Stop the war

Oggi si è manifestato in molte città russe e molti sono stati gli arresti dei manifestanti. Stop the war: fermate la guerra, questo dicono gli slogan e i cartelli.

Poche le immagini perché ormai è difficile filmare e raccogliere informazioni. Persino in Siberia con temperature impossibili, molte persone hanno sfilato sfidando le Forze dell’ordine e in molti sono stati arrestati.

Ma sembrano inarrestabili le proteste contro la guerra in tutto il mondo, anche da noi in Italia.

Ma oggi mi ha fatto impressione l’intervista di due donne ucraine che si sono rivolte alle madri dei soldati russi che ora stanno invadendo il loro paese. Hanno detto che sono idealmente con loro, che sono tutti ragazzi che devono tornare sani e salvi a casa loro. Nessun odio, niente astio, solo condivisione dell’ansia per i figli in guerra in opposte fazioni. L’ho trovato straziante ma un segno di speranza.

Non riesco a non seguire quello che succede in Ucraina e a non guardare le immagini delle città distrutte.

Lo so che in molti diranno che nel mondo ci sono guerre continue. Lo so. L’ho sempre saputo.

Ma questa, scoppiata da un minuto all’altro nel cuore dell’Europa, che viveva in pace da quasi ottanta anni dopo la terrificante esperienza di due guerre mondiali, nessuno se l’aspettava.

Si, qualcosa si sapeva delle mire di Putin e delle sue paure e delle due fisime, ma nessuno si aspettava che invadesse l’Ucraina con questa potenza di fuoco e con questi pretesti assurdi.

L’unico, come ho già scritto, forse è il presidente Usa, quello che ancora in tanti si ostinano a chiamare “il dormiente” (Sleepy Joe) in tono sprezzante.

Ora la priorità è evitare un’escalation e cercare di portare a più miti consigli chi si è arroccato sul suo fortino e incurante di quanto succede intorno a lui, continua, imperterrito ad insistere di volere che tutto vada come vuole lui.

Come un bambino capriccioso, punta i piedi: si fa come dico io e basta!

Nonostante le sanzioni lo stiano isolando, nonostante l’economia della Russia rischi il default, lui sembra non sentire ragioni.

In queste ultime ore si sta tentando di mediare, soprattutto da parte del leader israeliano Bennet, ma i canali diplomatici sono tutti aperti e gli sforzi per ottenere un immediato cessate il fuoco arrivano da più parti persino il leader turco Erdogan  si è attivato per convincere Putin a fermare le operazioni di guerra. Persino il Papa l’ha chiamata cosi: guerra e anche lui si sta attivando per ottenere di fermare le armi.

I negoziati continueranno fino a che non arriveranno a ottenere un accordo tra le parti. e questo si deve fare senza cedere, ad oltranza. Ma, almeno per ora sembra che solo un miracolo potrebbe fermare questa follia.

Io ci spero nel miracolo. Stop the war!

14 commenti su “Stop the war”

  1. @mariagrazia
    ” nessuno se l’aspettava.”

    Beh, vien fuori oggi che la Cina da mesi sta riempiendo la dispensa di scorte, per dirne una.
    Quelli che si son fatti trovare con le braghe abbassate sono gli USA, che se avessero usato la cosiddetta “intelligence” per occuparsi di cose importanti invece che di quanti gay piazzare nei consigli direttivi per essere politically correct o di quali libri bruciare e statue abbattere nelle università per non turbare i loro studenti-mozzarella, magari evitavano di farsi assaltare il Campidoglio, pestare come scendiletto in giro per il pianeta, sorprendere da supermissili invisibili e altre cose di cui le intelligence serie di solito si occupano.
    Intendiamoci, non è che neanche l’Europa ci abbia fatto un figurone. Io sono convinto che i nostri Servizi qualcosa abbiano sempre saputo perchè sono in gamba e l’Italia ha le mani in pasta dappertutto, ma se anche così fosse figurati a noi chi ci si fila…

    Sul miracolo, infine, mi trovi d’accordo. Quando senti il truce Salvini che riesce a parlare per un’ eternità di guerra tra Russia e Ukraina senza MAI nominare la Russia e il suo idolo Vladimir, diciamo che il misticismo diventa l’ultima speranza.

    R
    l’assalto al Campidoglio è stato orchestrato dall’ex presidente Usa il quale controllava l’Intelligence, in quanto al resto, si si magari in molti sapevano e tacevano (questo l’ho già scritto )e hanno sottovalutato la minaccia, in tanti tranne Biden però che non mi pare si sia fatto trovare con “le braghe abbassate” tutt’altro, informati meglio. E che la Cina riempia le dispense da anni, non mi pare una novità sorprendente.

