Altro che donna al Quirinale! Uomini con le “palle” ci vogliono. E Berlusconi le ha. Non c’è alcun dubbio. La sua corsa al Colle più alto lo dimostra: non ha manco il fiatone: che uomo! Mi affascina, devo ammetterlo. Mai votato per lui, però, caspiterina, non vuol dire che non possa sentirmi attratta da cotanto maschio. Naturalmente parlo in senso traslato, non parlo di attrazione nel senso che comunemente si da a questo termine, no, non è il mio tipo.
E neppure attrazione politica, no, neppure il suo partito mi attrae (ma ora come ora non ce ne sono che mi attraggono, forse deve nascere, mah, chissà…).
No, semplice umano riconoscimento di “pallosità” di tenacia, di costanza nel volere a tutti i costi dimostrare ancora e ancora, l’attaccamento al suo amato paese.
E’ questo che mi piace di Berlusconi: l’attaccamento! E’ più “collante” lui di qualsiasi colla sul mercato.
Lo vedremo seduto o meglio “assiso” sulla poltrona più alta e onorifica e dalla quale si spazia sul mondo?
Sarà anche lui un “ombelico del mondo” almeno per i suoi “sudditi” italiani (se diventerà “re)?
Berlusconi può tutto, anche comprarsi…ehm intendevo, aggiudicarsi la poltrona più onorevole ed onerosa che ci sia in Italia.
In fondo se la merita no? Quanto ha lottato per arrivarci?
Al suo confronto Ercole è un bambino, un poppante, un cucciolo.
Massì, “basta che ce sta ‘o sole, che c’è rimasto o mare…”
E poi, “chi ha avuto, ha avuto ” con quel che segue.
Simmo e Arcore (italia, Mondo), paisà, scurdammoce ‘o passato.
mariagrazia gazzato
Il sindaco chiede scusa…
Ci sono due fermati per le violenze avvenute a MIlano su molte donne, da parte di un gruppo di mascalzoni tutti giovanissimi. Poca eco è stata data alla notizia: donne che stavano festeggiando (non so che cosa ci fosse da festeggiare) il capodanno e che sono state assalite con violenza, alcune stuprate e altre derubate.
Happy hour
Boris Johnson ha avuto la sua happy hour durante il lockdown duro nel maggio del 2020 a Downing street al nr.10.
Ed ora ha la sua unhappy hour in Parlamento. L’opposizione chiede la sua testa.
Se ne vada, ha infranto le regole da lui stesso emanate e in più si giustifica dicendo che non aveva capito che era un party ma credeva fosse un incontro di lavoro.
Già, in giardino e con i tavolini pieni di leccornie e ospiti a gò-gò…semi ubriachi.
Ha il senso del ridicolo all’incontrario, è fatto cosi.
Basta vedere il taglio di capelli che indossa: sembra un mocio rovesciato e ossigenato.
Chiede scusa, si difende, piange anche un po’, dice: sono stato un cattivone ma perdonatemi, non lo faccio più…
Penso a cosa succederebbe da noi se al suo posto ci fosse Mario Draghi.
Ma no, macchè, non si fanno party a Chigi e se si fanno sono tutti greepassati e compassati e si brinda al massimo col tè delle cinque.
E poi lui risponderebbe che sono fatti suoi e non fate domande che tanto non rispondo.
Povero Boris, lo vedo malconcio e un po’ rintronato, come ne uscirà? Troverà una via d’uscita?
Ma come si esce da una cosa così?
La vedo dura. Questa volta non c’è exit strategy che tenga, mi sa che l’unica via d’uscita è quella del portone del number ten. Dal retro però.
Pubblicato oggi (15.1.2022) su Italians del Corriere delle sera
Sforzo
Ha parlato solo per dirci che i “novax” sono la causa del disastro italiano. La colpa è tutta loro. Draghi disse.
Eccoli, ormai trattati come appestati, definiti in ogni modo offensivo e tra loro ci sono persone plurilaureate con master e carriere davanti e dietro le spalle. Ma non conta.
Quello che conta sono i numeri!
Però quando si tratta di spiegare numeri che danno risultati contrari al pensiero unico, allora dicono che vanno capiti e interpretati.
Capito?
