Crediamoci

Avevo promesso a me stessa di restare a casa, oggi. Ma non ce l’ho fatta: troppo sole, troppo cielo cristallino e un pelo di bava d’aria dolce, primaverile. I prati pieni di margherite e scarpette della Madonna, una tentazione alla quale non so resistere. Sono rimasta nei pressi di casa e nel grande parco condominiale pieno zeppo di alberi che, negli anni, ho difeso a spada tratta contro chi diceva che erano da abbattere. Ora sono in gemmazione e sono bellissimi e riempiono l’aria, eccezionalmente pulita, di un fresco impagabile profumo.

Sono scivolata dalle scale quasi furtivamente per non incontrare nessuno, quasi come una ladra, ma poi ho pensato che non ho commesso mai reati e l’ora d’aria si concede anche ai carcerati.

Fuori, finalmente, non c’era quasi nessuno: una ragazza in tuta da jogging col frequenzimetro e la sciarpa sulla bocca, un signore col cane, un altro che sembrava un esattore delle tasse con una cartellina gialla in mano (forse per darsi un contegno)…una coppia che abita una bella villa adiacente al mio condominio che parlottava sul cancello, davanti all’auto, forse indecisa se salirci…ma per andare dove? Poi, dopo lunga discussione si sono decisi e sono partiti lentamente per ignota (forse a loro stessi) destinazione.

Ho pensato che mi sembra di vivere su un aereo che non ha un aeroporto dove atterrare e potrebbe anche precipitare se non lo trova.

Poi, mentre piano mi avvicino al  mio condominio, mi accorgo di un grande drappo multicolore steso sul balcone.

C’è una scritta coi colori dell’arcobaleno ma ancora non la distinguo, al primo piano, dove c’è una famigliola con un bambino di dieci anni…ora la vedo, c’è scritto…si, c’è proprio scritto…”andràtuttobene”…e forse non ci crederete ma mi sono messa a piangere come una bambina ed ho pianto per tutte le scale.

Beh, forse allora una pista per atterrare c’è da qualche parte ed lì ad aspettarci.

Atterreremo prima o poi. Crediamoci.

Paura

Prove tecniche di dittatura, privare della libertà personale persone trattate come pecoroni perché non hanno la minima cognizione delle basilari norme igieniche ora si esagera. Si esagera perché quando le persone “consigliate” di restare a casa, si sentono agli arresti domiciliari vuole dire che la Paura ha vinto.
E passare dalla Paura alla dittatura è un attimo.
Sappiamo bene che basta iniettare la paura nel cervello di chiunque perché questo abbassi tutte le difese nei riguardi di chi è pronto a limitarne la libertà se non addirittura a privarlo della stessa.
Perché il popolo va “guidato” verso un burrone che contenga le masse e le tenga soggiogate al politico che sembra pensare per il “suo bene”.
Ma il nostro bene è si la salute prima di tutto ma è anche la libertà. E consigliare di seguire delle sacrosante norme igieniche che dovrebbero valere sempre è giustissimo ma troppo spesso si è permesso quello che non si doveva permettere, tipo assembramenti in luoghi dove è successo che la gente si è ammassata ed è finita uccisa perché travolta da chi scappava.
O anche il lassismo verso i nostri amici cani che possono entrare e scrollarsi le pulci sopra il nostro piatto…tutte cose che “prima” erano tollerate o addirittura quasi ben viste.
So di gente che raccoglie la cacca del cane e senza lavarsi le mani prende la tazzina del caffè al bar o la pasta e se la porta tranquillamente alla bocca.
Un popolo maleducato ora viene messo in quarantena.
Passerà certo che passerà ma poi qualcuno pagherà e la pagherà anche cara.
Dovrà pagare.

Permalosi? Anche no

Se c’è una cosa che mi ha sempre disturbato più di altre, fin da bambina, questa cosa è la permalosità.

Il dizionario indica nel permaloso un carattere incline ad irritarsi facilmente anche per le cose più banali.