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  2. Ho visto le foto orrende di una famiglia di quattro ucraini, falciati dai russi, mentre cercavano di fuggire, con un gattino nella gabbietta. Ma perché?

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  3. Sarà un caso, ma Di Maio va a Mosca e Putin scatena i bombardamenti, Salvini parte per l’Ukraina e poche ore dopo i Russi mettono ufficialmente l’Italia tra i Paesi ostili…

    Ce l’hanno con noi o portiamo sfiga?
    R
    ma figuriamoci, gli dai troppa importanza.

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  4. @franco bifani
    Perchè?
    Perchè quando c’è una guerra la gente muore.
    Perchè quando ci sono armi che sparano la gente muore.
    Perchè se qualcuno tira il grilletto o schiaccia il bottone la gente muore.

    Soltanto ideologia e ipocrisia cercano nobili cause e proclamano virtuose differenze se chi muore è donna, bambino, giovane, vecchio, ha la divisa o la tuta da ginnastica: il Comandamento dice “Non uccidere”, non ha mai specificato CHI.

    O facciamo nostra questa idea così semplice, ma NOSTRA davvero, ciascuno per proprio conto, tale da impedirci di premere qualunque bottone, per primi o per secondi, provocati o no, oppure la gente continuerà a morire, e tutti a scrivere begli articoli e scattare foto commoventi e a dare la colpa a qualcun altro e a trovare scuse. Una morte violenta è una storia che si interrompe, un progetto bloccato, un fiume di affetti, di idee, di speranze, di cose buone o anche meno buone ma pur sempre VITA che non sfocerà mai da nessuna parte: vale per la bambina con le treccine, per il carrista con i tatuaggi, per il patriota sulla barricata, per il pilota dell’ elicottero e per gli affetti di tutti e due, vale per Caino e per Abele.
    Non ci sono mezze misure.

    R
    NO. Chi ha ucciso e chi uccide in Ucraina ha nome e cognome. Se ti sparano addosso cerchi di difenderti o porgi l’altra guancia? Non è uguale all’aggressore chi viene aggredito. Per niente.

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  5. @mariagrazia
    “Se ti sparano addosso cerchi di difenderti o porgi l’altra guancia?”

    La risposta à già stata data, e non da me.
    Poi è difficile, forse impossibile, e nella situazione specifica forse sarei tra i primi col fucile, ma o si capisce che sangue chiama sangue o si perpetuano le faide.
    La difesa NON E’ attacco preventivo, non è contropiede, non è vendetta, non è contabilizzare gli orfani o “pareggiare” i morti. La difesa è uno scudo, non un ‘altra spada più mortale.

    Mi rendo conto che non è un concetto da blog, e neppure da “social”, ma l’umanità va avanti perchè di tanto in tanto qualcuno ci crede e agisce di conseguenza.
    Scusa, una volta tanto, la mia malinconica serietà.

    R
    capisco, anche a me la violenza, le armi, la guerra, mi fanno orrore, anch’io sono una non violenta ghandiana ma se vengo attaccata mi difendo con lo “scudo” ma, come in questo caso, se occorre quando un paese invade un altro paese con le armi, gli scudi non bastano più.

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  6. Signora Gazzato, non bisogna cadere nella trappola del Manicheismo, tirando una linea di separazione netta tra buoni e cattivi. La realtà non è un film, un videogioco o un gioco di ruolo.

    Lo ha detto magistralmente Fabrizio De Andrè nella bellissima “La guerra di Piero”: “.. e mentre marciavi con l’anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle, che aveva il tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore.”

    Il soldato mandato in guerra da Putin non è Putin, e non puoi sparare a lui facendo finta di sparare a Putin.
    Quel poveraccio è il soldato Yuri che non aveva nessuna velleità di fare la guerra contro gli ucraini, ha dei genitori e una fidanzata che lo aspettano, e che lo piangeranno se un “patriota” ucraino lo ammazza.

    Lo stesso vale per i soldati della “Guardia Repubblicana” di Saddam morti arrostiti dentro i loro carri armati colpiti dall’aviazione americana.

    E anche la distinzione tra civili e militari (a meno che non siano mercenari) è sbagliata. Per non parlare della specificazione tra uomini, donne a bambini, che parla alla pancia ma stride con la ragione.

    Citando un altro bravo cantautore, Francesco De Gregori, “la guerra è bella, anche se fa male”, osservo che nella guerra non c’è niente di bello, da qualunque parte la si combatta.
    Anche se può far nascere sentimenti belli, come la generosità, l’altruismo, l’amicizia, cito nuovamente, parafrasandola, la metafora di Hemingway: La guerra è un mucchio di letame, e chi la esalta è come il gallo che sale sopra il mucchio per cantare.

