L’amaro…in fondo.

Il”popolo italiano”, cioè il 70 per cento del 54 per cento degli aventi diritto, ha deciso di avallare una legge populista e demagogica. E siamo andati all’ultimo posto in Europa per rappresentanza. Ci piace il fondo della classifica.
Ma va bene cosi, è la democrazia bellezza. Ma io nella partita non ci sono.
Hanno fatto esultare DiMaio, Zingaretti e le loro belle facce e compagnia cantante, il governo che ora si barrica e con un Parlamento che andrà di molto ridotto, ma dalla prossima legislatura. E’ stato utilizzato poco finora dai Conte uno e due, in ogni caso e forse, in futuro sarà usato come soprammobile.
Cosi come saranno ridotte le idee e gli spazi democratici, il dissenso interno ai partiti e nel paese. Nel nome dell’anticasta che diventa sempre più élite.

Cosa ne facciamo di quel “popolo” che ha disertato le urne? O che ha votato NO? E cosa ce ne facciamo di quegli spiccioli che rappresentano il risparmio?
Un altro Reddito di Nonfanullanza? O tagliamo le tasse agli evasori?
Ecco, sarebbe un’idea.

Le destre non hanno sorpassato (a destra) ma hanno messo in cantina per tempi migliori un pareggio. Beh, diciamo che la maggioranza attuale ci rappresenta sempre di meno ma si autoesalta sempre di più.

Ora, sarebbe tempo che si mettessero a pensare come aiutare gli italiani in difficoltà invece di stare a guardarsi i mignoli e a confrontarseli gli uni con gli altri.Li fuori c’è tutto un popolo che non ci sta ad essere preso per i fondelli.

Non avete vinto nulla grillini (piddini ancora meno), vi siete tagliati la “zavorra” solo per poter stare più comodi sulle poltrone. Il partito del non-voto diventa sempre più consistente. Qualcosa vorrà dire, o no?

Comunque in Veneto ha vinto solo Zaia che è un fenomeno paraleghista. Salvini può raccontarsela come vuole, ma in Veneto c’è lo zaismo e non il leghismo. In quanto alla Toscana è rimasta rossa per un pugno di voti, o giù di lì, la Ceccardi ha perso con onore, si deve dire.

I grillini hanno visto pochi voti, ma sono cosi presuntuosi che diranno certamente che hanno vinto tutto loro.

Beh, insomma, speriamo che da domani si parli d’altro.

Il governo durerà?Bene duri! Ma faccia anche qualcosa, almeno ogni tanto, altrimenti sarà l’Italia a non durare.

Donne contro il regime

Onore alle migliaia di donne che hanno manifestato a Minsk contro il regime di Lukashenko. Donne che sono state arrestate e picchiate. Onore in particolare a NIna, malmenata dalla Polizia a 73 anni mentre lei cantava “solo i codardi picchiano le donne”.

E codarda sembra essere tutta la comunità internazionale nel non denunciare con forza le elezioni farsa in Bielorussia dove è stato riconfermato all’80% ancora un regime dittatoriale che dura da 25 anni e che la gente non tollera ormai più. Un voto “rubato”, come hanno affermato le manifestanti.
In particolare l’Unione Europea che ora promette sanzioni, dovrebbe farsi sentire di più. E sarebbe anche tempo che l’Europa avesse una sua Costituzione e un suo Esercito non per offendere nessuno, ma per difendere o andare in soccorso unita a quelle popolazioni che devono ancora subire le angherie di dittatori ormai fuori del tempo, fuori da ogni logica democratica e, in definitiva, fuori dal mondo civile.

E onore alla leader dell’opposizione che ha chiesto aiuto all’Europa ed è stata messa in carcere.

Una forte opposizione al regine dovrebbe arrivare da tutta Europa, l’SoS, lanciato da queste eroine dovrebbe essere raccolto,  ma sappiamo bene che non sarà cosi, ci saranno molti distinguo e molti silenzi colpevoli da parte di molti governi, compreso il nostro.

Il potere ha, purtroppo, sempre il coltello dalla parte del manico e una Unione Europea forte e coesa è e rimane ancora il sogno dei fondatori.

