Se il sole ride

Il clima (non solo quello atmosferico che è già anomalo di suo) in Italia è diventato insopportabile.
La maleducazione ( a voler essere buoni) impera e divide. Le critiche al governo appena nato si sprecano e sono solo pregiudiziali visto che non ha fatto ancora quasi nulla. Le critiche rivolte alla premier Giorgia Meloni pure. E sono risibili. Tipo quella sul fatto che ha dato del tu a Soumahoro, oppure che ha chiesto di essere definita ” il premier” (errore secondo me dettato dall’emozione e anche da un poca di “timidezza”, spero che cambi idea e si faccia chiamare LA premier, certamente più consono, ma non lo trovo cosi dirimente o c significativo della sua “sottomissione” al maschio) o altre facezie che ora non rammento.
I pregiudizi sul fascismo che ritornerebbe con lei al governo, continuano e andranno avanti per tutta la legislatura, temo. Gli italiani non sanno chiudere i conti con la propria storia, quello col fascismo è ancora troppo aperto e non torna ancora, ma è comprensibile. Sarebbe ora di chiuderlo e non di riaprirlo solo per cercare la rissa. Ma forse per chiuderlo c’era bisogno che andasse una donna di destra destra al governo. L’opposizione appena nata ha molto da chiedersi su se stessa se si avvita su certe questioni assurde e prive di sostanza e faticherà non poco a “ritrovarsi” se continua cosi. E i suoi molti errori sono tutti li, seduti su quella poltrona da premier a ricordarglieli ogni giorno.

Se Deborah Serracchiani pensa di fare critica positiva chiedendo alla premier se le donne da oggi devono stare “due passi dietro all’uomo” secondo me perde solo tempo. Meloni ha risposto se le sembra che lei stia due passi dietro agli uomini ed aveva gioco facile in questo. Ma sono domande che rappresentano la difficoltà delle donne di sinistra di rapportarsi con una donna premier di destra. E che da oggi devono chiedersi dove la sinistra ha sbagliato (ed ha sbagliato) ma non con la solita ipocrita cantilena del “governare è difficile” perché ora sarà difficile fare anche opposizione.

Serracchiani avrebbe voluto essere al suo posto? Forse, ma non solo.  Serracchiani, forse, non vede la premier “degna” di quel posto a causa delle sue “origini” politiche? e questo sarebbe un grave errore
La premier Giorgia Meloni è stata votata da molti italiani e non solo di destra e governa legittimamente. E ora il suo consenso sale e non solo a destra, pare. Farà anche sbagli, la condizione umana anche di una donna che si è dimostrata cosi forte, rimane pur sempre tale.
Bisognerà farsene una ragione, ma la ragione è spesso una parola vuota o usata a sproposito da chi usa le armi del pregiudizio per ottenere consensi. Per chi, come le femministe italiane (storiche) che non sembrano entusiaste di avere finalmente una donna in quel ruolo e questo solo per pregiudizio e per paura che Giorgia Meloni sia un mostro a sette teste e che riveli presto autoritarismo e fra un po’ cammini dentro stivaloni in pelle alla coscia e un cappello simil fez sulla testa. E questo è meno comprensibile e però si spiega con una punta (acuminata) di rabbia nel non vedere in quel posto una donna di sinistra, che. al contrario sarebbe stata accolta con ben altri entusiasmi. Ne sono certa.
Questo non significa però, attenzione, che non la criticherò e anche di brutto se farà cose che non mi piaceranno, questo va senza dire, come dicono i francesi. Ma che il clima sia surriscaldato e pessimo in Italia lo dimostrano i fatti. Il terribile episodio di Assago lo conferma. Ma è solo un esempio dei tanti che potrei fare anche se il più immediato e inquietante.
Le patologie psichiatriche sono aumentate negli anni della pandemia, lo dicono le statistiche. La noncuranza del prossimo o addirittura il disprezzo verso l’altro viene dimostrato in molti modi: da chi gira in monopattino come se fosse solo al mondo e devi schivarlo per non finire ammazzato a chi se ne va al supermercato e prende un coltello dallo scaffale e mena fendenti all’impazzata. Perché non metterli tutti sotto chiave? I coltelli intendo. Ma perché non si considerano di più certi brutti segnali che indicano che molti non ce la fanno più ed hanno bisogno di un aiuto concreto? E di questo problema (e molti altri) i governi (tutti) precedenti se ne sono fatti largamente il classico baffo. Se il governo appena nato avrà i numeri davvero per migliorare questo pessimo clima, lo vedremo.
Ma, per ora, c’è veramente poco da stare allegri. Chissà se il “sole che ride” è un buon segnale?

