Uno buono

Ci fanno andare tutti ai matti ma poi ci danno il bonus psicologo, bontà loro. Perché no? Anche loro ci devono guadagnare qualcosa da questa pandemia.
Fra poco, dal primo febbraio ci vorrà il pass anche per entrare a casa propria, ci sarà una guardia di Speranza davanti al condominio che lo controllerà e per chi ha la villa ci saranno volontari vicini a turno.
Che meraviglia. Però se poi ti parte la ciribiricoccola ( a molti è già partita anche dalle parti del governo) poco male, ci pensa zio: un bel bonus e te la rifai nuova.
Ma perché non ci vanno un po’ loro dallo psicologo? Anzi direi proprio direttamente dallo psichiatra. Ma solo col pass mi raccomando che il contagio è sempre dietro l’angolo anche dietro la porta del bagno.
Intanto però hanno scooerto che c’è chi si fa ricco col bonus restauri. Beh e allora? I milioni a palate di cemento fanno bene all’economia sommersa dei truffatori ladri mentre gli onesti vadano dalla psicologo ad imparare come si fa a sopravvivere in questo mondo di pazzi. Una categoria che cosi non avrà bisogno di ristori e andranno alla grande, non avranno la coda ma qualche codino si.
Ci sarà prima o poi un giudice che giudicherà i vivi? Solo un grosso meteorite spaziale potrebbbe salvare l’Italia da questi politici indefessi a studiare il modo per farci impazzire.
No, grazie Speranza, del buonopsicologo non ho bisogno ma credo che da certe parti ne servirebbe davvero uno buono.

Ercole Berlusconi

Altro che donna al Quirinale!  Uomini con le “palle” ci vogliono. E Berlusconi le ha. Non c’è alcun dubbio. La sua corsa al Colle più alto lo dimostra: non ha manco il fiatone: che uomo! Mi affascina, devo ammetterlo. Mai votato per lui,  però, caspiterina, non vuol dire che non possa sentirmi attratta da cotanto maschio. Naturalmente parlo in senso traslato, non parlo di attrazione nel senso che comunemente si da a questo termine, no, non è il mio tipo.
E neppure attrazione politica, no, neppure il suo partito mi attrae (ma ora come ora non ce ne sono che mi attraggono, forse deve nascere, mah, chissà…).
No, semplice umano riconoscimento di “pallosità” di tenacia, di costanza nel volere a tutti i costi dimostrare ancora e ancora, l’attaccamento al suo amato paese.
E’ questo che mi piace di Berlusconi: l’attaccamento! E’ più “collante” lui di qualsiasi colla sul mercato.
Lo vedremo seduto o meglio “assiso” sulla poltrona più alta e onorifica e dalla quale si spazia sul mondo?
Sarà anche lui un “ombelico del mondo” almeno per i suoi “sudditi” italiani (se diventerà “re)?
Berlusconi può tutto, anche comprarsi…ehm intendevo, aggiudicarsi la poltrona più onorevole ed onerosa che ci sia in Italia.
In fondo se la merita no? Quanto ha lottato per arrivarci?
Al suo confronto Ercole è un bambino, un poppante, un cucciolo.
Massì, “basta che ce sta ‘o sole, che c’è rimasto o mare…”
E poi, “chi ha avuto, ha avuto ” con quel che segue.
Simmo e Arcore (italia, Mondo), paisà, scurdammoce ‘o passato.

Il sindaco chiede scusa…

Ci sono due fermati per le violenze avvenute a  MIlano su molte donne, da parte di un gruppo di mascalzoni tutti giovanissimi. Poca eco è stata data alla notizia: donne che stavano festeggiando (non so che cosa ci fosse da festeggiare) il capodanno e che sono state assalite con violenza, alcune stuprate e altre derubate.

Pare che le denunce siano arrivate in massa e che però non siano tutte e che ci sia anche chi non è andata a denunciare il fatto. Non mi meraviglia affatto: la paura di essere sottoposte a interrogatori infiniti e inconcludenti è un valido deterrente.
Bella roba!
Ne parlano i giornali stranieri, ci facciamo davvero una gran gran figura.
I fermati sono due stranieri e si dice che il gruppo degli indagati sia formato in maggioranza da stranieri italianizzati. Ma, pare, non siano ancora stati identificati tutti..
Non cambia certo la gravità dell’accaduto. Lo schifo e la totale mancanza di controlli da parte delle Forze dell’Ordine.
Un paese allo sbando che permette che le donne vengano pubblicamente rapinate e violentate in una delle piazze più famose al mondo sotto gli occhi di tutti.
E la “scomparsa” di donne ritrovate cadaveri, è all’ordine del giorno e non fa più notizia. Un paese ancora immerso nell'”emergenza” dopo un tempo infinito che non sa guardare ad altro a parte le astruserie funamboliche dei politici e delle loro sfrenate ambizioni personali, e dove succedono fatti ignobili come questi, non è più un paese civile, se mai lo è stato.