Chissà ancora per quanto tempo dovrà rimanere tale.

Ma non scherziamo…

 A me questa storia della bagarre scatenata dalla frase della vicepreside di un liceo di Roma, puzza un po’ di tempesta in un bicchiere d’acqua.
Leggo che in tanti si sono scatenati contro la professoressa che avrebbe detto una frase del tipo “ai professori potrebbe cadere l’occhio”, alle ragazze che si presentano a scuola con minigonne vertiginose, ma non sembra essere proprio andata cosi.
Sembra che lei abbia parlato di abbigliamento consono ed adeguato ad una classe, di decoro e di eventuale “distrazione” nel caso si prendano atteggiamenti sguaiati e abbigliamento decisamente sbracato.
Non credo abbia detto niente di cosi trascendentale e neppure sbagliato.
Presentarsi a scuola in minigonna, mini shorts o calzoncini da boxer (per i ragazzi), non mi pare che sia un abbigliamento adatto per frequentare la scuola ma per altre occasioni.
Non c’entrano niente le presunte accuse ai docenti maschi di “buttare l’occhio” o nemmeno le prediche delle influencer strapremiate che imperversano ovunque con le loro lezioni di vita e che parlano di offesa alla libertà delle donne di vestirsi come gli pare.
  Nessuno gli vuole mettere un’uniforme, ma ci sono anche dei limiti e sono relativi al buon gusto, al relazionarsi con gli altri, sia da parte femminile che maschile.  O forse, in nome della libertà possiamo pensare di lasciare che entrino in classe a petto nudo per mostrare i tatuaggi? Questo per i maschi ma vale anche per le ragazze che a scuola devono imparare  anche a stare al mondo e il decoro della persona consapevole di stare in un gruppo che deve rispettare le regole minime della convivenza. E la scuola sta diventando sempre di più un “non luogo” dove tutto è permesso in nome di una presunta libertà che poi si traduce in maleducazione, esibizionismo, strafottenza e a volte persino violenza.
Non serve mettersi il saio ma nemmeno presentarsi a scuola in mutande.
La (finta) battaglia per la difesa dei diritti della donna che impazza sui social  in queste ore, a mio avviso è ridicola e non fa bene alla causa che si vuole sostenere.
Le donne, nel corso della vita, devono affrontare problemi molto seri. E’ bene che imparino a gestire la propria identità senza lasciarsi incantare dalle sirene di un  libertarismo che nulla a che vedere con la lotta contro le discriminazioni nei loro riguardi e con le quali si troveranno a dover combattere.
Non scherziamo.

Abbiamo altri problemi

Si chiama Octopus vulgaris o anche Piovra, il cefalopode molto conosciuto e che viene spesso richiamato per definire un soggetto violento e senza scrupoli capace di avviluppare le sue vittime nelle sue spire e di non mollare la presa  fintanto che non ha ottenuto il suo scopo.

Naturalmente questa definizione fa venire in mente molte cose, fa anche venire  l’acquolina in bocca perché il più comunemente definito Polpo, rientra spesso in ricette molto gustose.

E’ intelligente sopra la media degli altri  cefalopodi, sa mimetizzarsi e possiede ben tre cuori.

A parte l’intelligenza,(e il cuore, uno mi pare anche troppo) ha in tutto e per tutto le caratteristiche di un noto personaggio che occupa la poltrona di presidente Usa e che ora è in bilico ma potrebbe ristabilirsi comodo, nonostante tutto quello che ha combinato in questi quattro anni, non ultima la gestione sconsiderata della pandemia che in Usa miete ancora oggi molte vittime. E non  sarebbe la prima volta che sentiamo definire cosi il presidente dalle  tantissime donne che  lo hanno denunciato per violenza, stupro o molestie.

L’ultima è l’ex modella Amy Dorris, che ha confessato in un’intervista al Guardian di essere stata aggredita all’uscita di una toilette durante gli US Open del 1997, mentre 24enne si era recata assieme al fidanzato per assistere alla manifestazione.