A me veramente fa un po’ impressione.

NASA: Foto del Sole che ride, possibile minaccia alla Terra?

Merito

Merito è un termine considerato tabù in Italia ormai da decenni.

Il talento, accompagnato dall’impegno e dalla spinta a conoscere e progredire nella conoscenza, va premiato e non mortificato come  ha fatto la sinistra per decenni imponendo agli insegnanti di appiattirsi su un livello “medio” dove nessuno prevale e nessuno “resta indietro”.

Molti insegnanti sono propensi a riconoscere  il merito quando c’è, ma le direttive delle scuole vanno sempre nel senso di cercare di non esaltare nessuno per non far sentire nessuno “inferiore”.

Ma questo ha finito per costruire una società di un livello sotto la “media” perché se non esiste anche un minimo di competizione tra studenti e soprattutto se il loro sforzi o la manifestazione palese dei loro talenti viene sistematicamente mortificata, e non solo non premiata ma addirittura vista come una componente narcisista del carattere, la società sarà formata da individui repressi e frustrati ai quali è stata impedita la libera espressione delle proprie potenzialità, con tutte le conseguenze del caso.

Questo, a mio parere è profondamente sbagliato. Un talento mortificato negli anni dello sviluppo può rimanere mortificato per sempre e non riemergere mai più e questo consiste in una perdita di potenziale umano enorme e ne fa le spese tutta la società.

Quindi ben venga la denominazione data dal nuovo governo al ministero dell’Istruzione e del merito perché questo significa che finalmente si prenderà in considerazione anche questo aspetto dell’istruzione scolastica per decenni considerato una pratica sconveniente.

E lasciamo pure che i genitori protestino se crederanno che il “merito” dato a altri dai loro figli solo perché sono i “cocchi” dei professori, li si può  tacitare  facendogli notare che il merito è stato introdotto dal governo come cosa da prendere in grande considerazione.

Questo non significa, naturalmente, che gli insegnanti trascureranno chi per motivi personali o attitudinali non dimostra nessun particolare talento o predisposizione e non si impegna più di tanto ,ma galleggia per arrivare alla promozione.  Certo che no, non si devono fare differenze ma ognuno dovrebbe essere valutato per quello che fa e dimostra di fare e la valutazione deve anche comprendere il merito se qualcuno dimostra di impegnarsi di più e di avere un talento particolare che vuole sviluppare.

Questo non significa discriminare nessuno ma fare in modo che passi il messaggio che lo studio e l’impegno sono valori e che chi dimostra di seguire i propri talenti impegnandosi e studiando non è necessariamente un “secchione” ma uno studente che capisce che la sua vita futura dipenderà molto dall’impegno che ha messo nello sviluppare i propri talenti e che la scuola non lo mortifichi ma premi i suoi sforzi non solo è una cosa buona per lo studente stesso ma serve anche da esempio per i compagni ed è una garanzia per la società che andrà a formare quando diventerà adulto.

 

 

