Non ci sono parole

Non ci sono parole adatte a descrivere quello che è successo oggi: la devastazione provocata dal bombardamento di un ospedale a Mariupol, tra l’altro un ospedale pediatrico.
L’orrore è al massimo grado: la cosa peggiore che si possa fare: infierire contro civile malati o bambini anche neonati.
Una cosa insopportabile, ne scrivo solo perché non so come capacitarmi altrimenti di come l’uomo possa essere crudele, di come la guerra sia l’antitesi dell’umanità. L’antitesi di tutto e ritrovare il bandolo di un minimo di speranza.
Non ci sono ragioni, non ci sono Nato, UE, Biden, guerre fredde a tavolino, discordie e malumori, guerre commerciali e ipocrisie politiche.
Questa guerra a cui assistiamo non è solo la riproposizione di altre guerre precedenti ma è un’inedita follia che mi porta a pensare che anni di trattati di pace in Occidente e non solo, dalla fine della seconda guerra mondiale sono stati del tutto inutili.
Putin non sarà pazzo come mi dicono putinologi improvvisati o esperti ma una cosa è certa: questa guerra che lui ha scatenato è la prova della sua immensa debolezza e un uomo di grande potere cosi debole può arrivare a fare qualsiasi
cosa pur di non avvertirla.

Stop the war

Oggi si è manifestato in molte città russe e molti sono stati gli arresti dei manifestanti. Stop the war: fermate la guerra, questo dicono gli slogan e i cartelli.

Poche le immagini perché ormai è difficile filmare e raccogliere informazioni. Persino in Siberia con temperature impossibili, molte persone hanno sfilato sfidando le Forze dell’ordine e in molti sono stati arrestati.

Ma sembrano inarrestabili le proteste contro la guerra in tutto il mondo, anche da noi in Italia.

Ma oggi mi ha fatto impressione l’intervista di due donne ucraine che si sono rivolte alle madri dei soldati russi che ora stanno invadendo il loro paese. Hanno detto che sono idealmente con loro, che sono tutti ragazzi che devono tornare sani e salvi a casa loro. Nessun odio, niente astio, solo condivisione dell’ansia per i figli in guerra in opposte fazioni. L’ho trovato straziante ma un segno di speranza.

Non riesco a non seguire quello che succede in Ucraina e a non guardare le immagini delle città distrutte.

Lo so che in molti diranno che nel mondo ci sono guerre continue. Lo so. L’ho sempre saputo.

Ma questa, scoppiata da un minuto all’altro nel cuore dell’Europa, che viveva in pace da quasi ottanta anni dopo la terrificante esperienza di due guerre mondiali, nessuno se l’aspettava.

Si, qualcosa si sapeva delle mire di Putin e delle sue paure e delle due fisime, ma nessuno si aspettava che invadesse l’Ucraina con questa potenza di fuoco e con questi pretesti assurdi.

L’unico, come ho già scritto, forse è il presidente Usa, quello che ancora in tanti si ostinano a chiamare “il dormiente” (Sleepy Joe) in tono sprezzante.

Ora la priorità è evitare un’escalation e cercare di portare a più miti consigli chi si è arroccato sul suo fortino e incurante di quanto succede intorno a lui, continua, imperterrito ad insistere di volere che tutto vada come vuole lui.

Come un bambino capriccioso, punta i piedi: si fa come dico io e basta!

Nonostante le sanzioni lo stiano isolando, nonostante l’economia della Russia rischi il default, lui sembra non sentire ragioni.

In queste ultime ore si sta tentando di mediare, soprattutto da parte del leader israeliano Bennet, ma i canali diplomatici sono tutti aperti e gli sforzi per ottenere un immediato cessate il fuoco arrivano da più parti persino il leader turco Erdogan  si è attivato per convincere Putin a fermare le operazioni di guerra. Persino il Papa l’ha chiamata cosi: guerra e anche lui si sta attivando per ottenere di fermare le armi.

I negoziati continueranno fino a che non arriveranno a ottenere un accordo tra le parti. e questo si deve fare senza cedere, ad oltranza. Ma, almeno per ora sembra che solo un miracolo potrebbe fermare questa follia.

Io ci spero nel miracolo. Stop the war!

