Parole

Le parole volano e  accarezzano

e morbide come piume fluttuano.

O sferzano come bufera sul viso.

Sono cosi le parole delicate o crudeli

parole che incantano  ammutoliscono

oppure parole che uccidono.

Danno voce all’anima o al cuore

o alla rabbia  all’odio al furore

e offendono  deridono  mirano

puntano e sparano.

Oppure sono come carezze

e assomigliano al suono

di conchiglie appoggiate

all’orecchio dove si sente

il mare e il silenzio che

non assomiglia a niente

se non all’eco di un dolore.

Leggere

Come ci esprimiamo rivela chi siamo, sempre. Minime cose, l”uso di termini o di frasi idiomatiche, indicano, non solo la cultura di chi scrive, ma anche come l’ha assimilata.
Leggere molto, aiuta. Molto.
L’italiano (in genere) legge poco, se legge capisce poco o è distratto da mille cose.

La lettura è sprofondare dentro la vita di altri. Immedesimarsi, scoprire il non scritto e magari, anche, aggiungere qualcosa che l’autore ha dimenticato.
Leggere, a tutte le età aiuta a migliorare in molti sensi.
Ci mostra aspetti della vita che non conoscevamo e apre gli orizzonti.
Leggere e rileggere per capire meglio i passi più difficili.
La lettura non è un’attività facile, richiede impegno, molto di più di quanto si pensi. Ma apre al mondo e ci proietta in altri mondi.
Solo così arricchiamo il nostro vocabolario, lo impreziosiamo, lo manuteniamo, lo affiniamo, lo rendiamo più comprensibile ma anche, sicuramente, più interessante.
Piccola nota personale: il primo libro (vero) che ho letto d’un fiato a 6 o sette anni è stato: Santa Rita da Cascia. Me lo aveva regalato una zia per il mio compleanno. Era devota della santa. Mi sono innamorata dei libri allora. Ed è un amore che dura ancora oggi: un lungo appassionato rapporto reciproco e senza screzi.
A parte solo qualche episodio (raro) nel quale ho scaraventato un libro contro la parete. Anche dei capolavori, non mi vergogno a dirlo. Ma solo raramente e non citerò i titoli neppure sotto tortura.

Pubblicato su Italians

Pubblicato su “Noi e Voi” dell’Espresso

Tutto quello che gli uomini non dicono

Woody Allen sa come difendersi, lo ha dimostrato. Le donne stuprate, violentate, assaltate, spesso non possono difendersi dalla barbarie del sospetto di “essersela cercata”.

Non si salva (spesso) nessuno: calciatori, attori , managers, personaggi famosi, presidenti Usa…figli di…anche importanti, che, alla fine finiranno per sfangarla.

La violenza sulle donne, è sempre più un problema ma c’è chi difende gli uomini e tra questi molte donne.

Detestabile ipocrisia, a mio parere e volontà di negare anche la più banale e mostruosa verità, il termine “maschilismo” è rigettato, vecchio arnese di “vecchie” lotte femministe, non tutte legittime a sentire uomini e anche donne. Tra queste ci sono anche magistrati donna che trovano scuse assurde per assolvere dei criminali.

Brutta questa civiltà che nasconde sotto il tappeto la vergognosa sopraffazione di chi è ritenuto ancora il “sesso debole”.

Che bei dittatori…

Ha trovato davvero un bell’ alleato Putin. “King-Kong-Un” gli ha promesso sostegno nella lotta contro il bieco Occidente.
Do cai soea giusta, direbbe Goldoni. Ma guardateli: il porcellone Kim e il suo amicone russo a stringersi mani e scambiarsi sorrisi….c’è davvero di che stare allegri.
Ma, certo, se Putin si appoggia a quel tipetto, è arrivato davvero alla frutta pelosa e passata…
Morto (forse) un Prighozin, se n’è trovato uno ancora più “macellaio”.
E ce l’ha la faccia….

