Maschilismo che si autoassolve e discrimina

Le donne sono discriminate dovunque e comunque. Non si tratta di “darsi da fare”, le donne si danno fin troppo da fare (sul lavoro e a casa), ma i colleghi maschi sono sempre più pagati e fanno carriera mentre le donne devono firmare dimissioni in bianco, se rimangono incinta vengono mobbizzate, da una posizione dignitosa finiscono a pulire i bagni e poi, quando tornano, per paura che ne facciano un altro, o le licenziano con una scusa oppure le mettono in una situazione tale che si devono licenziare.

La situazione non è migliorata negli ultimi anni, al contrario, la crisi penalizza le donne, infatti la denatalità non è mai stata cosi’ alta (no lavoro, no figli) .Ma le donne vengono sempre sfruttate perché sanno che loro rendono più degli uomini, sono più competitive perché devono dimostrare di essere molto più brave ed efficienti. Una grande industria di Montebelluna che produce sedili per auto di lusso, ha assunto molte donne che provenivano dal tessile perché, dicono, abituate a lavorare la notte e il sabato e la domenica, cosa che gli uomini specialmente i giovani non vogliono fare.

Ma, se andiamo a guardare, il loro stipendio è inferiore a quello di un uomo e ha contratti meno sicuri. In tutti i settori le donne vengono sfruttate, malpagate e licenziate il doppio rispetto ai colleghi maschi. Nei supermercati le donne sono tra i lavoratori che si fanno più domeniche al lavoro, e se osservate, i capi e capetti sono sempre invariabilmente maschi. Ma le donne non sono né timide né con poca voglia di fare né scarsa competenza, hanno spesso una scolarizzazione e voti più alti dei maschi. Ma sono solo discriminate in quanto donne. Basta guardare in politica: il rapporto donna/uomo è da terzo mondo, mentre in altri paesi evoluti è fifty-fifty, o addirittura più donne. Nei talk show sono tutti maschi.

Potrei fare l’elenco lunghissimo di maschi che pontificano su tutto, anche su quello che ci riguarda, le donne sono mosche bianche.

 

Pubblicato oggi su “Italians del Corriere della Sera

Il ministro delle zecche

Li ha chiamati: “Quattro zecche da centro sociale”, i contestatori che, durante un suo comizio lo hanno duramente contestato gridandogli epiteti che andavano dal , “buffone, scemo” passando per “fascista e Modena non ti vuole”.

Matteo Salvini, dopo essersi fatto ritrarre coi suoi fans che lo aspettavano sotto il palco allestito in piazza Matteotti, ha risposto cosi a chi gli faceva il dito medio: “vi voglio bene, andate a casa a mangiare pane e Nutella”.

Deve avere un contratto con la Nutella per propagandarla in questo modo ad ogni occasione.

Ma oggi, a Modena alcuni ragazzi sono stati feriti dai poliziotti in divisa antisommossa che li hanno presi a manganellate.

Ce n’era davvero bisogno? Non erano violenti, li ho visti, in diretta, in un video pubblicato su La Stampa, mentre cantavano “Bella ciao”. E tra loro c’era gente di ogni età, giovanissimi ma anche non più giovani e tante donne.

Tante donne ho visto. Una signora che gridava: “Ho settantasette anni e sono una sfollata, non lo voglio vedere Salvini nella mia città, non voglio il fascismo”.

E a chi le faceva notare che il fascismo è morto lei rispondeva “No, non è vero è più vivo che mai”.

Modena ha reagito con vero orgoglio e spirito partigiano. Ha”resistito” al comizietto di un leader di partito che si sente un semidio, incoronato dal “suo” popolo e sempre più in alto nei sondaggi.

Come sei i “sondaggi” fossero la Legge. Danno indicazioni su come la pensa la gente, ma, il più delle volte sono del tutto fuorvianti. Quando non del tutto sbagliati.

Salvini, sul palco di Modena è stato più fischiato che osannato e sembrava persino avere un po’ di paura nonostante il cordone di protezione che era stato dispiegato un  po’ dovunque.

Ma, mi chiedo, un ministro dell’Interno può permettersi di seminare il caos, di mettere a repentaglio l’incolumità di agenti pagati dallo stato e che sono comandati da lui per difenderlo dai contestatori pacifici, che vengono malmenati, mettendo il disordine in città?

