Il deltaplano

Eccoci qui! Cosa (non)fatta capo (non ha), ancora, poi vedremo.

Ma, con tutto il rispetto verso il capo dello Stato, secondo me, questo governo Karamazov (sempre che si faccia) da già l’idea di un abusivo che si è infilato in casa d’altri in assenza del proprietario. E il fatto di non aver dato il preincarico a Salvini in rappresentanza della coalizione del centrodestra che era stata la più votata, significa non aver tenuto in debito conto la volontà del popolo sovrano. Ci saranno stati mille motivi e mille giustificazioni valide, ma questo, a mio avviso è un dato di fatto in tutto questo marasma, che esce chiaro e netto.

Due mesi e passa ci sono voluti per questo bel risultato, quando i due leader avevano già sottoscritto un contratto del tipo” Patto del Sevedemo” ed hanno finto per tutto il tempo che questo aumma aumma non ci fosse mai stato. Ma a chi vogliono darla a bere?

Bisogna dire però che la diplomazia (o furbizia) parte nopea e parte lumbarda ha ottenuto lo scopo: rimuovere dalla propria strada uno scoglio grosso come una villa (di Arcore). Il cavaliere, però, secondo me oggi è più forte che mai e si aggira come un avvoltoio sopra le teste dei due contraenti del patto.

La diplomazia di Di Maio che ha smentito il collega Di Battista dicendo che lui non ha mai posto veti a Berlusconi…falso, come le sue promesse è da vero attore in carriera,  in quanto ad essere un bravo poliitco ce ne corre.

Ma bravo anche Salvini che ha dovuto fare l’equilibrista e camminare sulla corda  tra due grattacieli.

Berlusconi aveva capito tutto da un pezzo e per questo ha fatto quel teatrino all’uscita dalle consultazioni quando rivolgendosi ai giornalisti ha voluto dire la sua perché restasse a futura memoria nel caso qualche Giuda avesse tradito.

Ma Salvini per ora è riuscito a salvare la capra ma i cavoli sono ancora molto in pericolo, chi se li papperà?

Di Maio da buon primorepubblicano (altro che terza repubblica) ha messo mani e piedi avanti ed ha detto che lui non promette ancora nulla ed è ancora tutto da vedersi, inteso come messaggio al “partner” che non si faccia troppe illusioni, non sarà “benevolo”, lui, al contrario di Berlusconi.

Ma la figura migliore, mi dispiace dirlo, la fa ancora Berlusconi che ha tenuto a mettere bene in chiaro che lui di questo pasticcio non ne vuole sapere, si chiama fuori, si tiene libere le mani e pure i piedi e se si tratterà di sferrare calci ne avrà per entrambi. E, con questa mossa si dispone  tenere quel ruolo di “padre della patria” che tanto ha continuato a pretendere in tutti questi anni. Sempre che questo” deltaplano” decolli e riesca a mantenere la rotta per il tempo necessario a sistemare qualche problema (non di poco conto) prima che si schianti contro la prima collinetta.

Ho di già l’impressione che la “navigazione” sarà molto turbolenta e che la rotta subirà molti decisi e repentini cambi ma aspettiamo e vediamo, godiamoci lo spettacolo di questi primi attori, nessuno dei due può fare la spalla dell’altro, vedremo se i “comprimari” riusciranno a trattenerli dal fare a pugni (metaforicamente) o se uno dei due finirà presto k.o.

Il Parlamento della Repubblica Italiana è in trepida attesa da oltre due mesi…e intanto, noi paghiamo, Come sempre.

2 commenti su “Il deltaplano”

  1. No. Non voglio entrare nel merito della discussione. Quanto fin ora detto e scritto basta e…..ne avanza. Cé´solo una cosa che mi ha sempre sorpreso e ancora mi sorprende : la mancanza TOTALE degli italiani in generale di amore per la propria Patria ( anche se tutti o quasi……affermerebbero il contrario). Io scommetto che che se il Mondo cadesso, l´italiano si scosterebbe solo di quel tanto che basta per non morire schiacciato. Del resto…..chi se ne frega !!! Rendo l´idea ?

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    • Benissimo. E cosi, mi pare sia entrato molto bene nel merito. Ma non sono cosi convinta che gli italiani non amino la patria (in generale), solo che la patria li ha molto delusi in passato e continua a farlo nel presente ed è anche per questo che in molti se ne vanno.
      Ma, sono sicura, che in tanti (non tutti certo), tornerebbero volentieri se il nostro paese, finalmente, dimostrasse quell’efficienza che facesse almeno il paio con la bellezza del suo territorio e le tante risorse, purtroppo,ancora troppo mortificate.

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