Infinito

Il giorno dei funerali di Stato di una parte delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova si è celebrato il giorno18.8.2108.

Ci sono ben tre otto in questa data.

Non sembri superficiale o blasfemo questo riferimento. In numerologia l’8 corrisponde all’Infinito, nel significato cristiano, l’8 corrisponde alla Resurrezione.

E ancora, cito un breve passo ripreso da un sito che parla di numerologia dal punto di vista alchemico:

“l’Otto è il simbolo dell’infinito, dove nulla finisce, ma c’è solo un continuo ciclo che non ha fine è il riflesso dello spirito nel mondo creato, dell’incommensurabile e dell’indefinibile. L’infinito è di natura positiva quando si collega all’illimitato, nel senso di apertura alla trascendenza. Ma è di natura negativa quando l’infinito cade in un circolo vizioso di ciò che non ha fine. L’otto essendo la somma di 4+4, è un numero pragmatico, in quanto esalta la natura concreta e tangibile del numero quattro. Inoltre indica la legge, il rigore e la regola, sempre secondo il suo aspetto concreto.”.

E poi, naturalmente c’è molto altro. Ma mi soffermerei su questo.

Certo, mi viene da pensare che infinito sia il dolore dei congiunti delle vittime, come infinita deve essere la solidarietà e la vicinanza da parte di tutti gli italiani alle vittime e ai loro parenti ed a tutta la città di Genova.

Come infinita deve essere la ricerca della verità.

Il presidente Mattarella, presente ai funerali solenni in maniera composta e commossa ha detto che si tratta di una tragedia inaccettabile.Ha detto bene: inaccettabile è la parola giusta.

Come inaccettabili per me sono le polemiche, gli applausi al governo, i fischi a Martina e ad altri rappresentanti del Pd, nel giorno del cordoglio che dovrebbe unire e non dividere.

Come inaccettabile, sempre secondo me è buttare la croce su un unico colpevole prima ancora che sia stato fatto il processo. Individuato chi ha la colpa ci si può occupare di altro, si può tranquillizzare i cittadini che si sta facendo il meglio che sia possibile fare in questa situazione che ha dell’incredibile ma che, purtroppo, è vera.

Mentre la situazione è molto ma molto più complessa di come si sta cercando di farci credere e i problemi legati al traffico e alla viabilità non hanno un unico responsabile ma coinvolgono molte e variegate responsabilità che si sono aggrovigliate negli anni intorno agli interessi primari del “mercato” ed hanno fatto molta meno attenzione alla cura degli interessi della popolazione.

Un ponte che precipita con tutto il suo carico e provoca decine di morti simboleggia la fragilità dello stato, tutto, nel suo insieme e non è giusto, secondo me, gettare la croce sopra ad un unico colpevole. E’ solo un modo per sottrarsi alle proprie responsabilità, passate, presenti e future.

Infinita deve essere la pietà verso chi deve sopravvivere ad una tragedia cosi grande, alla perdita dei familiari, parenti, amici o della propria casa e alla perdita di quelle poche sicurezze che essa rappresentava.

Come infinita deve essere la riconoscenza verso i Vigili del Fuoco e tutte le Forze dell’Ordine, medici ed infermieri e volontari e uomini e donne della Protezione Civile che in questi giorni stanno dando il massimo e dimostrando un’umanità ed un senso dello stato (loro si), encomiabile e commovente.

E ci aggiungerei anche i giornalisti e i reporters che fanno spesso il lavoro ingrato di andare sul luogo delle tragedie per fornire delle testimonianze e spesso vengono trattati come dei ficcanaso importuni quando invece svolgono un lavoro importantissimo di informazione.

Li ho visti, i Vigili del fuoco, in un video, con indosso le tute di lavoro, sfilare accanto alle bare. durante il funerale solenne, hanno scavato e si sono incuneati tra le macerie per salvare tutti quanti potevano salvare, a rischio della propria vita e noncuranti del pericolo che correvano.

E infinite ora saranno le polemiche, sugli applausi, sui fischi, sugli annunci dei rappresentanti del governo (spesso intempestivi e talvolta persino irresponsabili), sulla volontà di molti familiari di non partecipare ai funerali di stato, comprensibile e rispettabile.