In quella occasione  aveva incontrato il rampante prossimo presidente (al secondo matrimonio) che l’aveva subito adocchiata e che alla prima occasione l’ha letteralmente assalita all’uscita dal bagno.

Un polpo, ha detto, sembrava un polpo. Non mi stupisce, l’uomo  non ha freni inibitori, quando vede una preda che gli piace agisce  come un animale.  Sembrava avere otto braccia,  e con la sua linguaccia in bocca, Dorris, ha raccontato di essersi sentita improvvisamente in balia di un assatanato che non sentiva ragioni e che non è arrivato allo stupro solo forse perché il  luogo non era sufficientemente appartato.

Questa donna è l’ennesima che denuncia  fatti del genere, ma lui e i suoi avvocati non possono fare a meno di dire che si è inventata tutto, anche lei come le altre (un fila lunghissima) e che deve dimostrare le accuse e che lui è Potente, lui è il Potere e lei donnucola da strapazzo, stia attenta a come parla…

Non mi meraviglia affatto, sono convinta che sia verissimo, ma Trump è un Polpo pericoloso e abile e con tutti i mezzi che possiede, potrebbe persino utilizzare questa ennesima denuncia per fare la vittima e convincere i dubbiosi a riconfermarlo.

E vincere ancora. Sarebbe l’ennesima conferma che troppa gente preferisce avere un amorale depravato  alla guida del paese, piuttosto che denunciare l’ipocrisia ancora imperante (non solo in America) che vuole che l’uomo potente abbia (quasi) sempre ragione. Delle donne violentate e stuprate importa poco o nulla a molti.

La Democrazia anche in America può sempre attendere tempi migliori. Ci sono sempre “altri problemi”. Francamente non se ne può più.

Basta violenza!

Un’altra scena agghiacciante a Vicenza dove un uomo di 25 anni ha aggredito un altro uomo di 73, buttandolo a terra e tirandogli dei calci sulla testa mentre era inerme al suolo.
Il 73 si era premurato di avvicinarsi ad una coppia che stava litigando per vedere di fare da paciere.
Non l’avesse mai fatto! Questa è stata la reazione del violento 25enne che lo ha quasi massacrato a calci. Ora il più anziano è ricoverato all’ospedale dove è stato portato subito dopo l’aggressione. In tanti hanno filmato l’accaduto e chiamato le Forze dell’Ordine e l’ambulanza. Dopo appena pochi minuti il ragazzo è stato arrestato in seguito alle informazioni fornite dai testimoni.
Era conosciuto già per precedenti ed evidentemente un violento fuori di testa.
Ma era libero e avrebbe anche potuto uccidere.
Quanta violenza in questi giorni, da Willy a Maria Paola Gaglione ed ora questo.
Con in mezzo stupri e violenza nei confronti delle donne che in questo ultimo periodo è aumentata, ogni giorno se ne scopre una violentata da balordi drogati perdigiorno o uccisa dal compagno/marito/amante.
Colpisce allo stomaco la violenza, bruta e assassina ma cosi frequente ormai da essere intollerabile.
Il sindaco di Vicenza ha condannato il fatto di violenza inaudita per motivi più che futili.
Ma forse, sarebbe il momento che si esprimesse il Parlamento e adottasse serie misure di contenimento di questi odiosi reati contro l’umanità.

L’impegno di Conte

Il premier (Camale)Conte Giuseppe  è stato a inaugurare l’anno scolastico in una scuola di Norcia.Ha fatto un bel discorso agli studenti.

Gli ha detto che possono mandare a casa il governo se non farà le cose fatte bene. “La sfida del recovery è per voi, mandateci a casa se perdiamo” Avranno capito? O si saranno fatti una risata sotto la doppia  mascherina e il banco monoposto?

Ci sorprende sempre Conte, lui non è mai in campagna elettorale perché non ha un partito ma però ha un governo.

Eh si. Il governo è suo. Questo è il Governo Conte e guai a chi lo tocca.

Ci sta lui li sopra, sul trono di premier a scrivere Dpcm, decreti e decretini, soprattutto questi ultimi.

Il Parlamento è un posto dove lo si vede poco, ha troppo da correre dovunque ci siano telecamere pronte a riprendergli il ciuffo ribelle.