Happy hour

Boris Johnson ha avuto la sua happy hour durante il lockdown duro nel maggio del 2020 a Downing street al nr.10.
Ed ora ha la sua unhappy hour in Parlamento. L’opposizione chiede la sua testa.
Se ne vada, ha infranto le regole da lui stesso emanate e in più si giustifica dicendo che non aveva capito che era un party ma credeva fosse un incontro di lavoro.
Già, in giardino e con i tavolini pieni di leccornie e ospiti a gò-gò…semi ubriachi.
Ha il senso del ridicolo all’incontrario, è fatto cosi.
Basta vedere il taglio di capelli che indossa: sembra un mocio rovesciato e ossigenato.
Chiede scusa, si difende, piange anche un po’, dice: sono stato un cattivone ma perdonatemi, non lo faccio più…
Penso a cosa succederebbe da noi se al suo posto ci fosse Mario Draghi.
Ma no, macchè, non si fanno party a Chigi e se si fanno sono tutti greepassati e compassati e si brinda al massimo col tè delle cinque.
E poi lui risponderebbe che sono fatti suoi e non fate domande che tanto non rispondo.
Povero Boris, lo vedo malconcio e un po’ rintronato, come ne uscirà? Troverà una via d’uscita?
Ma come si esce da una cosa così?
La vedo dura. Questa volta non c’è exit strategy che tenga, mi sa che l’unica via d’uscita è quella del portone del number ten. Dal retro però.

 

 

Pubblicato oggi (15.1.2022) su Italians del Corriere delle sera

Sforzo

Ha parlato solo per dirci che i “novax” sono la causa del disastro italiano. La colpa è tutta loro. Draghi disse.

Eccoli, ormai trattati come appestati, definiti in ogni modo offensivo e tra loro ci sono persone plurilaureate con master e carriere davanti e dietro le spalle. Ma non conta.

Quello che conta sono i numeri!

Però quando si tratta di spiegare numeri che danno risultati contrari al pensiero unico, allora dicono che vanno capiti e interpretati.

Capito?

Siamo messi così. Inibiti a tutto i novax e in confusione totale per regole incomprensibili e contraddittorie, tutti gli altri.

Sono pochi i novax ma sono micidiali. Perché? Ma proprio perché sono pochi e se si ribellano sono come formiche, baste pestarli e se ne tornano dentro i loro antri.

Sono minoranza nel paese e sempre più minori dei “maggiori” che tutto hanno capito e che però ora capiscono poco di quello che si può fare o non fare ma non protestano, troppa fatica. Insomma la tempesta perfetta, lo Stratos della TOS. Cos’è? Beh basta aprire quello li che sapete e si trova eddai su un po di sforzo che diamine. Apre la mente, lo sforzo della mente.

 

 

Triste Befana

Ho ritrovato questo articolo sulla Befana scritto nel 2019 (eravamo felici e non lo sapevamo) e mi piace riproporlo ora per toglierci un po’ da questa insalata mista di vaccini, contagi, presidenti improbabili e probabili…tutto scorre diceva il filosofo, ma come scorre tutto cosi piano in questi ultimi due anni.

Quest’anno è una Befana triste, molto triste in attesa di conoscere la nostra sorte… speriamo che la sua scopa spazzi via almeno un po’ di questa triste e angosciante atmosfera.

 

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Ci sono donne che vengono definite Befane. Non è un complimento. La Befana è rappresentanta come una donna anzianotta, naso ricurvo, lineamenti grossolani e viaggia a cavallo di una scopa.

E’ l’iconografia classica della tanto amata vecchina che porta i doni ai bambini il 6 di gennaio, passando per il camino.

Mentre Babbo Natale è un buon caro vergliardo dalla curata barba bianca, di sana e robusta costituzione, pacioso allegro, di bell’aspetto che scoppia di salute, bardato con abiti rossi e slitta, la Befana è una figura vestita di stracci, ingobbita col naso a becco e, non fosse che è amata perché rappresenta una figura positiva e innocua, sarebbe perlomeno inquietante. Al solito, la donna viene rappresentata nel suo aspetto peggiore: non poteva essere di sembianze gentili, normali, di età media, ancora in salute e di carattere equilibrato.

