Il governo (e l’anno) bellissimo che verrà

Questo spirito di concordia già si sente nel paese. Il premier incaricato, CamaleConte, ha detto, urbi et orbi che il prossimo sarà un governo  compassionevole, comprensivo e ci farà vedere delle novità. E le stiamo già aspettando.

Cambiato il governo (ecco il cambiamento), cambia anche il clima e da burrascoso diventa bello stabile. L’anticiclone pugliese  si è stabilizzato e, pare, intenda rimanere per un bel pezzo.

Per ora possiamo fare solo supposizioni sulle novità annunciate, sperando che siano positive e che non ci chiedano sovvenzioni per risanare il bilancio. Sarebbe già una novità grossa.

Ma possiamo divertirci col giochino di fine estate: il totoministri.

Fra’ ‘nCeschini  vicepremier, morigerato com’è potrebbe essere l’ideale per ricordargli quale è il fine ultimo di ogni uomo (ricordati fratello…) e quindi mettere d’accordo gli animi bellicosi con questa  prospettiva.

Alfonso Malafede può rimanere alla Giustizia, i criminali non si sono lamentati del suo operato, anzi è arrivato persino qualche endorsment ma non farei nomi,  in compenso i conduttori di talkshow lo adorano, è telegenico e comunicativo e soprattutto, parla tanto ma non combina nulla, quindi è perfetto.

Al ministero più pesante ci metterei una donna, per il Viminale avrei pensato a Taverna, donna di polso che potrebbe non farci rimpiangere il suo predecessore per quanto riguarda l’accoglienza: “je tiro du calci nej stinchi”, potrebbe essere il suo motto.

E a Renzi non vogliamo dare nessun ministero? Lo vedrei bene al Pari Opportunismo, come sa cogliere le occasioni e le opportunità lui…

E DiMaio? Voleva fare il vicepremier ma non sembra che sia nel mood del governo delle novità, almeno diamogli un ministero pesante, proporrei la Cultura (per lui sarebbe pesantissimo), potrebbe finalmente imparare il congiuntivo, e mettere l’arte da parte per un prossimo incarico di premier.

E al Tesoro chi ci vogliamo mettere?

Beh questo è difficile, non mi viene in mente nessuno, quella è la posizione più scomoda: far quadrare i conti è cosa che non riesce mai a nessuno da ormai toppo tempo, i ministri si succedono ma non succede mai nulla, o meglio i conti li fanno sempre in tasca a noi.

L’unico nome che mi viene in mente è il mago Silvan, ma non so se CamaleConte lo apprezzerebbe.

Rimangono ministeri di peso come Lavoro, Istruzione e Difesa, Esteri etc.etc.

Beh, almeno uno di questi potrebbe andare a Tommaso Cerno (senatore del Pd, ex direttore de “L’espresso), se lo meriterebbe se non altro per l’arguzia che dimostra ogni volta (poche per la verità) che si fa sentire. Per essere stato uno dei più accesi sponsor dell’intesa che sta per nascere e per avere detto frasi lapidarie quali: ” l’intesa giallorossa è difficile ma proprio per questo si deve fare”.

Si potrebbe dargli qualsivoglia ministero, di una cosa si può stare certi: sapremmo sempre con chiarezza quali sono le sue intenzioni leggendo le sue frasi all’incontrario.

Una bella novità, davvero!

 

3 commenti su “Il governo (e l’anno) bellissimo che verrà”

  1. Secondo me la novità che ha promesso Conte e che sorprenderà tutti sarà:
    ai ministeri niente più ministri.

    Al posto dei ministri, altrettante piattaforme Rousseau, la realizzazione della democrazia diretta globale, chiunque può proprre e disporre, e poi mano ai computer e via, la proposta più votata per quel giorno indicherà la direttiva da seguire. L’indomani, giusto il tempo tecnico per una nuova votazione, altra direttiva e così via dirigendo.
    Si realizzerebbe il governo del fare e del disfare minuto per minuto, la democrazia diretta parcellizzata, segmentata e sminuzzata. Niente più cervelli.
    Il denaro risparmiato per i ministri e l’obolo di un euro versato per ogni voto, andrebbero a finanziare un nuovo reddito, il reddito di transumanza, ma non quella del bestiame, ma quella del popolo italiano costretto alla ricerca del pascolo stagionale più nutriente.

    Ah dimenticavo, restrebbe un unico ministero retto da un politico, il ministero dei Costi e Benefici, naturalmente retto da Toninelli. Si avrebbe la paralisi totale del sistema. E questa sarebbe la novità più eclatante, la realizzazione finalmente del sistema a decrescita infelice.

    E Zingaretti? Lui la scappatoia ce l’ha, Inaugurerà una nuova serie di Montalbano in concorrenza col fratello.
    (Tratto dalla Utopia di Tommaso Il moro, l’amico (a sorpresa) di Salvini).
    PS Vado in vacanza mi sia concessa quest’ultima stra-vacanza.

    RISPOSTA
    Bene, mi pare perfetta la transumanza e anche la sudditanza alla piattaformanza…buona vacanza!

    Rispondi
  2. Ma che film è questo?
    Mi sa che tra un po’ DiMaio ci mette su il salvimaio 2 la vendetta.
    O anche indovina chi viene a cena? Ma Slavini, ovvio. L’uomo che deve chiedere sempre.
    Gli ha detto: ma che pirla che sei, neanche il vice ti fa fare Zinga e tu gli vuoi dare sta soddifazione?
    Ma buttati a mare oppure rimettiti con me, riproviamo, ricominciamo … io non posso restare da solo in disparte…

    Rispondi
  3. Dobbiamo stare appesi alla piattaforma? Il piattrasformismo dei cinquestelle è davvero spettacolare, se Rousseau dice no il governo non nasce, capito Zinga?
    E tu ti sei dimagrato di una decina di chili per questi?
    Rischi eh, rischi grosso. Questi sono cosi, nessuno va bene per loro e loro per nessuno.
    Salvini si è messo in un sac de cul ed ora soffia sotto.
    Che spettacolino d’avanspettacolo, che burlesque che pochade…

    Rispondi

Lascia un commento