Cachet

Il primo ministro Mario Draghi sembra aver perso un po’ del suo smalto. Lo vedo sfiduciato persino un po’ depresso.

Beh, mi pare il minimo, deve aver a che fare con una banda di descamisados in giacca e cravatta che pensano senza ritegno a portare acqua al proprio mulino e non pensano a fare le cose. Perché lui è li per fare le cose. Finora le ha fatte ma, ora che il virus è scomparso da tutti i palinsesti e anche paliottavi e che il terrore della malattia lascia il posto alla sola paura di rimanere al freddo e col desco nudo e non basta, con una pseudo guerra dichiarata e sdichiarata a giorni alterni ai nostri confini  è finalmente arrivato il momento felice di fare le cose con un pochino di calma. Ma non troppa però.

Cominciamo con l’eutanasia (si è parlato troppo poco di morte ed è bene ricordarcene fratelli…) , poi di concessioni balneari, di tetto del contante e di riforma della Cartabia, cioè no, della Giustizia…e altre cosucce, ma se il governo va sotto Mario Draghi dice che non gioca più, non ha intenzione di finire affogato.

Non ci sta, perbacco. Fin che si tratta di dare il via alle mangiate di pop corn agli stadi e ai cinema, di prorogare ad libitum il Green Pass , di lasciare l’obbligo vaccinale fino a metà giugno ( tanto sanno che casomai il vaccino scade prima della prossima ondata, forse, non è ancora chiaro ), sono tutti d’accordo o quasi, ma quando si tratta di fare sul serio e c’è di mezzo l’urna, no, non quella cineraria, ma quella dove il povero elettore andrà a deporre la scheda, allora è tutt’altra storia. Fanno le bizze e il premier non ci sta a condurre l’asilo Mariouccia per un altro anno cosi. Eh, no eddai!  Lui deve fare le cose.

Chi ormai le cose le ha fatte e strafatte come il sottosegretario Sileri, può rilassarsi invece un po’ e girare con parrucca bionda e tacchi a spillo, cosi per darsi un cachet, mentre Speranza, dopo la fatica di aver sdoganato i pop corn pare abbia pensato di andare in ibernazione per mantenere il pallore mortale che gli permetta di affrontare la prossima ondata (facciamo le corna) con una faccia di circostanza.

Quella del beccamorto, detto senza offesa per i beccamorti che fanno un lavoro che merita tanto di cappello.

Truth

Alba is just a name

that comes from time to time

as a forgotten tale.

In mind I have those days

my childish fear and then

my mother who I pray.

I pray to tell me more

about that tale I know

she wanted I ignore.

But Alba was one day

the only one to know

the tale that I forgot.

And this is why I pray.

Alba don’t let it go

the secret keep in mind

try not to be too blind.

You’ll see what’s going on

for ages into my mind

if only you could show

the will to understand

and tell me all you know.

For truth is not a tale

and truth is hard to find

if only I could hold it

I’ll keep it safe in mind.

 

Oggi sento voglia di poesia e allora ripropongo questa. Non so se è catalogabile cosi, facciamo finta che lo sia e cosi sia.

” Perché la verità non è una fiaba

e la verità è difficile da trovare

se solo la trovassi

la custodirei al sicuro nella mia mente.”

Diamo un po’ di spazio anche all’amore

Ripropongo questo articolo scritto nel 2019, poco prima che la pandemia stravolgesse il mondo e lo facesse impazzire. Ora, rileggendolo mi rendo conto che forse non avrei saputo scriverlo oggi ( o forse si).

L’odio che serpeggia ovunque nei confronti dei “Novax” (termine improprio e abusato) è qualcosa di inedito per la nostra democrazia e che dovrebbe far riflettere. Ma oggi è la festa degli innamorati (beati loro), perciò per ora, smetto di pensare alle discriminazioni e alle ingiustizie che vengono perpetrate ogni giorno, alle cattiverie insensate che vengono lanciate contro chi ha deciso di scegliere liberamente di non vaccinarsi ma che non fa danno a nessuno, contrariamente a quanto afferma il nostro governo che li sta perseguitando. E chi si scaglia contro di loro scrivendo alle rubriche dei giornali, invocando addirittura la magistratura, dovrebbe riflettere che l’odio insensato e gettato a piene mani senza motivo alcuno verso una minoranza di cittadini che non compiono alcun reato ma chiedono solo di esercitare un proprio diritto alla libertà di espressione e di accettare o meno di sottoporre il proprio corpo ad una cura che potrebbe avere controindicazioni anche serie, è molto ma molto più difficile da estirpare di un Virus.