Certezze

La pioggia ha lavato le foglie stanotte

Si scrollano gocce azzurrine dai rami

Riflesse nel gioco di luci del fiume.

E l’acqua più tiepida e lenta

Assapora i minuti e ne assorbe i colori

Dal morbido azzurro al timido rosa.

Se il mondo non fosse cosi colorato

Se tutto mostrasse il suo volto più grigio.

Se il verde e l’azzurro non fossero amici,se il

Rosso al tramonto non desse emozioni.

Che cosa varrebbe la pena dei giorni

Se non la certezza che l’alba ritorni.

Donne in pericolo

Abbiamo tutti ascoltato le parole sante del presidente Mattarella sulla libertà delle donne di andare vestite come gli pare a qualsiasi ora. Parole sante.
Ma la realtà è che le donne sono sempre in pericolo.
Non basta affermare una ovvietà, bisogna lavorare discretamente ma con fermezza sull’esistente.
Il momento è di quelli tragici. Nessuno rispetta le donne fino in fondo e come si meritano.

Qualsiasi cosa faccia o dica, una donna, anche se di potere, trova mille ostacoli e pericoli e noiosi e fastidiosi saccenti che reprimono o tentano di farlo la democratica esposizione delle loro idee. Non tutti, ovvio, Ma troppi. Fosse per loro gli toglierebbero il diritto di voto.
Vale per quasi tutte e donne tranne alcune raccomandate parvenus dei partiti.

Luce

Tulipani rossi che sporgono

dalla ringhiera di un giardino

mentre i miei piedi quarantuno

vanno  dove ho voglia di andare

di nuovo finalmente.

A casa c’erano sempre tulipani

di tutti colori e mentre annuso

nell’aria  un dolce profumo

di bollito misto con gli aromi

mi pare di vederli.

Accostati con le corolle orgogliose

a quei paletti di legno.

Ad aiuole ma anche sparsi

cosi come il vento che ci

gioca.

Vado con i miei capelli che

sento di nuovo sfiorati dalla

brezza lieve folti e di quel

colore che non è un colore

ma risplende quasi come

il glicine.

E il mondo mi riconosce ed io

riconosco il mondo che amo

che è mio e sicuro come

la terra che incontro

ad ogni passo.

E che mi sembra ancora più

mirabilmente incosciente

oggi che lo sento precario

e insperatamente nuovo

nei colori e nei profumi

e nel rapido guizzo

di luce che sfiora

i petali di tulipano.

Bellezza

Da qualche giorno ho in mente una foto. Una foto in cui sono sul ponte degli Scalzi a circa 3 anni e guardo l’obiettivo di un fotografo di strada e sorrido. Sono con la zia, una sorella di mia madre, molto orgogliosa di portami a spasso per Venezia come se fossi sua figlia (me lo confessò in seguito). Io ho un cappottino rosso a doppio petto, nuovo di zecca, calzamaglia bianca di lana morbida e berrettino del colore del cappotto. E sembro felice. A quell’età non sappiamo nulla di quello che ci aspetta.

Dico, “sembro”, perché non ho ricordi che si spingono cosi lontano, ma a guardare il mio faccino paffuto e l’occhio che brilla, la sensazione è quella: sembro una bambina felice.

Ma tutto questo perché lo dico?. Mi è venuto in mente che anch’io come Gaber, spesso non mi sono sentita italiana. E allora ripensando a quella foto, mi è balenato, per associazione di idee, l’idea che però, a pensarci bene, non vorrei essere altro che italiana. Se avessi potuto scegliere sarei proprio nata dove sono nata.

Ma ci pensate? Italia e italiani…quanto ci prendono in giro all’estero e quanto ci dileggiano per i tanti nostri difetti. Ma mi dite quale paese al mondo ha una meraviglia come la mia città?

