Manichino

I leghisti hanno fiducia nel premier, ma…

Finalmente Conte ha preso una decisione su Siri, ma era autorizzato? E da chi?

La figura di questo primo ministro è più che mai ambigua. Somiglia sempre di più a un cartonato o a un manichino.
Sembra stare con le posizioni dei grillini ma sembra anche stare sulle sue e molto.
L'”avvocato del popolo” come lui stesso si è autodefinito sta un po’ di qui e un po’ di là, ma non dovrebbe stare né qui e di li, dovrebbe stare davvero e solamente col paese.
Lui è il “generale” di quale dei due partiti?
E se è davvero imparziale perché non mette finalmente fine a questa farsa e fa davvero la voce grossa?
Ma che cosa ha da perdere?

Un avvocato prestato alla politica che si compromette con due forze politiche opposte tra di loro, ha davvero fatto due conti se fare il premier gli convenga davvero?
Rischia di passare alla storia come un’opportunista che sta coi piedi in due staffe e che avvalla tutto quello che i due contendenti al governo gli fanno firmare.
Davvero poco dignitoso per una posizione come quella.
Spero che abbia davvero un sussulto di orgoglio e che prenda davvero in mano la situazione togliendola ai due prepotenti galli nel pollaio che sta diventando un ring con grande sfoggio di “spiumaggi” intollerabile.

Mentre l’Italia è sempre più in crisi.

Temo sia solo pia illusione.

 

Maschilismo che si autoassolve e discrimina

Le donne sono discriminate dovunque e comunque. Non si tratta di “darsi da fare”, le donne si danno fin troppo da fare (sul lavoro e a casa), ma i colleghi maschi sono sempre più pagati e fanno carriera mentre le donne devono firmare dimissioni in bianco, se rimangono incinta vengono mobbizzate, da una posizione dignitosa finiscono a pulire i bagni e poi, quando tornano, per paura che ne facciano un altro, o le licenziano con una scusa oppure le mettono in una situazione tale che si devono licenziare.

La situazione non è migliorata negli ultimi anni, al contrario, la crisi penalizza le donne, infatti la denatalità non è mai stata cosi’ alta (no lavoro, no figli) .Ma le donne vengono sempre sfruttate perché sanno che loro rendono più degli uomini, sono più competitive perché devono dimostrare di essere molto più brave ed efficienti. Una grande industria di Montebelluna che produce sedili per auto di lusso, ha assunto molte donne che provenivano dal tessile perché, dicono, abituate a lavorare la notte e il sabato e la domenica, cosa che gli uomini specialmente i giovani non vogliono fare.

Ma, se andiamo a guardare, il loro stipendio è inferiore a quello di un uomo e ha contratti meno sicuri. In tutti i settori le donne vengono sfruttate, malpagate e licenziate il doppio rispetto ai colleghi maschi. Nei supermercati le donne sono tra i lavoratori che si fanno più domeniche al lavoro, e se osservate, i capi e capetti sono sempre invariabilmente maschi. Ma le donne non sono né timide né con poca voglia di fare né scarsa competenza, hanno spesso una scolarizzazione e voti più alti dei maschi. Ma sono solo discriminate in quanto donne. Basta guardare in politica: il rapporto donna/uomo è da terzo mondo, mentre in altri paesi evoluti è fifty-fifty, o addirittura più donne. Nei talk show sono tutti maschi.

Potrei fare l’elenco lunghissimo di maschi che pontificano su tutto, anche su quello che ci riguarda, le donne sono mosche bianche.

 

Pubblicato oggi su “Italians del Corriere della Sera

Il ministro delle zecche

Li ha chiamati: “Quattro zecche da centro sociale”, i contestatori che, durante un suo comizio lo hanno duramente contestato gridandogli epiteti che andavano dal , “buffone, scemo” passando per “fascista e Modena non ti vuole”.

Matteo Salvini, dopo essersi fatto ritrarre coi suoi fans che lo aspettavano sotto il palco allestito in piazza Matteotti, ha risposto cosi a chi gli faceva il dito medio: “vi voglio bene, andate a casa a mangiare pane e Nutella”.

