Altri problemi

Informo i miei venticinque barra trenta lettori, che l’argomento che andrò a trattare e piuttosto scabroso ed è meglio prenderlo con i guanti e magari pure con qualche molletta della biancheria a portata di mano.

Dunque il fatto è il seguente:

oggi, intorno all’una, mi trovo seduta comodamente all’esterno di un ottimo bar- pasticceria con comodo di riviste e giornali mentre stavo sorbendo un ottimo cappuccino.

Viale alberato, centro città, poco traffico, sole magnifico…insomma, giornata splendida che solo ottobre qualche volta ci regala, prima che arrivi la stagione delle piogge. Ebbene, me ne stavo li seduta a sorbirmi il cappuccio (sedie e tavolini all’esterno si trovano sotto un portico con pavimento tirato a lucido, poco passaggio data l’ora) e a parlare al telefono con un’amica, quando mi accorgo che viene verso di me un “signore” con ben due cani, alla vista due mastini napoletani, guinzagliati ma senza museruola.

Non ci faccio troppo caso visto che sono guinzagliati e continuo a parlare girandomi verso la vetrina.

Ma…cosa vedo riflesso sul vetro luccicante?

E qui arriva la parte più difficile da descrivere. Mi scuso se dovrò essere un po’, diciamo cosi…cruda, nella narrazione, ma i fatti me lo impongono.

Bene, cosa vedo? vedo i cani che si fermano subito dietro di me e uno dei due si mette in posizione comoda per…no, non per fare pipì no, ma per la… popò. Lo so, qualcuno potrebbe obiettare: “ma che cosa ci racconti”? E avrebbe ragione, stento a crederci anche io, ma vi assicuro che è andata proprio cosi.
Bene, dunque lo vedo che fa quel che deve fare mentre il padrone lo guarda con affetto e pensa “bravo, lo vedi che ce l’hai fatta?”.

Lo si capisce dallo sguardo, non chiedetemi come l’ho capito, l’ho capito! E poi osserva il “reperto” e si dispone ad indossare i guanti ed estrarre il sacchetto per riporlo con grande cura.

E allora…, perdonate ancora se la cosa è piuttosto indecente ma non posso non raccontare quale è stata la mia subitanea e del tutto spontanea reazione alla vista di tutto ciò:
“Ma che schifo!” ho detto parlando al telefono: “C’è uno uno che l’ha fatta fare al cane sotto al mio naso”.

Non l’avessi mai detto! lesa maestà canina. Il “signore, un energumeno che conosco di vista perché gira pascolando i suoi cani per tutte le strade del centro, a tutte le ore, si indigna e si infuria come un toro nella plaza e con la faccia paonazza mi dice:”…

No non lo posso proprio dire quello che mi dice,  anche se c’è l’ho stampato  in testa a lettere di fuoco…come dite? Siete curiosi?Cosa mai può avermi detto?

Non lo indovinereste mai. Non posso ripeterlo ma diciamo che ha fatto un paragone, secondo me da vero cafone.

Insomma si è capito no? Ne ha tratto una certa somiglianza, ecco. Al che, scusate tanto, ma non ho potuto non rispondere che gli umani, donne o uomini, adottano, diciamo cosi… maggiore riservatezza.

Non l’avessi mai detto. Sapete cosa ha risposto? testualmente: …no, non posso ripeterlo, ma vi posso assicurare che è stato molto, ma molto offensivo, per soprappiù, il gentiluomo.

Ecco, si proprio cosi. Ora avete capito bene perchè ho premesso che l’argomento era alquanto scabroso e me ne scuso ancora.

Naturalmente ci sono rimasta di…della stessa materia del “reperto”, ma dopo essermi ripresa e aver detto all’energumeno che lo avrei denunciato, me ne sono tornata verso casa un po’ avvilita. Qui arrivata, ho telefonato alla Polizia Locale e devo dire che il dialogo è stato piuttosto esilarante.

Alla mia domanda su cosa prevedessero le regole del Comune in tema di cani relativamente alle loro necessità biologiche nei luoghi pubblci, la vigilessa, con un certo imbarazzo, non ha saputo darmi una risposta esauriente, ma solo la sua solidarietà. Al che l’ho ringraziata, ma le ho fatto notare che lei rappresenta l’autorità cittadina e che io non ho telefonato per sfogarmi con lei ma per sapere come comportarmi se mi succede ancora, magari, di trovarmi al ristorante o in pizzeria mentro sto mettendo il boccone in bocca e un grazioso Fox Terrier me la fa sui piedi. Lei ha risposto che deve avere guinzaglio e museruole e…eh si, dico io, ma e per le parti, diciamo cosi, alla parte opposta del muso, cosa prevede il regolamento comunale?

Non ha saputo proprio rispondere, si è scusata, ha voluto il nome  e telefono e ha detto che mi avrebbe risposto al più presto, che l’avevo trovato un po’ impreparata…dall’una alle 9, ancora non ha risposto e ho qualche dubbio che lo faccia nei prossimi venti anni.

Forse non ha trovato il codicillo che prevede una normativa circa i “bisogni” estemporanei dei signori amici dell’uomo e, mentre si trovano in lieta compagnia del padrone nei luoghi pubblici affollati e pieni di gente che mangia…

Forse sta chiedendo lumi a Palazzo Gigi(DiMaio), forse lui ha una risposta da darmi, forse il governo del cambiamento ha la soluzione innovativa anche per questo?

Ma, si è appena insediato, per ora ha altri problemi.

 

2 commenti su “Altri problemi”

  1. Bel racconto, Mariagrazia, che mette proprio di buon umore
    Lo titolerei:
    “Come prendere al sole un cappuccino all’aroma di caccao”.
    Immagino il padrone dei cani con un bel sorriso che mette in mostra un paio di bei canini, perché spesso cane e padrone finiscono per somigliarsi. E in genere è il padrone che si uniforma al cane.
    Infatti il tizio ha aperto bocca per abbaiare. Chissà la tua amica al telefono come ci sarà rimasta.

    E la vigilessa? Sarà rimasta perplessa, perdonare il cane e arrestare il padrone? Magari comminandigli un giorno di fermo, al canile comunale.
    Così avremmo i canili pieni e finalmente le carceri vuote (per mancanza di materia prima).
    Be’ Mariagrazia è il bello dell’imprevisto, meglio sorriderci su, no?

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    • Beh, Alessandro, l’aroma di caccao è fortina (no tortina), ma fa ridere. Ho cercato proprio di riderci su e davvero la discussione con la vigilessa ha avuto del surreale perchè continuava a dirmi che il padrone doveva raccogliere e che dovevano avere guinzaglio e museruola ma io le avevo fatto notare che non era sufficiente se poi me la faceva ad un palmo dal naso e il padrone quasi mi picchia perché oso essere schifata. Le ho fatto anche notare che nel mondo civile, almeno dalle nostre parti, la gente comunemente (almeno) non usa comportarsi in questo modo (parlo degli umani) ma lei (poverina) non sapeva a quale norma appigliarsi visto che non le hanno ancora previste.
      Perchè la grande animalista ex ministra ora parlamentare di forza Italia Michela Brmbilla quando ha emanato la legge che permetteva ai cani di sedersi assieme ai padroni nei ristoranti e nei bar, non ha previsto che bisognava prima educarli a trattenersi.
      Ma evidentemente per lei , vista la sua passione per gli animali, non era un problema.

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