Per le donne il mondo a volte è una stanza buia

Ma si, concentriamoci sulle uguaglianze e lasciamo tutto come sta. Chiamiamo pure dottore o avvocato o direttore le donne , ma facciamo che siano pagate e trattate allo stesso modo. Oppure commessa di negozio o barista, o operaia,: stesso trattamento economico , neppure un centesimo di meno. Facile no? poi: cura della casa fifty fifty e no che facciamo tutto noi, poi, che altro? In politica come in fabbrica, facciamo che le donne non siano discriminate e che per il fatto che partoriscono non vengano licenziate, non gli si faccia firmare le dimissioni in bianco, non le si metta in una stanzetta buia tutto il giorno dietro ad una catasta di carta sperando che si licenzino solo perché gli cresce la pancia. Oppure, chiamiamole al femminile , che ci costa? Perché chiamare direttore e non direttrice? Che fatica si fa? Le donne che non vogliono la loro professione declinata al femminile forse vogliono negare la propria femminilità perché non fa abbastanza “fisico di ruolo”? Perché se ti chiamano direttore si capisce che fai un lavoro da uomo e sei più rispettata? Deputata si e direttora no? E perché, a chi da fastidio? Al senso estetico o alla presunzione dell’uomo, dura a morire, di avere un diritto acquisito ad essere “protagonista”, mentre la donna deve stare al suo posto e fare la “co-protagonista? Solo quando partorisce la donna è protagonista? In tutti gli altri casi , stia un passo indietro. Non è andata a cacciare tra le belve feroci, o in guerra? E toccato al “più forte”? E allora rimaniamo cosi, dice l’uomo evoluto e moderno, non facciamoci la guerra, la donna resti donna e l’uomo uomo, cioè il rapporto sia quello di inferiore-superiore, quando, ovviamente al secondo posto non ci sta lei. E saremo “tutti” contenti.

 

Pubblicato oggi su ” Italians ” del Corriere della Sera

 

in risposta a questa:

LETTERA Le differenze tra uomo e donna e l’uguaglianza

Naturalmente se l’autore vuole intervenire è il benvenuto.

14 commenti su “Per le donne il mondo a volte è una stanza buia”

  1. “Nella storia e in tutto il mondo, salvo rari casi, l’uomo è stato il protagonista e la donna la co-protagonista se non la comparsa, dobbiamo prenderne atto.”

    Vorrei rispondere all’autore delle lettera “Le differenze tra uomo e donna e l’uguaglianza”, pubblicata su Italians, che prima di tutto, dovremmo prendere atto del fatto che la donna è la genitrice dell’umanità, con minimo apporto dell’uomo, e questo –secondo una logica graduatoria dei valori- dovrebbe porla al di sopra di tutti, e per ciò stesso, garantirle non solo il rispetto dovuto a tutti gli esseri umani, ma addirittura una maggiore considerazione.
    La storia s’è svolta al contrario, secondo la legge del più forte, e fin quanto è stata la forza muscolare a dettare legge, la donna è stata subalterna all’uomo.
    Ma oggi non è più la forza muscolare a decidere le sorti dell’umanità, bensì la ragione: è di questo che bisogna prendere atto. E la ragione dice, parità di dignità, parità di opportunità, parità di diritti, parità di trattamento. E se siamo qui a discuterne è perché ancora queste parità non sono state del tutto raggiunte, e la donna purtroppo dovrà ancora lottare –come ha fatto finora- per ottenerle.

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    si, ancora lottare come se non ci fosse il maschilismo. Già, gli uomini non lo vedono, com enon vedono i femminicidi, in parte, dicono, sono provocati dalle donne che non capiscono di non mettersi con dei cialtroni buzzurri palestrati o meno: donne la colpa è sempre nostra, comunque!
    Oppure considerano i femminicidi o la violenza sulle donne, in crescita, una forma di “progresso” dell’umanità, nel senso che se la donna è forte come l’uomo lo dimostri e non si faccia ammazzare! Alcuni dicono anche questo. Oppure si faccia il suo partito (!).
    E poi ci sono anche quelli che si girano dall’altra parte e arrivano persino a difendere l’omicida, eh, che sarà mai? E’ solo un dato statistico, non facciamoci incantare, anche le donne menano…c’è sotto un complotto da Deep State.
    Cinismo e maschilismo sono sempre andati a braccetto e i delitti “passionali” in Italia sono ancora visti purtroppo come una cosa quasi “fisiologica” e il più delle volte l’assassino la fa franca o paga troppo poco per il crimine che commette.
    Assoldano sicari che armati di coltellaci da Marine (l’Italia ne ha un’industria fiorente) che fanno il lavoro per loro e le donne restano a terra in un bagno di sangue. Oppure lo stesso fanno loro e l’arma da taglio è la causa di morte per quasi il 40 % dei casi di femminicidio.