Tutti sappiamo bene come si comporta un permaloso, ma sono sicura, che nessuno di noi sarebbe disposto ad ammettere di esserlo.

“Ma quando mai? Io permaloso? No, reagisco solo a critiche o osservazioni sbagliate o malevole, dettate per lo più dal desiderio di offendermi!”

Ecco cosa risponderebbe un vero permaloso nel caso gli si faccia osservare che se la prende per nulla. Ma poi, lo stesso è spesso una persona ipercritica che non si esime mai dal sottoporre il suo prossimo vicino o lontano, ad una radiografia del tutto non richiesta, gratuita, ma accurata nei dettagli.

Ma, quando gli fai osservare che sta criticando in eccesso ti salta alla giugulare come se lo avessi offeso a morte.

Per dire, siamo poco disponibili alle critiche ma siamo molto disponibili a criticare.

La permalosità nelle persone mi ha sempre un po’ spaventato perché avendo un carattere impulsivo (almeno questo mi dicono) dovrei spesso contare fino a dieci prima di parlare. Ma non ci sono mai riuscita, neppure arrivo a due. Scrivendo potrebbe essere più facile trattenermi, ma, al contrario, non so per quale meccanismo inconscio, lo sono anche di più.

Voi direte…puoi sempre rileggere e …pentirti. E invece no. Se rileggo non solo non mi pento ma, nel dubbio rincarerei la dose.

Non so voi ma io, fin da piccola, sono stata educata a pesare le parole col bilancino tanto che non riuscivo neppure a salutare le persone perché  non sapevo mai quando dire buongiorno, buonasera, arrivederci o, o, o, …e finivo col diventare di ogni colore e non dire nulla. E, quando mia madre mi interrogava sul perché non salutassi (maleducata, aggiungeva) io mi vergognavo di rispondere che non sapevo mai quale saluto usare, tutti mi sembravano sconvenienti.

Poi, col tempo, ho imparato a fare un semplice cenno con la mano, fino a che sono diventata abbastanza grande da discernere tra il giorno e la notte e finalmente ho imparato i convenevoli.

Ma il dubbio mi sorge ancora, di tanto in tanto.

E non basta. Spesso e fino ad una certa età, mi dilaniavo pensando se avessi o meno detto una cosa sbagliata che poteva ferire o infastidire il mio interlocutore…se ci penso ora non mi viene per niente da ridere perché mi ricordo le inutili pensate e il tempo perduto nel cercare di capire se era cosi o meno.

Poi ho imparato a non farci caso. Né ai permalosi né ai criticoni. O meglio, so che spesso i permalosi sono ipercritici per loro natura e allora se li conosco li evito. E quando non posso farne a meno li critico a mia volta oppure, ed è un metodo ormai collaudato che funziona…li mando a quel paese. Sperando che ci vadano senza offendersi, O anche no.

Domani è un altro giorno

La borsa affonda, lo spread si alza…
Governo Conte, non è un’ordinanza, ma solo una consiglianza:

va a casa e restaci. Ben chiuso e lavatene le mani.
Le tue misure tampone d’emergenza, forse, speriamo, funzioneranno, ma noi stiamo per finire nel fosso tamponati da un grosso Tir dalla sigla “Vopreso”.

Nato nell’emergenza del Papeete, non ne sei mai uscito ma solo entrato in una più grossa, sporca e cattiva, dal mare alla montagna, insuperabile.
Dimettiti e rimetti nella mani (si fa per dire, alla larga) del Presidente il tuo mandato e sia quel che sia.

Non possiamo più permetterci di permetterti di governare la crisi, ormai siamo molto oltre.
Conte.”.sciogli le trecce e i cavalli”…e prenditi una bella vacanza…ai domiciliari, nel salotto di servizio del Palazzo, poi si vedrà…domani, speriamo, è un altro giorno.