Casa nostra

E’ certamente stato “emotivamente impattante” vedere quella ragazza bionda che con naturale ricercatezza che non comporta per forza studio d’immagine, saliva quella lunghissima scalinata. Chissà che cosa pensava quella ragazza ad ogni scalino che saliva? Si era dotata di scarpe comode per non finire nell’imbarazzo di caracollare sui tacchi. Decisamente però era lo stesso molto elegante nel suo completo nero e candida camicia bianca.
Ma quello che mi ha colpito di più è stato il suo sguardo.
Gli occhi le luccicavano sotto il trucco perfetto, né troppo né poco, il giusto per far risaltare gli occhi che ha decisamente espressivi.
Chissà a chi e a che pensava?
Io immagino che pensasse a sua figlia, mi piace pensare che pensasse a lei quando, da adulta avrebbe riguardato quelle immagini della sua mamma, prima donna premier della storia repubblicana, che saliva quella scalinata cosi lunga, interminabile dove al sommo c’era ad aspettarla quel signore garbato un po’ imbarazzato e lievemente proteso verso di lei.
Immagino che pensasse a cosa prepararle per pranzo e quanto si sarebbe trattenuta al primo consiglio dei ministri proprio all’ora di pranzo e a quanti pranzi con sua figlia sarà costretta a mancare.
E ancora, immagino che avrà pensato a suo marito, a come si sentiva ad avere una premier per moglie e se questo potrà mai influenzare il loro rapporto…
E poi, con quel campanellino sembrava proprio Campanellino, briosa, sorridente e speriamo beneaugurante e che quel sorriso e quello sguardo dolce siano forieri di benessere, prosperità, finalmente “pace” vera o armistizio tra forze contrapposte e politiche buone per il paese o la nazione chiamiamola come vogliamo la nostra “Italia” tanto criticata ma tanto invidiata e anche amata per quello che è, proprio cosi com’è: a volte insopportabile ma “cAsa nostra “. E speriamo che Giorgia la tenga “in ordine” e sappia mantenere l’equilibrio difficile di una democrazia sempre troppo giovane per definirsi matura. E allontanare da sé la brutta definizione che si porta addosso. Per sempre.

Semo tutti romani?

La foto di gruppone del centrodestra unito con Giorgia a capeggiare e Giorgia a parlare per tutti e Giorgia due spanne sotto Salvini e Giorgia a dire che lei è pronta e che bisogna fare presto…
Con Silvio che trattiene un falso sorriso e sembra sbroccare ogni secondo. Chissà cosa gli avrà dovuto promettere Giorgia per farlo stare zitto?
Non oso immaginarlo.
Quello è un tipo pericoloso.
Ora, possiamo dire quello che vogliamo, ma per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, ci sarà una donna a fare la premier. E sottolineo “la” con un po’ di soddisfazione. Posso anche essere lontana dalle idee della premier e lo sono per molti versi che non sto a dire, ma vederla, lei piccolina, cosi compunta ed elegante, sorridente ma non troppo, stagliarsi in quel bel completo blu davanti a tutti quei maschioni e dire che lei è pronta a governare il paese, beh, è una bella foto.
Lei è più bassa di tutti ma svetta. Eh, si lo devo riconoscere, ha classe.
Ora io non lo so come governerà, spero bene, ma lei sembrava la mamma di tutti anche di quel Silvio discolaccio impenitente che si tratteneva da fare Pierino la peste.
Sembra tutto apposto oggi tra loro. Tutto dimenticato, tutto scorre e deve scorrere anche in fretta perché non siamo messi bene.

Non sappiamo in che mani siamo, ma, lo abbiamo mai saputo?
Chi è andato a votare, cioè circa la metà degli aventi diritto, ora si prende una bella responsabilità qualsiasi partito abbia votato. Chi non ha votato si chiamerà fuori, tanto, diranno, noi non c’eravamo, questa roba qui l’avete votata voi.
Ma, poniamo il caso che il governo faccia qualcosa di buono, non dico tanto ma qualcosa, allora, chi avrà messo quella crocetta che a me è costata davvero molto, più che mai, potrà dire a chi se n’è fregato che fregarsene è lecito, criticare dopo essersene fregato lo è molto meno?
Oppure…”semo tutti romani, mannaggia li mortecci”…
https://www.youtube.com/watch?v=w5hH07ZAcF4

Venti bottiglie di vodka

E’ tornato più ricco e spietato del Conte di Montecristo. A chi pensava che fosse finito, sta facendo sberleffi dal giorno delle elezioni e non sembra voler smettere. Più intrigante e intrigoso di sempre, dopo aver messo il suo paggio Fernando/Benito al Senato e dopo essersi accomodato su quella poltrona . ha ripreso fiato ed ora ci farà pagare cari i tanti anni di quasi assenza dagli schermi.

Se Meloni si illudeva fino a qualche giorno fa di essere lei premier ora dovrà ricredersi perché il  premier sarà lui e dovrà star dietro alle sue sparate ogni giorno senza poter fare molto altro.