Siamo messi così. Inibiti a tutto i novax e in confusione totale per regole incomprensibili e contraddittorie, tutti gli altri.
Sono pochi i novax ma sono micidiali. Perché? Ma proprio perché sono pochi e se si ribellano sono come formiche, baste pestarli e se ne tornano dentro i loro antri.
Sono minoranza nel paese e sempre più minori dei “maggiori” che tutto hanno capito e che però ora capiscono poco di quello che si può fare o non fare ma non protestano, troppa fatica. Insomma la tempesta perfetta, lo Stratos della TOS. Cos’è? Beh basta aprire quello li che sapete e si trova eddai su un po di sforzo che diamine. Apre la mente, lo sforzo della mente.
Triste Befana
Ho ritrovato questo articolo sulla Befana scritto nel 2019 (eravamo felici e non lo sapevamo) e mi piace riproporlo ora per toglierci un po’ da questa insalata mista di vaccini, contagi, presidenti improbabili e probabili…tutto scorre diceva il filosofo, ma come scorre tutto cosi piano in questi ultimi due anni.
Quest’anno è una Befana triste, molto triste in attesa di conoscere la nostra sorte… speriamo che la sua scopa spazzi via almeno un po’ di questa triste e angosciante atmosfera.
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Ci sono donne che vengono definite Befane. Non è un complimento. La Befana è rappresentanta come una donna anzianotta, naso ricurvo, lineamenti grossolani e viaggia a cavallo di una scopa.
E’ l’iconografia classica della tanto amata vecchina che porta i doni ai bambini il 6 di gennaio, passando per il camino.
Mentre Babbo Natale è un buon caro vergliardo dalla curata barba bianca, di sana e robusta costituzione, pacioso allegro, di bell’aspetto che scoppia di salute, bardato con abiti rossi e slitta, la Befana è una figura vestita di stracci, ingobbita col naso a becco e, non fosse che è amata perché rappresenta una figura positiva e innocua, sarebbe perlomeno inquietante. Al solito, la donna viene rappresentata nel suo aspetto peggiore: non poteva essere di sembianze gentili, normali, di età media, ancora in salute e di carattere equilibrato.
No, manco per niente, doveva essere la Befana, cioè una stracciona che solca i cieli in cerca di camini nei quali sguazza tutta inzaccherata di fuliggine per riempire le calze di chi l’attende con ansia sperando che gli caschi qualche cosa nel piatto.
Può anche portare solo del carbone, ma, in genere è carbone dolce.
Ma quando si vuole definire una donna bisbetica, arrogante, decisamente brutta e avanti con gli anni (cosa che per le donne è colpa grave), la si chiama Befana: brutta Befana.
Già brutta Befana!
Una donna che ne vuole offedere un’altra non potrebbe trovare appellativo migliore. Non importa che porti i doni ai bambini, che dietro quell’aspetto trasandato e decrepito si nasconda un animo gentile, non importa, quello che importa è che quando una donna vuole colpire al cuore un’altra donna non può che riferirsi al suo aspetto fisico.
L’invidia o la gelosia delle donne nei riguardi di altre donne possono essere micidiali. Possono fare danni enormi. Alcune sono veramente delle streghe potentissime. Non scherzo.
Quando una donna invidia un’altra donna lo fa sul serio, scientemente e con precisione chirurgica le lancia tutte le maledizioni che riesce a concepire.
Ma, d’altro canto, la Befana, se vogliamo è anch’essa una vittima. Una vittima del proprio ruolo nel quale è stata confinata dalla società, da sempre maschilista e per riscattarsi se la prende con le altre donne.
Naturalmente scherzo, è il frutto delle mie paturnie festive, che stanno comunque per passare, non esistono donne capaci di mandare maledizioni che possano nuocere ad altre donne, me lo sono inventato, o meglio sono i miei ricordi d’infanzia di quando mia nonna mi diceva di non passare e non fermarmi nella casa di una signora che era considerata una strega e mi raccontava, anche, che il giorno che è morta, un gatto nero è salito sul suo giaciglio mortale e le si è accovacciato ai piedi.
Fiabe per tenere buoni i bambini
Sfacelo
Sono riuniti in plenaria al governo per imporci acora obblighi, divieti, coercizioni…dopo due anni siamo a questi punti.