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    • Proprio perché – come fa notare Alessandro – la donna “è la genitrice dell’umanità, con minimo apporto dell’uomo” è un essere speciale. “Speciale” è anche nel dizionario, un termine per indicare qualcuno di opposto a “normale”. Direi di più: è unica. Senza di lei la specie umana sis arebbe estinta. La donna mette al mondo un uomo, gli dà la vita! E invece si ostina a volerlo scimmiottare inseguendo le desinenze e emulandolo. E così facendo la donna distrugge ed annienta questa sua “unicità”.

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      perché non volendo essere chiamata direttore se è direttrice una donna annienta la sua unicità? A me pare proprio il contrario.
      Lei Alice emula l’uomo se vuole fare qulalsiasi cosa o la fa a modo suo? E lei scimiotta l’uomo se vuole fare politica? Opppure lei scimiotta l’uomo quando non vuole essere trattata come un oggetto? O peggio? Per lei “fare la donna” significa solo fare figli? Una donna che non fa figli la mettiamo nello sgabuzzino delle scope? E’ costretta a fare figli e cucinare altrimenti (come ai “bei tempi”) se fa anche altro e lo fa bene scimiotta l’uomo? Ma che cosa dice? Non si inseguono le desinenze, se sono avvocato e sono donna mi si può anche chiamare avvocatessa o avvocata e all’uomo non deve cambiare nulla ma si riconosce che la professione è svolta da una donna.
      Semplice ma ancora troppo difficile, da capire, persino per le donne. La donna distrugge la sua unicità quando si piega ai diktat maschili e diventa senza nemmeno rendersene conto quello steretipo che gli fa ancora troppo comodo.
      Lo so che la donna da la vita, non è certo lei ad insegnarmelo.

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  2. Anche Dante nelle sua Divina Commedia parla di un femminicidio.

    “Ricorditi di me, che son la Pia;
    Siena mi fé, disfecemi Maremma:
    salsi colui che ‘nnanellata pria
    disposando m’avea con la sua gemma”.»
    (Purgatorio V, 130-136)

    Si tratta della gentildonna senese Pia de’ Tolomei, sposa del signore del Castel di Pietra in Maremma, podestà di Volterra e Lucca.
    In quel “disfecemi Maremma” sta tutto il dramma di questa donna dall’animo gentile, uccisa, o fatta uccidere, dal marito, non si sa se per gelosia o più verosimilmente per liberarsene e convolare a seconde nozze con Margherita Aldobrandeschi

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  3. La parità di retribuzione a parità di lavoro e posizione gerarchica è sacrosanta. Uno dei punti fondamentali. Le denominazioni al maschile o al femminile possono essere lasciate a discrezione. Ognuno usi quella che piace di più. La parità nei lavori domestici è questione di…accordi privati fra la donna e l’uomo con il quale si sposa o si mette a convivere. Deve essere lei a sapere sceglierlo bene.
    La parità uomo/donna nella storia non c’è mai stata, sin dai tempi delle caverne, per motivi oggettivi, maggiore prestanza fisica, anche maggiore forza psicologia nel porsi obiettivi. Il ruolo delle donne è sempre stato ancillare, a parte ovviamente quello fondamentale della riproduzione, una delle ragioni che hanno limitato il ruolo pubblico delle donne.
    Poi c’è l’aspetto sessuale. Una nave con equipaggio femminile che si fosse avventurata negli oceani o un gruppo di donne ad esplorare le foreste africane avrebbe sicuramente subito le violenze dei maschi di altre navi o degli indigeni. Oltre poi a perdere la vita per l’impari confronto fisico.
    Parità di diritti non vuol dire parità nel fare qualunque lavoro. Non ce le vedo, per esempio, le donne cambiare certe grosse gomme di TIR…
    Poi anche il letto incide. Lì non c’è parità, le funzioni che si svolgono sono inevitabilmente diverse…