E ha solo 86 anni e tanto, pensa, gli danno del rimbambito ormai da dieci anni, lasciamoglielo credere e cosi lui potrà sfogarsi a dire, fare, baciare, lettera e…testamento… no. Acchi? Non ha nessuna intenzione di testamentare, lui è tornato per restare e per far vedere gli effetti pirotecnici e tutti i frizzi e lazzi  da cabarettista mai stanco di calcare il palco.

E lo ha già messo nero su bianco alla premier prossima ventura perché non si creda di governare di suo buzzo, dovrà tenere conto di chi ha già sperimentato troppe volte quel ruolo per lasciarlo ad una donna. Di destra, ma sempre donna. E se non è sceso alle altezze dei complimenti rivolti ad Angela Merkel, ha messo bene in chiaro quali sono le migliori qualità della giovane italiana Giorgia, cosi tanto perché gli italiani non dicano che lui non glielo aveva detto.

E anche perché cosi la tiene bassa (come direbbe Goldoni), non alza troppo le penne, non si monta la testa, insomma la ducessa…

E per fare ciò, ha messo in mezzo il suo caro amico di una vita, ma si quello del lettone che quest’anno però si è un po’ risparmiato visto le tante spese che deve affrontare e gli ha regalato solo 20 bottiglie di vodka e neppure della più cara, anzi era un po’ tagliata coll’acqua di San Pietroburgo, ma tanto lui non se n’è accorto e neppure i suoi assaggiatori. Occhio, Melona, perché io ho quel bel tomo di amico li, le ha mandato a dire e sono ben piantato sulla scena mondiale e potrei accreditarmi anche come mediatore e tu se alzi la cresta puoi fare la fine della prima della classe dietro la lavagna.

Insomma, se non avete ancora capito di chi parlo, lo capirete con questa definizione che ha dato di se stesso mentre raccontava una delle sue barzellette: l’umo politico più intelligente d’Italia…o ha detto del mondo?

Boh, non ricordo ma poco importa a questo punto avrete davvero pochi dubbi.

Ormai siamo rotti

“Tutto quello che può succedere succederà” ha detto Mentana durante la sua maratona televisiva pomeridiana. E sembra una minaccia.

Lo ha detto commentando l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato.

Liliana Segre, invece, ha detto “E impossibile per me non provare una specie di vertigine” ed ha ricordato anche il giorno del 1938 quando ha dovuto lasciare la sua scuola a causa delle leggi razziale. Ma ha anche parlato di “autentico spirito Repubblicano” menzionando le ricorrenze che sono importanti per la nostra Repubblica. E proprio lei ha ricevuto applausi da parte di tutti. E lei ora 92enne deve passare la mano proprio ad un ultra destra come La Russa. Sembra veramente una beffa. Ma La Russa ha portato dei fiori a Liliana Segre ed ha ringraziato tutti quelli che lo hanno votato, compresi quelli che non fanno parte della maggioranza di centro destra.

Ora Ignazio Benito La Russa è incaricato di presiedere il Senato della Repubblica Italiana e non potrà non festeggiare il 25 Aprile, come non potrà farlo la premier in pectore Giorgia Meloni.  Dunque le cose strane devono ancora cominciare.

Ora però abbiamo da risolvere l’indovinello: chi ha votato per La Russa fuori dai suoi? Renzi? Lui nega, Conte dice che il primo gallo che canta ha fatto l’uovo (il PD) e il PD che dice? Che l’uovo il Pd semmai se lo mangia ma di farlo non è capace. Lo vedete Letta mentre fa la cova? Io no.

Dunque? Chi sarà stato? Ma in fondo chi è stato è stato, poco importa ora abbia Gnazio nazionale proprio li e ce lo dobbiamo tenere li. Farà bene? Farà male? Beh, in fondo non è antipatico, i fiori alla Segre sono un bel gesto. Le cose strane sono appena iniziate ma già ne abbiamo viste tante, siamo ormai rotti a tutto. “Tuto quel che può succedere succederà” e forse è già successo.