Buon San Valentino.

 


Una parola di verità sull’amore, possono dirla solo gli innamorati o i pazzi.
Che, poi, guardando bene sono la stessa cosa.
Bisogna essere pazzi per innamorarsi, cioè bisogna che il cervello non ragioni più con la consuetudine di mettere tutto apposto, di incasellare i pensieri, ma deve sparigliare, far saltare tutto, guardare alle cose in un modo del tutto diverso e anche farneticare.
Si, farneticare, dire e fare cose apparentemente senza senso.
Bisogna essere pazzi per inerpicarsi nei sentieri stretti dell’amore dove il precipizio e sempre in agguato e può presentarsi dopo ogni curva.
Bisogna essere pazzi per trovare giustificazioni alle cose più assurde che poi a guardar bene, sono le uniche cose che contano davvero.
San Valentino arriva, a volte senza che ce ne accorgiamo, per ricordarci che dobbiamo fare spazio all’amore, che dobbiamo dargli l’importanza che si merita, che non possiamo girarci dall’altra parte se lo incontriamo, che sarebbe come prendersi a calci da soli, farsi del male, non riconoscerci nemmeno quando ci guardiamo allo specchio.
Perché l’amore può spaventare da quel rivoluzionario che è. C’è chi preferisce qualche surrogato diluito, qualche sentimento insipido, insapore e incolore e magari crede di averlo catturato e messo in gabbia per sempre e si accomoda su questa convinzione che poi si rivela illusoria.
Perché bisogna essere pazzi per innamorarsi, sapere di dover rischiare, l’amore richiede molto coraggio, un coraggio da pazzi.
O da innamorati.



 