Non è solo il leader della Lega ma bensi, e prima  ancora un ministro che ha giurato sulla Costituzione di servirla con dignità e onore e che si permette di chiamare delle persone che lo contestano democraticamente: “quattro zecche”?

Doveva essere ben spaventato per lasciarsi sfuggire dal seno villoso una simile, disgustosa affermazione. Lui è il mnistro di tutti non solo di quelli che si vogliono far fotografare avvinghiati a lui ma lo è anche delle “zecche”.

Alle quali, secondo me, dovrebbe chiedere scusa.

 

Scacco al re

DiMaio in diretta a RTL: “Matteo Salvini dovrebbe dimettersi”.
Lapsus, lo avvertono e lui manco se n’era accorto.
Intendeva dire Armando Siri. Non è che il nome abbia delle assonanze, lui intendeva proprio dire che a dimettersi dovrebbe essere Matteo Salvini e pensava ai tanti guai che gli sta dando, alle bufere mediatiche che lo stanno vedendo protagonista per cui lui ci fa sempre la figura di Paggio Fernando.
Luigi, l’Armando lo vuole mandare a casa, ma prima vorrebbe vedere Salvini travolto da un qualche scandalo che lo facesse smettere di prendere tutti quei consensi.
E, neppure a farlo apposta, anche se leggermente in frenata, il consenso per la Lega e il suo leader è a livelli stratosferici e, ovviamente, il capo politico dei Cinquestelle, morde il freno.
E si morde la lingua per non sparare a raffica tutto quello che pensa del collega di governo e ne avrebbe, volendo, oh se ne avrebbe.
Ma deve mandare giù rospi centellinati ed allora succede, che, poveraccio, mentre parla in diretta in una trasmissione radio molto seguita, finisce per dire quello che pensa: altro che mandare a casa Siri è il suo capo che dovrebbe fare fagotto.
Si sta rivelando la sua rovina, volete che non si lasci andare a qualche gaffe tanto inconscia quanto liberatoria?
Ch vuole intendere intenda, comunque.
Ma vanno d’accordo, e non si lascerano mai hanno troppe poltrone insieme…fino al giorno in cui, ricordando i bei tempi, i due, diranno ai nipotini: “C’eravamo tanto odiati”.

Però…dopo quanto è successo stasera con l’annuncio di Conte che chiederà le dimissioni di Siri al prossimo CdM, e Salvini che non si aspettava questo decisionismo del premier in sua assenza, le cose potrebbero precipitare.

I Cinquestelle si salverebbero la faccia e magari potrebbero pure risalire nei sondaggi se a Conte riuscisse questa mossa a sorpresa, questo scacco al Re.

Il quale Re (beninteso sto parlando del ministro pleniprepotenziario dell’Interno ( a colloquio in Ungheria con Orban, che si fa fotografare vicino alla rete che Orban ha messo a protezione dei confini contro gli immigrati, non certo a caso) sarà già andato su tutte le furie che gli esce il fumo dal naso.

Immagino, invece, che DiMaio si sfreghi le mani.
Pasqualino Maraja ha già venduto la pelle dell’orso il quale seppur furioso, non vorrà mai far cadere il governo e si troverà cosi a dover subire l’onta di perdere uno dei suoi uomini migliori, l’ideologo della flat tax che ha portato la Lega a prendere una caterva di voti (ma che ancora è ben lungi dall’essere realizzata): un’ignominia da lavare col sangue…ovviamente speriamo di no, sono per la non violenza, però…

Insomma Conte ha mostrato finalmente i denti, ma questa volta non per fare il solito sorrisino beffardo da signor Meneimpippo, no, ha dimostrato fegato.

Vedremo se Salvini se lo farà alla veneziana,rosolato in padella con le cipolle.

S’ha da fare questo matrimonio?

Ci siamo: Don RodRenzi ha mandato uno dei suoi bravi, il più bravo, l’ex ministro ed amico fidato Del Rio, a buttare l’amo.

Naturalmente, chi avrebbe dovuto abboccare è il bel Luigi. E lui sembrerebbe non esserci cascato ed aver risposto, sdegnato: “Picche”.

E invece no, Don RodRenzi  è soddisfatto e dal suo palazzotto di Rignano si sfrega le mani.