Chi la conosce per averla visitata frettolosamente ne ha impressioni diverse ed è per questo che una volta ho scritto che Venezia è un’opinione e non una città.  Ma non una, tante opinioni, chi la visita se ne fa sempre una diversa, perché Venezia non è mai la stessa, sotto ogni punto di vista e dipende molto dagli occhi di chi la guarda vederla come appare o come non appare. E lei non protesta, si lascia guardare e vedere come si vuole, tanto è consapevole della propria bellezza e unicità.

Un giorno, mentre mi trovavo a Londra, qualcuno mi fece questa domanda (saputo che ero veneziana): “does it stink”?

Cioè: Venezia, puzza? Ero giovane allora ma ricordo che sul momento non capii e rimasi piuttosto interdetta, ma risposi dopo un attimo di esitazione: “si, come tutte le altre città dove c’è acqua, ma a Venezia il senso che devi usare è la vista e ti puoi riempire gli occhi di cosi tanta bellezza da dimenticarti anche della “puzza” a meno che non ce l’abbia tu sotto al naso”.

Ecco la Bellezza. Ora, non ricordo chi disse che Dio è Bellezza. Allora noi italiani lo dobbiamo ringraziare e ce lo abbiamo in tanti meravigliosi posti del nostro paese. Cosi tanti che elencarli sarebbe operazione lunga e noiosa, ma sapete a cosa mi riferisco.

E chi italiano non è e mi chiede se Venezia “puzza” non può che essere invidioso. E anche i tanti che denigrano spesso l’Italia (anche con  ragione a volte) in fondo sono degli invidiosi.

Mai come in questo momento ho il dovere di sentirmi italiana. Si, proprio perché non mi ci sento a causa dei nostri tanti problemi che sono molto legati alla nostra politica. Arruffata, raffazzonata, ipocrita, indecisa, proterva, prepotente, interessata…e potrei continuare.

Non ascolto le sirene che mi danno speranze che non si avverano, ma voglio poter continuare a vivere in una paese (relativamente) libero, lo so sembra retorica, ma in tanti sono morti perché potesse essere un paese libero e non dobbiamo dimenticarlo mai. Voglio potermi esprimere liberamente e dire la mia su tutto quello che mi pare non vada bene ma anche su ciò che, al contrario, mi può, finalmente, dare una speranza.

Tanti paesi negano questa libertà ai propri cittadini e reprimono la critica a volte nel sangue. Anche da noi è stato cosi un tempo non lontano e cosi pensando che sono italiana ( e donna, a cui a lungo il voto non era permesso) con l’orgoglio per la Bellezza, tanta Bellezza che il paese esprime (nonostante tanta speculazione) mi sforzerò sempre di andare alle urne a mettere la mia opinione su un pezzo di carta (l’astenersi sarebbe, a mio parere, tradimento), che insieme a tanti altri pezzi di carta fa la bellezza della Democrazia. Nonostante tutto anche il nostro non sentirci italiani. A volte o spesso.

NB: articolo pubblicato nel 2022, rivisto e aggiornato, mi pare sempre attuale.

Pubblicato il 9.9.2023 sulla rubrica Noi e Voi dell’Espresso

Truth

Alba is just a name

that comes from time to time

as a forgotten tale.

In mind I have those days

my childish fear and then

my mother who I pray.

I pray to tell me more

about that tale I know

she wanted I ignore.

But Alba was one day

the only one to know

the tale that I forgot.

And this is why I pray.

Alba don’t let it go

the secret keep in mind

try not to be too blind.

You’ll see what’s going on

for ages into my mind

if only you could show

the will to understand

and tell me all you know.

For truth is not a tale

and truth is hard to find

if only I could hold it

I’ll keep it safe in mind.

Night all around

Night on top of the trees and
under the clouds and night
inside my soul whenever
I look around and it’s dark.

Trees already filled with
green glory of the new
leaves and no sound to be
heard.

Night in my heart and soul
night all around up and down
night in the black old space
of the universe.

The door is not easy
to open as if thousands
of years have passed and
rust had eaten the key.

But I still managed to
get in with night all
about me.