Tacete!

Mai come in questo momento i politici dovrebbero tacere. lavorare e tacere, riflettere e tacere. Pensare e tacere.

Ma “tacere” è una parola non contemplata dalla politica che vive di parole, mucchi, montagne, macerie di parole su cui sprofonda il paese, giorno dopo giorno.

State zitti! Zitti! Lasciate parlare il sentimento di scoramento  che ci prende tutti nel vedere quelle immagini, lasciate parlare la solidarietà che ci deve accumunare tutti, di qualsiasi fede politica, di qualsiasi credo religioso, in questo momento.

Mai come in questo momento esercitare la pratica del silenzio sarebbe, non solo necessario, ma indispensabile.

Silenzio! Non avete diritto di parola, politici. La politica lasciatela a casa, se volete andare sul luogo del disastro armatevi solo di umiltà e piangete su quelle macerie. Altro non dovete e non potete fare.

La politica è impotente quando si trova a doversi giustificare delle tragedie perché la politica ha il dovere di prevenirle. E lo diventa ancora di più quando da fiato a polemiche. Di qualsiasi tipo.

Ci sono, sul posto, persone che sanno, che conoscono il proprio mestiere e lo svolgono col massimo della diligenza e della passione. Lasciate parlare loro e lasciatele lavorare in pace. E ringraziatele, sempre.

Un ponte di quelle dimensioni crollato vi mette tutti davanti alle responsabilità che la politica ha sinora evitato di prendersi.

Ha giocato sulla vita delle persone, sinora. E’ tempo di smetterla, il tempo dei giochini è finito sotto a quelle macerie.

Ora tocca fare sul serio.

Gli italiani per bene, quelli che pagano ed hanno sempre pagato le tasse si aspettano che i loro soldi siano ben spesi, si aspettano infrastrutture efficenti e sicure,si aspettano servizi degni di questo nome. E non vogliono finire sotto le macerie di un ponte mentre vanno, tranquillamente, per i fatti propri.

Perciò, state zitti, politici vecchi e nuovi. Avete tutti la colpa di quanto è successo.

Ora chi sta al governo, spara sentenze prima ancora che la magistratura abbia potuto fare il sopraluogo, spara sentenze a raffica senza pensare alle conseguenze. Come se spettasse a loro, ai politici, sentenziare.

Non vi spetta sentenziare, vi spetta lavorare, in silenzio, per rendere questo paese, all’altezza della fama che ha ottenuto con molto sforzo, di paese sviluppato e civile e che voi, politici (vecchi e nuovi), state portando alla rovina.

Perciò prima di parlare, se proprio dovete parlare, tacete! Tacete anche di fronte alle domande dei giornalisti: le vostre risposte non mi interessano. Sapete solo creare altra confusione: non ne abbiamo bisogno.

Conte, Salvini, Di Maio: tenete chiusa per qualche giorno quella bocca, non vi farà male, anzi. E non scrivete né su Facebook, né su Twitter, ne abbiamo abbastanza di frasette di circostanza, di sproloqui inventanti sul momento per continuare a propagandare il vostro logo.

Pensate, prima di aprire la bocca, che li sotto a quelle macerie c’è tutta l’Italia che voi rappresentate.

Abbiatene, se ci riuscite, pietà.

 

 

 

5 commenti su “Tacete!”

  1. Mariagrazia, capisco il tuo sconforto, la rabbia, l’insofferenza alle vuote parole dei politici, e il fastidio del rimbalzo di responsabilità.
    Tutti dovrebbero mettere da parte la retorica e l’arroganza e cospargerersi il capo di cenere,
    ognuno riconoscere, per quel che gli spetta, le proprie manchevolezze.
    Non è possibile avere sulla carta “responsabili a tutti i livelli” e all’atto pratico, nessuno che dica: “Mi sento responsabile”.
    Sarebbe dignitoso e costituirebbe il primo passo verso una presa di coscienza del proprio ruolo di garanti dell’incolumità dei cittadini.
    Invece le responsabilita occorrerà scovarle, ci saranno i distinguo, le prese di distanza, i depistaggi, insomma la fuga dalle responsabilità.
    Ricordo quando, in presenza di segnali premonitori chiarissimi, prima che si verificasse il disastroso terremoto dell’Aquila, si riunirono un gruppo di esperti e di scienziati, e concluserro che la situazione non era allarmante.
    Poi al veriglficarsi del terremoto se ne uscirono con la scusa che i terremoti non sono prevedibili.
    Bella scoperta, però accorreva predisporre la logistica che avesse permesso alla gente di passare le notti all’aperto.
    Gli scienziati furono prima condannati, poi assolti. Ma al di là del reato, prima riconosciuto, poi no, rimane la responsabilità morale. Così chi sapeva dello stato del ponte e lo ha sottovalutato -a parte la possibilità di reato che appurerà la Magistratura- non potrà sottrarsi alla responsabilità morale.

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    • E quello che è ancora più impressionante è che sono stati costruiti quei palazzoni proprio sotto quel ponte (credo successivamente ): ma come si fa a farsi venire una simile pazza idea?Bisogna dire che certi architetti hanno preso iltitolo ma potrebbero usarlo per fare i ballerini classici. Il paese ne guadagnerebbe.
      Ho sentito Salvini a In Onda. Devo dire che, a differenza dei suoi alleati di governo, è uno che pesa le parole e parla senza prendere posizioni nette e definite. E’molto furbo, gli mangia i risi in testa sia a DiMaio che a Conte. Non c’è alcun dubbio che il vero premier sia lui.

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  2. Salvini ha capito che questa orribile vicenda non può non pesare sul suo alleato e già prefigura gli attacchi che il governo avrà da parte dell’opposizione. Forse immagina già un prossimo governo monocolore: verde.

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  3. Ancora non è finito il bilancio delle vittime del ponte, adesso cresce la paura per le tante altre strutture in condizioni precarie. Sembra che per revocare la concessione ad Autostrade il Governo debba pagare fino a 20 miliardi a Benetton. Contratti capestro da non credere, come quello sul ponte dello stretto. Intanto il titolo va a rotoli

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    • Si e lo spread sale appena aprono la bocca!
      Ecco cosa scrive oggi La Stampa sulle battaglie del M5S contro la nuova autostrada la Gronda::
      “E il Movimento delle origini sposa la battaglia. Già nel 2012, quando l’allora presidente di Confindustria Genova lancia l’allarme sul rischio di un «crollo tra dieci anni» del Ponte Morandi e sulla conseguente necessità della costruzione di una nuova autostrada, il consigliere comunale M5S Paolo Putti, proveniente proprio dal comitato No Gronda ed ex candidato sindaco, risponde: «Magari questa persona, prima di utilizzare questo tono un po’ minaccioso – perché dice: “Ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto No!” -, dovrebbe informarsi. Perché dice che il Ponte Morandi crollerà fra 10 anni, ma a noi Autostrade ha detto che per altri cento anni può stare in piedi».
      I nodi si stringono e un anno dopo, ad aprile, sul blog di Beppe Grillo viene messo in risalto un comunicato del comitato di coordinamento No Gronda: «Ci viene poi raccontata, a turno, la favoletta dell’imminente crollo del Ponte Morandi». Ed è lo stesso Grillo, nel 2014, durante la kermesse romana di “Italia 5 Stelle”, a schierarsi apertamente contro il progetto della nuova autostrada: «Dobbiamo fermarli con l’esercito!», urla dal palco. Era il tempo della protesta, della rabbia che catalizzava i voti.”
      Davvero lungimirante!

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