Quattro passi

Che il pianeta sia surriscaldato, ne abbiamo prove evidenti se le temperature negli ultimi tre anni hanno battuto ogni record e sono in aumento.

Finiremo arrosto, ma noi continuiamo a pensare che sia tutta una fiaba inventata dagli scienziati perché hanno tempo da perdere. Usciamo sempre in auto anche per fare quei famosi “quattro passi”. Prendiamo l’auto per andare a canmminare. Si, ne conosco di persone che raggiungono in auto la pista ciclo/ pedonabile e poi fanno duecento metri e sono già sfiniti. Qualche esercizio di stretching per sgranchire le membra assonnate e poi, via a riprendere l’auto per fare un giretto in centro. Da semaforo a semaforo: due ore. Nelle ore di punta, certo, in quelle di tacco un’ora e mezza. Con certi mostri di macchine da traversata del deserto: vetri oscurati e ruote che arrivano all’altezza del finestrino di un’auto normale. Quando sei appaiato, in coda, ti senti un nano e guardi verso l’alto per scoprire chi si cela dietro il vetro fumè: se un essere umano  o un extraterrestre.

E poi li ritrovi parcheggiati sui marciapiedi, sulle zebre, davanti ai negozi a chiudere perfettamente l’ngresso.

Perché, fateci caso, i possessori di fuoristrada (tra i mezzi che inquinano di più) hanno tutti fretta. Sono li per un minutino e poi via, non vale a niente protestare, loro hanno fretta e perciò non facciamola tanto lunga, si tratta di essere un pelino tolleranti. E anche i vigili, ho notato, sono tolleranti con loro. Mai che ci sia una multa sul cruscotto di un Suv parcheggiato in quinta fila, che occlude il passaggio di una strada o davanti ad un portone di una casa.

Una volta mi è capitato di vedere un biglietto, appoggiato sul tergicristallo di uno di questi,  parcheggiato sul marciapiedi. Più o meno questo era il testo: ” per i vigili: abbiate pazienza mi tolgo subito, non ho trovato altro posto e andavo di fretta”.

Ma cosa c’entrano le macchine o il riscaldamento acceso col surriscaldamento globale? La maggior parte della gente pensa che non c’entrino niente. Cosa vuoi che conti se si tiene la macchina accesa mentre si aspetta che il bambino esca da scuola? O sotto casa in attesa della moglie che finisca di truccarsi? Ma dai, su, ti dicono, non diciamo stupidaggini, un po’ di fumo non ha mai ucciso nessuno.

No, no, infatti, un po’ di fumo no, ma moltiplicato per milioni di auto per tutti i santi giorni, si. Conta, eccome. Lo vogliamo capire o vogliamo davvero fare finta che il problema non esista?

Tutti increduli come Trump? Poverino, gli scienziati americani gli hanno confermato che il clima è cambiato a causa dell’uomo. E che non è una bufala come lui sostiene.Il surriscaldamento è opera dell’uomo e dell’inquinamento che provoca. Vedremo se se ne convince.

Nei prossimi 80 anni il livello del mare potrebbe crescere fra i 30 cm. e 1,2 metri. O anche di più. Molte città potrebbero sparire. La prospettiva è terrificante ma sembra che non faccia il cosiddetto baffo a nessuno.

A me, invece, preoccupa molto. Per distrarmi vado a fare quattro passi.

A piedi.

 

12 commenti su “Quattro passi”

  1. Mariagrazia
    prima di entrare nel merito del problema da te sollevato (lo farò con un altro post) lascia che mi complimenti con te per come hai trattato -con piacevolissima verve umoristica- un argomento spinoso di cui sembra che a nessuno importi granché.
    Finché non saranno costretti a uscire con maschera antigas.

