

Questa che viviamo è più che mai l’epoca dell’incertezza: incertezza del futuro, del lavoro, del clima, della politica sempre più arruffata e basata sul prevalere dell’uno sull’altro

E c’è chi non ha neppure certezza di rivedere il sole domani, sempre che la notte possa permettersi di dormire, perché potrebbe svegliarsi…morto.

Del diman non v’è certezza, cantava il poeta e in questo momento è più che mai drammaticamente e tragicamente vero.

Ora però, per cambiare (ogni tanto fa bene) parlerò di cose banali: ieri ho guardato ancora una volta Pretty woman su Rai 1 (in inglese). Guardo poco la Tv, come già sapete, ma mi sono imbattuta per caso in quel film (visto più volte) e mi sono fermata a guardarlo. Bene, perché dico questo? E’ banale lo so, ma volevo fare una riflessione su come si possa cambiare opinione sulle cose, anche le più banali e accorgerci d’un tratto che siamo cambiati, che non abbiamo più gli stessi gusti. L’ho provata più volte nel tempo questa sensazione: quello che mi piaceva una volta, oggi non mi piace più. Sarò volubile? Si, magari, potrebbe essere la giusta interpretazione. Oppure, semplicemente…cresco?

Insomma, non mi è piaciuto, il film intendo, un cult della cinematografia mondiale, non mi è più piaciuto. E mi ha sorpreso e immalinconito. Si, anche quello, lo confesso: ho pianto.

Direte che è una stupidaggine piangere per una simile sciocchezza, oppure che mi andava di piangere a prescindere…si, può essere, ma non ho pianto perché il film è commovente o perché mi andava di piangere, no, ma perché ho scoperto che non lo trovavo più un bel film, divertente e con dei “valori”, ma piuttosto l’ho trovato “robaccia” o rubbish, come direbbero gli inglesi e questo mi ha rattristato. Si, la fiaba della “cenerentola” emancipata che vende il proprio corpo al primo magnate della alta finanza che passa, poi se ne innamora e diventa una santa, educanda, bella, raffinata, colta e pronta per convolare a nozze col suo Principe Azzurro…

Quanto male possa aver fatto simile robaccia alle generazioni che sono cresciute guardando film come questo, ho come l’impressione che sia certificato nella cronaca nera o grigiastra giornaliera che leggiamo sui giornali o sentiamo nel vari Tiggì. O da ciò che sfila nei vari Social dove va in onda ogni giorno una disgustosa fiera delle vanità, una gara a dimostrare ciò che non si è ma si pretende di essere.

L’epoca delle falsità e dei travestimenti, della bellezza “modificata” e della virtù solo ostentata. L’ostentazione che ha rubato valore alla genuinità e l’apparenza che sostituisce la sostanza. Per non parlare dell’intelligenza artificiale (più stupida di uno stupido). Ecco, questo mi fa piangere: la falsità della “celluloide” della quale ormai sono impastate le nostre vite. E la “sostanza” che si affievolisce fino a scomparire, nascosta e obliterata dalla smaccata ostentazione di qualche cosa di artefatto.

La certezza che nulla è più certo, neppure un film che ho visto tante volte e che mi pareva un bel film e che oggi mi annoia, mi disturba e mi rattrista.

Oggi sono diversa, sono cambiata, sono quella che sono oggi e Pretty woman non mi piace più!

Purché si vinca

Hanno fatto bingo! quello che viene definito centrosinistra, cioè, il polo opposto al centrodestra, ha messo due sindaci dei loro al “governo” di due città importanti, per ora. A Genova Silvia Salis, ex martellista ed ex vicepresidente del Coni, a 39 anni ha decisamente bruciato le tappe, complimenti! Farà bene? Giudicheranno i genovesi, alla lunga lei ha molte chances di farcela: intelligente, sportiva, determinata, non ha esperienza in materia di amministrazione locale, ma che fa? Ha le carte in regola, piace un sacco a Schlein e un po’ a tutti, ecumenicamente.

A Ravenna ha vinto un tale sempre del campo larghissimo , un certo Barattoni, un bell’omo coi baffi… Chi sarà e che farà? Un bel Boh ci sta.