Perché è ribelle il ciuffo di Conte.

Non gli riesce di tenerlo apposto neppure col gel, neppure con la lacca. Ricorda un po’ quello del mitico Bobby che arrivava sul palco con un ciuffo a cascata che dopo due minuti gli cascava sugli occhi e le ciglia si inanellavano nei capelli tanto da non capire dove cominciavano le prime e finivano gli ultimi.

Il premier ci tiene al suo ciuffo. Se lo spazzola e lo sistema davanti allo specchio per ore. E’ ciuffo da premier.

Non crediate che sia una banalità, un pettegolezzo da corridoio di Montecitorio, è una cosa molto seria.

Ora, pare che gli onorevoli debbano pagarsi il barbiere, almeno cosi pare, ma i premier? Anche loro non hanno più il barbiere privato e pagato dallo stato?

Mi meraviglierei molto. Ma come. diamo i premi a Chiara Ferragni per “l’impegno civile” e non diamo un barbiere a Conte con tutto l’impegno che ci mette ad avere un ciuffo civile?

A proposito, non seguo molto le prodezze della donna del secolo, mi pare la moglie del tatuato, la figlia della scrittrice….si insomma una che per puro caso è entrata a far parte del mondo dorato della celebrità e si batte come una leonessa per i poveri e i diseredati e per questo la premiano, però, avrei una domanda.

Ma che cosa se ne fa una così di tutti questi premi, onorificenze, followers….thumbs ups etc.etc.?

Ma non ci si stanca ad essere sempre sulla cresta dell’onda?

Mah…

CamaleConte non si stanca mai dell’onda del suo ciuffo, se lo cura ogni sera con una pomata speciale che gli ha fatto arrivare Donald dagli Usa: si chiama Trumpglue (colla di Trump). Gli ha anche scritto che la userà per rimanere incollato alla presidenza. E Conte, mi sa che oltre che sui capelli ne spargerà un pochina anche sulla sedia da premier. Hai visto mai che funzioni? Trump e Conte, amici per la …colla.

 

A scuola…in ginocchio

Ieri mi auguravo che la scuola aprisse finalmente seppur con qualche problema.

Oggi devo leggere che alcuni bambini di un istituto di Genova, per mancanza dei banchi, sono stati messi in ginocchio davanti alle sedie a disegnare.Il governatore della Liguria che ha trovato la foto in internet, l’ha subito postata sul suo profilo denunciando la carenza dei banchi e la posizione scomoda, per non dire altro, di quei bambini.

I genitori lo hanno contestato dicendo che loro non sono in campagna elettorale e che i banchi sarebbero arrivati oggi, quindi si dissociano da quella denuncia e prendono le difese della scuola.

Può anche darsi che Toti abbia approfittato di quella foto per evidenziare le carenze della scuola e del governo che dopo sei mesi si ritrova con una classe in ginocchio davanti alle sedie che fungevano da banchi. Con tutta la retorica sui banchi monoposto fatta dai grillini, da Conte e dalla ministra Azzolina. Certo è che la situazione è penosa e vedere quei bambini inginocchiati a terra (che igiene!) da da pensare.

Ma le situazioni “strane” saranno anche state molte altre, in sei mesi come si poteva pensare e agire e decidere e programmare il ritorno in classe dopo la pandemia quando tutti sappiamo in che considerazione è stata tenuta la scuola in tutti questi anni da parte di quasi tutti i governi?

Quei bambini in fondo sono solo la punta di un iceberg mostruoso. Speriamo che oggi i banchi siano in classe e che possano sedersi e appoggiarvisi come si conviene. Resta però quell’immagine che avrei preferito non vedere. Ma possibile che sapendolo, la preside non potesse provvedere almeno dei tappeti o dei cuscini sui quali i bambini potessero appoggiarsi meglio che sul duro e freddo pavimento?

Non sarà una passeggiata

Il nodo della scuola, dopo mesi di discorsi e di chiacchiericcio, sta per venire al pettine.

Domani 5 milioni e mezzo di studenti torneranno in classe ( o ci si recheranno per la prima volta), finalmente dopo la chiusura imposta dall’epidemia.