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  2. Mariagrazia, cammina piano, altrimenti aumenti il fabbisogno di aria e t’avveleni ancor di più. Finiremo come Marte, un tempo fornito di un’atmosfera vitale, con laghi, mari, fiumi, poi, lentamente, è morto e la sua atmosfera è svanita. Tanti pensano che fosse abitato, uno scienziato ha detto che, quando scenderemo su quel pianeta, sarà un ritorno. Da lì veniamo. Dureremo ancora privo, ci stiamo suicidando, asfissiandoci ed arrostendo i volutamente.

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  3. Mariagrazia,
    il problema ecologico che hai sollevato, sarà quello che più impegnerà i nostri nipoti e le generazioni future, perché già adesso l’inquinamento del globo è causa di grandi disagi, di malattie, di squilibri della natura, di morte.
    Il prezzo che deve pagare la civiltà -specie se a crescita incontrollata- è l’inquinamento dell’ambiente dove viviamo.
    Oggi il problema è come limitare l’impatto ambientale delle nostre attività, domani chissà forse dovremo addirittura rifondare una nuova civiltà oppure emigreremo in un’altro pianeta.
    La produzione di CO2, col suo effetto serra che surriscalda la terra, l’emissione di CFC che distruggono l’ozono, con effetti nocivi delle radiazioni solari, le emissioni di fumo delle conbustioni e le relative pioggie acide, le polveri sottili che respiriamo, insomma ne abbiamo ben donde per preoccuparci e temere per l’intero pianeta che ci ospita.
    La stessa produzione di energia il cui fabbisogno aumenta sempre di più, è un problema irrisolto, perché necessita di combustibili che, oltre ad inquinare, prima o poi finiranno, mentre le fonti alternative, le cosiddette fonti rinnovabili, allo stato attuale sono tutt’altro che bastevoli, e l’energia nucleare, basata sulla fissione del nucleo atomico, non è sicura e produce scorie mortifere e durature, mentre quella pulita basata sulla fusione dei nuclei atomici è ancora da venire.
    Ma non ti voglio tediare più oltre con questi problemi, ho fiducia che l’uomo prima o poi troverà il modo di rimediare.
    E dopo tutto, presi alle strette seguiremo le sagge parole di Cristo:
    “Guardate gli uccelli del cielo, non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, eppure il Padre vostro celeste li nutre”.
    Ciao.

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    • Io spero che chi ha il potere di farlo prenda misure serie prima di dover abbandonare il pianeta. Lo dovremmo riportare ad uno stato più vivibile utilizzando di più le fonti alternative ed imparando un comportamento che sia più rispettoso dell’ambiente. Si può fare, basta volere.

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  4. Ci sono futurologi che hanno ipotizzato una umanità di là a venire, ristretta in immense strutture chiuse, con atmosfera artificiale pura, prodotta da macchinari appositi.
    Strale, però, se anche tu e gli altri catanesi vi muoveste a buttare acqua dentro all’Etna, dareste un contributo, anche se minimo, per abbassare la quantità di gas nocivi in atmosfera. Ecchediàmine!

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  5. Biffo hai ragione, ma non mi fido.
    A “dialogare” con l’Etna ci provò
    Empedocle, e sai che fine fece.
    Il vulcano Lo inghiottì e ne sputò fuori i sandali.

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  6. Franco, ti sbagli, dicono se li lavasse ogni sera, ne faceva brodo per la minestra del giorno dopo, lo preferiva a quello di giuggiole.

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  7. Bello argomento quello di salvaguardare l’ambiente, ossia il nostro habitat normale
    Che si aspetta per il lancio intensivo dell’auto elettrica? Perché non dotare tutte le città di servizi pubblici non inquinanti, filobus oppure tram? Perché non dotatarle di piste ciclabili?
    Anche una buona coibentazione della case, nei climi freddi, farebbe risparmiare una buona fetta di energia di riscaldamento. E nei climi, dove il sole splende, per buona parte dell’anno, l’uso di pannelli solari sui tetti delle case potrebbe costituire un gran risparmio di energia elettrica.
    Senza contare le nuove opportunità di lavoro.

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