Esulta Schlein con un sorriso a tutta dentiera che mette i brividi lungo la schiena…no, dico, per la passione che ci mette. Che dire di una che si spende e spande per i poveri, gli ultimi i diseredati, che ha tre passaporti, cinque ville al mare e un pedigree di famiglia lungo un chilometro? No non si può dire nulla tranne che è brava, con lei il PD decolla. Uniti si vince, dice lei. Testardamente unitaria …eh si l’unità paga, anzi ha pagato, dove vanno tutti insieme a sinistra vincono, coi Cinquestelle si governa, si discute come si conviene, ma poi si fa come dice Conte altrimenti mancano i numeri…e i numeri sono quelli che fanno la differenza, l’importante e avere e dare i numeri. Quando saranno (di nuovo) al governo (gli manca una cifra il potere) ne avranno da dare anche loro, giustamente e abbiamo già avuto modo…

E’ questa roba qui la politica italiana…che cosa ci sia da fare i salti di gioia, lo capisce solo chi ha molto a cuore il potere e poco altro. Amministrare una città come Genova deve essere un’impresa titanica. Ma i genovesi, si sa, sono di manica larga e saranno comprensivi con la sindachessa che a sua volta, ringrazierà e si darà molto da fare, non ho alcun dubbio. A fare il “lavoro sporco” ci penseranno dopo, una volta sparati ancora lì, i campi larghisti, lì nel mezzo, nell’epicentro del problema Italia, un paese ingovernabile da sempre.

Intanto a Liverpool un decerebrato è andato contro la folla con l’auto investendo un mucchio di gente, 4 persone sono in pericolo di vita, in Ucraina Putin continua a sparare e a spararle, Trump spara solo palle che il giorno dopo smentisce, a Gaza c’è l’inferno in terra: morte e distruzione ovunque, ma qui il centrosinistra ha di che gioire, pazzi di gioia di aver messo in difficoltà Meloni e il suo governo. Beh, almeno qualcuno in Italia che si diverta un po’.

Eccola la Gioia del PD:

Sarà lei la nuova premieressa? E perché no? la dottoressa Elena Schlein ha i numeri per governare, ce la può fare, sempre che si tenga stretto Conte. Un Conte è per sempre. E il PD non può più fare a meno di lui.

Chissà cosa ne pensa Beppe. Io lo so, ma non lo dico.

Coi mati…

Non sarebbe neppure più il caso di seguire i suoi sproloqui: il bue che da del cornuto all’asino…Dice che “Putin si è ammattito”, ma va? E allora perché ci fai affari e ti sconfessi ogni giorno dicendo che ti tiri fuori, che non lo sanzioni e che non te ne frega nulla degli ucraini? Per poi scrivere che la guerra deve finire! Ma come? se sei proprio tu a leccare le suole del russo, a farci affari personali, a cercare la sua “amicizia” su facebook…

Pregiudicato oltre che spregiudicato leader di una paese ex democratico ora fascista da quando ti sei insediato. E io che pensavo che qualche santo ti avesse “illuminato”…si…ti sei oscurato subito.

E Zelensksy che dovrebbe tacere? Ma va? ma perché non ti tappi quella bocca tu Mr President? Sarebbe tanto di guadagnato per tutti e forse io smetterei di scrivere delle tue sparate.

Sparacchiate, meglio. Un giorno dice, l’altro disdice…ma che aspettarsi di più da questo tipo qui? In America si stanno accorgendo di quanto male gli fa questo energumeno proprio agli americani…ma ce l’hanno ancora lunga e mal che se vol…

Meloni dice che bisogna dialogarci. Certo, ma coi mati no se fa pati, cara premier e questo qui i patti li fa solo con se stesso e con i propri interessi personali e familiari. Ma bisogna dialogarci, si, bene dialoghiamoci, lo faccio anch’io quasi tutti i giorni qui. E però non mi bada. Io glielo dico che deve andare a giocare a golf, che gli farebbe bene alla salute dedicarsi alla famiglia, ma lui non mi ascolta. Si diverte una cifra a fare caos. Questo fa: caos.

Un fascista alla Casa Bianca è peggio, molto peggio che su Marte.

Povero De Tocqueville non fa che rivoltarsi nella tomba…

Con i piedi

Non ce la fa a sistemare le cose in Ucraina, se ne lava le mani, per i piedi aspetta la prossima finta conferenza di guerra. Ci tiene a curarsi i piedi, sono il pallino di Donald, ha i piedi più belli del mondo, dice, peccato che non si vedano. Usa (guarda caso) tutti i prodotti di una nota casa farmaceutica tedesca di un certo Dr…li uso anch’io, modestamente e forse gli faccio concorrenza, a Trump, intendo.