Considerazioni amare sullo stato dell’arte dell’Unione Europa

Pubblico di seguito, eccezionalmente, queste amare considerazioni di Romolo Piccinini sulla UE e su cosa rappresenti attualmente per i cittadini europei.
Il testo è piuttosto lungo ma mette in luce molte incongruenze e indica anche quali potrebbero essere (ovviamente secondo l’autore) le possibili vie d’uscita dai molti problemi che questa istituzione presenta e che sono sotto gli occhi di tutti.
Magari possiamo non essere d’accordo con le tesi esposte in questa disamina ma su una cosa credo possiamo concordare: che la UE così com’è presenta molti punti oscuri e che, specie in momenti come l’attuale, potrebbe, se meglio organizzata, essere un punto di riferimento per molti cittadini europei che si sentono un po’ “stranieri” in casa propria.
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Oggi la UE è piuttosto un assemblaggio pletorico di Paesi uniti da niente ma tutti intenti, piuttosto, a turlupinarsi fra di loro e ad usare la istituzione europea per curare ciascuno i propri interessi nazionali a scapito degli altri partners. Alle riunioni intergovernative i leaders europei – le più recenti quelle col nostro Draghi ai vari vertici di Bruxelles -, con stereotipati sorrisi di circostanza, cianciano di crescita, di (apparenti) concomitanze o convergenze di idee, di condivisione di progetti, di ambiente da tutelare, di lavoro, di aiuti, di immigrazione clandestina ed equa ridistribuzione (si fa per dire) di quegli sventurati, spesso non proprio tutti veri fuggiaschi da guerre o persecuzioni politiche e quant’altro.. .Discorsi sterili, purtroppo, che, alla fin fine, lasciano il tempo che trova.
La UE non è una entità politica accomunata da un sincero spirito solidale e comunitario, bensì e’ un grosso, litigioso condominio dove ciascuno Stato resta pur sempre libero e sovrano e, checché se ne voglia dire il contrario, totalmente indifferente a quanto accade al vicino dirimpettaio.
Ogni Paese comunitario, così come avviene per ogni condomino all’interno del proprio appartamento, ha la sua vita, il suo reddito, le sue gioie o i suoi dolori che non condivide affatto con gli altri coinquilini. Il cassaintegrato (quale potrebbe essere uno Stato europeo meno sviluppato o con problematiche) che abita al piano rialzato del palazzo UE e che deve mantenere la moglie casalinga e figli in età scolare, di cui uno anche invalido, non ha niente a che spartire col benestante condomino del piano attico che, invece, può permettersi vacanze ai tropici ed un tenore di vita superlativo.
 Entrambi devono però attenersi alle disposizioni e regole condominiali: ovvero versare le rispettive quote millesimali e quant’altro; chi non ottempera (il cassaintegrato ad esempio) diviene “moroso”, “inadempiente” e viene sanzionato (richiami, multe, procedimenti di infrazione  e penalizzazioni varie).
L’amministratore (la Commissione) non guarda in faccia a nessuno e nel condominio della odierna UE non ci si sta, purtroppo, come in una famiglia, dove ci si dovrebbe invece sostenere e soccorrere reciprocamente!!!
 I leaders europei,  nonostante le belle chiacchiere, pensano solo, tramite la “Commissione”, a guardare e discutere sulle dimensioni dei cetrioli, sulla quantità di latte od olio che un Paese deve produrre, escogitano come farsi ridare indietro i soldi eventualmente elargiti in “prestito”, con calcolati interessi, al condomino (Stato) bisognoso e quant’altre meschinità o banalità possibili fra cui, la più recente, quella sul linguaggio e sui comportamenti “politicamente corretti” da tenere circa “Il NATALE”!!!
Ognuno poi ed in fondo, pensa soprattutto a come turlupinare l’altro per trarre maggiori vantaggi nazionali possibili  sfruttando abilmente le opportunità che offre la istituzione europea invece di trovare, insieme, una onorevole soluzione alle tante problematiche mondiali ed anche  continentali  intraprendendo, uniti, la strada per realizzare comuni interessi ed un comune destino.
Micidiali coltellate, sferrate con ipocriti sorrisi sulle labbra sotto i tavoli delle trattative, sono, invece il segno inequivocabile che contraddistingue davvero questa insulsa UE da operetta, sempre checché se ne voglia dire il contrario!!!
 Perché i leaders di alcuni degli Stati più rappresentativi (Germania, Francia, Italia, Benelux) insieme ad altri che vogliono starci (Spagna, Portogallo, Austria…) non si siedono piuttosto attorno ad un tavolo per cominciare davvero a stilare un iniziale documento di unita’ politica invece di impostare pseudo trattati bilaterali (Francia-Germania; Francia – Italia, ecc. ecc.) che lasciano il tempo che trova o ciarlare a vuoto di stucchevoli ed insulsi, oltre che “ipocriti”, argomenti nei tanti e spesso inutili summit che non apportano mai a nulla di costruttivo?