La scuola ha affrontato tanti problemi ma questo è, decisamente, il più grande di tutti. Un problema enorme che non è certamente risolto, ma che mi auguro, per loro e per tutti, che si risolva presto e che tutto vada nel migliore dei modi.

Ma le incognite sono tante. Confido nella capacità del personale della scuola che ha sempre lavorato per tenere in piedi un’Istituzione che crolla da tutte le parti, ma che è rimasta in piedi proprio grazie a tanti di loro che con senso di responsabilità e dedizione, si sono adoperati sempre per sostenerla.

Ma domani tutto sarà diverso. La prima campanella dopo il lockdown resterà impressa nella storia italiana.

Non sarà una passeggiata far combaciare tutte le disposizioni anti Covid con l’irruenza di bambini e ragazzi e ci vorrà una dose supplementare di pazienza che dovrà arrivare ad essere pressoché infinita.

Ma confido che ce la faremo. Tifo per loro (e per tutti noi) e gli faccio tanti auguri.

Pensiamo anche a quei bambini che entreranno a scuola per la prima volta, per loro sarà ancora più complicato destreggiarsi tra mascherine e percorsi obbligati, ma impareranno presto con la duttilità e l’entusiasmo che solo i bambini sanno avere e ci sorprenderanno, ne sono certa.

Un pensiero al mio primo giorno di scuola è inevitabile.

Ricordo una grande folla di bambini e genitori davanti ad un grande portone, un cortile pieno zeppo di gente vociante, mia madre che mi teneva per mano, ricordo l’entrata, a gruppetti e poi quell’aula enorme coi finestroni con le tende pesanti,  e tutti quei banchi allineati e un odore particolare che non ha definizione alcuna se non “di scuola” e che sentivo per la prima volta. E ricordo i pianti delle altre bambine alla vista della mamma che se ne andava e le lasciava li, da sole ad affrontare quell’avventura affascinante e sconosciuta.

Io non piansi. Ricordo che ero forse l’unica ad avere gli occhi asciutti, ma forse ricordo male. Certe piangevano a dirotto e invocavano la madre, ma io pensavo che si comportavano con scarsa dignità e che mi sarei vergognata troppo a piangere in quel modo davanti agli estranei.

Ma, ripensandoci, non ero particolarmente coraggiosa, ma già abituata a restare da sola e nonostante fossi piccola già l’avevo sperimentato e in quel frangente mi fu di aiuto.

I ricordi del primo giorno di scuola sono per tutti un passaggio obbligato, il primo timido ingresso nella vita sociale, l’affacciarsi al mondo che da bambini sembra spaventoso e troppo grande e sconosciuto e la prima idea di consapevolezza che non si può tornare indietro e che ci sarà chiesto di ubbidire a delle regole precise che diventeranno via via sempre di più e sempre più complesse tanto da portare molti a rigettarle e a non volerle riconoscere e seguire.

Per tanti ragazzi domani sarà ancora più importante seguire le regole imposte da un evento eccezionale che mai avremmo pensato di dover affrontare e che ci ha colto impreparati, ci ha spiazzato, costretti a fare i conti con la paura, con l’ansia di ammalarsi o di non poter più fare le cose che facevamo prima.

Ma, piano piano, torneremo alla tanto agognata “normalità” che non vorrà dire però che tutto tornerà come prima perché una simile catastrofe non può non lasciare tracce indelebili in tutti noi, ma io spero che ci insegni qualcosa o molto. Per esempio ad apprezzare la vita ogni giorno, a trovare la forza per combattere, per il contributo che ognuno può dare, per una società più equa, più giusta, più attenta all’ambiente e alle persone, di tutte le età, coi loro tanti problemi.

Per questo spero che domani la scuola segni un passaggio importante tra il triste periodo della crisi sanitaria a quello della speranza di sconfiggere del tutto il maledetto virus.

Tanto dipenderà dal senso di responsabilità di tutti noi.

Auguri.

 

Brodo di incultura

Quello che mi colpisce di più del delitto di Colleferro è, ovviamente, la violenza. Fredda, cinica, assoluta, immotivata.