Facciamo, invece che siano “finite” e facciamo in modo che l’Italia che rappresenta con la sua conformazione, già di per sè un ponte simbolico tra due continenti, sia messa davvero “in sicurezza” contro le insidie di un traffico sempre più intenso ed invadente e di una cementificazione ormai al limite della follia.

E, da ultimo, facciamo che il 18.8.2018 non sia ricordato solo per questa triste cerimonia ma anche per il giorno in cui l’Italia ha iniziato a “mettere la testa apposto”, a fare sul serio, ad impegnarsi a “crescere” sotto molti aspetti.

Lo dobbiamo a loro: alle vittime, tutte di questo disastro italiano infinito.

12 commenti su “Infinito”

  1. Ora, perché il governo non dice se il progetto della Gronda andrà a buon fine?
    Non sono capaci neppure di ammettere che hanno sbagliato quando si scagliavano contro questo progetto (Grillo diceva che bisognava chiamare l’esercito per non far iniziare i lavori, dal pulpito ancora nel 2009) e non sono capaci di dire che ora bisogna realizzare immediatamente quel progetto perché una via alternatva al ponte è indispensabile.
    E il ponte va ricostruito al più presto, Autostrade si è offerta di farlo, perché non dare il via ai lavori al più presto?
    Forse perché torna comodo questa prova di forza con la concessionaria? Porta consensi al governo?
    Patetici! E insopportabile quella passerella dei due ministri al funerale con la gente che li osannava.
    E invece è proprio colpa dei grillini se si è fermato il progetto della gronda, loro sono capaci solo di dire no. Prendersi le responsabilità delle cose da fare e farle è molto più difficile.
    E perché se sono cosi attenti non hanno imposto, dal ministero, lo stop alla circolazione sul ponte? Spetta al ministero controllare che le infrastutture siano sicure, almeno avrebbero potuto fermare il passaggio dei Tir, quei mostri che stanno distruggendo l’Italia intera, che la percorrono in milioni, che mettono in pericolo tutte le infrastrutture di tutto il territorio.
    Più trasporto su rotaia e stop ai Tir, almeno lungo certe arterie più trafficate e controllare che non superino il tonnellaggio previsto, se fosse stato fatto a Genova sarebbe stata tutta un’altra storia e forse il ponte non sarebbe crollato con tutto il suo carico di vite umane, cosi miseramente.

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  2. Due domande a Toninelli e Co:
    chi, a conoscenza della vetustà del ponte, dell’enorme traffico che su esso transitava(molto maggiore di quello dei tempi in cui fu progettato) e a conoceza della condizione di pericolo che costituiva per chiunque vi transitasse e per chi abitava sotto, avrebbe dovuto imporre (dico imporre a chi in prima battuta avrebbe dovuto provvedere) lo stop al traffico sul ponte?
    E ammesso che la concessionaria
    Autostrade non abbia assolto al suo dovere di manutenzione ordinaria e straordinaria, chi per una questione così importante per la sicurezza della gente avrebbe dovuto controllare la concessionaria?
    Si, infinito il dolore dei congiunti, e infinita la ricerca della verità, per questo quelle due domande attendono una risposta.

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  3. Quel ponte non era poi cosi vecchio, in Italia e nel mondo ce ne sono di molto più vecchi, però vengono tenuti con la dovuta cura e manutenzione costante e ci si prende cura che il peso che devono sopportare non sia eccessivo da mettere a repentaglio la sicurezza.
    Quel ponte era nato male (appoggiato in quel modo alle case) e con criteri costruttivi, che, a detta di molti, non ne garantivano la durata e la stabilità, ma sarebbe potuto durare molto di più se si fossero tenuti in considerazione i molti segnali che erano arrivati dai tecnici da molto tempo.
    La politica, prima di tutto ha le sue colpe, a partire dall’amministratore locale fino al ministero e certamente anche l’ente concessionario, ma si tratta di concorso di colpa e questo atteggiamento spavaldo ed arrogante del governo (“non vogliamo elemosine”) poco mi piace.
    E’ un brutto segnale di volersi deresponsabilizzare e di voler sempre dare la colpa ad altri: ai governi precedenti, ai poteri forti, ai complotti, alle lobby…non può durare molto questa tattica. Prima o poi gli elettori si accorgeranno che questo sistema è solo un modo per cavarsi fuori dai pasticci e gettare un po’ di fumo sui problemi contingenti per sviare l’attenzione.
    Metodo vecchio, ma sempre efficace.