Con un premier che comanda a bacchetta tutti, non si fa mai vedere in Tv. Da ordini ma non spiega perché e come e cosa intende fare per uscire da questo caos.
Caos creato anche dai media che non fanno che marciarci, sui numeri, sui casi, sulle polemiche, sulle diatribe.
Uno schifo.
Una democrazia al lumicino in un paese sfinito, disuguaglianze sempre più evidenti e totale inanità dei governanti.
Nella calzetta o meglio nel calzino o meglio nel calzino bucato della Befana (triste), ci sarà l’obbligo vaccinale ancora per altri italiani “fragili”?
Si, fragili, dopo due anni di terrorismo: un regime totalitario prodotto da un virus. Siamo pronti per la “cura”: ci siamo già ammalati di nervi, ora siamo pronti per essere schiavizzati e sfruttati alla grande e cosi non ci accorgeremo dello sfacelo in cui l’Italia si trova.
E non sapremo che dare la colpa a noi stessi.
E’ saggio dubitar?
Mi sorge un grosso dubbio
sarà che son nel giusto
oppure il giusto è il dubbio
è saggio dubitar?
Però mi sono detta
cosi sarà per tutti
si chiedon se son giusti
o se le sparan grosse
oppur se stanno zitti
nel dubbio a non parlar
fanno meglior figura
di stare a cavillar?
Domanda inver oziosa
ma forse mica troppo
se poi le mie opinioni
si scontrano al galoppo
con altre inver contrarie
cos’è che ho da pensare?
Nel dubbio taccio o parlo?
E se parlo che dico? Dico
come la penso o penso
come la dico?
C’è, so, chi così fa
pensa come la dice
ci pensa e ci ripensa
e poi nel dubbio tace
oppure parla e conferma
che il dubbio sia fallace.
Chi crede in qualche cosa
lo dice oppur lo tace?
Se ha dubbi deve osare
oppur meglio tacere?
Per non sbagliar io parlo
e taccio all’occasione
ma mai sarò sì saggia
da farne confessione.
L’importanza di chiamarsi Enrico
Il professor Galimberti con una faccia feroce invoca più poteri per Draghi…cioè la dittatura conclamata.
Poi, sempre a “In onda”, c’è un nobel per la Fisica che parla di Covid e sembra in confusione totale tanto che sembra ma anche pare che scappino i buoi e anticipare si doveva ma… e il numero dei contagi é come l’anno scorso ma tanto ora ci sono i vaccini…però detestano i regimi in generale a In onda, però… ma poi ci sono i famosi 4 gatti senza voce (che infatti sono spariti dai radar perché indegni), che sono il convitato di sasso, poi c’è uno esperto espertone che dice che ci sono cinque volte i contagi dello scorso anno e tre volte meno decessi: insomma n’apocalisse mò la cui colpa va solo ai quattro (o 44) gatti compresi gli allergici e quelli che per motivi sanitari non si possono vaccinare neanche volendo.
La confusione è totale…sotto il cielo italiano. Ma la stretta è sempre più stretta ma pare, non serva tanto anche perché non si capisce neppure più a che serva. E hanno tutti e tre i loro bei libretti da pubblicizzare ad un popolo che non legge e se legge (parlo al generale) capisce quello che gli serve e butta il resto con l’acqua pulita. Ma vax…
Ma fra poco Fra’ Draghi andrà a comandare altrove, dove? Ancora non si sa ma ci sono 101 tiratori scelti pronti con le armi spianate a fare fuoco, metaforicamente e covidamente parlando. Capirai c’abbiamo l’ancora di salvezza, al massimo arriva lo zio di Enrico…l’importanza di chiamarsi Enrico…al colle o al Palazzo. Il futuro del paese sta nel mezzo, come la virtù e come stanno sempre in mezzo quei due, il nipote e lo zio da quelle parti lo sanno.
Si vedrà, domani è sempre lo stesso giorno da due anni ormai.
Sospendiamo gli auguri fino alla prossima stretta? Massì va.
Ma no, auguri, va, alla faccia dell’anno che se ne va e del covid (maledetto) che rimane maledetto.