La violenza che gira per le nostre città sottotraccia ma ben visibile negli atteggiamenti e nei modi di porsi di molti, giovani e anche meno giovani. Violenza che penetra nelle ossa e ti lascia esterrefatto. Quando chiedo, ad esempio, di tenere al guinzaglio un  cane feroce per strada e mi rispondono che è buono. E mi fanno quel mezzo sorriso di scherno che significa:” che cosa me ne frega  se tu hai paura? Anzi, lo porto in giro apposta per far paura alla gente, per darmi importanza che altrimenti non avrei, Passerei totalmente inosservato”.

Qualcuno ha detto che il ragazzo barbaramente ucciso dal branco, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Non sono d’accordo. Willy Monteiro Duarte era li perché c’era andato di proposito, dopo il lavoro, anche se era tardi, voleva raggiungere gli amici in quel luogo dove sapeva di trovarli. E sapeva anche che li in quel posto, spesso nascevano liti e tafferugli tra bande rivali. Non poteva non saperlo.

Ma faceva parte della vita, della sua giovane ed entusiasta vita. Stare un po’ con gli amici dopo il lavoro, cosi per finire la “serata” di sabato (che ormai era domenica) che viene considerata dai giovani, una notte intera da passare davanti ai locali, col bicchiere in mano a bere, a fumare e a parlare e anche a litigare, come in questo caso.

Mi sono venute in mente le parole che mia nonna da piccola mi diceva: “di notte girano solo ladri e assassini”.

Ma la notte, soprattutto di sabato, è diventata popolata da tanti giovani che vogliono  stare insieme e divertirsi, ma, purtroppo è anche un tempo che serve ai violenti, ai rissosi, ai frustrati dalla vita che di giorno è una rincorsa a “scolpire il fisico” , per esercitarsi nei “giochi” più violenti, per sentirsi onnipotenti in una società che li emargina, che li dimentica, che ne ha paura e che non sa più indirizzare verso degli ideali.

Non esistono più ideali ma solo cultura della violenza, ignoranza e sopraffazione per molti, troppi giovani che si imbevono di idee e di cultura violenta servita da cinema e televisione e da tutti i mezzi di comunicazione di ultima generazione e più sofisticati e crescono dentro un brodo di coltura che mescola il disprezzo per gli altri e l’autoesaltazione di se stessi e ne fa una miscela che può diventare esplosiva e finire, come in questo caso, per uccidere un ragazzo senza alcuna pietà, solo perché ritenuto un “rivale”.

Come nel più orrendo dei videogiochi che hanno maneggiato fin da piccoli, non distinguono più la realtà dalla finzione. In preda a sostanze di ogni genere che gli atrofizzano la facoltà di provare qualsiasi sentimento se non la rabbia nei confronti di chiunque si trovi sulla loro strada nel momento di massima eccitazione che arriva in quelle notti chiamate spesso “da sballo”, violente per volontà e delirio di fare del male, di colpire alla cieca, di sfogare frustrazioni e di dare libero sfogo a pulsioni quasi meccaniche, quindi disumane.

Willy ne è rimasto vittima proprio forse perché di costituzione gracile, nobile di carattere, gentile e con la “pretesa” di sedare una lite in cui era coinvolto un amico e che, quasi incurante del pericolo,  si era messo a sfidare gli “invincibili” o quelli che amano considerasi tali e proprio il fatto di sembragli una vittima persino troppo facile,  ha rinvigorito la loro stupida e criminale voglia di colpirlo. E di lasciarlo morto a terra. Willy cosi gracile e cosi temerario, cosi ingenuo da mettersi contro il branco dei selvaggi che lo hanno massacrato, solo perché voleva sedare una rissa.

Riportare alla normalità una di quelle stupide e banali battaglie da strada fra gruppetti che si fronteggiavano spesso in quel luogo e che finivano spesso a cazzotti e tutti lo sapevano, ma nessuno ha mosso un dito per fermarli.