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  4. Alcune dichiarazioni dall’opposizione.

    Piero Fassino. “La convenzione Stato-Autostrade fu fatta dal governo Berlusconi, sopprimendo dal testo originario vincoli e obblighi per il concessionario. Salvini votò a favore, il PD contro. La Lega ha ricevuto contributi elettorali da Autostrade. Il Pd no. Di Maio e 5s dicono il falso.

    Matteo Renzi
    “la convenzione con le autostrade è stata fatta dal governo Berlusconi: nessuno dice che il deputato Matteo Salvini votò a favore e il Pd contro. I soldi da Autostrade li hanno presi la Lega come contributo elettorale e il premier Conte nella veste di avvocato. Il no alla Gronda, che pesa come un macigno in questa storia, viene da Beppe Grillo e Toninelli”

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  5. Tutti sapevano delle condizioni precarie del ponte, tutti le hanno sottovalutate.
    Lo sapeva Autostrade per l’Italia;
    lo sapeva la commissione del Provveditorato per le opere pubbliche di Genova;
    lo sapeva il Ministero delle Infrastrutture;
    lo sapeva la Direzione Generale per la vigilanza delle concessioni autoatradali.
    Adesso si scoprono pure conflitti d’interessi tra controllori e controllati, insomma c’è chi partecipando alla commissione di controllo, deve giudicare se stesso, avendo in precedenza avallato la non imminente pericolosità della struttura: gli stralli ridotti del 20% della loro capacità di tenuta, avrebbero potuto resistere fino a una riduzione del 50%. Insomma una sottovalutazione colpevole del pericolo.
    E questa gente vorrebbe statalizzare? Dovrebbero prima sapere cosa si intende per RESPONSABILITÀ.

    Intanto un’altra disgrazia si è abbattuta sul nostro Paese, in Calabria un torrente travolge e uccide otto escursionisti, mentre si teme per un numero imprecisato di dispersi, fra i quali bambini.
    Altra notizia “confortante”, la nave Diciotti col suo carico di migrati attraccherà nel porto di Catania, ma… udite, udite, i migranti non potranno sbarcare!

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    • La disgrazia sul Pollino forse si poteva evitare se non si fossero avventurati in condizioni meteo proibitive, purtroppo, spesso, non si tiene in considerazione che la natura è bella ma può essere insidiosa se non si prendono le necessarie precauzioni.
      La storia della nave Diciotti é, purtroppo, un’altra dimostrazione che il governo attuale specula sulla pelle di esseri umani per ottenere consensi.
      A che cos’altro serve questa ennesima sceneggiata? I partners europei che non vogliono i migranti non si decideranno certo questa notte: questo è un problema che non si può risolvere con i ricatti. Quelle persone stanno soffrendo da giorni e l’Italia continua il braccio di ferro con la Ue per ottenere visibilità. E poi? Tra gli stessi membri del governo non c’è accordo,Toninelli li accoglierebbe ma Salvini fa il duro e mostra i muscoli. Questo modo di agire non mi sembra possa portare a nulla di buono, spero che il presidente della Repubblica intervenga e faccia finire questa farsa tragica.

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  6. Credo che anche la disgrazia del Pollino pone il problema delle responsabilità delle autorità.
    Il Pollino è un parco nazionale, ci sarà un direttore e respobsabile del parco e della sicurezza.
    Chi è a conoscenza del territorio conosce le insidie e i pericoli e deve provvedere ad informare e in certi casi vietare.
    Sarà la Magistratura a pronunciarsi, ma sembra che gli escursionisti esperti o inesperti, consapevoli o ignari, fossero liberi di avventurarsi senza essere sufficuentemente informati e senza guide.

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    • Io ho letto che le guide autorizzate non si prendevano la responsabilità di quella escursione, troppo pericolosa, ci andavano in molti ma con guide improvvisate o senza e l’allerta meteo era giallo, cioè molto pericoloso. Io non so se ci fossero segnali di pericolo, ma quella gola è molto ripida e per affrontarla ci vuole una buona dose di esperienza o incoscienza. Credo sia difficile che non ci fosse una segnaletica che avvertiva del pericolo. Purtroppo disgrazie come queste ne succedono spesso perché certi luoghi impervi sono molto affascinanti e attirano molta gente ma il pericolo, soprattutto quando il tempo non è favorevole è molto alto e delle persone adulte dovrebbero considerarlo ed essere più prudenti.