    R
    non capisco che cosa vuole dire? Che io sarei per la guerra? O che dovrei essere d’accordo con lei nel criticare il mondo intero meno chi l’ha scatenata?
    E poi ” La realtà non è un film, un videogioco o un gioco di ruolo.” Questo vale per lei non per me, ho l’impressione che sia lei a non volerla vedere.
    PS: Luigi per cortesia se pensa di continuare con questi post catechizzanti, almeno li faccia più concisi. Tanto ormai dove va a parare mi è chiarissimo.
    E io non sono qui a “pettinare” i suoi post.

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  7. @mariagrazia
    “…se occorre quando un paese invade un altro paese con le armi, gli scudi non bastano più…”
    Padronissima e comprensibilissimo.
    Però se sei cristiana credente adesso la domenica mattina invece che a Messa dovrai andare ai giardinetti coi piccioni oppure a comprare le pasterelle, perchè in chiesa con la Messa celebrano Uno che da duemila e passa anni dice esattamente il contrario. E ai Suoi tempi lo ha pure messo in pratica di persona.
    Lo “scandalo” del Nuovo Testamento è proprio quello.
    Se ci credi.

    Che poi la maggior parte di chi si autodefinisce “credente” si costruisca una comoda e assolutoria religione fai-da-te è un’altra storia.

    R
    armi per difesa sono previste anche dalla nostra Costituzione, non posso certo offendere se non vengo offesa ma se mi devo difendere lo devo fare anche anche con le armi, ovviamente l’idea di usare armi mi fa orrore, ma se sono assediata e mi devo difendere, come il popolo ucraino sta facendo, non posso escludere di usare anche le armi. Porgere l’altra guancia sarebbe suicidio collettivo.
    Lascia perdere il cattolicesimo, ci sarebbe troppo da dire.
    Non vado a messa. Ma qui dico stop the war: fermate la guerra non armatevi e partite.
    PS: Ripeto: non lo posso escludere ma ragionando nei termini di una guerra come quella a cui assistiamo non in generale. Certo se ho ladri che entrano in casa mia con cattive intenzione e non possedendo armi, scopro che il mio vicino mi può prestare un fucile lo prendo e sparo in aria sperando di spaventarli e intanto di dare il tempo alle Forze dell’ordine di intervenire a salvarmi.
    Spero che ti sia chiaro il concetto e che non ci ritorni, pr favore cercando di rivoltare frittate: stop the war!

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  8. Signora Gazzato, l’affermazione che se uno mi attacca mi devo difendere mi pare piuttosto semplicistica.
    Nella realtà io mi difendo attaccando chi mi attacca se vedo una prospettiva di vittoria. Se no, sono un cretino.
    Se io, solo in strada di notte, mi vedo arrivare un rapinatore armato di pistola, non ci penso neanche a difendermi. Gli consegno gentilmente, portafogli, cellulare, orologio e quant’altro, purché mi lasci in pace.
    Zelensky che chiama a raccolta il popolo come un novello Pier Capponi commette lo stesso errore che commetterei io cercando di disarmare il rapinatore.
    In questa situazione, invitare il popolo a resistere casa per casa sapendo che questa guerra non si può vincere così, significa mandarlo a morire. E non è questo il dovere di un capo di stato o di governo (magari, per un ex attore, invece, va bene).
    Ogni decisione “coraggiosa”, specialmente se coinvolge la vita delle persone, deve essere presa in base alle carte che hai in mano. Non puoi rilanciare a poker se hai una doppia coppia.

    R
    mi rifiuto di commentare.

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  9. Come volevasi dimostrare.
    Alla fine le varie delegazioni che sono andate a trovarlo lo hanno convinto di quello che sostengo io fin dall’inizio. Ecco un dispaccio di agenzia:

    “Zelensky: ora i negoziati con la Russia sono “più realistici”
    I colloqui con la Russia continuano e sembrano ora “più realistici”: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo il quale “tutte le guerre terminano con un accordo”. E i negoziati fra Mosca e di Kiev sono “difficili” ma “di fondamentale importanza”, e “mi dicono che le posizioni ai colloqui ora suonano più realistiche, c’è sicuramente spazio per compromessi”.

    R
    ma tu guarda! Zelensky deve essere male consigliato, bene avrebbe fatto a prendersi lei come stratega militare…

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  10. “Abbiamo capito che l’Ucraina non diventerà un membro della Nato. Dopo anni dobbiamo riconoscere che non ci sono porte aperte”. Lo ha detto il presidente Ucraino, Volodymyr Zelensky nel suo discorso online alla Joint Expeditionary Force di Londra.

    “L’Ucraina si rende conto che non è nella Nato. Abbiamo sentito per anni parlare di porte aperte, ma abbiamo anche sentito dire che non possiamo entrarci, e dobbiamo riconoscerlo”, ha aggiunto il presidente ucraino.