La caserma dei Carabinieri a pochi passi, la gente che dai balconi sentiva il chiasso, i passanti, testimoni indifferenti che sapevano e giravano alla larga da quelle bande di giovinastri facinorosi e pericolosi e mentre l’amico fuggiva e riusciva a mettersi in salvo, Willy finiva la sua giovane vita nel gioco al massacro della stupida violenza del branco cieco e selvaggio. Qualcosa, forse, si sarebbe potuto fare per fermarli e non si è fatto. E ora non restano che le fiaccolate per le vittime.

Quanti come lui dovranno rimanere vittime della stupidità, della droga, dell’alcool, dell’incuria e dell’avidità e indifferenza  di una società che non sa più prendersi cura dei bambini, dei giovani, e in definitiva del proprio futuro?

Temo tanti, troppi e sempre di più se non parte da chi dovrebbe dare l’esempio una netta e dura condanna di uno “stile” di vita violento e barbaro che si sta insinuando sempre più ferocemente tra i giovani e dilaga ovunque e che rischia di diventare una vera e propria “guerra” di inciviltà, che purtroppo dimostra l’impotenza delle Istituzioni che dovrebbero prevenirla e l’indifferenza e quasi la complicità di chi avrebbe il dovere di denunciarla e di combatterla con ogni mezzo fornito da uno stato che vuole continuare a definirsi democratico e civile.

 

Sardine non pidizzatevi!

Di solito preferisco non fare citazioni ma questa mi piace e anche assai.

Avevo scritto che sia Conte che Zinga si sono blindati al governo qualsiasi cosa accada, hanno deciso a priori che non si muoveranno da li, che devono “fermare le destre” ad ogni costo anche quello di licenziare in toto la democrazia, il Parlamento e anche, volendo, l’intera carta Costituzionale (tanto sempre di carta si tratta, come direbbero i grillini che ne stanno facendo carta igienica). (Lo so è fortina, ma perdonate, assistere a questo triste balletto è sconfortante.

Ora, pare che Roberto Saviano abbia detto (rivolto al PD): (è questa la citazione a cui mi riferivo):

“andate a cacare, voi e le vostre bugie” perché il “Pd vota Sì solo per la sopravvivenza del Governo e il suo obiettivo è esserci sempre, comunque e a ogni costo”. Ci sta, non posso che approvare. E, tutto sommato, con altre parole, beninteso, mi pare che come concetto siamo sulle stessa lunghezza d’onda.

Come lo sono le sardine, giustamente, con le onde ci sanno fare, sono il loro habitat. Le quali hanno affermato dopo aver visto una foto che ritrae Zianga e DiMiao che si stringono le mani:

” Non ci FiDimaio” Buona no? Meglio sarebbe stato “non ci fidimiao” ma va bene anche cosi.

Care sardine, fate bene!

Vi sfruttano e poi vi dimenticano sul banco a boccheggiare. Fate benissimo a non fidimairvi.

Questa politica del “non ce ne andiamo neppure con la fiamma ossidrica, “restiamo a dispetto di tutto”, suona insopportabile per chi nel partito democratico ha creduto, con tutto quello che sappiamo, con quello che i suoi elettori hanno dovuto digerire i questi anni, non ultima la poco “santa alleanza” contro i populismi di chi si allea coi populisti.

Potrebbero essere in tanti a mandarvi  a …e a non fidimairsi più di voi, residuati del PD della prima e seconda ora, diventato ormai di ultima anzi di ultimissima, da finire in fondo alla classifica (per la gioia di chi ha promosso questa strana alleanza e sapete bene di chi parlo).

Ho un suggerimento per le sardine: lasciateli friggere nel loro olio, nuotate libere senza sentirvi in obbligo di salvare il sedere a nessuno. Bonaccini vi ha appena ringraziato e poi ve lo ha voltato alla grande, ergo…?

Non fidatevi più. Lasciate che sia il Pd a sardinizzarsi, (se ce la fa) voi non fate lo sbaglio di pidizzarvi.

Sarebbe la fine prima ancora di cominciare. Mentre io vi auguro e mi auguro che possiate nuotare ancora a lungo nel mare burrascoso della politica e dare il vostro importante apporto alle cause che lo meritano davvero trovandovi qualche porto sicuro o qualche baia non infestata da squali.