 1- una Costituzione europea democratica e condivisa che si basi sui comuni, millenari valori di civiltà che affondano i loro principi nelle radici cristiano-giudaiche, così come auspicava il buon Papa Giovanni Paolo II. Una Costituzione che stabilisca le competenze riservate ad una governance centrale e quelle attribuite ai singoli Paesi membri che, ovviamente, devono conservare le loro identità e specifiche prerogative pur se compresi in una entità sovrannazionale;
 2 – un Parlamento i cui componenti sono eletti dai cittadini dei rispettivi Paesi di provenienza: ad esempio Stati fino a un milione o due milioni di abitanti (esprimo ipotetiche cifre da concordare fra i vari Stati) hanno un rappresentante, quelli fino a due o quattro milioni due rappresentanti… e così via. l parlamentari, a loro volta, eleggono, fra di essi, il Presidente della Unione che diviene anche Capo del Governo perché  nomina, fra i parlamentari stessi, i suoi collaboratori destinati a dirigere quei dicasteri (economia, politica estera, difesa…) sovrannazionali stabiliti dalla già varata Costituzione;
 3 – una unica governance, federale o confederale, che coordini e sovrintenda alle diverse e fondamentali bisogna e problematiche comunitarie;
4 – una Banca Centrale che, a guisa di Federal Reserve americana, abbia la facoltà di stampare ed emettere denaro in collaborazione con un apposito dicastero europeo per l’economia;
 5 – un unico ministero degli esteri e un’ unica rappresentanza UE in sede ONU per avere, in quel contesto, più peso politico che non i singoli stati onde trattare e gestire le varie questioni planetarie, cosi’ come unica dovrebbe anche essere la ambasciata europea (sostituendo le varie rappresentanze diplomatiche che oggi ogni Stato europeo ha) nei diversi Paesi extracomunitari;
6 – una cittadinanza ed un passaporto unico europeo per i… cittadini comunitari;
7 – un solo dipartimento per la difesa europeo che, a guisa del Pentagono USA, coordini e sovrintenda tutte le forze armate UE provvedendo a fornirle di identici armamenti, uniformi e logistica (oggi invece ogni Stato deve provvedere a sue spese per la propria difesa con dispendio maggiore di risorse senza contare la disparità di potenza fra le diverse nazioni comunitarie – la Francia ha la bomba atomica e l’Italia no, ad esempio…);
8 – un unico Made in Europe che tuteli, promuova ed esporti nel mondo le eccellenze europee (tecnologia, agricoltura, pesca, turismo, arte.. riducendo, o eliminando addirittura, il gap con i Cinesi), indipendentemente dal fatto se la eccellenza reclamizzata sia tedesca, francese, italiana… Cosi come oggi un prodotto italiano ha il Made in Italy sia che si tratti del panettone di Milano o del prosciutto di Parma o della mozzarella di bufala campana o del Colosseo o del Duomo di Milano o della Reggia di Caserta… tale dovrebbe essere, sotto certi aspetti, per le eccellenze “europee”….
In buona sostanza una Europa unita politicamente sarebbe davvero un grande traguardo e un beneficio sia per la sicurezza che per la economia della collettività dei Paesi europei coinvolti oltre che per gli equilibri mondiali.
Oggi invece assistiamo, con tristezza e rabbia, all’ascesa incontrastata dei Cinesi, in primis. Essi, come anche i sassi sanno, invadono i mercati con comportamenti disonesti, comprano territori strategici in Africa e nel mondo per accaparrarsi materie prime, inquinano oltremisura il pianeta, hanno oramai il monopolio su tutto, svendono paccottiglie in ogni dove, diffondono, direttamente e non, virus ed altre porcherie senza tema di ricevere dure ritorsioni da chicchessia e minacciano di provocare, insieme alla Russia, un apocalittico conflitto mondiale insidiando, i primi l’esistenza politica di Taiwan o istallando basi militari in Guinea Equatoriale e i secondi provocando una possibile quanto probabile  invasione della Ucraina…ed altro ancora…
 Sussistono, inoltre e pur sempre, le egemonie di potenze come USA, la succitata Russia, oltreche’ dei Musulmani terroristi, che cercano di imporre il loro credo in qualunque modo, e quant’altri che, oramai da tempo, la fanno da padroni nel mondo.
 Il tramonto, inopinabile e stupido degli europei, ancora divisi in piccoli ed insignificanti Stati ancorati…, ancora pervicacemente, ad anacronistici e dannosi nazionalismi pare non interessare a nessuno, nemmeno agli stessi… Europei divenuti, col tempo, davvero rammolliti e senza più ideali e motivazioni, alla stessa stregua di quella gloriosa istituzione che fu l’impero romano che fini’ miseramente i suoi giorni perché, corrotto e disorganizzato, non fu più in grado di contrastare i ben più determinati invasori barbari (gli extracomunitari dell’epoca) che premevano cosi tanto ai confini da arrivare addirittura a scorrazzare e saccheggiare  nel territorio dell’Impero !!!
 Si dice che in Europa non vi sono più guerre ma non è vero. Non ve ne sono più di quelle violente, combattute con cannonate e schioppetate, ma di certo quelle oggi condotte col sorriso sulle labbra e le pugnalate alle spalle fra Stati europei non sono da meno…
 Anzi, quest’ultime sono ancora più dannose e fanno ancora più male!!!
Romolo Piccinini

