L’etichetta

“Esordisce con un monologo per esprimere apoditticamente la sua posizione e attacca chi la contesta”.

Questo mi scrive Luigi Lenzini in uno dei suoi ultimi (ma non l’ultimo spero) commenti riferendosi, naturalmente alla sottoscritta.

Una sua opinione, certo e mi sa che forse ha anche ragione (sono andata a cercare sul vocabolario il significato), a volte sono veramente apodittica, me lo diceva sempre anche mia madre…”e non essere sempre cosi apodittica, perdinci”, ma io niente, capatosta, mi ostino a voler scrivere come la penso senza consultarmi con nessuno, senza mettere dei puntini di sospensione, senza esprimere alcun dubbio su quanto vado scrivendo…della serie, ad esempio…fermarmi a riflettere e lasciare degli spazi bianchi con la parola “riflessione”e tanti puntini, per circa mezza pagina. No, nulla di tutto ciò, mi ostino a riempire tutta la pagina…

Dunque…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….(ho riflettuto). Arrivo al dunque:

Commentando l’articolo “Senso” qui pubblicato il 20.5.2020 ,  Luigi Lenzini , scrive:

“Francamente, mi sembrava che i miei messaggi fossero utili, quanto meno per fare da ” spalla” e dare ad altri spunti per dire cose interessanti.
Un po’ per rompere la monotonia di questo circolo privato di 3 o 4 persone che sono sempre d’accordo e vivacizzare un pochino l’ambiente.
Ma se mi si considera uno di un’altra razza (e inferiore), se si leggono i miei messaggi saltando le righe e dandone per scontati i contenuti, non ha senso continuare la frequentazione.”

 

Bene, oggi sulla rubrica Italians , noto forum del Corriere della Sera, molto spesso citato su questo blog, compare questa lettera sempre di Luigi Lenzini di cui riporto solo qualche frase:

 

“Se esprimi un certo tipo di idee, vieni etichettato come appartenete ad una razza culturalmente inferiore. Una razza – come si diceva ai tempi del razzismo nazista – che distrugge la civiltà invece di crearla ed alimentarla. Chi appartiene a questa razza politicamente scorretta non ha neppure diritto di parlare, e starlo a sentire è tempo perso. Faccio qualche esempio. Se dici che le donne – maggioranza degli elettori – hanno le loro responsabilità se non c’è parità di genere.”…

e qui  seguono altri esempi, che, guarda caso, sono tutti temi toccati in questo blog e esaustivamente commentati dal signore in oggetto, su vari articoli , tutti, naturalmente vergati da me in modo apodittico, a suo dire, ma, ripeto, largamente commentati dallo stesso, proprio qui sopra. Uno di questi, appunto “Senso” è quello da cui ho tratto questa sua frase.

Ho l’impressione, mi sbaglierò, che Lenzini con la lettera al blog citato, stia facendo un’operazione che in inglese si definisce: “fishing for compliments” (pescare complimenti), è perfettamente legittima, s’intende, la lettera è pubblicata su un noto blog dove ognuno può esprimere le proprie idee siano queste di destra, di sinistra, di centro e volendo anche ad angolo retto, ottuso, acuto…piatto e giro…forse è questo, proprio l’angolo giro che Lenzini cercava qui senza però trovarlo e per questo, giustamente, in base alle proprie esigenze si rivolge a chi gli fornisce una più ampia visibilità e, molto probabilmente, una risposta da parte dei tanti fruitori dello stesso blog, che quasi certamente, lo avranno commentato  favorevolmente complimentandosi, immagino. E non è il solo “che parla a suocera ” sempre nello stesso blog, beh mi pare un onore, davvero, dico sul serio, non scherzo………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..(altra breve ma necessaria riflessione)

Ma, qualche lettore (ammesso che sia arrivato fin qui senza che gli sia cresciuta la barba) che ancora non è avezzo alla mia apoditticità si chiederà: “Mariagrazia ma che caspita scrivi? E si chiederà anche giustamente dove voglio andare a parare,

Orbene, allora rispondo che è giusto, ha ragione chi se lo chiede, e me lo sono chiesta anch’io e dopo una  brevissima riflessione………………………………………mi sono anche risposta.

Ecco qui:

“Ma se mi si considera uno di un’altra razza (e inferiore), se si leggono i miei messaggi saltando le righe e dandone per scontati i contenuti, non ha senso continuare la frequentazione.” Questo, ripeto, scrive Luigi Lenzini…….

Ah Lenzì, io da tutta la vita combatto con tutte le mie forze quelli che mettono etichette…l’etichetta sugli esseri umani è proprio una cosa che mi urta la nervatura, mi fa rizzare i capelli in testa  e perciò nun ce provà come dicono a Roma oppure se preferisci: “ma che ca…spita disito”?(veneto stretto ma comprensibile), e che qui si considerino le persone “di un’altra razza o razza inferiore” come hai scritto, sia qui,che in quella tua bella letterina su Italians …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….(riflessione)

a me pare una…………………………………..ma…. te lo faccio dire dall’autore stesso della dotta citazione che intendevo fare:

 

 

 

1 commento su “L’etichetta”

  1. Mariagrazia fai bene a parlare liberamente (l’apodissi lasciamola ad Aristotele) dove “liberamente” significa, non con “parole in libertà”, quelle non le usi mai e fai bene a censurarle a coloro che ne fanno uso), ma con franchezza, come sei solita fare.
    Fai bene anche a sostenerle con convinzione, ciò che non significa affatto non rispettare le opinioni altrui.
    Chi s’adombra, perché ribatti, è meglio che si dedichi al proprio diario; chi addirittura passa alle offese(ci sono anche di questi) merita tout court di essere cassato e se insiste ignorato.
    Abbiamo avuto idee contrarie su Renzi o su altri spunti di discussione, ma mai sono corse offese tra noi. L’opinione la si esprime come libertà di pensiero, non per convincere o esserne convinto, e il dibattito contrapposto non è mai inutile perché chi legge un’opinopne e un’altra che si contrappone, può avere un elemento in più per giudicare chi ha ragione.
    Quindi continua in questo tuo blog coraggioso, dove accogli le opinioni contrarie (che senso avrebbe infatti dare spazio solo a chi concorda colle proprie idee), ma giustamente non accetti le considerazioni sulla persona quasi sempre offensive.

    Risposta
    si, è vero, abbiamo “litigato” spesso, ma sempre rispettando le reciproche idee anche quando…mannaggia,, non ero proprio per niente d’accordo, ma è vero, senza offendere si può ragionare su tutto e la differenza di opinioni non può che arricchire il dibattito.

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