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    dunque “deve scegliere bene”..mettere nero su bianco e se sgarra? La realtà e che le donne si sobbarcano gran parte del lavoro di cura anche se all’inizio l’uomo sembra cooperare, poi, col tempo se ne “dimentica” e a chi tocca se non si vuole finire con la…fino agli occhi? E questo porta via molto tempo, per esempio anche a “farsi i muscoli” che gli uomini possono farsi in palestra mentre le donne stremate è tanto se arrivano vive alla fine della giornata.
    Ecco, bravo…avrebbero subito le violenze, lei dice bene “violenze”da parte di prepotenti, proprio come adesso anche qui siamo in mezzo all’oceano e nella jungla.O peggio.
    Ovvio che se c’è da cambiare la gomma di un Tir meglio scegliere un muletto e lei pensa che una donna non saprebbe usarlo se lei sente di volerlo imparare e si sente portata per cambiare le gomme ai Tir? Ma chi le cambia adesso, Superman? Si mette il Tir in spalla? La non discriminazione significa proprio non seguire vecchi stereotipi, se una donna vuole guidare un Jet lo deve saper fare e se lo sa fare lo fa, ma ancora adesso se si sa che a guidare un aereo è una donna in molti storcono il naso.
    Per quanto riguarda l’ultimo aspetto, beh, signor Facchin, qui lei davvero si supera. Lasciamo perdere i dettagli ma parità non significa scimmiottare l’uomo, significa essere trattata con rispetto dallo stesso e con consapevolezza del ruolo che la donna svolge nel mondo da sempre. Ma questo sono sicura che lei lo sa già e lo applica.

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  4. Una stanza buia e senza finestre, a volte cosi stretta che ti senti soffocare. E ci sono anche quelli che dicono che non bisognerebbe parlare dei femminicidi o il meno possibile e suggeriscono ai giornali di stare zitti infatti, non so se avete notato, ma le morte trucidate finiscono sempre di più in fondo nei trafiletti delle epigrafi e sempre meno anche nei telegiornali dove ne danno la notizia quasi come se avessero ammazzato il gatto.
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    si, l’ho notato, sempre più in basso, sempre più in fondo e sempre con più enfasi su di lui che sulla morta o sui figli. Fra poco non ce lo diranno neppure più.

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  5. Premetto che concordo sulla necessità di pari trattamento e stipendio, la questione dei nomi al femminili mi sembra però priva di senso.
    In italiano esistono moltissimi vocaboli che hanno anche il femminile, per esempio:

    Avvocatessa
    Dottoressa
    Direttrice
    Primaria
    Amministratrice
    Impiegata
    Operaia
    Fioraia
    Infermiera
    Ricercatrice
    Maestra
    Professoressa
    Rettrice – femminile di rettore
    Relatrice
    Altri vocaboli sono al femminile per tutti.

    Barista
    Autista
    Artista

    Altri al maschile per tutti:
    Dirigente
    Cantante.

    Non è questione d’altro che di uso della lingua.
    L’italiano è forse la lingua occidentale più precisa, sia per numero di vocaboli sia per forme e tempi verbali.
    Esistono lingue che nemmeno si avvicinavano al nostro grado di precisione.
    Il tedesco per esempio o il russo dove esiste infermiere e infermiera, ma non esiste dottore e dottoressa o professore e professoressa.
    Esiste studente e studentessa, ma non avvocato e avvocatessa.
    La lingua che più si avvicina alla nostra è lo spagnolo, che ha più facilità della nostra di volgere al femminile i nomi maschili, ma persino in spagnolo non hanno la versione femminile di alcuni termini come dirigente per esempio.
    Hanno la versione maschile di autista, ma solo perché loro autista non ce l’hanno lo traducono con “conductor” che sarebbe conducente.
    Conducente in italiano è maschile per tutti, in spagnolo è conductor e conductora.
    Autista è chófer che è maschile per tutti e deriva dal francese.
    Quindi, concentriamoci sulla sostanza, i vocaboli sono quelli della lingua in uso.
    La lingua poi si evolve:l’italiano di oggi non è quello di De Amicis.
    Magari fra qualche tempo l’italiano diventerà come lo spagnolo.

