Si sta meglio quando si sta bene

Si sente spesso dire: “Si stava meglio quando si stava peggio”.

Certo, il futuro può fare paura e allora si prova a nascondersi dietro le braghe del primo che ci rassicura: pat pat, bambino, dormi mentre ti canto la ninna nanna e intanto mi piazzo al potere…
Ma che si stesse meglio quando si stava peggio è un motto popolare e giusto il popolo potrebbe trovarlo saggio. Per popolo, in questo caso, intendo la massa, non certo cervelli pensanti.
La massa non si distingue fa massa, corpo a se stante, fa spesso danni, si lascia ingannare, lo trova più semplice che pensare col proprio cervello, tanto se c’è qualquno che pensa per te ti eviti la fatica.
E non si preoccupa delle conseguenze di questa irresponsabilità.

Deriva dalla mancanza di responsabilità inculcata dalle politiche degli ultimi decenni.
“Lasciate fare a me” recitava chi aveva capito che le masse vanno preso per il loro verso.
Amassatevi e cosi conterete, era lo slogan in voga ai tempi del berlusconismo sfrenato.

Ha fatto danni a dismisura. ha fatto passare il messaggio che seguire il predicatore a bocca spalancata fosse la panacea di tutti i mali accumulati in anni di politiche predatorie che si sono approfittate della democrazia per lucrarci sopra.
Non si stava meglio quando si stava peggio, semplicemente a qualcuno piace stare sempre a ricordare quanto “i bei tempi andati” fossero, appunto, belli.

Si stava peggio quando si stava male e ci sono stati momenti in cui si è stati molto ma molto male.
Bisognerebbe averlo sempre a mente e ricordarlo ma solo per non ricaderci non per crogiolarci con la falsa aspettativa di un presente fondato sul passato che ritorna.

Solo i vigliacchi rinculano.

2 commenti su “Si sta meglio quando si sta bene”

  1. Si, “si stava meglio quando si stava peggio” è il motto dei nostalgici, fa la pariglua con:
    “Quando c’era Lui, caro lei…”

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  2. Beh ……. se guardiamo ai decenni passati, mi sembra che ci siano stati momenti in cui si stava peggio, anche se ci lamentavamo lo stesso.
    Quando le imprese italiane assumevano invece di chiudere o delocalizzare.
    Quando l’Italia era uno dei principali produttori di elettrodomestici in Europa ed era autosufficiente nella produzione di televisori.
    Quando il servizio sanitario nazionale ci passava gratuitamente la maggior parte delle medicine invece dei soli “salvavita”.
    Quando la politica si faceva in maniera qualificata invece che sparando cavolate su internet.
    Credo che, per le società umane, valga il principio dell’entropia. Col tempo tendono a perdere la capacità di produrre energia e valore.
    Comunque, meglio così che rinnovarsi attraverso le guerre come succedeva prima.
    RISPOSTA
    sono d’accordo con la chiosa e, pensandoci, un tantina di nostalgia per l’Italia della mia infanzia…, ma forse da bambini tutto sembra più bello, ma sono anche sicura che, almeno dal punto di vista pesaggistico lo era.

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