No, manco per niente, doveva essere la Befana, cioè una stracciona  che solca i cieli in cerca di camini nei quali sguazza tutta inzaccherata di fuliggine per riempire le calze di chi l’attende con ansia sperando che gli caschi qualche cosa nel piatto.

Può anche portare solo del carbone, ma, in genere è carbone dolce.

Ma quando si vuole definire una donna bisbetica, arrogante, decisamente brutta e avanti con gli anni (cosa che per le donne è colpa grave), la si chiama Befana: brutta Befana.

Già brutta Befana!

Una donna che ne vuole offedere un’altra non potrebbe trovare appellativo migliore. Non importa che porti i doni ai bambini, che dietro quell’aspetto trasandato e decrepito si nasconda un animo gentile, non importa, quello che importa è che quando una donna vuole colpire al cuore un’altra donna non può che riferirsi al suo aspetto fisico.

L’invidia o la gelosia delle donne nei riguardi di altre donne possono essere micidiali. Possono fare danni enormi. Alcune sono veramente delle streghe potentissime. Non scherzo.

Quando una donna invidia un’altra donna lo fa sul serio, scientemente e con precisione chirurgica le lancia tutte le maledizioni che riesce a concepire.

Ma, d’altro canto, la Befana, se vogliamo è anch’essa una vittima. Una vittima del proprio ruolo nel quale è stata confinata dalla società, da sempre maschilista e per riscattarsi se la prende con le altre donne.

 

Naturalmente scherzo, è il frutto delle mie paturnie festive, che stanno comunque per passare, non esistono donne capaci di mandare maledizioni che possano nuocere ad altre donne, me lo sono inventato, o meglio sono i miei ricordi d’infanzia di quando mia nonna mi diceva di non passare e non fermarmi nella casa di una signora che era considerata una strega e mi raccontava, anche, che il giorno che è morta, un gatto nero è salito sul suo giaciglio mortale e le si è accovacciato ai piedi.

Fiabe per tenere buoni i bambini

Risultati immagini per la befana

 

Sfacelo

Sono riuniti in plenaria al governo per imporci acora obblighi, divieti, coercizioni…dopo due anni siamo a questi punti.

Con un premier che comanda a bacchetta  tutti, non si fa mai vedere in Tv. Da ordini ma non spiega perché e come e cosa intende fare per uscire da questo caos.

Caos creato anche dai media che non fanno che marciarci, sui numeri, sui casi, sulle polemiche, sulle diatribe.

Uno schifo.

Una democrazia al lumicino in un paese sfinito, disuguaglianze sempre più evidenti e totale inanità dei governanti.

Nella calzetta o meglio nel calzino o meglio nel calzino bucato della Befana (triste), ci sarà l’obbligo vaccinale ancora per altri italiani “fragili”?

Si, fragili, dopo due anni di terrorismo: un regime totalitario prodotto da un virus. Siamo pronti per la “cura”: ci siamo già ammalati di nervi, ora siamo pronti per essere schiavizzati e sfruttati alla grande e cosi non ci accorgeremo dello sfacelo in cui l’Italia si trova.

E non sapremo che dare la colpa a noi stessi.

 

E’ saggio dubitar?

Mi sorge un grosso dubbio

sarà che son nel giusto

oppure il giusto è il dubbio

è saggio dubitar?

Però mi sono detta

cosi sarà per tutti

si chiedon se son giusti

o se le sparan grosse

oppur se stanno zitti

nel dubbio a non parlar

fanno meglior figura

di stare a cavillar?

Domanda inver oziosa

ma forse mica troppo

se poi le mie opinioni

si scontrano al galoppo

con altre inver contrarie

cos’è che ho da pensare?

Nel dubbio taccio o parlo?

E se parlo che dico? Dico

come la penso o penso

come la dico?

C’è, so, chi così fa

pensa come la dice

ci pensa e ci ripensa

e poi nel dubbio tace

oppure parla e conferma

che il dubbio sia fallace.

Chi crede in qualche cosa

lo dice oppur lo tace?

Se ha dubbi deve osare

oppur meglio tacere?

Per non sbagliar io parlo

e taccio all’occasione

ma mai sarò sì saggia

da farne confessione.