Patria potestà

Oltre alla sofferenza per il figlio che ha solo due anni ed è già alle prese con gli ospedali  cure e sale operatorie, i genitori  di questo piccolo di Modena che  è finito suo malgrado sulle prime e pagine dei giornali, alla faccia della privacy, devono vedersi sospendere da un giudice la patria potestà perché hanno chiesto che al bambino non venga trasfuso sangue prelevato da persone vaccinate.

Capisco che i sanitari non possano accogliere una simile richiesta in quanto il sangue prelevato non viene distinto tra vaccinati e non, ma capisco anche la richiesta dei genitori preoccupati per un figlio piccolo indifeso che deve essere sottoposto ad una grave operazione al cuore e che avrà bisogno di trasfusioni e chiedono solo che il sangue che gli sarà iniettato non possa contenere elementi che potrebbero complicare un quadro già complesso. Che cosa c’è di cosi difficile da capire?

I genitori dovrebbero venire rassicurati ed aiutati e la loro richiesta, per quanto possibile almeno compresa.

Invece si sbattono in prima pagina e si strumentalizza la loro difficoltà e il loro scrupolo di coscienza per dare ancora addosso a quella parte di popolazione che non si è vaccinata come se fosse colpevole anche di questo: ritardare l’operazione che il piccolo deve subire.

Lo trovo indecente.

Anche le motivazioni di carattere religioso addotte dai genitori, forse per dare più forza alla loro richiesta, non devono, a mio avviso essere ridicolizzate come fanno in tanti. Ognuno ha diritto alle proprie convinzioni religiose e non possiamo giudicare sempre tutto sulla base delle nostre percezioni.

In tanti non vaccinati si sono detti disposti a donare il  sangue per questo piccolo, perché non approfittare della loro generosità e tranquillizzare i genitori che, nel caso sia possibile, si procederà all’intervento utilizzando il sangue di non vaccinati? Ripeto: nel caso sia possibile.

Creerà un precedente, certo, ma perché non andare incontro ad una richiesta legittima in quanto l’amore per un figlio può anche arrivare a far diventare dei genitori  particolarmente scrupolosi nella scelta delle cure. I genitori si sono affidati alle cure dei sanitari dell’Ospedale dove il bambino è ricoverato e non si sono opposti certo all’operazione, ma chiedono un surplus di attenzione. Perché non accogliere la loro richiesta se è possibile?

Il vaccino anti Covid ancora non è stato cosi studiato, per escludere al cento per cento che se passasse per trasfusione nel sangue di un bambino di due anni, non potrebbe  avere degli effetti imprevedibili e indesiderati, cosi hanno affermato anche i due esperti ai quali i genitori hanno chiesto consiglio.

Naturalmente spero che tutto vada per il meglio, ma spero anche che venga fornita a questi due genitori tutta l’assistenza di cui hanno bisogno per affrontare questo difficilissimo momento. E che si plachi questa “battaglia” mediatica sulla pelle di un bambino che ha enorme bisogno dei genitori e della loro stretta vicinanza e quindi spero anche che gli venga restituito al più presto il loro diritto di stare accanto al figlio come genitori consapevoli del proprio ruolo.

 

 

Svicoliamo

Certo che la conta dei morti da Covid è una cosa insopportabile, non si vede l’ora di vedere 0 morti.
Ma una domanda la vorrei porre  agli esperti e soprattutto al ministro Speranza: come mai ancora cosi tanti morti nonostante la grande campagna dei vaccini, limitazioni, green pass e compagnia bella? E’ una domanda non peregrina e credo però che non avrò mai risposta. E soprattutto non avrò mai risposta sul motivo della discriminazione di milioni di persone che non hanno commesso alcun reato da parte del governo e di quasi tutto il mondo mediatico: assistere ai talk show è ormai una sofferenza per l’alto tasso di faziosità e di sudditanza al potere che vi si respira.
Oggi Bassetti dice che la mascherina all’aperto è inutile e un’operazione estetica (circa).
Ma come mai allora per due anni soprattutto lui ha martellato perché la si tenesse anche all’esterno?
Domande che non avranno mai risposte perché non conviene a nessuno rispondere, l’importante è che ci liberiamo dal virus e dall’incubo di imposizioni assurde e inutili e senza alcuna base scientifica fatte solo con lo scopo di premiare chi si vaccina (quasi un test di consenso politico). Ma non sarebbe giusto che finisse come sempre a tarallucci perché gli errori e le omissioni sono stati tali e tanti che servirebbe un approfondimento serio.

Servirebbe ma il governo “della stabilità” che sta per andare a gambe all’aria, non lo farà mai, si distingueranno tutti per il pressapochismo e l’arte di menare il can per il paese senza pagare mai per le deiezioni che lascia dovunque.

E soprattutto l’arte di prestidigitazione che utilizzeranno per passare dal torto alla ragione, discutendo di legge elettorale come fanno sempre quando hanno troppe cose da spiegare ma non ci pensano neppure. Hanno l’immunità di “gregge” e si spalleggiano l’un l’altro quando si tratta di svicolare dalle responsabilità

Un’arte non solo italiana ma nella quale il nostro paese di sicuro eccelle. Ma non c’è di che andare orgogliosi.

Che faccia!