    Saluti
    S. Conti

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    In tedesco esiste Doktor e Doktorin oppure Professor e Professorin, Mentre le professioni : Arzt e Aerztin (medico) e Lehrer e Lehrerin (insegnante). Come esistono avvocato e avvocatessa.
    Che ci siano anche da noi come negli altri paesi i termini adatti per definire le differenze di genere nelle professioni, lo sapevo. Ma non è questo il problema è che non si usano e sempre di più non si vogliono usare, come si fatica ad introdurre neologismi. Vada per dottoressa, ma avvocata per esempio , oppure architetta, non si usano ancora. E sono a volte proprio le donne a non volerli usare perché si sentono un po’ ridicole ed è come voler nascondere di sentirsi comunque dentro ad un ruolo che “spetterebbe” ad un uomo, forse quasi un “senso di colpa”? Ci vuole una trasformazione profonda del modo di vedere le donne da parte di società ancora retrograde come la nostra, prima di pensare di superare questo che sembra un problema marginale ma è, al contrario, sostanziale perchè supererebbe alcune resistenze dure a morire di considerare legittimamente una donna in un ruolo per “definizione” maschile.

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  6. Ci si sofferma sempre su questa stupidaggine del cambiamento delle desinenze che, vabbè, si può anche fare, ma il più delle volte porta a delle sonorità più buffe che utili (tipo assessora).
    Invece ci si dimentica una cosa per me importante e che denota ancora una tangibile diversità di trattamento in favore dell’uomo, cioè che i figli prendono automaticamente il cognome del padre. Nessuno ne parla, ma questo implica tacitamente che la discendenza patriarcale è considerata più significativa. Io propongo che, per legge e salvo diversi accordi, i figli maschi prendano il cognome della madre e le femmine del padre, così si risolve anche l’annosa ingiustizia di augurare figli maschi agli sposi (io preferivo una femmina) e mia figlia potrebbe continuare ad avere il mio cognome. Si può fare anche il contrario, ma così mi sembra più equo. Soprattutto per me!

    Mauro
    ha toccato un punto molto importante. La paternità prevale e quindi il cognome del padre è quello più rilevante, infatti con la nuova legge posso aggiungere il nome della madre dopo quello del padre solo se questo è d’accordo! E il cognome della madre da solo o davanti a quello del padre mai. La discendenza patriarcale è sempre più importante anche adesso, a meno che la madre non sia nubile e dia al figlio il suo cognome. Sua figlia ha già il suo cognome ma in più se lei è d’accordo potrebbe aggiungere quello della madre. Ma non viceversa.

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  7. La soluzione di mettere entrambi i cognomi ha 2 controindicazioni (3 nel mio caso): in primo luogo il nipote avrebbe 4 cognomi e il pronipote 8, a meno di sfoltire creando ancora disparità su quali cognomi dovrebbero decadere. In secondo luogo bisogna dare un ordine che inevitabilmente significherebbe una gerarchia. Nel mio caso poi, avendo sia io che la moglie un doppio cognome, sarebbe un bagno di sangue per la povera creatura.
    In alcune lingue esiste il genere neutro: penso che tra “gender fluid” o “pan gender”, fra non molto tempo tutte queste paranoie mentali non ce le faremo più.

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    Mauro, io di paranoie mentali non me ne faccio, mi può chiamare dottore o, volendo professore,o ingegnere, avvocato, deputato… non mi cambia nulla personalmente, non era questo il tema dell’articolo ma solo un marginale aspetto.
    In quanto ai cognomi il “problema” lo ha tirato fuori lei se non sbaglio e non ho mai detto che sia una questioncella semplice semplice, mi pare.
    Si può scherzare su tutto,sono la prima, ma il “cazzeggio” va bene per certi temi, per altri è un po’ meno indicato.

