Moralisti della domenica

Questo diceva Nicola Morra, alto esponente dei Cinquestelle,  nel 2019:

“La nostra posizione è netta, l’articolo 11 della Costituzione fa capire chiaramente cosa deve essere una politica di pace. In più, in tempi di crisi la spesa per gli F35 è assolutamente folle, ogni giorno di più scopriamo di essere un Paese a sovranità limitata”.

E Di Battista nel 2017:

“Anche Alessandro Di Battista, ad agosto 2017, aveva parlato degli F35 con il solito piglio combattivo: “Chi ci ha fatto entrare in questo programma dovrebbe essere preso a calci in c..o. È sempre la stessa storia. Ci fanno entrare in programmi fallimentari, poi ci dicono che sono sbagliati ma è tardi per uscire perché i costi sarebbero esagerati. Sono vili traditori della Patria, sono i cosiddetti esperti che danno degli inesperti ai portavoce 5 Stelle”.

Qualcuno tra i grillini penserà: bei tempi! Già ma non ritornano a meno che i grillini non finiscano di nuovo all’opposizione ma le loro intenzioni sono di segno opposto: regnare fino alla fine dei loro giorni.

Ma potrei portare alti esempi, a centinaia di come negli anni il Movimento si sia scagliato pancia a terra contro gli armamenti venduti (o comprati) dall’Italia. Una crociata feroce questa degli innocenti grillini che però, col tempo si è ingentilita.

Infatti ora che vendiamo due fregate militari all’Egitto, non ci trovano nulla da dire. Il ministro degli Esteri, uno dei più agguerriti contro le armi da guerra vendute dall’Italia all’estero, non ha emesso un solo fiato. E’ afono , niente esala dalla bocca coperta dalla mascherina del ministro. Fa l’uomo mascherato e tace.

Si può fare dell’ironia sui fondi dal Venezuela perché nei panni dei rivoluzionari i grillini sono ridicoli, ma bisognerebbe fare  piena luce sulla vicenda e invece verrà prontamente insabbiata, come tutto quanto risulta troppo scomodo alle forze politiche che governano e intendono farlo a lungo, a prescindere.

Ma questa ipocrisia ora somiglia molto a quella di quanti si strappano i capelli per Montanelli.

Moralisti della domenica, dicono. Lasciatelo in pace che ha fatto di tanto male? Nulla, ha solo pagato una bambina come si fa con una vacca al mercato per farne la sua schiava sessuale. Un ufficiale dell’esercito usurpatore che si è macchiato di crimini orrendi, ma che poi viene a patti con la propria coscienza, tanto all’epoca si usava…. Troppo comodo, direi. Avrebbe potuto anche dire una parola di pentimento, ma no, perché avrebbe significato riconoscere che era stata un’azione a dir poco vile. E ora le femministe possono anche “tacere la bocca” ma chi le sta a sentire quelle, davanti ad un uomo del calibro del grande giornalista?

Come lo è, ipocrita, vendere armi ai paesi in guerra sapendo che serviranno per uccidere degli innocenti ma lavarsi la coscienza dicendo che il nostro Pil ha bisogno del fatturato della nostra industria bellica, la cantieristica italiana poi, è un gioiello, vogliamo perdere delle commesse che danno da vivere a tante famiglie? Questa poi è enorme, da 9 a 11 miliardi di euro. Nemmeno l’anima più rivoluzionaria dei Movimento saprebbe contestarla, ora che sta al governo.

In fondo anche loro adesso trovano che Pecunia non olet. Si impara ad amare il denaro quando lo si “capisce” veramente.

La realpolitik insegna che non si deve guardare troppo per il sottile quando ci sono di mezzo gli interessi di un Paese.

I genitori di Giulio Regeni che attendono da anni di sapere come perché e da chi il loro figlio è stato brutalmente assassinato, possono attendere, anche all’infinito, business is business. E dire che si sentono “traditi dallo stato” è un’espressione forte, ma comprensibile.

E noi vendiamo le fregate e i grillini se ne fregano se “L’Italia ripudia la guerra con l’articolo 11 della costituzione” che proprio loro hanno sbandierato in mille occasioni.

“Verità per Giulio Regeni”, si appuntano le spillette ma poi se l’Egitto ci chiede le  fregate noi gliele diamo e ce ne freghiamo.

Giusto, cosi si fa, la morale si fa prima di andare al governo, quando si sta comodi seduti al caldo protetti dal Potere, allora chissenefrega della Morale, roba da stupidi sognatori qualunquisti e caciaroni.

3 commenti su “Moralisti della domenica”

  1. Ma qualcuno si è mai chiesto perché una docente di Cambridge abbia assegnato a Regeni per il suo dottorato un tema così pericoloso? Gli ambulanti egiziani, per chi conosce un il paese, sono una categoria che genera quotidianamente un fiume di denaro. E tu affidi ad un ragazzo giovane, probabilmente inesperto e solo, l’incarico di capire i meccanismi, sindacali ed economici, di questo universo? Per favore vediamo di usare un po’ il cervello e lasciar perdere la demagogia.
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    Signor Bianchi, non credo che l’uso del cervello sia una sua prerogativa esclusiva.Forse, ogni tanto, qualche domanda se la pongono anche gli altri, sono le risposte a fare la differenza.

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  2. Il movimento 5 stelle, ora vero e proprio partito, nacque come movimento di rottura col sistema vigente, e su questa missione sbandierata ha raccolto i voti di tutta quella gente insoddisfatta, a torto o a ragione, di una politica minata nei suoi più alti valori da anni di berlusconismo e dall’acqiescenza del massimo partito di centro sinistra:
    la stessa democrazia, la giustizia, la lotta contro la corruzione, la lotta contro la mafia, lo lotta contro le disuguaglianze, tra ricchi e poveri, tra nord e sud.

    Tale movimento, salvo azioni di facciata e dal sapore populista, ha mostrato quanto strumentali fossero i principi sbandierati e quanto velleitaria fosse l’idea che la competenza non fosse necessaria per guidare il Paese.
    Ha preteso di governare sulla base di un contratto, come se la politica si potesse imbrigliare in poche definizioni.
    La scelta del partner è indifferente, uno vale uno, è il caso di dire, la Lega o il Partito Democratico, non importa, purché si eserciti il potere per il potere.
    Il caso Regeni e la vendita delle fregate è solo la punta dell’iceberg di una politica populista che si è subito adeguata al sistema che voleva combattere.

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    ma sono al governo…fino a quando?

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  3. Signora Gazzato : superfluo dire che nel suo sito lei ha tutta la libertà, l’autorità ed il diritto di pubblicare o cassare commenti sulla scorta del suo insindacabile giudizio. Ma se decide di pubblicare un commento, lei non lo può modificarlo o mutilarlo. Questo è un atto inelegante e scorretto perché lei ne può fuorviare il senso o far malintenderne il contenuto. Piuttosto lo cestini, ma non lo può manipolare. Vorrei pensare che anche per lei valgano certi principi di correttezza. Naturalmente,per quanto mi riguarda , Lei può fare del mio commento quello che le pare e le garantisco che non mi può interessare di meno.
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    Signor Bianchi, non manipolo proprio niente, il suo commento era inutilmente ripetitivo dello stesso concetto e particolarmente sgradevole per la sensibilità di chi legge, per me anche la forma è sostanza. Non taglio volentieri, solo quando lo ritengo necessario. I concetti espressi sono chiarissimi anche cosi e non ho tolto nulla di essenziale, La linea editoriale, nel mio blog, se non le dispiace la do io. Ora lo sa e può facilmente seguirla se desidera partecipare.

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