Beppe Grillo si è ripreso la scena. Dopo la sentenza del Tribunale di Napoli che azzera Conte, il “garante” del non partito senza statuto e senza capo (né coda) è tornato a contare.
Grillo ora conta e Conte? Beh Conte non conta. Per ora.
In tutta questa faccenda di tribunali, di ricorsi e di piattaforme spiazzate e di uno vale meno di uno, la sola cosa che mi appare chiara che Grillo si sta vendicando.
E lo fa alla sua maniera, con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ cosi, che hanno dalle sue parti.
Insomma da …Elevato non poteva stare a guardare Conte che gli soffiava di sotto il naso il movimento di cui lui è co- fondatore. Conte sarà anche stato molto utile ma ora esagera. DiMaio non lo sopporta e Grillo lo detesta.
La tanto decantata trasparenza dei grillini prima maniera è ravvisabile solo su quella ridicola mascherina che Grillo indossa e che lo fa sembrare un pesce in un acquario.
Ora sono entrati ufficialmente nella partitocrazia italiana con tanto di sentenza di un tribunale.
Se capisco bene, tre attivisti che si sono sentiti esclusi dalla votazione del capo del Movimento, sono ricorsi ad un giudice per annullare la votazione visto che 81 mila e passa iscritti (da meno di sei mesi) non sono stati ammessi al voto
Che, pare fosse poi una regola del non statuto ma che aveva qualche vizio di forma. Una norma viziosa, insomma, poco regolare oppure?… Cosi complicati come solo i ” puri e semplici” sanno essere. Mi rifiuto anche solo di provare a capire, quando è troppo!
Morale della favola: il Conte decade e il Grillo si sfrega le manacce, dopo i problemi del figlio, i suoi personali con la Giustizia, finalmente quella bella faccia di avvocato del popolo, cosi carino ed educato ma cosi arrivista e ambizioso al limite dell’insopportabile e oltre, si mostra corrucciata e un pelo indignata e pure leggermente spettinata.
Seguiamo le prossime puntate e osserviamo ora soprattutto la faccia del Grillo, forse la vedremo più distesa e meno ingrugnata del solito. Forse.

Non si sa mai

Tutto aumenta:  i prezzi di verdura e frutta alle stelle come di tanti altri generi alimentari, le bollette, la benzina…lo spread, i tassi d’interesse…ma i ricchi comprano beni di lusso come non mai, quindi?

I ricchi sono sempre più ricchi e gratificati mentre chi non ce la fa a mandare avanti la famiglia sente aumentare solo la pressione arteriosa per l’ansia e magari è preda di attacchi di panico. Ma si auto cura perché i soldi per lo psicanalista non li ha, con lunghe sedute terapeutiche (si fa per dire) davanti alla TV, guardando soprattutto reality e talk show.

Il governo è in subbuglio, tutti litigano, i Cinquestelle stanno per diventare Supernove o anche meno, dato che, anche se non siamo alla resa del Conte (che non si arrende), di certo non passano un periodo di  tutto riposo, ma meglio far finta di nulla, dopotutto era scritto nelle stelle e contro il destino non si va.

Mentre nel centrodestra lo stellone di Salvini sembra spegnersi lentamente e al suo posto rimanere un grosso buco nero attraverso il quale il leghista grosso farebbe bene a scappare prima che i tempi si facciano difficili. Per lui. Scommetto che c’è chi sta tramando per fargli le scarpe, non subito perché è di pianta larga, ma con un po’ di pazienza un bravo ciabattino si trova.

Chi si sente in una botte di ferro o anche d’acciaio è lei: Giorgia. ormai Salvini ce l’ha sempre in his mind, un chiodo fisso proprio.

Si sente sfilare da sotto la leadership dalla pimpante e rampante leader di Fratelli d’Italia. Povero Matteo, non ne imbrocca una di giusta, una ne fa e cento ne sbaglia: insomma è in declino. E come diceva la nonna: “prima viene san Godi e poi San Patisci”.

E a sinistra che si dice? I Piddini che fanno? stanno a guardare? Letta si sta attivando per mettere pace nella litigiosa compagine di governo? Non mi pare, piuttosto credo che anche lui si senta nervosetto. Ha sempre l’aria di uno che pensa: “ma chi me l’ha fatto fare”?

Insomma, Draghi ha il suo bel da fare a raccapezzarsi in mezzo a tanta confusione. Lui è abituato a ben altro tenore di vita, questo lo sta stressando.

Ha le borse sotto gli occhi che crescono di ora in ora.