Abisso

Non si può non parlare della guerra. E di che parliamo? Del Grande Fratello Vip? O di Ballando sotto le stelle? Questa non è una rubrica di intrattenimento, se avessi voluto che lo fosse le avrei dato tutt’altra impostazione.

Certo la guerra è un argomento che sconforta, siamo già abbastanza depressi da due anni di pandemia e ora abbiamo sotto gli occhi ogni giorno le immagini terrificanti di quello che sta succedendo in Ucraina. Fra poco l’Italia avrà un nuovo governo, chissà che cosa ci aspetta? I profeti di sventura  ci hanno propinato qualsiasi cosa in queste settimane, ma poi, alla fin fine, anche il governo più a destra della storia repubblicana dovrà vedersela con i problemi più grossi sul piatto: la crisi economica, per esempio, i rincari delle bollette, il nostro debito mostro e via cosi. Avrà poco tempo per occuparsi di altro.

La guerra, dicevo. Si, leggiamo e sentiamo molte notizie e non vediamo soluzioni valide all’orizzonte. Purtroppo le cose vanno sempre peggio. La politica nostrana sembra boccheggiare tra atlantisti e putiniani e quello che ne esce è un confuso chiacchiericcio spesso senza senso. La politica tende a strumentalizzare tutto, lo sappiamo, però avrei pensato in un maggiore senso di responsabilità, mi illudevo. Spero che il nuovo governo abbia le idee chiare in questo senso e che agisca di conseguenza.

Ma anche leggendo i commenti sui giornali e sentendo parlare la “gente comune”, o anche solo leggendo i commenti sui blog, provo un grande senso di sconforto. C’è chi dice che Putin ha le sue ragioni e che bisognerebbe cercare la pace chiedendo a Zelensky di cedere parte della sovranità del suo paese. E di accettare che i russi devastino l’Ucraina e a Putin piacendo anche magari sconfinando in qualche altra nazione sovrana.

Ora che ha anche appuntato il suo generale “Armageddon” ci aspettano ancora più orrori e ancora più devastazioni nel cuore dell’Europa.

Si sente dire che servirebbe qualcuno che riesce a mediare con quel signore. All’inizio avevo pensato ad Angela Merkel, ma pare proprio che lei non ci senta e non si voglia impicciare e forse non ha tutti i torti anche se io spero ancora che lei ci ripensi. Il suo successore non ha abbastanza carisma per prendere  iniziative in questo senso.

Il papa ci prova ogni tanto ma è troppo flebile e la sua voce non arriva tanto lontano.

La mediazione con un tipo simile richiede che si possano fare miracoli: credo che solo Uno a questo punto riuscirebbe nell’impresa,  Non ci resta che invocarlo.

Ma nel frattempo non possiamo, a mio avviso che continuare a insistere sul fatto che Putin deve smetterla con questa sporca guerra, che chi aggredisce è lui e che chi è nel torto stra-marcio è lui e che finalmente la Russia dovrebbe accorgersi che  la sta trascinando verso un’avventura che non può che essere estremamente negativa e che non può portare se non ad una amara constatazione di una realtà spaventosa. O di un abisso.

Terga di premier

Giorgia non è ancora premier ma gli insulti all’Italia o meglio i dubbi sulla democraticità della leader sorgono un po’ qui e la. I francesi dicono che vigileranno sulla libertà in Italia…ma come mai solo ora? Finora pensavano che eravamo in grado di pensarci da noi, ora pare che tutti siano preoccupati che torniamo o diventiamo tutti fascisti.
Già, non appena Meloni adagerà le proprie terga sulla poltrona del palazzo, finora solo occupate da terga maschili, di colpo l’Italia diventerà un paese dove le libertà personali saranno limitate, il nuovo governo farà leggi che impediranno ai non palestrati a entrare nei bar, o ai non cane muniti a entrare alle poste e cosi via…o a grassi ad iscriversi in palestra o ai magri ad andare al ristorante.
I francesi soprattutto sono molto preoccupati, ma anche gli spagnoli, i tedeschi non troppo, hanno già dato ora prendono a più non posso soltanto, si limitano a arricchirsi e via andare. Ed è un bel limitarsi. Per ora degli italiani se ne fregano, vedremo in seguito.
Ma, tranquilli abbiamo Conte, l’avvocato. L’uomo dai mille volti da lato B, l’uomo che vuole la pace nel mondo e la felicità e il lavoro per tutti e mettiamoci pure la salute (se ne intende).
Vuole stendere una mano d’aiuto al povero Putin perché non cada in piedi, vuole offrirgli un seggiolone firmato. L’uomo del Conte ha detto stop alla guerra, cessate il fuoco, il Mo’v’inganno è pronto a fare da paciere, a mettersi di traverso e convincere le parti ad avvicinarsi. E’ disposto a farli incontrare sul Ponte sullo stretto, lui di ponti se ne intende, è disposto a chiedere a Piano se aiuta Putin nella ricostruzione di quello di Kerch…è disposto a tutto pur di prendere qualche voto e portarli via a Letta.