Una donna di potere

Forse una persona c’è che potrebbe aiutarci a fermare questa follia. Ed è una donna, una donna di potere che ha appena lasciato la politica ed il suo ruolo di guida del proprio paese, ruolo che ha svolto per quasi venti anni con grande fermezza, determinazione e volontà di perseguire la pace.

Mi riferisco ad Angela Merkel, la leader tedesca. Immagino che ora che ha lasciato la politica, non si voglia più caricare di responsabilità e forse voglia vivere la sua vita tranquillamente occupandosi d’altro, ha già dato e anche dato tanto.

Ma la storia forse ha deciso che Angela Merkel debba ancora assolvere a fondo al proprio destino, che forse è proprio quello di mediare tra i russi e gli ucraini per fermare questa tragedia nel cuore dell’Europa che nessuno fino a pochi giorni fa avrebbe previsto, almeno non con questa virulenza.

Ho come l’impressione che Angela ci stia pensando, che stia riflettendo se accettare ancora e seguire il proprio destino di leader carismatico o se lasciarsi tentare a rimanerne fuori. Deve essere una “lotta” interna difficile quanto la guerra cui stiamo, attoniti, assistendo.

Io spero che vinca la politica, la leader che è in lei e che metta da parte le riserve e che si attivi presto per interpretare subito un ruolo di mediatrice che potrebbe salvare l’umanità.

Lo spero davvero.

Pacifisti da salotto

Non so che cosa cerchino i “pacifisti” da salotto cioè quelli che dicono: Putin ha fatto male, si, beh, ma però anche noi e soprattutto…Biden…
Ma l’azione dei russi è deplorata da quasi tutto il mondo, la “blitzkrieg” è andata storta grazie alla tenacia e al coraggio degli ucraini ed alla ferma risposta dell’occidente Biden compreso. Ormai la Russia è accerchiata, il “lupo” non perderà né pelo né vizio, ma la “comunità internazionale” è tutta o quasi contro di lui e delle sue efferate mire espansionistiche.
Il momento è molto pericoloso. L’Onu ha stabilito in una risoluzione che ha visto quasi piena adesione (un miracolo) che Putin ha aggredito uno stato sovrano e deve dichiarare l’immediato cessate il fuoco.
E l’Alta Corte per i diritti umani parla di crimini di guerra.
Dove sono i pacifisti del ma si, ma anche? E cosa dicono di questo?
Quelli che difendono i diritti degli ucraini ma anche dei russi e magari perché no? si sono dimenticati di quelli degli italiani che non possono entrare in posta o a comprare un paio di scarpe perché non hanno il ridicolo Green pass, per non parlare di tutti gli italiani sospesi dal lavoro e senza stipendio, mentre tra poco arriveranno i profughi ucraini in massa e potranno senza green pass andare dove vogliono!

Una donna

Alina Kabaeva. L’ho trovata, è la compagna di Putin ha 38 e gli ha dato due figli.
Lei è stata una grande ginnasta, ha vinto molte medaglie ed è una bellissima donna.
Solo lei, forse, può salvarci. Alina deve trovare la strada del cuore del suo compagno.
Io personalmente penso sia difficile, deve averlo a compartimenti stagni, molto stagni, ma forse non impossibile. Io ci spero, non lo so perché. Leggo che è una grande sostenitrice delle politiche di Putin, ma non posso non pensare che se ne stia nel suo rifugio dorato senza guardare nulla di quello che succede. Dei morti, dei feriti della devastazione e dell’ansia di tutto il mondo per questa assurda guerra.
Non può non sapere che gli ucraini muoiono sotto le bombe ma sono anche molto coraggiosi e determinati a non lasciar passare i militari russi,
Una donna può fare molto, non posso pensare che sia indifferente a tutto questo.
E non posso pensare che lei sia cosi fanatica da pensare che tutto questo sia giusto, che il suo compagno stia agendo nel modo giusto.
Alina forse anche nel suo mondo dorato, non può essere inconsapevole dell’orrore, dei bambini che muoiono sotto le bombe ordinate dal compagno.
Alina ha un bel sorriso, dolcissimo non può essere una sanguinaria.
Forse Alina può salvarci. Alina convincilo a ritirare le truppe, a dare il cessate il fuoco, convincilo che è nel bene della Russia non solo del mondo intero.
Alina può fare molto, una donna può fare miracoli.
La Madonna ci assista tutti, Alina convincilo!