Er coccodrillo

Ho ritrovato questa filastrocca scritta a giugno dello scorso anno in romanesco (non sono romana quindi mi scuso sin d’ora coi pochi romani che dovessero mai leggere), ma mi è sembrata consona al momento attuale.

Perché se i cinquestelle al governo dovessero dimostrarsi come l’avvocatessa romana, sarebbe il disastro nel disastro.

Non ne vedo assolutamente il bisogno.

Er poppolo tradito

 

Er poppolo vabbene si ha votato
e pure doppo un po’ lei l’ha
tradito.
Come? Si avete la pazienza
d’ascortà, mò ve lo dico.

S’è messa ‘n testa
de fare l’indiana
pure se tutti sanno
ch’è romana.

Da quanno c’è Virginia
ar Campidojo tutto
se fila liscio come l’ojo.

Peccato che però niente
è cambiato ma tutto eguale
a primma sia restato.

Che ce sta a’ ffa l’avvocatessa
allora a capo der consijo
communale?

Ce sta a fa’ la bella statuina
che sopra a li tetti
col Romeo ce sale.

Dice che dritta vo’ tenè
la barra ma poi fa li
pastrocchi con quel Marra.

E allora sai Virgì mo’ che
te dico? Vedi de fila dritto
sinno Beppe ar posto tuo
ce mette bello Fico.

 

P.S. Naturalmente ora il finale andrebbe cambiato visto l’importante carica che ha preso Roberto Fico attualmente.

Allora l’ultima strofa potrebbe essere cambiata con:

Vedi de fila dritta sinnò Grillo

ar posto tuo ce mette un coccodrillo.

 

4 commenti su “Er coccodrillo”

  1. Mariagrazia, perché hai tradito il tuo dialetto, quello del Goldoni e del grande Baseggio? In romanesco, è insuperabile il Belli, più sotto Trilussa. Scrivi una sferzata in veneto! Ostreghéta!

    Rispondi
  2. Mariagrazia, mi era sfuggita questa simpatica filastrocca in romanesco. Anche se non sarà perfetta come scritta dal Belli e da Trilussa, denota la tua capacità di sperimentare e di spenderti senza timori, che è un pregio maggiore della perfezione stilistica.
    Gli ultimi versi potrebbero pure essere:
    vedi de rigà dritta,
    sinnò Casaleggio
    non te fa piu scaldà,
    de Roma er seggio

    Rispondi
  3. My God, avevo dimenticato quel genio di Pascarella! Mary Grace, e la carbonara, non è una divina poesia gastronomica, icona paradigmatica del cibo italico, in tutto il mondo? È difficilissima da cucinare, pur nella semplicità dei suoi componenti, pur ad opera di starchef, perché tutti ci vogliono fare variazioni che la snaturano. A me viene ottima solo una volta su tre.

    Rispondi

Lascia un commento