Non è Nutella

Tranne qualche logoro straccio che qualche nostalgico si ostina a tenere a brandelli ma attaccato al balcone o alla finestra, le bandiere arcobaleno inneggianti alla pace sono sparite.

La guerra alla pandemia prima e la guerra in Ucraina ora, sembrano aver fiaccato negli italiani la volontà di pace che per molto tempo sembravano considerare  un valore primario

Prima viene la pace tra i popoli e poi tutto il resto. Ora che gli eventi incalzano e ci obbligano a vedere quello che non vorremmo vedere e a sentire quello che non vorremmo sentire, la richiesta di pace si è fatta flebile e quasi afona. La politica è occupata a pensare a se stessa, a sistemarsi nelle poltrone, a mettere insieme alleanze forzose, a destra ci si sforza di essere tutti amici, a sinistra è in atto il solito mea ipocrita culpa, stucchevole, inutile e soprattutto inconcludente.

Lui, l’uomo che minaccia da sette mesi la pace nel mondo sta li, imperterrito a minacciarla. Ormai la guerra è quasi sparita dalle TV, se ne parla ma con timore, si guardano le immagini che provengono dal fronte quasi con fastidio, si parla dei rincari del gas e della necessità di affrancarsi dalla Russia ancora quasi con distacco, come se il fatto non fosse nostro e se tutto dovesse risolversi in una bolla di sapone da un giorno all’altro.

Cosi fanno gli struzzi.  Dopotutto, abbiamo anche altro a cui pensare, mille e uno sono i motivi per distrarsi da questa immane tragedia ed è meglio farne una piccola disputella locale dove si scannano tra loro nemici di una vita.

Purtroppo non è cosi. Non ricordo dove, ma ho letto che un suo generale ha detto di Putin che è uno che lascia molto poco di intentato pur di vincere…

Già, lo sappiamo, ce lo ha detto, lo ha minacciato più volte e sappiamo di cosa parlo: della minaccia di usare armi  nucleari o in generale, di usare quelle armi che sono un tabù e che solo a nominarle si fa peccato.

Ma lui no, lui non ha mai incamerato i valori occidentali e perché avrebbe dovuto? Lui è uno che pensa con la sua testa, testa di russo e non è ogni testa di russo una testa come quella del compianto (ma da chi?) Gorbaciov.

Qui si parla di uno freddo, tenace, rabbioso perché la vittoria sembra stare per sfuggirgli di mano dopo sette mesi nei quali ha detto ai russi che sarebbero andati a fare una passeggiata in Ucraina a stanare i “nazisti” come andare per funghi.  Un tempo un po’ lungo anche per chi è coperto e spalmato con la propaganda russa dai capelli agli alluci.

Gli appelli alla pace del papa sembrano cadere nel vuoto e ci vorrebbe ben altra grinta di quella di papa Francesco (con tutto il rispetto) anzi, ci vorrebbe che si mettesse all’opera il suo “Capo” e forse si vedrebbe qualche spiraglio, ma non è neppure detto perché ho l’impressione che l’uomo non ascolti proprio Nessuno.

