Passatempo per sciocchi

Ci sono persone che si divertono a rintuzzare il prossimo.

Non sono capaci di vivere senza avere qualcuno da criticare, biasimare, ridicolizzare…insomma sono i criticoni seriali, quelli che ne hanno sempre per tutti.

Qualcuno che mi legge penserà che siamo quasi tutti cosi, che criticare è normale, naturale, quasi doveroso.

Ma, se è normale esprimere ogni tanto delle opinioni sulle persone,sia che si tratti di familiari o vicini oppure semplici conoscenti, non è più normale quando la critica è reiterata, feroce, prossima all’insulto.

E’, a quanto pare, un bisogno diffuso soprattutto sui social. Basta soffermarsi a leggere i commenti sui vari blog dei giornali, ovviamente con qualche eccezione, per rendersi conto di quanto questo vizietto sia diffuso.

La grande maggioranza dei commenti è diretta contro le opinioni di altri, si arriva persino agli insulti palesi o occulti, si arriva a denigrare le persone, a trovargli i peggiori difetti.

Siamo un paese di criticoni. Facciamo le pulci a tutti, ci piace un sacco spettegolare e più forte e feroce la critica è più ci sentiamo intelligenti.

Io, personalmente detesto questo modo di fare. Lo ritengo inutile, incivile, spudorato e condannabile,

Un passatempo per sciocchi.

Ma perché non confrontarsi, anche con passione sui vari temi senza soffermarci ad analizzare ed a spaccare i peli in quattro su quanto viene detto o scritto da altri?

Perché in molti prevale questo bisogno di sentirsi apprezzato per il modo in cui riesce a dimostrare disprezzo?

Perchè a tanto si arriva: a disprezzare le opinioni altrui, a negare che abbiano un minimo fondo di verità, che siano in buona fede, che provengano da un desiderio sano di espressione e che non nascondano altri imperscrutabili fini.

Eppure sarebbe cosi semplice scambiarsi idee ed opinioni su un piano di rispettoso confronto senza scadere nella critica fine a se stessa e soprattutto fine ad esaltare noi stessi.

Mi dispiace chiamare in causa ancora la politica ma quello che vediamo in questi ultimi tempi non va affatto nella direzione di rispettare le idee degli altri come democrazia vorrebbe.

Al contrario, si tende a delegittimarsi a vicenda per perseguire ambizioni personali spesso condite da sentimenti di rivalsa per frustrazioni subite e mai metabolizzate.

Gli altri non sono il nostro tappetino per esercizi di autostima, sono lo specchio dell’umanità che portiamo dentro e che si assottiglia sempre di più se non riusciamo che a specchiarci sempre e soltanto in noi stessi.

 

 

 

7 commenti su “Passatempo per sciocchi”

  1. Mariagrazia, io e te abbiamo animatamente discusso, per anni, su un certo blog. Però, vedo che tu mi accogli sempre, cortesemente, sul tuo blog; lo stesso farei io con te, non siamo, evidentemente, stupidamente vendicativi. Fra l’altro, mi trovo spesso d’accordo con le tue opinioni.
    Mi permetto di chiederti un piccolo favore. Non mi dispiacerebbe se tu, quando ti rispondo, non mi ignorassi con indifferenza, come se non valesse la pena considerarmi. Vedere un @Biffo…, all’inizio di un tuo post, mi sarebbe molto gradito. Così io faccio con te, sempre, con un @MGG…So long!

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  2. Quello che tu lamenti, Mariagrazia, deriva dalla mancanza di freni inibitori che il web induce nelle persone per il fatto che, in rete, l’umanità è vista con distacco, come dietro un filtro o una cortina di nebbia, specie a causa dell’anonimato molto diffuso con l’uso del Nick.
    Quello che Pirandello chiamava “corda sociale”, viene chiusa per dare stura agli istinti peggiori, che negano la parte piu nobile e specifica dell’uimo, la ragione.
    istinti di rivalsa, per carenza di affeti dati e ricevuti, o perché s’e vissuti in ambiente di degrado morale dove abbiamo subito angherie e soprusi; oppure perché abbiamo fallito nel nostro lavoro, o peggio ancora nei rapporti affettivi;
    istinto di vendetta perché abbiamo provato l’invidia del prossimo, per il suo successo o semplicemente perché è diverso da noi; istinti addirittura che rivelano una componente sadica, la volontà di
    far male al prossimo perché ciò ci procura piacere.
    La maschera o l’alienazione dal mobdo reale è anche sintomo del profondo disagio di non saperci accettare fino a sfociare in un comportamento schozoide: non di rado infatti queste persone così corrosive nel web, nella vita reale si dimostrano persone squisite, veri e propri gentiluomini.
    Le tecniche per infastidire sono molteplici, dal distorcere volutamente il senso di ciò che si dice, allesercizio di attribuire all’interlocutore opinioni squalificanti, o di ricorrere a falsi sillogismi, o distrarre lattenzione su largomenti non pertinenti, fino al dileggio, alla calunnia, all’insulto, alla intimidazione, alla minaccia.
    Le conseguenze purtoppo
    possono perfino sfociare in veri e propri drammi.

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  3. Ale e Mariagrazia, io però non la vedrei così tragica e pessimista. Sono 16 anni che scrivo sui blog, alcuni erano gestiti da fior di giornalisti e scrittori, si esprimevano con serenità le nostre opinioni, senza trascendere mai. Purtroppo sono stati chiusi. Su un altro, di Parma, volavano insulti pesanti e maligni, me ne sono andato. Su altri, Alessandro, come spesso capita con la sola scrittura, si creano equivoci ed incomprensioni.
    Io apprezzo molto certe poesie e lettere extrapolitiche di te, Mariagrazia, e le opinioni di Alessandro, altre volte sono in disaccordo. Alessandro poi, per me, resta a indimenticabile, poichè, ad un somaro informatico come me, ha insegnato la pratica del copia-incolla, che non avevo mai capito in precedenza.

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  4. Per fortuna, Alessandro, non mi sono mai capitati casi di bullismo, nelle mie classi. Ma io sono pensionato dal 2003, da allora tutto è peggiorato.
    Mi ricordo solo di un ragazzo, alle Medie, che aveva soavemente dato della puttana alla prof di Francese. Lo stesso, a me, dopo una lavata di capo, mi aveva detto: “A professò, pienz’ a ssalute!” Prendeva in giro una ragazza, con seno prosperoso. Gli domandai se gli sarebbe piaciuto che prendessero per i fondelli, per lo stesso motivo, la sorella o la madre. Ammutolì.

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