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  8. Vista la vivacità del dibattito mi auguro che per una volta un commento venga pubblicato invece di conoscere l’emozione del cestino. Per natura cerco sempre di essere pragmaytco e di tentare di trovare una soluzion od una propsata ad un problema, Secondo me la stragrande maggioranza dei problemi delle donne ( e parlo di quelle sposate perchè le single hanno tutte le chances per battersi con gli uomini) sarebbero ridimensionati se alle donne venisse restituito quello che le é stato rubato : il tempo. Come ? Con una riforma della scuola che si prenda i figli dal nido fino alla maturita dieci ore al giorno : scuola, insegnamento, mensa, riposo post prandiale, sport, compiti. Investimento : fortissimo . ROI ( ritorno sull’invesimento : incalcolabile, Se non restituiamo alle donne il tempo, non potranno mai fornire l’assiduiyà, la continuità e la presenza che sono le basi del succeso un lavoro. Questa sarà una caz…, ma é sempre meglio di quanto si fa qui sistematicamente e pervicacemente ossia definire gli uomini come un immenso esrcito dellaGestapo che discrimina, ricatta, umilia e tortura povere donne che, incinte di otto mesi, sono inginocchiate sul pavimento a pulire le deiezioni e porcherie lasciate dagli uomini. Mi viene da pensare che tanto livore sia la vendetta per strapazzate sentimentali subite da fascinosi e torbidi sciupafemmine. Un po di obiettività, please. Il rischio di diventare delle macchiette anzichçè delle difensore delle donne é enorme. W Bearice Venezi . Abbaso Carolo Rackete.

    Risposta
    sulla proposta mi trova d’accordo,anzi, di più, ma dubito si farà mai. In quanto alle “macchiette” ci andrei piano.
    La disparità di trattamento delle donne è più che mai evidenti numeri alla mano.
    Non si scherza su questo. L’esempio che fa lei, lo passo solo come evidente ironia (le va di scherzare vero?) e come iperbole ma qui non c’è nessuna Gestapo. Piuttosto lei cosa pensa delle lettere dei suoi “colleghi” che scrivono ai giornali che le donne possono anche fare le co-protagoniste? Niente da dire su di loro? Consorzio eh?
    Lei che ne sa che alle donne incinta nelle fabbriche non venga imposto laqualunque purché si licenzino? E badi non solo le operaie ma anche i “quadri”.
    Ineggi pure a chi vuole ma il “livore”, si ricordi è tutto degli uomini che non accettano che le donne si siano stancate dell’andazzo da un bel po’ e la paura degli uomini di perdere la supremazia è sempre tanta (non di tutti sia chiaro). Basti vedere come le fanno fuori.Evidentemente lei legge le cronache con un occhio solo e vede quello che vuole vedere, ma è una malattia piuttosto diffusa e non solo tra gli uomini.
    Se si riferisce a me le “strapazzate” non le ho mai subite, piuttosto il contrario.
    PS: però apprezzo “delle difensore”.

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  9. “Ci si sofferma sempre su questa stupidaggine del cambiamento delle desinenze”
    Non è una stupidaggine, di tratta di eliminare dal linguaggio certe connotazioni discriminatorie del genere femminile.
    Qualche esempio:
    Mentre i mestieri più umili hanno trovato il loro equivalente femminile (portiera, bottegaia) per i ruoli istituzionali e le professioni di prestigio, si fa ancora fatica ad usarlo, ammesso che esista.
    Oppure, l’equivalente femminile di un termine assume una connotazione più umile di quello al maschile (un governante-una governante; un uomo libero-una donna libera).
    Ma è una questione che col tempo diventerà automatica, man mano che la discriminazione tenderà a scomparire: già oggi comincia a suonare male “il direttore Maria Rossi”, meglio la direttrice Maria Rossi, anche se, il ruolo al maschile, agli orecchi di molti, suona ancora più prestigioso di quello al femminile.
    Comunque, anche l’Accademia delle Crusca suggerisce l’uso di termini al femminile.