Coi piedi lui fa quasi tutto, sbuccia persino le cipolle che gli piacciono tanto e ne mangia tante. Le fa arrivare direttamente dall’Italia, da una fattoria che le produce apposta per lui. Non posso fare pubblicità. Sarà l’unico fornitore a non pagare dazio, perché sulle cipolle non scherza, sono il suo elisir di lunga vita. Le sgranocchia nella sala ovale mentre prende a pesci in faccia gli ospiti d’onore e non gliene offre. Solo a Giorgia ne ha offerta una, ma lei ha gentilmente rifiutato perché, ha detto, se deve dargli il bacio di commiato preferisce non avere un gusto troppe speziato in bocca (che senso, me lo dico da sola…). Lui ci è rimasto un po’ male ma è corso a mangiarsi una ventina di caramelle alla menta. Quelle pure arrivano dall’Italia, non dico la marca ma è molto famosa e lui le trangugia a chili dopo essersi spolpato le cipolle.

Poi, volendo, la sera, Melania gli prepara la frittata con le sue preferite, quelle di Tropea e anche quelle ovviamente arrivano via aerea direttamente dall’Italia a Mar a Lago. Dopo la frittata si scola mezzo litro di vino dei colli veneti (deve rimanere sobrio), non dico il nome e neppure il cognome, ma un certo governatore ne produce apposta solo per l’americano. Ma non lo svela a nessuno, solo a me e io però non so stare zitta. Lo dico qui e lo nego contemporaneamente, non posso svelare tutti i segreti dell’export italiano diretto con quel personaggio.

Ora che però ha promesso di daziare al 50 per cento le merci provenienti dalla brutta stregaccia UE (Meloni non c’entra, lei è italiana, vuoi mettere?) che gli fa sempre la cresta agli americani e gli manda l’olio extra vergine che (secondo Trump) è solo vergine, quasi come lui, come farà a farsi mandare le pizze direttamente per Jet supersonico da Napoli? Se le fa entrare free qualcuno potrebbe protestare… Ebbene che protestino pervinci e anche pervacco (non conosce ancora bene la nostra lingua, Meloni gli deve dare lezioni ma ha già detto che deve aspettare che abbia dei tempi morti e per ora sono solo vivissimi.

Non si può dire che non sia un grande negoziatore Trump: fa crollare le borse ma poi basta che parli coi piedi e risalgono, magari ci guadagna qualcosina con le speculazioni, di questi tempi non si butta niente.

Neppure le bucce delle cipolle che ricicla per farsi dei pediluvi rinfrescanti. Coi piedi ci ragiona, li deve tenere sempre efficienti e per questo li cura molto e i risultati sono sotto…i tacchi di tutti.

Il boomerang

Mentre scrivo non so ancora cosa risponderanno Carney e Macron alle accuse di Netanyhau contro di loro e di Starmer di appoggiare i terroristi (sic), ma questo è quanto ha già risposto oggi il ministro della difesa inglese:

“On Friday, the armed forces minister, Luke Pollard, defended the UK’s condemnation of Israel’s actions in Gaza and said he did not agree with Netanyahu’s claim that the UK, France and Canada were siding with mass murderers”.

“Il ministro della difesa inglese Pollard, ha difeso la condanna degli UK per le azioni di Israele a Gaza dicendo che non è d’accordo con le parole di Netanyahu che affermano che Il Regno Unito, Francia e Canada starebbero al fianco dei terroristi”, e continua dicendo che gli UK condannano l’assassinio di due diplomatici a Washington e l’antisemitismo e che Londra sostiene da sempre il diritto di auto difesa di Israele, ma che è preoccupata e molto per la situazione umanitaria a Gaza che deve vedere subito il cessate il fuoco per permettere di aiutare quelle popolazioni ormai allo stremo e che però allo stesso tempo Hamas deve liberare gli ostaggi.

Meglio non avrebbe potuto rispondere Londra a quel delirante messaggio del leader israeliano che sembra un invasato ormai ai limiti dell’uso della ragione. Ieri aveva accusato i tre leader di stare dalla parte sbagliata della storia. Ma la storia lo condannerà per la sua crudeltà e la sua spropositata risposta a quel terribile massacro che i terroristi hanno inferto al suo popolo il 7 ottobre del 2023. Perché ormai è evidente che la sua sta diventando persecuzione contro quel popolo inerme e ormai alla fame. La peggior forma di crudeltà che qualcuno possa infliggere a degli esseri umani: la morte per fame.