    Se lo avesse detto un mese fa, forse questa guerra non sarebbe mai iniziata.

    R
    già, se l’è cercata vero? Ma anche volendo adesso a che servirebbe la Nato? Ormai…

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  11. Signora Gazzato, non credo che quel poveraccio di Zelensky, alle prese con un problema più grande di lui, se la sia cercata.

    E’ molto peggio: gliel’hanno cercata altri, e lui è stato solo una pedina.
    Una pedina che alla fine si rende conto che i suoi manovratori stanno facendo la rovina del suo popolo, e cerca di ritagliarsi uno spazio di autonomia.
    Gli faccio gli auguri più sinceri che ci riesca.

    Quanto alla NATO, che in molti volevano sciogliere, ora si potrà sostenere che è necessaria più di prima. I fabbricanti di armi si fregano le mani.
    R
    Non credo affatto che Zelensky sia una pedina, pedina sarebbe quello che si fosse consegnato mani e piedi all’invasore, è ovvio che dopo 20 giorni di bombardamenti cerchi anche lui di trovare, come ha fatto dal primo giorno, una via d’uscita. I canali diplomatici devono sempre rimanere aperti.
    Ma non canti troppo presto vittoria, nessuno ci assicura che il russo se la metta via o non abbia altre idee per la testa.
    Trovo sconvolgente come si possa avere dei dubbi su quello che succede. I fabbricanti di armi si fregano le mani comunque, lei scopre l’acqua calda.

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  12. Signora Gazzato, non mi risulta che Zelensky abbia cercato fin dal primo giorno una via d’uscita.
    Inizialmente ha invitato il suo popolo a morire piuttosto che essere occupati dai russi, come se essere temporaneamente occupati dai russi fosse la catastrofe umanitaria!
    Ci sono stati per decenni sotto i russi.
    Zelensky sta cercando una via d’uscita diplomatica dopo che l’Europa e la Nato gli hano fatto capire chiaramente che non sono disposte a rischiare una guerra per aiutarlo, e che lo stesso ingresso dell’Ucraina nella NATO piò aspettare.
    Sta cercando una via d’uscita dopo che la ricevuto le visite e i consigli di Israele, Turchia, Polonia ecc…., che, ufficialmente, sono andati a manifestargli la propria solidarietà, ma, verosimilmente, sono andati ad invitarlo a non fare il testardo e a mettere fine alla guerra, risparmiando ulteriori disastri al suo popolo.
    Ormai è chiaro che questa guerra non può avere, per tanti motivi, un vncitore e un perdente.
    Quindi, prima finisce e meglio è per tutti.

    R
    Ma si rende conto di quello che scrive? Luigi io mi sarei stancata di “moderare” i sui “sfoghi”. Lei sta leggendo la realtà al contrario.
    E’ furbo Putin anche questo effetto aveva previsto. E non è il solo lei ad essere cascato nella sua rete ma fior fior di espertoni di ogni risma. Ciò non vuole dire che non veda gli errori, torti e omissioni della UE e di tutto l’occidente Usa compresi, ma da questo a vedere in Putin il prodotto di questi errori ce ne corre.

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  13. Guardi, signora Gazzato, che io non ho mai espresso comprensione, né tanto meno, ammirazione per Putin
    Però non accetto la semplificazione che i nemici dei cattivi siano automaticamente buoni.
    Ho ripetuto più volte che, in questa crisi, hanno sbagliato tutti, in un modo o nell’altro, e che, soprattutto, nessuno ha tenuto nel dovuto conto il prezzo che avrebbe pagato e che sta pagando la popolazione ucraina.

    Distribuire armi ai civili e invitarli a resistere casa per casa, come se i russi fossero gli antichi Maori o Aztechi che usavano mangiarsi i popoli vinti, mi pare criminale quanto la decisione di Putin di invadere l’Ucraina.
    La reazione dell’Ucraina è stata sproporzionata e autolesionista.

    Zelensky sarà stato un ottimo amministratore in tempo di pace, ma non aveva nessuna esperienza di politica internazionale e di guerra.
    E gli ucraini stanno pagando la scelta di mandarlo al governo molto più drammaticamente di come noi italiani abbiamo pagato il consenso elettorale dato al M5S.
    Guidare un Paese non è un mestiere che si improvvisa e per il quale basta onestà e buonsenso.
    Ci vuole esperienza e capacità.

    R
    certo, come no? e bisogna anche sapere come difendersi da chi ti bombarda senza tanti distinguo. Povero Zelensky non aveva fatto ancora il corso di generale, ma mi pare che si sta attrezzando. Chi spara e bombarda in questa guerra non dichiarata però non è lui.

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