Deve avere un contratto con la Nutella per propagandarla in questo modo ad ogni occasione.

Ma oggi, a Modena alcuni ragazzi sono stati feriti dai poliziotti in divisa antisommossa che li hanno presi a manganellate.

Ce n’era davvero bisogno? Non erano violenti, li ho visti, in diretta, in un video pubblicato su La Stampa, mentre cantavano “Bella ciao”. E tra loro c’era gente di ogni età, giovanissimi ma anche non più giovani e tante donne.

Tante donne ho visto. Una signora che gridava: “Ho settantasette anni e sono una sfollata, non lo voglio vedere Salvini nella mia città, non voglio il fascismo”.

E a chi le faceva notare che il fascismo è morto lei rispondeva “No, non è vero è più vivo che mai”.

Modena ha reagito con vero orgoglio e spirito partigiano. Ha”resistito” al comizietto di un leader di partito che si sente un semidio, incoronato dal “suo” popolo e sempre più in alto nei sondaggi.

Come sei i “sondaggi” fossero la Legge. Danno indicazioni su come la pensa la gente, ma, il più delle volte sono del tutto fuorvianti. Quando non del tutto sbagliati.

Salvini, sul palco di Modena è stato più fischiato che osannato e sembrava persino avere un po’ di paura nonostante il cordone di protezione che era stato dispiegato un  po’ dovunque.

Ma, mi chiedo, un ministro dell’Interno può permettersi di seminare il caos, di mettere a repentaglio l’incolumità di agenti pagati dallo stato e che sono comandati da lui per difenderlo dai contestatori pacifici, che vengono malmenati, mettendo il disordine in città?

Non è solo il leader della Lega ma bensi, e prima  ancora un ministro che ha giurato sulla Costituzione di servirla con dignità e onore e che si permette di chiamare delle persone che lo contestano democraticamente: “quattro zecche”?

Doveva essere ben spaventato per lasciarsi sfuggire dal seno villoso una simile, disgustosa affermazione. Lui è il mnistro di tutti non solo di quelli che si vogliono far fotografare avvinghiati a lui ma lo è anche delle “zecche”.

Alle quali, secondo me, dovrebbe chiedere scusa.

 

Scacco al re

DiMaio in diretta a RTL: “Matteo Salvini dovrebbe dimettersi”.
Lapsus, lo avvertono e lui manco se n’era accorto.
Intendeva dire Armando Siri. Non è che il nome abbia delle assonanze, lui intendeva proprio dire che a dimettersi dovrebbe essere Matteo Salvini e pensava ai tanti guai che gli sta dando, alle bufere mediatiche che lo stanno vedendo protagonista per cui lui ci fa sempre la figura di Paggio Fernando.
Luigi, l’Armando lo vuole mandare a casa, ma prima vorrebbe vedere Salvini travolto da un qualche scandalo che lo facesse smettere di prendere tutti quei consensi.
E, neppure a farlo apposta, anche se leggermente in frenata, il consenso per la Lega e il suo leader è a livelli stratosferici e, ovviamente, il capo politico dei Cinquestelle, morde il freno.
E si morde la lingua per non sparare a raffica tutto quello che pensa del collega di governo e ne avrebbe, volendo, oh se ne avrebbe.
Ma deve mandare giù rospi centellinati ed allora succede, che, poveraccio, mentre parla in diretta in una trasmissione radio molto seguita, finisce per dire quello che pensa: altro che mandare a casa Siri è il suo capo che dovrebbe fare fagotto.
Si sta rivelando la sua rovina, volete che non si lasci andare a qualche gaffe tanto inconscia quanto liberatoria?
Ch vuole intendere intenda, comunque.
Ma vanno d’accordo, e non si lascerano mai hanno troppe poltrone insieme…fino al giorno in cui, ricordando i bei tempi, i due, diranno ai nipotini: “C’eravamo tanto odiati”.

Però…dopo quanto è successo stasera con l’annuncio di Conte che chiederà le dimissioni di Siri al prossimo CdM, e Salvini che non si aspettava questo decisionismo del premier in sua assenza, le cose potrebbero precipitare.