Sembra che Luigi abbia risposto rigettando l’offerta di mettersi insieme, ma non è come pare…

Si, perché oramai il castarolo DiMaio ha imparato la lezione del Teorema di Salvini che dice: “ cerca d’essere un tenero amante, ma fuori da Chigi, nessuna pietà”. E dunque, se non si fosse capito, quella risposta piccata,  corrisponde, in realtà, ad un: “vedremo, forse, questo matrimonio si potrebbe anche fare”…

Povero Zingaretti dovrà tirare fuori l’arma segreta (o tramutarsi in Mazinga) perché il suo compagno di partito (si fa per dire) gli sta già combinando un matrimonio segreto a sua insaputa.

Zingaretti, infatti, si è detto contrario a questa proposta (oscena) ma non so se ha capito bene a cosa sta andando incontro. Ho paura che  Don RodRenzi tanto farà e tanto manovrerà sottobanco fino a metterlo con le spalle al muro e fargli perdere autorità e credibilità.

Si mette di traverso ad un accordo coi Cinquestelle? Ha firmato la sua condanna. Renzi farà di tutto per convincere i suoi a convincere i suoi (di Zingaretti) che è l’unica tattica possibile per minare il governo dalle fondamenta e se non lo capiranno, lui si prenderà tutto il merito di essere quello che potrebbe (ancora) guidare il Pd verso la vittoria.

Con tutta probabilità, con DiMaio hanno già avuto qualche abboccamento in qualche pied –à- terre della costa Amalfitana ( travestiti da turisti tedeschi con la parrucca bionda), dove si sono accordati per mettersi insieme nel futuro prossimo, molto incerto per i rispettivi partiti.

Insomma, questa proposta di matrimonio, nelle intenzioni dell’ex premier è già a buon livello di avanzamento, restano da definire i dettagli, ma le cose sono già a buon punto e l’apparente “no” della “sposa” è un quasi “si”. Insomma un Nazareno 2( punto zero e palla al centro).

Quindi Zinga mi sa che dovrai chiamare a raccolta tutte le tue truppe, sguinzagliare i tuoi agenti segreti per carpire quante più informazioni possibili in merito a questo matrimonio segreto.

I destini del paese sono nelle tue mani. E se vuoi il mio parere ( fanne l’uso che vuoi): questo matrimonio non s’ha da fare,  né domani, né mai.

 

 

 

 

Crimini contro l’umanità

Penso che lo stupro sia  un crimine contro l’umanità , un crimine efferato tra i più odiosi che si compie più spesso di quanto non si pensi  e che molto spesso non viene neppure denunciato.

Da quanto leggo di questo ennesimo caso di violenza su una donna, riportato dalle cronache, un  consigliere comunale di Vallerano (Viterbo) di CasaPound,  assieme ad un amico militante nello stesso partito,  fa ubriacare una donna, la porta in un luogo appartato, la riempie di pugni in faccia visto che non ci sta e poi, sempre assieme all’altro, la violenta mentre è svenuta.

E non basta: si sente talmente sicuro di sé e della propria arroganza, da filmare il tutto. Denunciati , arrestati e subito cacciati dal partito che per loro chiede una pena durissima.

Lo stupro è un reato tra i più odiosi: in questo caso condito dall’ arroganza nel filmare il tutto come se si trattasse di un gioco o di una gita da lasciare tra i ricordi per gli anni che verranno (ma ormai filmare qualsiasi cosa è una deriva modaiola insensata).

Questa vicenda è simile, per certi versi, a quella dell’uomo seviziato e torturato fino alla morte da una banda di scriteriati,  molti dei quali minorenni,  dopo una persecuzione durata mesi, in provincia di Taranto, con la comunità (compresi alcuni genitori) che ora si interroga se avrebbe potuto fare qualcosa .

Forse sarebbe stato il caso, direi.

Che cosa si aspetta veramente per  fare qualcosa di concreto e non i soliti inascoltati proclami dei politici  contro questa deriva di assoluta mancanza di valori che richiamino, soprattutto i giovani, agli ideali fondativi della nostra Costituzione?

Credo che spetti ad ognuno di noi prendersi carico di questa responsabilità ogni giorno, con l’esempio del nostra agire quotidiano ma,  soprattutto, quando mettiamo il nostro voto sulla scheda elettorale. Mai come ora mi sembra il caso di riflettere molto bene su chi vogliamo che ci rappresenti e guidi il nostro paese che, mi sembra il caso di ricordarlo è e deve rimanere, una Repubblica Democratica.