 

camminodasola

Questa ordinanza di non uscire, a mio parere ha dell’incostituzionale. Capisco evitare gli assembramenti, ma io cosi mi sento ai domiciliari, non so se sia una privazione della libertà che va contro la Costituzione.
Questa è come una condanna penale.
E capisco anche che la gente deve mettersi in testa che in questa emergenza ci vuole la massima prudenza, l’ho scritto fin dall’inizio quando ancora sembrava che la cosa fosse meno grave e mi sono anche presa della “troppo prudente”. Se non della fifona.
A me ha fatto impressione subito e ho iniziato a seguire le regole prima ancora che le emanassero. Cosi, per non saper né leggere né scrivere.
Ma poi ho visto i capannelli fuori dai bar, i parchi straboccanti e me ne sono stata sempre lontana ma pensavo che fosse sbagliato e che prima o poi sarebbe arrivata la stretta.
Ma ora, che non possa uscire di casa, che mi martellino con lo slogan “iorestoacasa” e che praticamente mi costringano, mi sembra, pur con tutta la prudenza che bisogna mettere in questi casi, una privazione della libertà che va oltre i diritti costituzionali.
Insomma, mi chiedo, può un governo, anche in casi eccezionali proibire alla gente di uscire di casa per un tempo indefinito?
Capisco un giorno, qualche ora, ma cosi, senza sapere fino a quando, non so, mi sembra che vada oltre ogni possibile seppur necessaria, misura eccezionale.
Certo, non ho nessuna voglia di convivi, evito evito, mi lavo le mani, sto a casa più che posso, ma che ora, mi limitino anche nelle passeggiate al parco…credo che ci sia bisogno di più che di un’ordinanza comunale o decreto ministeriale per privare dei cittadini della loro libertà personale in questi termini.

Si, ok, Iorestoacasa ma escoecamminodasola. Credo che questo nessuno me lo possa impedire.

Piccole cose

Ogni giorno quando mi sveglio, penso che questa è la realtà che viviamo: un tempo sospeso in attesa che la situazione migliori.

E non ho neppure tanta voglia di scrivere, strano. Trovo che tutti gli argomenti siano banali.

Anche la politica è sospesa ai tanti soldi che serviranno per affrontare questa situazione e già ne avevamo pochi prima…da dove li prenderanno?

Non è una domanda difficile. Li prenderanno da noi, come al solito. Ma va bene tutto purché serva. In fondo i soldi non sono tutto e possiamo fare a meno di tante cose che fino a oggi ci sembravo indispensabili.

Eppure cosi, dicono, il nostro Pil crollerà e dovremo fare i conti con una recessione ancora più profonda.

Ora non ce lo dicono ma temo che non ci voglia molto a capirlo.

Vorrei trovare un solo motivo, uno solo per essere ottimista.

Ci provo: forse da questa crisi usciremo più forti e impareremo a vedere le cose in modo diverso, a non farci problemi per cose futili. Servirà a tutti per farci “crescere” nella consapevolezza che siamo tanto vulnerabili ma che abbiamo anche tante potenzialità

Le dobbiamo sfruttare, tutte. E imparare ad apprezzare le piccole cose di tutti i giorni. Quelle che fino a ieri davamo per scontate.

Non lo sono, al contrario sono preziose, sono il motore che ci fa andare avanti.
Imparare a guardare le cose sotto un’ottica diversa, ecco, forse possiamo cominciare da quì.

Amo l’estate

Ok, siamo in piena emergenza, internet può venirci in aiuto però. Ci sono molte cose che possiamo fare attraverso questo strumento impagabile. informarci, comunicare con tutto il mondo, leggere le notizie su tutti i giornali on line…beh, forse sarebbe bene non leggere in questo periodo perché la mente va dove vuole e va anche in luoghi che possono fare paura.

Si, lo confesso la paura è tanta, mi sento in gabbia, la limitazione della libertà è una delle cose che non avrei mai pensato di dover sperimentare in vita.

Certo non un’ esperienza gratificante. Cosa faccio per esorcizzarla? Intanto, prima di tutto ringrazio di avere un pc nuovo, efficiente,( appena in tempo), col quale mi posso collegare col mondo anche se il mondo, attualmente fa un po’ paura.

