Il Salvini di sempre

Il ministro dell’Interno, Vicepremier, leader della Lega: Matteo Salvini è certamente fedele al suo motto: “Prima gli italiani”.

Ma avrebbe dovuto aggiungere una parolina e cioè: “leghisti”. Eh si, perché il signor ministro, la notte del 14 agosto scorso, quando l’Italia era in presa allo sconforto per il crollo del ponte Morandi a Genova, lui, il signor ministro, si trovava al ristorante, a cena, circondato da simpatizzanti della Lega per festeggiare la nascita di una sede del partito in provincia di Messina.

Alcune foto postate sui social e riprese dai giornali, ce lo mostrano sorridente e pasciuto, davanti ad una torta di panna con la scritta: “Vince la squadra”.

Quindi Salvini non ha pensato che il suo ruolo istituzionale gli imponesse quantomeno un atteggiamento sobrio dopo la disgrazia, se proprio non voleva raggiungere immediatamente il luogo del disastro (dove si sarebbe recato l’indomani) almeno, avrebbe potuto chiedere di posticipare quell’evento gioioso dove si è mangiato e ben bevuto e dove si sono fatte (sicuramente) tante battute su quanto sia meravigliosa la Lega e su come stia portando via i voti a Forza Italia e su come sia in ascesa il consenso del leader e su come si stiano impapocchiando, invece, gli “amici”, Cinquestelle, su quanto sia furbo il “capitano”, su come stia conducendo magnificamente il suo doppio ruolo se non triplo (come il suo mento) e su come riesca a stare sempre a pelo d’acqua come l’olio ( ma anche dentro, lo si vede spesso e volentieri in calzoncini da bagno a mollo) con le sue “magnifiche” esternazioni, sui migranti, sui Rom e su tutto quanto fa audience e porta l’acqua al mulino del partito, che veleggia sicuro con il vento in poppa dall’alto del suo oltre 30 e passa per cento nei sondaggi. E anche su come lo spread stia facendo il “lavoro sporco” di affossare il governo del cambiamento per poi (furbo) passare al cambiamento del governo, dove la Lega potrebbe fare il botto.

Quindi, ministro.., prima gli italiani( leghisti), poi vengono tutti gli altri italiani, compresi quelli che finiscono sotto le macerie di un ponte che si sapeva da anni che stava per crollare da un minuto all’altro e nessuno ha pensato di chiudere.

Certo la Lega ha subito inviato il messaggio” di “Salvini Premier Messina. È la notte dell’Italia che si sbriciola, del disastro e dell’angoscia, dello smarrimento per una disgrazia che sembra impossibile, mentre non arrivano informazioni del numero dei dispersi. La Lega Messina twitta un post di cordoglio per le vittime di Genova, ma che non rinunciava ad addossare le prime spicciole responsabilità: «Vicino con il cuore e la mente alle vittime del crollo di genova. Benetton rifletta e paghi». ” (Tratto da La Sampa di oggi).

E Salvini,nelle foto, appare sereno, disteso, lievemente su di giri, come è giusto che sia un uomo di successo che è arrivato ad ottenere ottimi risultati, grazie soprattutto a se stesso e la propria capacità di guidare un partito che stava esalando l’ultimo respiro ed ora punta a vette stratosferiche.

Però…quelle foto stridono, danno da pensare a chi leghista non è (e in Italia, signor ministro, ancora ce ne sono italiani non leghisti)che  non è ancora l’uomo delle Istituzioni che ci vuole far credere, che ha giurato di servire il paese con dignità ed onore sulla Costituzione Italiana.  Forse, ma dico forse, dietro a quella faccia seriosa si nasconde il leghista della prima ora, cresciuto a pane e e cielodurismo becero del bossianesimo più spinto (non dimentichiamo il luogo dove il padre fondatore del partito voleva appendere la bandiera italiana).

E quelle foto in compagnia, a tavola, in un contesto chiaramente festoso, in una delle notti più nere che l’italia abbia attraversato negli ultimi anni, non testimoniano troppo bene sul ministro e sulla sua capacità di coinvolgimento nelle tragedie italiane. E il suo ruolo istituzionale ma non solo, la sua stessa umanità, avrebbero dovuto suggerirgli di salutare gli amici e di recarsi all’Unità di crisi per seguire in prima persona lo svolgersi delle operazioni di soccorso.

In quelle foto c’è la vera faccia del ministro e non quella che indossa per le circostanze ufficiali.

E’ vero, non è molto diversa e non ne sono rimasta sconvolta: sembra il Salvini di sempre, con la piccola ma non trascurabile differenza che il Salvini di sempre, fino a poco tempo fa non indossava i panni del ministro e del vicario del primo ministro.

3 commenti su “Il Salvini di sempre”

  1. Si dice, “chi nasce tondo non può morire quadrato”.
    Così, pur augurando lunga vita a Salvini, lui è quello che è, bisogna accontentarsi (almeno i leghisti), e, si sa, chi s’accontenta gode (sempre i leghisti, sia chiaro).
    E poi a voler cambiare, si corrono rischi, basta sbagliare pozione, e il pasticcio è bello e fatto: chi se lo potrebbe immaginare, per esempio, un Salvini mutato, di colpo, in Asino d’oro?

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