E se non avete capito niente, non preoccupatevi, ho deciso di fare come se fossi al governo…confusione.
Profumo d’arancia
Il dolce profumo d’arancia
mi riporta alla mente la felicità
di luminosi mattini d’inverno
bianchi di neve che scende copiosa
e di uccelli che cercano riparo.
E la mia infanzia e le mie mani gelate e rosse
come il mio naso che sembra di ghiaccio.
Il dolce profumo d’arancia mi riporta
il calore della mia sciarpa rossa
troppo lunga e della sua morbida lana.
Un regalo troppo amato e perduto.
La magia di quel frutto succoso
che amavo tanto da bambina
e che ancora amo
e la magia dell’infanzia che torna
a tratti alla mente quando lo risento.
E lo splendore di certe mattine d’inverno
col naso schiacciato sul vetro
e il freddo che passava e la felicità
altro non era che guardare in su
mentre cadeva dal cielo una cascata
di diamanti.
Buon Natale a tutti noi, che sia diverso dalla solita ricerca di effimera felicità nelle cose ma che ci riporti all’infanzia quando la vita sembrava una cascata di diamanti tutta per noi.
Incantesimo
Decide tutto lui. Avesse parlato cosi, ai tempi, Berlusconi, le sinistre progressiste (ora tempoandantiste) si sarebbero levate in un sol coro a dirgli: sei il signor Fasso tuto mi!
Mentre per Mario Draghi sembra che ci sia un incantesimo che gira per il paese e i begli addormentati sono sempre di più.
Devo ammttere che da seduto Mario Draghi, fa effetto anche a me. Non lo nego. Autoritoario, autorevole e sicuro di sé: un vero macho macho man. Qualcuno lo chiama Superman e non ho difficoltà a dire che in divisa da premier fa la sua figura. Ma la farebbe anche in underwear (mutande per chi non conosce l’inglese) e mi si passi il francesismo, ha il carisma non opzionale.
Però…fa la cabina di regia, domani decide cosa fare per limitare i contagi (che non dovrebbero esserci date le premesse del suo neonato governo e le campagne del generale Figliuolo che hanno avuto successo di “pubblico” ma non troppo nella sostanza perché pare che il virus, delta o gamma, se ne sia infischiato alla grande). Ma questa è un’altra storia.
Alla conferenza stampa indossa un petto singolo con cravatta azzurro cielo o blu colbalto, fate vobis. Lo sa, il furbo, che gli da carisma, anzi ne aggiunge a quello che ha già in dosi elevate. Non ne fa mistero, ne è consapevole. Non si sente osservato ma guardato con ammirazione e si nota.
Si, va bene, confesso, da seduto fa questo effetto anche a me, ma se si alza, beh ricorda Luigia Pallavicini…troppo cavallerizzo style.
Natale 2021, siamo più buoni ovvia. Io, che mi sento molto buona tutto l’anno, non lesino certo complimenti al nostro premier…o per caso è già Presidente della Repubblica?
Perché faccio fatica a distinguere i ruoli in lui. Mi pare tutti e due, di già.
Una buona cosa che non parli dalle finestre, no si tiene ben lontano dai balconi (non portano troppo bene) e in verità “parla poco e ride rado”, ma non mi è simpatico.
Ennò, perdinci e anche perbacco, come fa ad essermi simpatico un banchiere approdato a Palazzo per volere del suo grande “amico” e nostro attuale amato presidente? In fondo io che c’entro? Mi deve piacere a forza perché lo dicono le statistiche?
Ma io “me ne frego” delle statistiche, lo dico alla Giorgia che poi tanto di destra non è comparata alla sinistra che circola.
Ma insomma, costituzionalmente parlando Draghi mi sembra un po’ troppo Extra …parlamentare e anche un po’ extratutto.
Per lui conta solo il Pil, ma se cresce. Per lui tutto quello che sale va bene (anche la febbre) purché porti PIl ma poi? Tutto quello che sale prima o poi scende, è una regola ferrèa.
Perbacco ma e le bollette?
Ah si, beh, già, quelle salgono è vero ma Lui ci mette una pezzuola a quelle: ci darà qualche bonus per coprire le prime spese, per le seconde, non vi accalcate ci pensa il Pil.