Liliana for president

La trovo un’idea davvero meravigliosa quella lanciata da Lucia Annunziata e da Hufftington Post e subito sottoscritta dal direttore di La Repubblcia, Verdelli: candidare Liliana Segre alla presidenza della Repubblica.

Non solo per quello che rappresenta: un simbolo di Pace per la quale lotta tuttora dopo una intera vita di testimonianza da sopravvissuta al Lager.
Ma anche perché è donna e sarebbe ora e tempo, finalmente, che quel ruolo fosse rappresentato da una donna.
Mi pare di sentire già i mugugni che dicono che una donna o un uomo non fa differenza perchè pari sono.
Eh no, signori. Pari non sono affatto e la storia del nostro paese lo dimostra: non c’è mai stata una donna primo ministro o presidente della Repubblica.
Mi sembra che quel tempo sia arrivato e che Liliana Segre per quel ruolo sarebbe perfetta.
E, come ha sottolineato Lucia Annunziata ad un convegno, togliererebbe anche l’alibi al protrarsi di questo governo litigioso, nato dulle ceneri del precedente, con il partito di maggioranza relativa che non sa da che parte girarsi e dove si gira gira combina guai.
Guai enormi di cui i Cinquestelle neppure si rendono pienamente conto. Un esempio per tutti: la diatriba sul ridare o non ridare, lo scudo penale all’Arcelor Mittal che minaccia di lasciare la ex Ilva nel pantano.

Poi ci sarebbe anche il fatto che anche solo l’idea, lontana, vaga, che Silvio Berlusconi, che oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere al processo sulla comiisstione stato-mafia, potrebbe ambire a quella carica, mi fa venire la pelle di gallina, oca e anatra, tutte insieme.

E poi, chi potrebbe mai dire che Liliana Segre non sarebbe super partes? Come potrebbe chiunque dire che lei, con la sua esperienza, non potrebbe che essere assolutamente e inevitabilmente sopra tutte le parti ed il massimo dell’ obiettività?

La destra estrema avanza pericolosamente in tutta europa, basti vedere la Spagna dove Vox, con un leader, tanto per dirne una, antifemminista, ha fatto il pieno di voti, una presidenza della Repubblica retta da una donna-simbolo come Liliana Segre, non potrebbe che fare onore all’Italia contribuendo a farne un argine forte a derive populiste sempre più minacciose.

Ne sarei davvero entusiasta.

1 commento su “Liliana for president”

  1. La Segre Presidente della Repubblica? Certo, ne sarebbe sicuramente degna, e la sua elezione sarebbe segno di coraggio perché romperebbe il tabù (di fatto) che la più alta carica istituzionale rappresenta per una donna.
    Darebbe anche un segnale di discontinuità della marginalità delle donne nella politica italiana.
    Terzo, sarebbe infranto pure il tabù dell’età, contro certi dubbi che di recente sono circolati perfino sull’idoneità al voto degli anziani.
    Infine sarebbe un forte segnale contro le barbarie delle false ideologie.

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