 

 

Cretini

Arthur Shopenauer diceva: “Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un solo modo per dimostrare la propria intelligenza: non parlare con loro”.

 

La trovo una massima molto saggia.

Dare retta ai cretini è la cosa più inutile che si possa fare, rispondere o abbassarsi al loro livello reagendo alle loro calunnie, ingiurie, offese, molestie varie, non solo è un’enorme perdita di tempo ma ci spinge a diventare un poco come loro.

Ecco, io non rispondo mai ai cretini, se non vengo proprio tirata per i capelli (e spesso succede),cerco di ignorarli.

Ma non sempre è possibile. Arriva il momento nel quale il cretino di turno diventa talmente insopportabile che devi per forza reagire.

Non dico rivolgergli la parola o rispondere alle sue reiterate provocazioni, ma difenderti si.

Esiste la legge che prevede sanzioni anche molto dure per gli stalker. Quegli individui che prendono di mira qualcuno, per un motivo forse sconosciuto persino a loro stessi, e ne fanno oggetto di tutta la loro perfidia.

Arrivare a denunciare uno stalker non è una decisione facile, ma a volte, assolutamente necessaria.

Mi riferisco ai casi nei quali sono le donne ad essere prese di mira dai molestatori seriali. Purtroppo i casi di cronaca ci riportano situazioni nelle quali anche dopo una denuncia, tali individui non smettono di perseguitare le loro prede.

Con l’avvento di internet questi casi sono molto aumentati.

Il cretino molestatore è un personaggio che trova soddisfazione solo se può perseguitare qualcuno. Non solo è cretino e quindi già di per sé una persona dalla quale rifuggire, ma è anche molesto e non di rado con gravi disturbi della personalità dei quali, molto spesso non è consapevole.

Ma esiste anche la versione femminile del cretino molestatore.Eccome se esiste.

E’ molto spesso una donna frustrata, con scarsa autostima che cova rancorose invidie e gelosie verso altre donne che lei ritiene essere più belle o più intelligenti di lei (anche se mai lo ammetterebbe e considera questo un oltraggio ed una grave colpa) e per queste ragioni le perseguita in tutti i modi.

Essendo una cretina e una sciocca andrebbe lasciata cuocere nel suo brodo e non considerata in alcun modo, ma spesso, specialmente quando si tratta di vicine di casa pettegole ed invadenti, non si può  fare buon viso.

No. Non si può.

Ne ho incontrata qualcuna  e per difendermi ho spesso dovuto mostrare i denti.

Si, proprio cosi: mostrare i denti. Non c’è altro modo: dirle chiaro e tondo in faccia che se insiste nello spettegolare o molestare in qualsivoglia modo, parte una denuncia.

Poi, io cerco di ignorare ogni provocazione ma non prima di aver chiaramente fatto capire che non c’è trippa per gatti/e.

E non sono mai arrivata a denunciare, ma non escludo di poterlo fare.

Ma, di solito, l’arma della totale indifferenza nei loro riguardi è molto efficace.

E poi, la vita è troppo breve per sprecarla per dare dietro ai cretini. Lasciarli cuocere nel loro brodo a fuoco lento fino che non si sarà consumato tutto e gli si bruceranno le terga, in fondo, è un ottima soluzione per toglierseli di torno.

Funziona.

L’insostenibile pesantezza di essere…grillino

La faccetta di DiMaio, mentre il professorAlessandro Marescotti gli spiegava che le emissioni all’Ilva di Taranto erano aumentate e non diminuite come aveva promesso a suo tempo, ha un’espressione dura, grintosa e fortemente aggressiva.
Gli dice che la promessa di diminuire le emissioni nocive del 20% grazie alla “tecnologia” è una fiaba e una bugia colossale perché non è stato fatto proprio niente per realizzarla, ma, al contrario, le emissoni cancerogene sono aumentate del 90%.(Io non ho mai avuto dubbi ma forse qualcuno a Taranto gli aveva creduto ed uno dei consiglieri dei Cinquestelle ha dato le dimmissioni dal Movimento in segno di protesta).
E poi dice: “mi guardi ministro”, mentre il ministro, seduto di fronte a lui, guarda altrove, sperando di riuscire a cavarsela col silenzio e facendo finta di non essere li.

