L’hanno chiamato Ciro, chissà perché? Non è comune, come nome, ma mi ha ricordato un altro Ciro, il figlio di Sandra Milo, ora non ricordo più perchè ma un giorno, in televisione, lei ho ha chiamato disperata tanto che quel nome è rimasto nella memoria di tanti a lungo e quella scena memorabile.
Lo stesso ha fatto Beppe Grillo, senza chiamarlo per nome, ma difendendo il figlio Ciro, dall’accusa di stupro e accusando i giudici.
“Perché se da due anni sapete che è uno stupratore non lo avete arrestato”? Chiede. E si risponde pure: “perché è innocente”.
Lui, il padre dell’indagato per stupro su una ragazza violentata assieme ad alcuni amici, nella villa del comico in Sardegna due anni fa.
Ora, dopo due anni, il rischio che il figlio debba pagare per questo odioso reato, si sta facendo più reale e prossimo e il padre non lo sopporta e scarica tutta la sua rabbia su un video inguardabile.
Lo difende, dice che lui e i suoi amici sono dei “ragazzi che si divertono”, che c’è un video dove ballano in mutande, ma che sono solo ragazzi che si divertono. Lui veramente dice che sono 4 cog…ma la sostanza non cambia, Si divertivano e basta.
Lei, la vittima, il “pupazzo” con il quale si stavano divertendo, non si è divertita affatto, se, dopo che è uscita viva da quell’esperienza ha trovato il coraggio di sporgere denuncia con tutte le conseguenze del caso.
Beppe Grillo, non è un padre qualunque, è il “garante” di un partito che sta in maggioranza in Parlamento e ha un figlio indagato per stupro di gruppo e non ci sta.
Vuole che il figlio venga assolto, il fatto, secondo lui, non sussiste, la ragazza era “consenziente”. Ma guarda.
Acconsentiva, piena di vodka che, a quanto pare le avevavano buttato giù a forza a che loro sfogassero la loro libido su di lei per tutta la notte e oltre.
Sono “ragazzi che si divertono”. Questa frase è repellente, ributtante, insopportabile.
Grillo non può condizionzare la magistratura in questo modo o anche solo provarci. Grillo doveva stare zitto. O al massimo dire: se è colpevole pagherà. Ma come fa il co-fondatore del partito della superiorità assoluta in fatto di onestà, probità, trasparenza e quanto altro delle meglio virtù che esistono, parteggiare spudoratamente per suo figlio che sta per essere giudicato per un reato cosi infame?
Non lo giustifica affatto il cuore di padre, per niente. Se un figlio sbaglia deve pagare. E lui, con questo gesto plateale e arrogante di persona abituata ormai ad essere al centro di tutte le attenzioni del mondo ha solo dimostrato la protervia del potere in uno dei suoi aspetti peggiori: i figli dei ricchi e potenti sono intoccabili!
PS: questa mia sintesi di questo articolo è stata pubblicata oggi su Italians del Corriere della sera (20.4.2021)
Beppe Grillo difende Ciro, suo figlio dall’accusa di stupro di gruppo e lo fa nel peggiore dei modi, accusando giornalisti e magistrati. Lo fa perché lui è Grillo e può. Lui , garante del M5S, il partito dell’Onestà per eccellenza può avere un figlio indagato per stupro? NO. E allora deve essere innocente per forza. Capito signori giudici? Capito signori giornalisti? Da domani un occhio di riguardo per il bravo figlio di cotanto padre, consideratelo innocente e punto. Si “divertivano”, sono ragazzi, non siete mai stati ragazzi voi? Non avete mai fatto ingollare a forza una mezza bottiglia di vodka ad un diciannovenne sprovveduta che poi è stata violentata a turno da 4 “bravi ragazzi” che si divertivano un mondo? Loro si, ma lei? Non pare molto divertita se li ha denunciati, se si è presa la briga di passare per quella che prima ci sta e poi protesta. Perché è questo il messaggio che Grillo vorrebbe far passare. Ci sta no? povero, un padre che ha il cuore spezzato per la sorte del figlio. E la ragazza? Di lei non ci curiamo? Lei era li che si divertiva? E allora dai, su forza, facciamogli anche un augurio di entrare presto in politica a Ciro ‘a papà. Che vi costa?