Surreale l’atmosfera intorno. Oggi qui al nord è una bella giornata, ha piovuto e c’è stato molto vento. Avrà anche ripulito l’aria ma il nemico c’è, è in agguato.

Poi guardo molta televisione. Anche i programmi trash che ho sempre snobbato, anche quelli servono per distrarre la mente da questo incubo.  Qui, almeno sembra tutto uguale a qualche settimana fa, prima che scoppiasse l’emergenza. I bar sono affollati, la piazza piena di gente, bambini in carrozzina con le mamme e i papà, gruppuscoli di ragazzi al parco, con le bici, i negozi pieni…solo ogni tanto l’altoparlante del supermercato ci ricorda di tenere la distanza di sicurezza e di lavarci le mani…

Che ossessione! Non so più quante volte me le lavo al giorno, ho perso il conto.

Mi capita di guardare quelli che stanno dentro la Casa del Grande Fratello (mai fatto prima) e di invidiarli, si,loro credo non sanno quello che succede fuori e se ne stanno li beati come se nulla fosse, come se una cappa li preservasse da tutto. Non so se qualche notizia filtra ma sembra tutto cosi ovattato ed irreale. E guardarli mi conforta. Chi l’avrebbe mai detto? Mi conforta perché mi ricordano che possiamo presto, se Dio vuole, ritornare presto cosi, io lo spero proprio. Tifo per l’estate.

Quando il caldo avrà ragione di questa bestiaccia infame.

Questa metà del cielo

Qualcuno ci definisce ancora “l’altra metà del cielo”. In buona fede, pensando di farci un complimento, non ne dubito.

Ma io sono maliziosa e penso: ma perché non “questa metà” del cielo? Perché “l’altra”? E quale “altra”?

Forse è una pignoleria inutile, ma il cielo non è unico? Perché le donne dovrebbero corrispondere ad una metà non meglio identificata?

Mi suona ancora e sempre un pochino …va là che ti va ancora bene…

Ma ho consultato Wiky e mi dice questo: è una frase di Mao il quale nel 1968 voleva sostenere la donna affermando:

“Women Hold Up Half The Sky”. (Mao…come tutto torna).

La festa della donna quest’anno, causa virus, sarà sottotono. E non potrebbe non essere così: festeggiare potrebbe essere pericoloso. Ma anche volendo festeggiare, chi ne ha voglia?

E poi, diciamolo francamente, cosa c’è da festeggiare?

Abbiamo ottenuto la parità no? Che cosa vogliamo ancora? Ricordare ancora quelle povere operaie morte nell’incendio della fabbrica in America? Sfruttate, trattate come schiave?(La ormai famosa fabbrica di camicie Triangle che molti definiscono una fake news). Ma ora, da lungo tempo non è più cosi, almeno nei mondo civilizzato.

E allora? Beh, si, le donne sono persino diventate arroganti e supponenti e “pretendono” di invadere “campi” che sono sempre stati appannaggio maschile…quasi tutti i campi. E ancora oggi non sono sempre ben viste. Tanto per fare un esempio per tutti: si continua ancora a chiamare ministro una donna, oppure direttore, oppure avvocato.

Forse nella speranza che non femminilizandoli quei termini e quelle professioni risultino ancora e sempre un prestito magnanimo.

Naturalmente, senza che neppure se ne accorgano, molti hanno ancora nel DNA la ferita prodotta da quelle invasioni  dei “loro” campi.

Non è stato facile ma le donne hanno conquistato posizioni preminenti dopo secoli di discriminazioni. Non è stato per nulla facile e non lo è neppure adesso.

Forse un giorno l’umanità corrisponderà ad un “cielo unico” e non ci sarà un’altra metà da festeggiare e sarà un bel giorno e forse l’8 di marzo non si festeggerà più, virus o non virus.

Ma fino a che ci sarà anche una sola donna che viene uccisa perché non si “sottomette” al volere di un uomo, la festa della donna deve continuare ad esistere per ricordarci che nessun essere umano può mai accampare diritti nei confronti di una altro essere umano e che le donne non solo hanno ragione a rivendicare sempre i propri diritti ma sarebbe ora e tempo che ne avessero persino qualcuno in più.