Che segnale sarà? Lo stress ha preso anche lui e non dorme la notte?

Teme forse che qualcuno gli faccia qualche brutto scherzo?

Non si sa mai, non si sa mai, quello che al mondo ci può capitar…

 

 

 

 

 

Ciao, sono Sabrina

Non guardo Sanremo da molto tempo, ne seguo alcuni spezzoni solo se li vedo riportati sui giornali per dovere di cronaca relativamente alle cose “buffe” o alle facezie più o meno politically uncorrect che accadono inevitabilmente ogni anno.
Ormai penso che sia più la gara a chi la spara più grossa, al farsi notare a tutti i costi, più che una gara canora.
Di “canoro” però ho sentito la vocina flautata ma non troppo di Sabrina Ferilli mentre, forse inconsapevole di avere il microfono aperto, ha profferito con estrema eleganza, la frase …” pezzo di m…”, mentre il conduttore stava presentando qualcuno sul palco dell’Ariston.
Lei, sembra essere stata dietro le quinte e quindi non si vede ma si sente distintamente.
Chissà con chi ce l’aveva? Forse col conduttore? Lo stesso smentisce e anzi si è profuso in lodi sperticate per l’attrice (molto zigomata) e nega convinto che si riferisse a lui, Sabrina ha un linguaggio colorito, parla cosi e si rivolge a tutti con la sua estrema simpatia e spontaneità, ma non parlava certo di lui, dice.
Ci credo. Amadeus ormai è un mito, dopo questa edizione super si piazza sopra a tutti nella classifica dei conduttori di maggior successo, sfida persino il mitico Pippo, figuriamoci se Sabrina ce l’aveva con lui…
Oppure, caro Ama, mi sa che fai il furbetto e con le tu arie da grande uomo dalle larghe e aperte vedute sei leggermente, non dico tanto, maschilista?
Ti sei trovato accanto quel po’ po’ di donna e hai pensato che ti rubasse la scena?
Eddai, confessa che l’hai maltrattata un pochino, che l’hai messa al “suo posto”, nel cantuccio, sullo sgabello dietro le quinte…e lei di farti da valletta non ci pensava proprio quando ha accettato e vedi come ha risposto, volutamente perché sentissero tutti…
Ah Sanremo come sai tenere tu l’attenzione degli italiani non c’è nessuno, perché non fondi un partito? Potresti avere buone chances alle prossime elezioni. Potrebbe chiamarsi “Canta che ti passa” e potrebbe essere proprio Sabrina a fare da leader. Ciao…sono Sabrina e non faccio la valletta…

Diceva sul serio? oppure…

Quando Voltaire (o chi per lui) scrisse la famosa frase:” non sono d’accordo con quanto affermi ma darei la vita perché tu lo possa sempre esprimere”, non lo so se diceva sul serio o se, poi, alla fin fine, non si sarebbe ritirato in un cantuccio per salvarsi la pelle.

Già, come diceva Manzoni “il coraggio uno non se lo può dare” ma ci può provare, se crede fermamente in qualcosa allora vale la pena sostenerla fino in fondo e anche affrontare le conseguenze.

Ma chi ha combattuto per liberare l’Italia dal nazifascismo non si è posto il problema delle conseguenze della sua lotta e solo grazie al suo coraggio ora noi possiamo esporre liberamente il nostro pensiero senza paura di essere incarcerati o anche uccisi.

Ora, il paragone potrà sembrare sproporzionato a molti, lo so, ma ci sono persone che in questo periodo di pandemia si sono battute e continuano a battersi per il rispetto della Costituzione, della libertà di espressione e dei diritti dell’uomo.

Parlo di giornalisti, medici, parlamentari, politici. Ma parlo anche di tanta gente comune, uomini e donne che non si arrendono a seguire la corrente e non si adeguano alle discriminazioni. In particolare quella, grossolana ed infantile, contro la minoranza dei cosi definiti impropriamente Novax, in quanto tra loro ci sono molti che il vaccino lo hanno fatto, anche le tre dosi ma che si ribellano comunque alla palese discriminazione nei riguardi di chi non si adegua ai “consigli” del governo e vuole decidere da sé e in autonomia se farsi vaccinare o meno. Il rispetto verso i vaccini che salvano vite non è in discussione ma non devono essere imposti per legge ad una popolazione adulta che deve essere libera di poter scegliere o, almeno, se vengono imposti per legge deve essere una legge con tutti i requisiti della costituzionalità e il cittadino deve essere consapevole e informato sui rischi che corre e avere la possibilità di essere curato o risarcito in caso di effetti avversi e l’obbligo per legge deve essere proporzionato alla gravità della situazione e prevedere comunque che tutte le eccezioni e modalità di esenzione vengano considerate ed espletate con la massima cura e attenzione. Questo credo sia il minimo in un paese che si definisce “democratico”.