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  10. x Gazzato : Lei chiede a me : “Lei che ne sa che alle donne incinta nelle fabbriche non venga imposto la qualunque purché si licenzino? ” . Ho settantasei anni, da sedici ho un’azienda mia. Prima di allora ho lavorato in aziende parastatali, multinazionali, private. Ho visto gloria e merda dappertutto ripartite in egual misura tra uomini e donne. In un’azienda parastatale sono stato bullizzato perchè non esibivo la copia de l'”Unità” dalla tasca della giacca. Me l’ha fatta pagare la responsabile delle Risorse Umane perchè il suo enorme potere derivava dal fatto che offriva le sue grazie al Presidente.Oggi nella mia azienda mia figlia si occupa di trovare nuovi clienti, la mia dentista è donna, la mia commercialista é donna, il mio avvocato é donna, Il notaio della mia ultima transazione immobiliare é donna, il mio medico di base è donna, mia moglie era la responsabile culturale di un’importante ambasciata ed ha lasciato per venire con me in Messico. Nessuna delle donne che mi prestano i loro servizi sono persone frustrate né si sentono represse, sfruttate, minacciate, ricattate , insultate. Al contrario ,Lei vede il mondo come un immenso binario della stazione di Auchwitz dai cui treni scendono milioni di Liliane Segre accolte da milioni di SS con al guinzaglio cani feroci. Si rilassi. Il suo femminismo talebano la sta trasformando in una macchietta. Non ha mai incontrato un uomo come quello della canzone di Mina ” Grande grande grande”?

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    oh la Peppa! Ecco che viene fuori la Verità! Bene, Bianchi lei si che è un Uomo. Ma sa, nel mondo, purtroppo, non sono tutti come lei.
    In quanto a me, lei non si preoccucupi di chi ho incontrato o non ho incontrato, non sono fatti suoi. Si rilassi lei e non “veda” il mondo al posto mio. Lei si ta allargando troppo, mi sa che la devo bacchettare ancora.
    Io sono libera di scrivere in difesa delle donne o di chi mi pare. ma ciò non significa che veda il mondo come vaneggia lei, lei che ne sa? o che sia “femminista talebana”, questa è un’offesa, lo sa? al contrario, lo vedo per quello che è e che lei non vede perché i nostri punti di vista differiscono e perché non vuole vedere e non ho mai detto che non esistano uomini onesti o imprenditori illuminati. E non sono neppure femminista, almeno nel senso che comunemente si da a questa parola, fin troppo usata a sproposito. Detesto le ingiustizie, come lei, immagino. Cio non toglie che il mondo possa essere un luogo bellissimo ma qualche volte o spesso, soprattutto per le donne, tante donne e per colpa degli uomini (ma non solo) non possa diventare una stanza buia. Una a caso: Sarah Everard, mentre tornava a casa felice, di colpo il mondo da bello che le sembrava è diventato la sua tomba per mano di un delinquente, per niente grande, ma piccolo piccolo e vigliacco.
    In quanto alla sua ultima domanda: primo io alle domande personali non rispondo mai, secondo…si faccia i fatti suoi e in quanto alla “macchietta”, la smetta di insultare e si guardi le sue di “macchiette”.
    https://www.huffingtonpost.it/entry/omicidio-di-sarah-everard-una-violenza-nella-violenza_it_6051f4ecc5b6f2f91a2de1b5

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  11. Si confermo, la nostra BM di sé qui parla poco o nulla mentre grandi uomini che si sbrodolano ce ne sono ( e anche grandi donne) dappertutto invece e chissà se è poi tutto vero…fatece largo che passamo noi… “macchietta” si, me sto zitta perché altrimenti non so che mi esce va…della povera Sara non sapevo ma lo so io che gli farei a quello grande omunculo tutore dell’ordine agente di Scotland Yard…lo appenderei per le …e qui mi fermo perché farei intervenire le cesoie ma per cancellare me. Giusto però che la giustizia deve fare il suo corso ma speriamo che corra e corra forte anche. O lo teniamo qualche anno li a riflettere per poi mandarlo a casa a fare gli esercizi spirituali?

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  12. L’errore di un certo femminismo è di volere che donne e uomini facciano le stesse cose, ma questo non è possibile in diversi casi. Quello che conta è che una donna abbia possibilità di scegliere le sue strade e i suoi modi di vita senza costrizioni.
    Questa è la parità, dato che la natura ne impedisce altre.

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  13. Certo che proclamare sé come esempio universale di comportamento, non è il modo migliore di giudicare. Ognuno è il peggiore giudice di se stesso.
    Quando poi si trascende nelle offese gratuite, è la prova di quanto posa esserci dietro le apparenze virtuose di chi se le intesta.

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