Tutti dietro la lavagna

La situazione è drammatica.

Non fanno che ripeterlo. Ed evidentemente è cosi.

Per il Covid e per le conseguenze del Covid sulla nostra economia. Parlo dell’Italia perché il resto del mondo ha problemi analoghi ma non uguali, se è vero che siamo sulla stessa barca (infetta) è anche vero che i governi reagiscono in maniera diversa e le misure, sia di contenimento che di assistenza alla popolazione sono diverse da paese a paese.

Qui la cosa che mi disturba parecchio e ormai da un bel po’ e che sembra che se i contagi aumentano e se gli ospedali scoppiano la colpa stia tutta degli italiani che non sanno comportarsi.

Tutti dietro la lavagna dunque.

Io che non frequento nessuno da quasi un anno e mi guardo bene dall’andare anche solo vicino alla porta di un bar, sono, naturalmente tra gli italiani “incoscienti” e “irresponsabili”.

Insomma, signori, la barca fa acqua ma la colpa è della ciurma non degli alti ufficiali e meno che mai del capitano.

Loro sono tutti i n regola chi non rispetta le regole siamo noi e noi dobbiamo essere puniti.

Per ora abbiamo l’Italia a colori, ma potremmo anche vederne di tutti i colori, mutare colore come i camaleonti se non facciamo attenzione.

E però…si sente in giro aria di ammutinamento.

Mi sa che la ciurma non ne può davvero più di vedere il capitano e il suo drappello di ufficialotti che passeggia sul ponte ponderando misure sottotraccia, bisbigliando e tramando chiusure e coprifuochi.

Mi sa che la “ciurma” ne sta per avere le scatole piene, anzi, direi strapiene e stanno per scoppiare.

Non dico che non servano le misure ma i rimbrotti e le minacce anche no.

Vi siete fatti le vacanze al mare? Ci avete messo ai domiciliari per tre mesi? Avete riaperto le scuole per richiuderle un mese dopo?

E ora state pensando ad un patto di legislatura? Vi siete dati di gomito e fatto l’occhiolino di sopra la mascherina e vi siete accomodati sottocoperta con una bottiglia di rum?

Si sentono i borbottii arrivare fin qui anche con le finestre chiuse.

Governo, ufficiali, capitani, il Covid impazza ma gli italiani impazzano di più, fra poco.

E non sarà un bel pazziare…

5 commenti su “Tutti dietro la lavagna”

  1. I virologhi più accorti avevano parlato chiaro: “Attenzione, signori, il virus non è ancora debellato e in autunno potrebbe verificarsi la seconda ondata”.
    Questo significava: “Va bene togliere le restrizioni, ma con giudizio e soprattutto fate tesoro della tregua estiva”.
    Ossia, diretto alle autorità, procurate la attrezzature indispensabili, organizzatevi con gli ospedali per le terapie intensive, preparatevi a fare tamponi a tutto spiano, organizzate i trasporti, organizzate le scuole, implementate la didattica a distanza, preparate un piano per circoscrivere tempestivamente i focolai, preparatevi per una rigorosa tracciabilità.
    Diretto alle persone: continuate a usare le minime elementari disposizioni di sicurezza: distanza sociale e dove non è possibile uso delle mascherine.
    Questo era il messaggio forte e chiaro.
    Invece, da una parte, si è dissipata questa grande risorsa che è il tempo, sprecandola in diatribe inutili, nel chiedersi se il Mes fosse utile o no, nel far finta di prepararsi a spendere bene i capitali non ancora pervenuti della Ue (Ricordate gli Sati generali?), nel pavoneggiarsi ad essere stati bravi.
    E dall’altra parte un ritorno alla calca e viso scoperto.
    Dietro la lavagna governo e amministratori, certo, ma anche tutti coloro che si ostinano a vivere come se nulla fosse. E sono tanti.

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    si, certo, ma oggi abbiamo scoperto che chi era stato nominato a capo della coordinazione contro il Covid in Calabria, non ne era al corrente, non lo sapeva e infatti non ha fatto nulla. Bene cosi, il governo prima nomina ma poi non si preoccupa di sapere se le sue nomine sono andate a buon fine. Un caso emblematico che ci fa capire ancora meglio in che mani siamo!
    Avrei una proposta…mandare subito sottocoperta Speranza…con quel nome ormai porta solo sfiga, nominiamo al suo posto uno con un nome neutro, tipo Rossi o Neri o Bianchi, (Ghibellini magari no)…

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  2. Io sto serena almeno ci provo, ma mi pare che l’ammutinamento sia su questo blog…
    i commentatori che se ne vogliono andare, che contestano…la nostra è intransigente…giusto, ma ‘ndò annate?
    Capisco, (adesso qui non sarete d’accordo con me e vabbè), ma di solito i maschi hanno sempre ragione (mamma gliela da sempre o quasi) e allora una donna che li contesta, che si permette di pretendere rispetto a casa sua, di entrare in punta di piedi…e che è?…beh, si insomma, difficile da digerire eh?
    Ma poi, tutto sommato se ci guardiamo in giro non è che si vedano solo pacche sulle spalle eh?

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    pacche sulle spalle? NO, sono vietate, al massimo un accenno di gomito, gomito…

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  3. Gli italiani dietro alla lavagna meritano di starci. Potrebbero essere un po’ più accorti nel non diffondere i contagi, ma la mascherina infanga i loro diritti, le multinazionali vogliono vendere i vaccini e la lobby dei croccantini vuole che compriamo tutti un cagnolino da passeggiare nei lockdown.
    Però, come ho detto in un altro post, gli italiani andrebbero guidati e governati. Se metti i colori alle regioni e dai delle regole contraddittorie, poi non controlli o fai le multe solo al vecchietto senza autocertificazione, non ti puoi lamentare. Se emani un DPCM ogni secondo giorno la gente sbraga.
    Sto arrotolando l’unico elettrone che gira nel mio cervello per capire la storia dei maschi e delle mamme.
    In realtà l’ho capita e ho una mia opinione, anche sui tumulti che si leggono qui. Ma me la tengo.