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  7. Mariagrazia, concordo con Omnibus, anche se è vero che c’è una certa dose di incoscienza.
    Ma le autorità servono a questo, evitare che il pericolo si affronti senza averne cognizione.
    Se le guide autorizzate non si prendevano la responsabilità, occorreva impedire l’accesso.
    Lo stesso oggi avviene sull’Etna.
    Se c’è pericolo le guide non si avventurano, ma la salita al cratere è vietata. Un tempo ciò non accadeva, non c’era regolamentazione alla salita al cratere, e mi ricordo quando un gruppo di escursinisti francesi ci lasciò la pelle.

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  8. Sono ritornato al porto di Catania dove sosta da più giorni, la nave Diciotti col suo carico di migranti sofferenti, bloccati dal divieto di sbarco di Salvini.
    Ma che differenza, ora, da quando sono arrivati silenziosi  in un molo senza personale per l’accoglienza e un gruppo di agenti di polizia per assicurarsi che nessuno, dopo giorni di viaggio, mettesse piede nella terra ferma.
    La terra ferma, già, la meta ambita che ti salva dalle onde del mare, negata.
    Ieri ventisette minori non accompagnati sono stati fatti sbarcare, ma restano altre centocinquanta persone sofferenti sequestrate e usate come “argomento”  per trattare con l’Europa.
    Dicevo, che differenza, perché Catania s’è svegliata e protesta contro l’inumano provvedimento.
    Manifestanti e tafferugli, gruppi di sinistra e di destra  rischiano di venire alle mani o  peggio.
    Da parecchio non sentivo più lo slogan “Fascisti carogne… ” con la rima che segue, e analoghi slogan di senso contrario.
    Al molo, dove è ormeggiata la nave non si puo accedere, un nutrito gruppo di agenti fa muro. Solo ai politici è  permesso passare e alle vettovaglie che qualcuno si.prende la briga di portare.
    Un uomo si butta in mare per raggiungere a nuoto la nave, ma viene bloccato e recuperato dalla guardia costiera.
    Poi scende la sera, le grosse  navi ormeggiate accendono le loro luci he si riflettono sulla superficie del.mare, la Diciotti rimane all’oscuro. Solo l’ampio cielo chiazzato di nuvole nere, da un lato, e rosseggianti dall’altro lato, sarà loro di consolazione e gli darà quel senso di libertà che non si può  negare a nessuno. Quando me ne vado la luna quasi piena è alta nel cielo, e dalla nave si leva il canto dei migranti.

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    • Grazie Alessandro di questa bella testimonianza.Ho visto alcuni video che riprendono la manifestazione. La tua città è quella che in questi anni ha visto molti sbarchi ed è anche quella che è stata molto solidale coi migranti, immagino che per te e per buona parte dei cittadini questo sia uno sfregio a quel senso di umanità e solidarietà che la città ha sempre dimostrato.
      La Boldrini ha detto che Salvini non sa che cosa fare, non ha la più pallida idea di cosa comporti essere seduti su quella sedie e mi pare che non abbia torto: Salvini sta dimostrando tutta la sua pochezza, questa inutile prova di forza non farà che inasprire gli animi già esacerbati da questo problema epocale. Ma Non sono certo quei centocinquanta disperati a dover pagare per tutti i problemi che le grandi emigrazioni stanno causando all’Europa. Ci vuole molto di più e di meglio che queste idee balzane per risolverli o quantomeno per cercare di dargli almeno una nuova direzione.
      Servirebbero, a mio parere, nuove leggi che tenessero conto che il neoliberismo sta continuando a creare gravissimi problemi in tutta Europa.
      Purtroppo le destre avanzano ovunque e il momento è molto delicato per tutti i paesi membri.
      Ho letto anche che gli alpini della Lombardia hanno protestato perché Salvini usa le loro magliette coi loro simboli, si sono dissociati ed hanno detto che i valori rappresentati dai loro distintivi sono apolitici e lui non ha alcun diritto di approfittarsene per farsi bello.

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