E tutta la solidarietà e la comprensione nei confronti di Israele dopo quel terribile attentato, potrebbe tramutarsi in odio verso chi, per difendersi, sta sterminando una intera popolazione di innocenti. Si, perché i palestinesi sono vittime due volte: della paura di Israele nei riguardi di chi da anni ne attenta l’esistenza e delle misure atte a prevenirne gli attacchi che si riverberano sui palestinesi tutti e dell’ odio e desiderio di vendetta che alimenta da decenni un movimento terrorista che dopo questa immane carneficina provocata dalla reazione di Israele non potrà che crescere mostruosamente e mettere ancora di più a repentaglio la sopravvivenza di Israele e degli ebrei ovunque nel mondo e alimentare questa guerra infinita anche a scapito dei palestinesi che vorrebbero solo vivere la propria vita in pace.

Una prova? l’ assassinio a freddo di due giovani appartenenti allo staff dell’ambasciata israeliana a Washington, ieri. Temo, purtroppo non l’ultima ma solo una prima avvisaglia di come l’odio verso Israele vada crescendo ovunque in maniera esponenziale.

Netanyahu, con questo messaggio ai tre leader che gli hanno chiesto di fermare le bombe e permettere gli aiuti umanitari per Gaza, si conferma un dittatore senza scrupoli, insensibile alle proteste degli stessi israeliani, che non capisce quanto sarebbe importante invece dare un segno della volontà di creare delle condizioni per arrivare ad un cessate il fuoco che duri e ad una seria conferenza di pace che permetta di attribuire ai palestinesi quello che gli spetta di diritto e cioè la possibilità di vivere in pace e liberi nella loro terra, liberati anche dal terrorismo che si è incistato tra loro e che costringe Israele a difendersi continuamente e anche ad andare oltre la difesa e, come in questo caso, abusare della forza oltre ogni limite di tollerabilità arrivando a calpestare i primari diritti umani riconosciuti da tutte le convenzioni internazionali.

Temo che il cammino verso la pace in quelle terre devastate, sia lungo e difficile e se chi ha in mano le redini di Israele non darà segnali chiari di consapevolezza di quanto la sua pervicace offensiva nei confronti di una popolazione inerme sia controproducente, il mondo intero dovrà sollevarsi e costringerlo a venire a più miti consigli altrimenti la sua “difesa di Israele” alimenterà un crescendo di odio verso gli ebrei che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili.

La speranza è che i moniti che arrivano da più parti, servano a farlo ragionare e a impedirgli di fare dell’odio un’arma a doppio taglio e un boomerang che potrebbe abbattersi ancora su quello stesso popolo che dice di voler difendere.

La svolta

Mi sono chiesta come possa sentirsi uno che deve scontare 16 anni di galera per l’omicidio della fidanzata, sapendo di essere innocente. Dopo tanti anni, era il 13 agosto del 2007, pare che oggi qualcosa si muova nella direzione giusta.

Il delitto di Garlasco oggi riempie ancora i media per la clamorosa svolta che ha avuto una vicenda che sembrava chiusa. Quel giorno di agosto, Chiara Poggi che si trovava sola in casa, avrebbe aperto a persone conosciute e questo le è stato fatale perché è stata ritrovata proprio dal fidanzato Alberto Stasi, riversa su un gradino della scala che portava in cantina, in un bagno di sangue. Uno scoperta orribile. Da qui la vicenda è nota, Stasi ha subito un lungo processo, inizialmente dichiarato innocente per mancanza di prove, viene definitivamente condannato a 16 anni.

La famiglia non ha mai creduto nella sua colpevolezza e ha continuato a chiedere la revisione del processo. Finalmente pare che le acque si siano smosse e che siano stati resi noti degli elementi che incriminerebbero un amico del fratello della vittima, un tale Sempio.

Dopo anni sono spuntate delle prove che se confermate potrebbero scagionare del tutto Stasi che si è già fatto nove anni di carcere (gli ultimi due in semilibertà).

Non sono solita bermi le trasmissioni che fanno scempio dell’intelligenza naturale di chi la possiede con ricostruzioni minuziose ed orripilanti di fatti di cronaca efferati. Ma l’omicidio di Chiara Poggi e la carcerazione di Stasi, su prove indiziarie, mi ha colpito all’epoca e anche oggi, anche se, ripeto, non mi abbevero alla tivvù cronacanerista.

E’ chiaro adesso che qualcosa non torna e che con tutta probabilità un innocente ha pagato per un efferato femminicidio compiuto da altri. Forse un amico del fratello della ragazza, pare, forse invaghito di lei e che l’ha uccisa perché lei lo ha respinto.

Stasi, sempre dichiaratosi innocente, non solo sta pagando il debito di altri, ma ha già risarcito alla famiglia di lei metà della somma pattuita (un’enormità). Quanto deve restituire lo Stato a Stasi? E come? e chi gli ridarà mai la sua giovinezza passata in carcere a rimpiangere la libertà e quella che sembrava destinata a diventare sua moglie? Sempre che in questa triste e intricatissima vicenda non ci siano altre drammatiche svolte…

Una cosa però mi sembra inequivocabile: l’attenzione morbosa dei media su fatti come questo, certo non aiuta la ricerca della verità.