Ma non dice niente e appena appena riesce a tirare su gli occhi un minimo sfoderando uno sguardo che vorrebbe incenerire l’interlocutore.
Uno sguardo che dice tutta l’arroganza nascosta dietro a quella faccia pulita da ragazzo perbene dell’ex presidente della Camera ed ora potente vicepremier, ministro dello Sviluppo economico (sempre più gracile) e che vorrebbe dirgli: “tu non sai con chi stai parlando, occhio perché io posso ciò che voglio e tu non conti nulla al mio cospetto”.

Sembrava uno di quei ragazzini che a scuola vengono scoperti mentre smanettano sullo smartphone durante la spiegazione.
Sprezzante, colpevole ma col piglio del “chissenefrega”, anche se non può dirlo ma si vede benissimo che lo farebbe volentieri.
Ma, invece,, manda giù amaro in attesa di prendersi una rivincita, chissa quando e come dato che quello che gli enuncia il professore è, purtroppo per i tarantini, l’amara verità.
E l’amara verità per tutti gli italiani si sta chiaramente profilando e anche i più esaltati sostenitori dei Cinquestelle non possono non essersene resi conto anche se farebbero carte false (e le fanno) per continuare a sostenere l’insostenibile pesantezza di essere grillino.

Pistoleri della notte

Lo hanno trovato davanti all’ospedale in fin di vita, un ragazzino sedicenne ora in terapia intensiva.
Era entrato insieme ad altri due in una casa per rubare.
Non si aspettava di morire, la pena per il furto con scasso o senza non prevede la pena di morte.
Ma forse se la caverà e forse se la caverà anche chi gli ha sparato, un 29enne, il proprietario che si trovava una pistola a portata di mano e che ha sparato.
Dice di non essersi accorto di aver preso qualcuno. Già, uno spara a casaccio e prende una persona come tirare ai birilli e poi non si accorge se il birillo è caduto.
Ci sono tracce di sangue in casa, ora devono fare gli accertamenti per vedere se corrispondono a quello del ragazzino (ricoverato in pediatria) ferito.
Sarà l’effetto del “forte turbamento”. Ma uno che ha il sangue fredddo di prendere un arma, mirare e colpire una persona inerme (anche se un ladro o rapinatore) non sembra molto turbato o almeno non tanto da non ragionare freddamente e freddamente mirare e sparare.
Avesse sparato in aria, sarebbero scappati lo stesso e l’ospedale non avrebbe dovuto intervenire per salvare un ragazzo recapitato davanti alla porta come un pacco qualsiasi.
Chissà quanti ne troveranno gli ospedali di ladri o rapinatori da curare da ferite mortali da arma da fuoco legalmente detenuta.
La nuova legge non è ancora in vigore ma già comincia a fare danni e a ringalluzzire tutti quanti si sentono dei pistoleri della notte pronti a difendere la “roba” ad ogni costo anche quello di uccidere.

Ma siamo Siri, cioè…seri

Ma siamo Seri, uno che ha patteggiato per bancarotta fraudolenta, viene fatto sottosegretario ai Trasporti e, invece, si interessa di eolico e che poi si scopre che(forse) ha preso una mazzetta per mettere una manina nel Def per favorire qualcuno che con l’eolico ci traffica…e i Cinquestelle che si indignano che si strappano i capelli per dire che uno indagato per corruzione si deve mettere in panchina e attendere, pazientemente, di essere scagionato da tutte le accuse…e si scopre che Giorgetti (altro leghista doc) ha preso nel suo staff il figlio di Arata che sarebbe l’anello di congiunzione tra i lobbisti e Siri…un bravo ragazzo meritevole di entrarci, non ci sono problemi ,però…e Conte, il premeir con le braghe corte che pare il sior Intento, sempre allegro e anche contento e che dice che quando torna dalla Cina con la cravatta di seta.ci pensa lui a guardare Siri negli occhi e ipnotizzarlo perché si dimetta, come Giucas Casella e che a lui non la si fa…e i grillini quando hanno fatto il contratto coi leghisti non lo sapevano mica con chi si mettevano, mica lo sapevano che Siri era cosi persona specchiata (l’ho sentita dire dalla Bergonzoni stasera da Lilly) da essere un bancarottiere fraudolento, questo per i leghisti è un titolo di merito, a quanto sembra…e intanto lo spread sale, S&P ci da ancora tre B e l’outlook negativo e ci dice : occhio, siete in recessione, non ne fate una di giusta e fra un po’ andrete in bancarotta si spera non fraudolenta…e poi finiremo tutti a chiedere il RdC,tanto avevano sbagliato i conti e i poveri si sono rivelati più dignitosi di quelli che i grillini li facevano e gli hanno mandato a dire che se li tengano i “loro” soldi con tutti quei paletti e la tessera annonaria, non che gli facciano schifo, per carità, ma preferiscono lavorare, quindi ci avanzano dei miliardi……poveri noi, poveri i nostri schei, se ne abbiamo, teniamoceli stretti perchè tutto aumenta persino la benzina che avevano detto che sarebbe diminuita…dicono sempre cosi, tutti, ma questi ancora più di tutti, poveri noi poveri i nostri schei, teniamoli stretti …qualcuno ci vuole venire a lanciare una scialuppa di salvataggio prima che affondiamo? ma per favore non sceglietela già bucata, sperando che non chiudano i porti…e che non cadano i ponti e che…la via della seta non abbia troppe buche e che …basta me stà a scoppià la testa….