L’obbligo vaccinale contro il Covid c’è quasi solo in Italia, almeno nei termini che conosciamo e in nessun altro paese al mondo si è arrivati a pensare tante e cosi articolate strategie per convincere tutti a vaccinarsi ed assoggettarsi alla dittatura del Green Pass, prima e “rafforzato” ora e non si sa ancora quale altra diavoleria si  inventeranno le fantasiose menti che ci governano.

Lo avevano chiamato uno “strumento di libertà” all’inizio e doveva essere un salvacondotto rilasciato a chi era dichiarato immune e non contagiabile e quindi impossibilitato a diffondere il virus. Abbiamo visto che non è stato cosi: i vaccinati sono contagiabili e contagiano quanto gli altri e ci sono fior fiore  di prove, basti pensare al virologo Massimo Galli tri vaccinato che si è beccato il Covid e ha dichiarato “non è stata una passeggiata”. Certo, ha anche detto che il vaccino gli ha evitato la terapia intensiva ma, è anche stato curato con le terapie più avanzate e quindi non possiamo sapere se la sua affermazione corrisponde a verità. Certo, spero davvero che sia cosi e sono contenta per lui, ma non ci sono evidenze scientifiche che lo accertino.

Quindi il Green Pass (concepito così esiste solo da noi), non è stato strumento di libertà, ma piuttosto di schiavitù e l’unica ragione per cui è stato istituito è quella di convincere più persone a vaccinarsi (certo fine nobile purché non diventi un ricatto), altrimenti rischiano di perdere il lavoro, di essere sospesi e messi all’indice di non poter più partecipare alla vita sociale, di essere estromessi da tutti i locali, negozi e molto altro, come degli appestati.  Questo per stessa ammissione dei virologhi che ormai cedono su questa linea in quanto le evidenze sono talmente schiaccianti da non poter fare diversamente. Oltre al fatto che il lasciapassare che si deve mostrare continuamente non è certo uno strumento che rende più liberi ma molto più controllati e controllabili.

Ma, nonostante ciò, le vessazioni e le discriminazioni sui “Novax”, continuano e non si sa fino a quando e come si protrarranno.

Si parla di milioni di persone che hanno una sola colpa: pretendere di conoscere i propri diritti e chiedere che vengano rispettati-

E una cosa mi fa particolarmente male: vedere le foto di persone che muoiono di Covid (almeno cosi scrivono i giornali) pubblicate con questa dicitura infame : Il Novax Tal dei Tali è morto di Covid, lo trovo ignobile ed irrispettoso della morte. Spiattellati cosi su un giornale al solo scopo di servire da “monito” a chi non si vaccina: triste e credo anche perseguibile per legge.

Sono grata a chi si batte per la democrazia e la libertà (non nella forma malintesa di fare quello che si vuole , ma di essere rispettati se si decide di non sottoporsi ad una cura che può anche avere effetti collaterali anche gravi) in questo periodo cosi difficile e complicato. Certo, farlo quando tutto fila liscio è molto più agevole e anche più “gratificante” e chi lo fa, fa solo un po’ di retorica fine a se stessa, farlo ora è molto più problematico.

Una parola voglio spendere anche per il ministro Roberto Speranza, con la consapevolezza che ha svolto un ruolo delicato e difficile ma non dimenticherò la supponenza e l’arroganza con la quale ha trattato quella parte di cittadini che chiedevano di poter far sentire le proprie ragioni e il non aver avuto nessuna apertura verso le richieste di persone che si vedevano negare anche il diritto di assistere  un congiunto morente solo perché non possessori di GreenPass, questo non lo potrò dimenticare anche se non è tutta responsabilità sua certo, ma in buona parte si. E con lui tutto il governo ha responsabilità in questo senso.

La pandemia passerà ma lascerà molte macerie in un paese diviso che dovrà interrogarsi fino a che punto la democrazia è stata calpestata e violata e quanto questo ha influito sul futuro del nostro già martoriato paese.