FuribondElly

Il Times dedica una pagina alla nostra Premier: “Tutti pazzi per Meloni, stop flirting with Meloni she is a serious leader”…e via così.

Dedicato a Giorgia Meloni la premier più amata dai leader mondiali. Strano, lei che si è beccata insulti da ogni dove ( in patria) e caricature raccapriccianti, viene premiata con questa pagina del Times e non credo proprio che sia piaggeria. Giorgia Meloni piace, Eh, si, i suoi detrattori se ne facciano una ragione: i leader mondiali quando la incontrano ci fanno un pensierino, tutti.

Ci credo. E’ elegante, simpatica, carina, intelligente, interessante…beh, basta va altrimenti mi prendo le mie.

Elly era furibonda ieri in TV, l’ho vista di striscio, mi dispiace per lei, l’invidia la rode, si vede e non solo politica: non riesce a vestirsi e pettinarsi come lei, qualsiasi cosa faccia sembra sempre sciatta e mi dispiace dirlo perché un tempo la trovavo simpatica. Ma ora no. Ma non me la racconta, a lei non brucia il salario minimo che non c’è e neppure le code negli ospedali (che ci sono sempre state), ma il non essere capace di farsi le onde alla Meloni. Semplicemente non le vengono.

Sarà un caso? No, credo che sia perché non usa lo shampoo giusto e non si affida a un serio look maker. Non si sa vestire né pettinare. E per un leader è una cosa grave.

Anzi, gravissima.

Mandiamoceli

Qui si disfa l’Italia o si muore. Lo slogan dei governatori leghisti, in primis Fedriga che vuole l’autonomia delle regioni anche per il terzo mandato. Vuole essere mandato ancora alla governatura del Friuli Venezia Giulia. Ci sta da sette anni su quella poltrona, non gli basta, vuole ricandidarsi e starci per sempre. Se gli pare. E’ una questione di principio, dice. Lo stesso vale per Zaia, eterno governatore, amatissimo a suo dire da tutti i veneti che piangono tutto il giorno all’idea di lasciarlo andare.

Stiamo assistendo ad uno strumentale psicodramma oppure c’è davvero la necessità per le regioni a statuto speciale di mantenere le poltrone ai loro beniamini? Il Veneto è ordinario e Zaia dovrebbe rassegnarsi a cambiare lavoro, al massimo farà il sindaco, ma non è il massimo per un governatore retrocedere sulla panchina di primo cittadino, gli sembrerebbe di fare carriera all’incontrario. Ci vogliono regole chiare…dice.

Ma non sarà che Salvini sta soffiando sotto per minare il governo? Lui non è d’accordo su nulla in politica estera, vuole Trump re del mondo, Musk come vicino di casa e Putin come confratello della buona morte e botte agli ucraini che non capiscono che ne va della loro vita se si ribellano al grande dittatore.

Salvini non è nuovo a queste cose, dopo un po’ di stufa di fare il gregario e vuole correre davanti a tutti. Giorgia gli fa ombra. E’ ora che te levi, deve aver pensato.

E “Salvini premier” nei suoi sogni da anni potrebbe diventare realtà, magari alleandosi all’altro fureghino ex grillino, uno che sta per passare col bulldozer sopra il baluardo della rivoluzione grillina e mettere fine alla regola dei due mandati, potrebbe essere di bel nuovo suo partner. Hanno visioni comuni sulla Ucraina e su Putin, potrebbero mandarsi da soli al terzo mandato come premier per Conte e al primo per Salvini che freme e ormai è abbastanza maturo per quel ruolo, persino stagionato e pure litigarselo, se occorre.

In fondo i due hanno già governato assieme, nulla osta che sotto sotto stiano mettendo le basi per una nuova ed eterna alleanza: in fondo Lega e Movimento hanno molto in comune: la capacità straordinaria di creare casini (inteso naturalmente come fare e disfare è sempre lavorare…) I due partiti, magari con l’aiuto esterno interno di Elly rivoluzionaria con lo stemma di famiglia, insofferente al proprio partito e poco sofferta persino dallo stesso…

Fantapolitica? Può darsi, intanto Meloni accampa febbri da cavallo per non entrare nei meriti di questa contesa tutta italiana e decisamente indecente.

E, con tutti i problemi che ha, magari le è venuta davvero per lo stress a 60.