Belle e Boni…

Boni…fazi e Belle…nove accanto al leader minimo.

Il senatore Matteo Renzi  attorniato dai fedelissimi che, guarda caso hanno dei nomi che, ironia della sorte, potrebbero suggerire che lui si contorna solo di Belle e Boni.

Certo, diciamo la verità, la ministra Bellanova  bellissima non si potrebbe proprio dire, carina magari.

Ma sono gusti.

Mentre Bonifazi si può dire che non sia male, per nulla, anzi è certamente un bell’omo, come direbbero dalle sue parti. Pare che sia una ex fiamma della Boschi. Ma questi sono argomenti per  gossipari, niente di serio.

Di serio, però c’è che il senatore, leader minimo di Italia viva è più vivo che mai. Anzi sembra proprio un’anguilla appena pescata . Per ora Italia Viva è bassina nei consensi, ovvio è solo all’inizio dell’avventura, ma con l’attivismo del suo leader potrebbe arrivare  a surclassare i grillini che se la stanno passando maluccio.

Il senatore ha tuonato contro la Magistratura in Senato con un discorso da lasciare il segno nella storia della camera Alta. Altissimo lo spessore del suo intervento. Non gli mancava nulla, dall’abito all’espressione da corazzata all’assalto del fortino. Ha citato Moro e Craxi passando per Leone. Una bella carrellata di nomi illustri tra i quali, per modestia innata non si pone, ma si porrebbe, volendo. Tempo al tempo!

Insomma ce l’ha coi magistrati che ce l’hanno con lui e le sue fondazioni. “Non ci faremo processare nelle piazze” cita, con enfasi  retorica un tantino pletorica e anche gladiatorica.

Un discorso tutto improntato sulla tesi che la Magistratura non deve sconfinare, deve restare sul proprio piano e lui si fa paladino di questa tesi non certo per motivi personali ma per affermare un principio.

Lo si evince, chiaramente, oh si.( E…vinceremo, pensava, il leader).

Certo, si capisce, gli indagano i suoi migliori amici per finanziamento illecito dei partiti  e altre varie ed eventuali , coinvolgendo le sue fondazioni , Open in testa e altre minori a seguire.

Che screanzati! Ma come si permettono? Promette querele a tutti,si incavola con tutti. Per non parlare dei giornalisti. Perbacco quel Formigli che osa fare domande così

indiscrete a lui! Lui che è stato premier  e segretario  del partito che ora sta al governo  per merito suo!

A guardare il video del suo discorso al Senato, più che seguire quello che diceva, la mia attenzione è stata attirata dalla faccia dei suoi due collaboratori- amici seduti accanto: Francesco Bonifazi e Teresa Bellanova.

Il  primo sembrava temere che gli arrivasse l’onorevole gomito del leader in piena faccia e si spostava sempre di più per difendersi dalla foga oratoria sgomitante del capo, l’altra sollevava la faccia paffuta per osservarlo meglio e gustarselo cosi da vicino, cosa non sempre possibile, per non perdere l’occasione. Una bella pagina da scolpire  a lettere d’oro nel grande libro della storia della Repubblica italiana.

Magari  le lettere facciamole di ottone, abbiamo già i guai nostri,risparmiamo almeno dove si può.

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