E allora? si e allora mi è venuto in mente quello che mi insegnavano da bambina su come reagire di fronte a un cane feroce che mi attacca ( mi è capitato più di una volta): rimanendo calmi e attaccando a mia volta, cioè mostrando i denti alla belva feroce più di quanto li mostri lei e funziona, almeno io mi sono salvata cosi: insultandola a più non posso e mostrando di non aver nessuna paura anche se tremavo e avevo il cuore a mille. Dopo un po’ interdetta si guardava intorno e smetteva di abbaiare. Certo, non sempre può andare cosi ma sembra non esserci altra via, blandirla e mostrarsi piagnucolosi serve solo a farsi sbranare.

E cosi l’Occidente unito, ma davvero, dovrebbe fare con quell’uomo: mostrargli i denti e ben ringhiosi, continuare ad aiutare gli ucraini fino a scacciare quanto più possibile i russi dai  territori occupati, staccarsi del tutto dalla dipendenza al gas russo e sanzionare ancora di più la Russia in ogni modo possibile affinché anche i più ricoperti di propaganda  come una fetta di pane ricoperta di Nutella, si accorgano che non è Nutella ma …ben altro.

E poi accada che può.

Basta!

Oggi il papa ha chiesto a Putin e a Zelensky di trattare per la pace. Putin sta perdendo la guerra, ormai è chiaro, si sta ritirando dalle province occupate e l’esercito ucraino sta avanzando e liberando le regioni occupate e appena annesse alla Russia.

E’ chiaro che i due ormai sono ad un punto tale per cui negoziare una pace possibile sembra impossibile.

La brutale aggressione russa ad un paese sovrano va avanti da sette mesi e tiene il mondo col fiato sospeso per le implicazioni che questo insensato conflitto può avere. Le minacce di usare armi nucleari e di scatenare una terza guerra mondiale vanno avanti da sette mesi e non è più tollerabile. Non se ne può più. Perché dobbiamo ancora sopportare questo strazio?

Dopo due anni di Covid durante i quali abbiamo vissuto sotto la minaccia di un’epidemia che si propagava sempre di più e non avevamo mezzi per fronteggiarla.  Ora il virus non è ancora sconfitto ma forse si può guardare avanti senza subirne la costante minaccia. Ma dobbiamo ritrovare la serenità che ci è stata ancora una volta sottratta a causa dell’intervento insensato del leader russo smanioso di allargare i propri già larghi confini.

Non ci sono scuse: ha  fatto carta straccia di tutti i trattati internazionali da lui stesso sottoscritti e perché?

Per una sua ambizione personale, altro non può essere. La necessità di mantenere un potere forse evanescente, forse una sua malattia incombente che non gli consente di ragionare con lucidità…qualsiasi cosa sia è una porcheria!

La sopraffazione, la prepotenza, l’arroganza del potere che usa le armi contro civili inermi e che minaccia di far esplodere il mondo se non vedrà esaudire le proprie ambizioni e il mondo dovrebbe piegarsi alle sue fisime?

Il mondo intero deve stare a guardare questo eccidio continuo? questa è una guerra insensata che ha portato lo scompiglio nel cuore di un’Europa che è stata devastata da una guerra e che a fatica era riuscita a trovare la strada per una pace duratura. Ed ora dovremmo buttare tutto alle ortiche per un insensato capo di stato che pensa di avere il mondo nelle sue mani? Lui e i suoi sodali, il suo piccolo entourage assetato di soldi e di potere possono permettersi di tenere il mondo per le palle?

Eh, no! Deve essere il mondo a tenere per le palle lui e i suoi. Perbacco. Europa svegliati, non fare la Bella addormentata, non chiuderti nei tuoi piccoli egoismi nazionalistici, cerca di fare mente locale e unisciti ancora di più e meglio e fatti muro, fatti parete invalicabile, montagna altissima, rocciosa e inarrivabile e pretendi la pace in Europa!

Pretendila con tutte le tue forze e nei hai tante, al fianco degli oppressi sempre fai vedere il muso a chi pensa che si possa scherzare col fuoco e farla franca. Provocare incendi e non pagare pegno, devastare un paese, uccidere, massacrare, stuprare, ridurre un popolo in schiavitù e continuare come se nulla fosse a comandare e a minacciare di far saltare in aria il mondo.

Basta! Mettiamo fine a questa tragedia, facciamo vedere ai prepotenti che la devono smettere e che smettere conviene a tutti, anche a loro!