Da mettere in cassetto e per ricordargli che abbassare la guardia significa sempre cedere alla prepotenza.

Lavarsi le mani

Sapremo uscirne? ne usciremo?

Sapremo sapremo…e se non sapremo …
Ma chi lo ha messo mai in dubbio che sapremo?
Ma che paese civile saremmo se non sapessimo?
Ma siamo un paese civile?
A volte mi sorgono dei dubbi.
Subito fugati.
Siamo civilissimi.
Il massimo del civismo.
Ora avremo la coppia più bella del mondo
che ci insegnerà a lavarci le mani.
Loro lo sanno. Lo hanno imparato da tempo.
A lavarsi le mani.
Stando coi politici si imparano tante cose.
La Coppia più bella d’Italia, salverà l’Italia.

Avete capito chi sono? No?

Ma sono i…Salmoni|

Che vanno controcorrente e risalgono il fiume…di chiacchiere.

Appena possibile con le mani ben lavate
andremo alle urne a mettere la croce
sopra il nostro destino.
Bella Italia amate sponde…
Paura regna sovrana e sovranista.
Paura dell’aria che respiriamo.
Ci siamo.

Addio Libertà.
E tutti se ne lavano le mani.

 

PS: Attenzione perché si aggirano personaggi che dovrebbero lavarsi la lingua più delle mani, con un bel pezzo di sapone all’ammoniaca,, sono gli untori del terzo millennio, quelli che grazie a internet fanno pettegolezzi da pianerottolo. Sono molti e molto infidi e  bugiardi.

Ci cascano anche i più furbi. Che poi, se ci cascano, tanto furbi non sono.

Troppo buona

Insomma io mi sarei scocciata di sentire parlare ancora e sempre di quella roba lì. (Beh sapete bene a cosa mi riferisco).

Parliamo di cose serie: Silvio Berlusconi ha una nuova fiamma.

E perbacco non vi sembra una notizia fantastica? Si chiama…mannaggia come si chiama? Va beh, si chiama in qualche modo la deputata di F.I. che ha rubato il cuore del cavaliere. M.me Pascale sembrava essere l’ultimo fuoco e invece, eccoli li. Fine della storia. La segreteria del Capo ha anche diffuso una nota che dice più o meno: “non rompete giornalisti, gossipari vari, non esiste alcuna relazione con la signora Pascale, punto e a capo”.

Ma dico io, avrà ben il diritto di innamorarsi di chi gli pare? Ma perdinci e anche perbacco, perché non si fanno tutti i fatti loro?

Invidiosi eh?

E tutti a dire che le trentenni sono attirate dal conto in banca più che dal fascino magnetico del leader.

Io direi che questa è veramente una tristissima banalità. Al cuore non si comanda mai neppure a ottanta e passa anni e se Berlusconi si è innamorato di una deputata trentenne buon prò gli faccia a lui e anche  a lei.

E’ di buon auspicio, c’è vita sulla terra( italiana) e ancora voglia di tenerezza.

Insomma a me Berlusconi, come politico non è mai piaciuto, come uomo ancora meno, ma riconosco che si è dato molto da fare e in qualche cosa pure con un discreto successo.

Ha rovinato l’Italia con le sue politiche pseudoliberiste ma, in fondo, non fosse arrivato lui, avrebbe potuto spuntare pure uno peggiore di lui.

Qualche volta mi ha fatto anche ridere. Non certo delle sue pseudo barzellette sconce, no, quelle se le poteva risparmiare tutte, ma che so…per quella sua aria sempre innocente, sempre stupita da se stesso. Dalla propria immensa autostima che però gli ha fornito una buona dose di facciatostismo malizioso ma mai arrogante.

In fondo in fondo, visti certi ceffi che girano, lui, il tycoon nostrano con tutte le sue pecche (tante), alla fine , scusate , mi fa tenerezza.

Lo so, sono troppo buona!