Rivoluzionari da operetta

Capisco che abbiano tanti problemi, come, ad esempio, statua di Montanelli si o no? Ma non sarà sfuggito a nessuno che è uscita una notizia bomba ma proprio bomba e cioè che i grillini nel 2010 avrebbero preso soldi da Maduro.
3,5 milioni di euro in valigetta diplomatica passata attraverso le ambasciate e consegnata a Gian Roberto Casaleggio, padre fondatore del Movimento e ora il successore alla guida del Movimento, Davide Casaleggio,  minaccia querele.
Gli esponenti di punta del Movimento si sono rifiutati di rispondere alle domande di ABC il giornale spagnolo che ha diffuso la notizia, tacciata subito come fake news.
Soldi che sarebbero stati versati dal Venezuela per finanziare un “partito rivoluzionario anticapitalista”.
Fa ridere!
Si, fa ridere pensare a Crimi o a DiMaio come “rivoluzionari anticapitalisti”, per non parlare poi di Casaleggio figlio o anche del miliardario Beppe Grillo.
Lo stesso DiBattista che scrive bestsellers (!) per Mondadori, nei panni del rivoluzionario anticapitalista fa scompisciare.
Ma il PD che dice?
Rimasto di cera? Come al solito o come di frequente in questo periodo postlockdowniano, ma anche pre e durante.
Ma dai…non ci crede nessuno a questa cosa.
Ma solo vedere Gian Roberto Casaleggio con l’aria sognante e distratta con un ideale per capello che se ne va all’ambasciata venezuelana a prendere la valigetta coi bigliettoni proveniente da quei luoghi lontani e leggendari non fa tenere la pancia dalle risate?
E magari aveva anche un colt nascosta sotto il gilet, non si sa mai avesse incontrato qualche malintenzionato?
Tre milioni e mezzo sono una cifra di cifra, perbaccolina. Ci sta in una valigetta?
Mi fa venire in mente la valigetta di Govi nella commedia
“Sotto a chi tocca”, dove interpreta un signore che sta per ereditare una grossa cifra da uno zio defunto e ha bisogno di una valigetta per riporci qualche effetto personale mentre si reca in vista ad un cugino col quale si contende l’eredità.
Dice, il personaggio: “non ho una valigetta”…e se la fa prestare da una vicina di casa…
Esilarante come questa spy story che vede i “rivoluzionari anticapitalisti” che siedono al Parlamento, viaggiano in auto blu, vestono in doppipetti e si fanno le vacanze a Formentera (virus permettendo)…
Ma, un momento, non è che ora, visto l’atteggiamento cosi confortevolmente adattato alla nuova situazione di privilegiati, chi gli ha fornito quella somma per fare la rivoluzione, voglia fargli una sorpresona e dirgli: sai che c’è? che siete dei rivoluzionari da operetta e abbiamo proprio buttato i nostri soldi, meglio che lo sappia chi di dovere con chi ha a che fare…
No? No, Vabbeh è una fake, una delle tante, c’è chi si diverte cosi…e infatti c’è da crepare dalle risate.

3 commenti su “Rivoluzionari da operetta”

  1. Tutti d’accordo, sono fake news, in italiano notizie false o bufale.
    Però, a ben pensarci, chi, accusato di qualcosa non ancora provata e risalente a dieci anni fa, direbbe “Si, mi hanno colto in castagna”? Nessuno, ci si può contare.

    Vero è che l’onere della prova spettetebbe a chi accusa, ma sappiamo anche che l’obiettivo di un’accusa, anche se falsa, è proprio quello di lasciare il sospetto. E il sospetto logora.
    io credo che i 5 stelle non debbano limitarsi a smentire, ma andare in fondo e dimostrare che siano vittime di una calunnia, pretendendo anche la condanna dei colpevoli.
    Quindi, che si faccia luce, e non lasciare, come spesso avviene, che tutto rimanga nel limbo dell’incertezza.

    Risposta
    certo che si faccia piena luce, ma, come ti spieghi che il Pd non ha chiesto ancora un passaggio in Parlamento sulla vicenda? E come mai i cinquestelle quella volta dei fondi Russi si strapparono i capelli chiedendo commissioni d’inchiesta e di riferire subito in Parlamento?
    Non si può essere garantisti a corrente alternata, o tutti becchi o tutti bastonati…ecco diciamo entrambe le cose.

    Rispondi
  2. A proposito di rivoluzionari da operetta, a Fuori dal Coro, Gianluigi Paragone, ex grillino, dopo aver denunciato come i 5 stelle abbiano tradito le loro missione, ha annunciato la fondazione di un suo partito definito anti sistema e, va da sé anti europeista.
    Insomma, l’intento è di raccogliere i consensi dei grillini delusi, ma non sa che a queste promesse la gente non crede più: “M’avete fregato una volta, due sarebbe troppo”.

    Risposta
    si, ci sono sempre quelli che si approfittano delle macerie altrui per farsi le proprie “case”, ma Paragone, da leghista a grillino, mi pare che non abbia molto appeal.

    Rispondi
  3. Concordo con lei, gentile signora, Paragone, dopa avere vagato da un partito all’altro, fonderà l’ennesimo partitino che non conta nulla, figlio, sempre se dovesse avere rappresentanza parlamentare, di una legge elettorale proporzionale senza adeguato sbarramento di rappresentanza.

    Rispondi

Lascia un commento