Campo dei…topi

Un sonoro Vaffa a “chi ha ridotto la città in questo stato” immagino dopo tre anni che la Raggi non possa chiamarsi fuori
E’ stato spedito da Alda D’Eusanio che posta su FB un video di Campo dei Fiori invaso dalla spazzatura di ogni tipo. Di fiori nemmeno l’ombra.
Dal sito de La Repubblcia di ieri:
“Ecco, questa è la piazza dei fiori e della vergogna”. Alda D’Eusanio ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video che denuncia le condizioni di Campo de’ Fiori, una delle piazze storiche di Roma, completamente invasa dall’immondizia. “Poi fanno la multa ai proprietari dei bar per un tavolino di troppo, perché dicono che è contro il decoro”, continua la giornalista invitando i romani a ribellarsi.”
Gli dice proprio “incaz…tevi”.
Beh, sarebbe sempre tardi.
Ma la Raggi è legata a doppio filo a DiMaio, se cade lei cade anche lui per cui si sostengono a vicenda e perpetuano lo schifo a Roma che ormai è una metafora del governo.
Buoni a niente e capaci di tutto…per la sindaca vale più che mai dopo quanto abbiamo sentito negli audio mentre urlava contro Bagnacani, di truccare il bilancio e aggiungeva anche un bel c…
Beh, si sa che i grillini, anche quelli in doppiopetto o camicia di seta firmata,hanno l’animo da rivoluzionari e sono subito pronti a sfoderare il torpiloquio se gli necessita.
Sempre per fare onore al padre nobile che ora un po’ di loro si vergogna e tra un po’, vedrete, sparirà dalla circolazione, disperso in Groenlandia a cercare funghi sotto gli iceberg.
I romani se la devono tenere, l’hanno votata in massa e mo’ pagano il fio della loro colpa: aver creduto a questi saltimbanchi improvvisati, accattoni di voti su promesse fasulle.
Il buon DiMaio che diserta il Consiglio dei ministri per andare da Floris.
Quando la grillina Lombardi assieme all’ineffabile Crimi, davanti alla faccia costernata di Bersani, all’epoca disse che le sembrava di stare a Ballarò e che lui era il vecchio che sapeva di muffa, mentre loro invece erano il nuovo che avanzava, oggi, annni luce dopo è il “Nuovo” che se ne va a Ballarò, proprio come il Vecchio.
E gli “avanzi” delle cene e dei pranzi stazionano in giro per tutta la capitale.
C’è davvero di che andare fieri.
Beh, se mi capita qualcuno che mi chiede: “che se pija p’andà a Roma”? io gli indico il primo frecciarossa per Milano, in fondo li, almeno i topi se ne stanno dentro le fogne. A Roma ormai razzolano sui tavolini dei bar.
Quanto sei bella Romaaaa…

 

Campo de’ fiori è anche il titolo di un celeberrimo film con gli amatissimi Aldo Fabrizi e Anna Magnani…non ne nascono più…

Il Mercato di Campo de' Fiori e la Statua di Giordano Bruno

Il Mercato di Campo de’ Fiori e la Statua di Giordano Bruno