Un ottimo esempio di integrazione

Tutti i lavori o le professioni sono utili alla società nel suo insieme ed al suo progredire civile, ma ce ne sono di particolari che richiedono una dose maggiore di umanità e di spirito di sacrificio.

Parlo dei medici, degli infermieri, degli insegnanti e di tutti quanti “maneggiano” un “materiale” estremamente delicato e per il quale ci vuole doppia attenzione.

Parlo, ovviamente del “materiale umano”.

Certo, sono consapevole che non tutti posseggono queste doti e, fra le eccellenze, ci sono anche molti mediocri o del tutto inadatti alle mansioni che svolgono.

Ho letto, oggi su “Il Gazzettino” di Venezia,  che un medico siriano che presta la sua opera da cinquant’anni a Conegliano Veneto, alla soglia degli 80 lavora ancora nella sanità pubblica ed è professore emerito di  Medicina Fisica e Riabilitazione e continua a curare chi si rivolge a lui. Ma la peculiarità non sta solo nell’età chiaramente pensionabile del professore, ma nel fatto che esercita gratuitamente.

Si, gratuitamente. Sembra strano, ma da quanto scrivono, sembra proprio che sia cosi e io ci credo.

I pazienti dicono di lui che si ” el xe mussulman, ma el xe mejo de un cristian” e in tanti, soprattutto anziani, fanno ancora la fila per essere visitati e curati da lui.

Ai cronisti che gli hanno chiesto perché, quando potrebbe guadagnare ancora parecchio, preferisca non chiedere un euro, il dr. Abdul Fattah Bastati ha risposto che lo fa perché è riconoscente nei confronti del nostro paese che lo ha accolto tanti anni fa e che gli ha permesso di svolgere una professione che ama.

Ho pensato ai tanti siriani che Erdogan minaccia di cacciare e di far arrivare in Europa e lo dice come se stesse parlando, non di esseri umani, ognuno con la propria storia di vita in un paese in guerra, ma come se stesse parlando di pomodori o patate.

Il dr. Bastati, per me, rappresenta un bell’esempio di integrazione, un vero modello, quello che veramente si intende quando si parla di integrazione: una persona che ha lavorato una vita nel paese che lo ha accolto e dove  ora continua a lavorare per riconoscenza senza chiedere compenso. E che non fa alcuna differenza il fatto che sia proventiente dalla Siria: quando una persona è onesta, volenterosa e capace, può fare solo bene il proprio lavoro se gli viene data la possibilità di farlo.

E chissà quanti come lui si trovano sulle navi che li portano sulle nostre coste oppure nei campi profughi allestiti sulle strade per la salvezza che in molti percorrono e che però, non sempre, arrivano a destinazione.

Pensando a questo stimato professore siriano e al bene che fa nel nostro paese da anni, non posso non pensare a quanto tutti dovremmo essere più umani nei confronti di chi ci chiede aiuto. L’Italia è sempre stata accogliente, nonostante la propaganda di alcuni politici che la vorrebbe  far sentire “invasa”.

Non possiamo certo accogliere tutti ma certo, non possiamo neppure abbandonarli al loro destino o peggio, sfruttarli per fini strumentali, come fanno molti politici.

Ma una sana via di mezzo che impegni molte energie basate su una genuina collaborazione tra i vari paesi europei per risolvere un problema col quale avremo a che fare a lungo e che potremmo, con buona volontà ed intelligenza, trasformare in risorsa.

 

1 commento su “Un ottimo esempio di integrazione”

  1. Il dr.Bastati non è solo un esempio di integrazione, ma di amore verso un Paese che, anche se non è quello di origine, gli ha permesso di esercitare la sua professione, di realizzare i propri ideali, di goderne ed esserne riconoscente a tal punto da prestare, ora che è anziano, la sua opera benefica gratuitamente.
    Raro esempio di onestà d’animo e abnegazione verso il prossimo che dimostra come l’essere musulmani non impedisce affatto l’integrazione, perché il credo religioso attiene all’ordine spirituale della realtà, e per una persona intelligente, è solo uno strumento per cogliere il vero senso di umanità che ci unisce tutti, al di là della religione, del colore della pelle, delle diversità, dell’area geografica in cui si è nati.

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