I Cinquestelle si salverebbero la faccia e magari potrebbero pure risalire nei sondaggi se a Conte riuscisse questa mossa a sorpresa, questo scacco al Re.

Il quale Re (beninteso sto parlando del ministro pleniprepotenziario dell’Interno ( a colloquio in Ungheria con Orban, che si fa fotografare vicino alla rete che Orban ha messo a protezione dei confini contro gli immigrati, non certo a caso) sarà già andato su tutte le furie che gli esce il fumo dal naso.

Immagino, invece, che DiMaio si sfreghi le mani.
Pasqualino Maraja ha già venduto la pelle dell’orso il quale seppur furioso, non vorrà mai far cadere il governo e si troverà cosi a dover subire l’onta di perdere uno dei suoi uomini migliori, l’ideologo della flat tax che ha portato la Lega a prendere una caterva di voti (ma che ancora è ben lungi dall’essere realizzata): un’ignominia da lavare col sangue…ovviamente speriamo di no, sono per la non violenza, però…

Insomma Conte ha mostrato finalmente i denti, ma questa volta non per fare il solito sorrisino beffardo da signor Meneimpippo, no, ha dimostrato fegato.

Vedremo se Salvini se lo farà alla veneziana,rosolato in padella con le cipolle.

S’ha da fare questo matrimonio?

Ci siamo: Don RodRenzi ha mandato uno dei suoi bravi, il più bravo, l’ex ministro ed amico fidato Del Rio, a buttare l’amo.

Naturalmente, chi avrebbe dovuto abboccare è il bel Luigi. E lui sembrerebbe non esserci cascato ed aver risposto, sdegnato: “Picche”.

E invece no, Don RodRenzi  è soddisfatto e dal suo palazzotto di Rignano si sfrega le mani.

Sembra che Luigi abbia risposto rigettando l’offerta di mettersi insieme, ma non è come pare…

Si, perché oramai il castarolo DiMaio ha imparato la lezione del Teorema di Salvini che dice: “ cerca d’essere un tenero amante, ma fuori da Chigi, nessuna pietà”. E dunque, se non si fosse capito, quella risposta piccata,  corrisponde, in realtà, ad un: “vedremo, forse, questo matrimonio si potrebbe anche fare”…

Povero Zingaretti dovrà tirare fuori l’arma segreta (o tramutarsi in Mazinga) perché il suo compagno di partito (si fa per dire) gli sta già combinando un matrimonio segreto a sua insaputa.

Zingaretti, infatti, si è detto contrario a questa proposta (oscena) ma non so se ha capito bene a cosa sta andando incontro. Ho paura che  Don RodRenzi tanto farà e tanto manovrerà sottobanco fino a metterlo con le spalle al muro e fargli perdere autorità e credibilità.

Si mette di traverso ad un accordo coi Cinquestelle? Ha firmato la sua condanna. Renzi farà di tutto per convincere i suoi a convincere i suoi (di Zingaretti) che è l’unica tattica possibile per minare il governo dalle fondamenta e se non lo capiranno, lui si prenderà tutto il merito di essere quello che potrebbe (ancora) guidare il Pd verso la vittoria.

Con tutta probabilità, con DiMaio hanno già avuto qualche abboccamento in qualche pied –à- terre della costa Amalfitana ( travestiti da turisti tedeschi con la parrucca bionda), dove si sono accordati per mettersi insieme nel futuro prossimo, molto incerto per i rispettivi partiti.

Insomma, questa proposta di matrimonio, nelle intenzioni dell’ex premier è già a buon livello di avanzamento, restano da definire i dettagli, ma le cose sono già a buon punto e l’apparente “no” della “sposa” è un quasi “si”. Insomma un Nazareno 2( punto zero e palla al centro).

Quindi Zinga mi sa che dovrai chiamare a raccolta tutte le tue truppe, sguinzagliare i tuoi agenti segreti per carpire quante più informazioni possibili in merito a questo matrimonio segreto.

I destini del paese sono nelle tue mani. E se vuoi il mio parere ( fanne l’uso che vuoi): questo matrimonio non s’ha da fare,  né domani, né mai.