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    beh, Mauro, in effetti chi ci capisce è bravo, io vivo alla giornata un po’ come tutti credo.
    In quanto alla sua opinione sui “tumulti” se vuole può dirla, si può dire tutto… ma c’è modo e modo, anche quella dei maschi e delle mamme se crede.

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  4. Sono certo che la sig.ra Serena faccia ampio uso di sostanze ironiche, ma il discorso delle mamme è un gustoso caso di “reverse sexism”. E comunque, se mia madre mi dava sempre ragione, talvolta lanciandomi dietro degli zoccoli in legno, mia moglie e mia figlia sicuramente no!
    Per quanto riguarda il dare mio commento sui tumulti, fossi matto! Quando la Blog Master sostiene di non gradire i consigli né dati né ricevuti, io che scrivo da poco vorrei scrupolosamente evitare. Però alcuni suoi ammonimenti da “qui comando io” non suonano tanto bene. Si rischia l’effetto del campetto di calcio dove il bimbo che porta il pallone decide se darsi o no il rigore. Non conosco la gravità delle frasi censurate, ma è curioso perdere ben 3 commentatori che rendevano più interessante e vispo il contraddittorio. Se si scrive un blog e si permettono i commenti bisogna essere aperti anche a delle cocenti (purché educate e non gratuite) stroncature.
    Boccaccia mia, lo sapevo che poi sarei finito col commentare. Torno a farmi gli affari miei: quando si ha un’età che supera i 200 anni è meglio evitare troppe pallonate!

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    Serena fa sicuramente spesso e volentieri uso di “sostanze” ironiche (anche se con molta grazia) ma anche lei non è da meno, il suo quadretto sul reverse sexism è davvero molto gustoso.
    In quanto alla sua età devo dire che le “pallonate” le sa tirare ancora molto bene.
    E dice delle cose sagge e sono d’accordo che dire “qui comando io” sia brutto, persino bruttissimo e le posso assicurare quando lo devo fare mi costa e anche molto.
    E dispiace anche a me perdere dei validi commentatori che sono molto importanti per l’andamento del blog, che se è sempre più seguito, il merito va senz’altro attribuito in buona parte a loro.
    Ma, detto questo, ha anche ragione quando dice che bisogna essere ” aperti anche a delle cocenti (purché educate e non gratuite) stroncature.” Se si riferisce al poco, davvero poco che mi sono vista costretta a censurare, devo dire che, in generale, le censure, anche di poche righe qui vengono accolte molto male.
    Credo che chi deve moderare un blog e ne ha la responsabilità, debba qualche volta essere un po’ “duro”, anche se costa. Lei è qui da poco ma io fin dall’inizio e anche poi in seguito, ho messo bene in chiaro che non avrei accettato che il mio blog diventasse un ring, ma volevo farne un luogo di discussione, seppure accesa, sempre rispettosa nei confronti, sia di chi lo guida che di chi lo frequenta e anche di chi semplicemente lo legge.
    Per fare questo ho dovuto constatare mio malgrado che devo, in alcuni casi, fare la parte della “cattiva” e prendermene la responsabilità come mi prendo la responsabilità di moderare un blog dove non si offende nessuno (anche magari usando sottili “arti dialettiche”) e si cerca di mantenere, il più possibile, un buon livello di civiltà. Anche se intorno a noi vediamo una società sempre più incattivita. Non so se ci riesco e se ci riuscirò ma questo era quello che avevo in mente da subito e credo che non cambierò idea.
    In quanto ai commentatori che lasciano, io mi auguro che ci ripensino e tornino a commentare accettando anche che qualche volta possa, sia non essere d’accordo con loro, sia, se è il caso, censurare qualcosa che io ritengo non passi il vaglio della moderazione.
    Grazie, comunque Mauro per avermi dato il destro di spiegare ancora il perché a volte sono costretta a usare “le maniere forti”. Non mi aspetto di essere capita, ma a volte riflettere sulle cose più di una volta può aiutare tutti, me compresa, a vederci più chiaro.

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  5. Scusate se mi intrometto in questa discussione che concerne la linea e lo stile del blog che ha provocato censure e defezioni.
    Io credo che molti malintesi nascano da certe estrapolazioni, non sempre appropriate, su chi afferma qualcosa o esprime una sua idea che non ci trova d’accordo.
    Faccio un esempio: se dico, “Mi riconosco nel partito X” , e qualcuno mi taccia di essere connivente con le malefatte di Y che appartiene al partito X.
    Oppure, altro esempio: se dico io farei “Così e cosà”, e qualcuno che non è d’accordo, anziché dire “mi dispiace, io invece farei cosà e così”, dice “ma sei matto? Ci vorresti rovinare tutti?”
    Insomma anziché contrapporre un’alternativa propria, si stronca l’opinione altrui attribuendogli fatti e conseguenze che lui mai si sognerebbe di sostenere.

    Non so se mi sono spiegato e spero che qualcuno, che non fosse d’accordo, non dica:
    ma allora vorresti farci morire tutti di noia? Estrapolazione impropria 🙂
    Saluti.

    Risposta
    si è spiegato benissimo, grazie l’esempio mi sembra che vada a pennello.

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