L’altro giorno una mia zia, novantenne, mi ha detto;”Ma è vero che il mondo ha le ore contate. mi dispiacerebbe per i giovani, per i nipoti e pronipoti…?
L’aveva di certo sentito in tivvù. Segue molto i documentari e le piace molto “viaggiare” sullo schermo nei posti più remoti del pianeta.
La notizia che gli episodi di eventi atmosferici sempre più estremi, anche dalle nostre parti, dovuti all’incuria dell’uomo ed alla sua forsennata avidità, possano essere il primo sintomo che ci si sta per avviare alla distruzione del pianeta, sembra toglierle il sonno.
Lo ha detto anche il presidente Mattarella, in visita al Vajont ed in Veneto, dove c’è stata recentemente la strage di boschi secolari che il pianeta è a rischio e che siamo sull’orlo del precipizio.
Ho letto che in Inghilterra sta nascendo un movimento formato da donne che non vogliono mettere al mondo figli fino a che le potenze mondiali non si metteranno davvero ad un tavolo di negoziati seri per concordare un piano di messa in sicurezza della terra. I vari trattati fin qui sottoscritti, non sono stati rispettati nei fatti e soprattutto Cina e Stati Uniti, due tra i paesi che inquinano maggiormente sembrano, al contrario, non preoccuparsene minimamente, anzi.
La Cina è una potenza emergente ed arrogante e alla conquista del mondo e non pare proprio sentirci da quell’orecchio, mentre l’America con a guida Trump, sembra più che mai convinta che lo sfruttamento delle risorse e il riscaldamento globale portato dai gas serra, non siano fatti che la riguardano.
Preoccuparsi seriamente dell’ambiente significherebbe mettere da parte gli egoismi e pensare che se continuiamo ad inquinare a tutta forza come ora, non resterà più nessuno a cui vendere i prodotti che le aziende inquinatrici ora producono a ciclo continuo.
Le donne che aderiscono al movimento inglese “Birth Strikers” vogliono vedere una seria politica di cura del territorio e che si smetta, una buona volta e per tutte di sfruttarlo senza ritegno, altrimenti, niente più figli e, di conseguenza, se si sparge la voce, niente più possibili futuri acquirenti e potenziali fruitori di prodotti ottenuti sfruttando la terra.
Non sembra una proposta tanto assurda contando che molte dicono che, la prospettiva di mettere al mondo delle creature che hanno reali possibilità vivere in una scenario da Armageddon, non le alletta.
Le capisco benissimo e non posso che essere d’accordo con loro.
Ma questo che ha tutta l’aria di essere un grosso sacrificio, ha qualche possibilità di ottenere anche un minimo di attenzione da parte di chi avrebbe la possibilità di fare in modo che il processo di distruzione del pianeta si possa fermare?
Ho qualche dubbio.