Basta violenza!

Un’altra scena agghiacciante a Vicenza dove un uomo di 25 anni ha aggredito un altro uomo di 73, buttandolo a terra e tirandogli dei calci sulla testa mentre era inerme al suolo.
Il 73 si era premurato di avvicinarsi ad una coppia che stava litigando per vedere di fare da paciere.
Non l’avesse mai fatto! Questa è stata la reazione del violento 25enne che lo ha quasi massacrato a calci. Ora il più anziano è ricoverato all’ospedale dove è stato portato subito dopo l’aggressione. In tanti hanno filmato l’accaduto e chiamato le Forze dell’Ordine e l’ambulanza. Dopo appena pochi minuti il ragazzo è stato arrestato in seguito alle informazioni fornite dai testimoni.
Era conosciuto già per precedenti ed evidentemente un violento fuori di testa.
Ma era libero e avrebbe anche potuto uccidere.
Quanta violenza in questi giorni, da Willy a Maria Paola Gaglione ed ora questo.
Con in mezzo stupri e violenza nei confronti delle donne che in questo ultimo periodo è aumentata, ogni giorno se ne scopre una violentata da balordi drogati perdigiorno o uccisa dal compagno/marito/amante.
Colpisce allo stomaco la violenza, bruta e assassina ma cosi frequente ormai da essere intollerabile.
Il sindaco di Vicenza ha condannato il fatto di violenza inaudita per motivi più che futili.
Ma forse, sarebbe il momento che si esprimesse il Parlamento e adottasse serie misure di contenimento di questi odiosi reati contro l’umanità.

L’impegno di Conte

Il premier (Camale)Conte Giuseppe  è stato a inaugurare l’anno scolastico in una scuola di Norcia.Ha fatto un bel discorso agli studenti.

Gli ha detto che possono mandare a casa il governo se non farà le cose fatte bene. “La sfida del recovery è per voi, mandateci a casa se perdiamo” Avranno capito? O si saranno fatti una risata sotto la doppia  mascherina e il banco monoposto?

Ci sorprende sempre Conte, lui non è mai in campagna elettorale perché non ha un partito ma però ha un governo.

Eh si. Il governo è suo. Questo è il Governo Conte e guai a chi lo tocca.

Ci sta lui li sopra, sul trono di premier a scrivere Dpcm, decreti e decretini, soprattutto questi ultimi.

Il Parlamento è un posto dove lo si vede poco, ha troppo da correre dovunque ci siano telecamere pronte a riprendergli il ciuffo ribelle.

Perché è ribelle il ciuffo di Conte.

Non gli riesce di tenerlo apposto neppure col gel, neppure con la lacca. Ricorda un po’ quello del mitico Bobby che arrivava sul palco con un ciuffo a cascata che dopo due minuti gli cascava sugli occhi e le ciglia si inanellavano nei capelli tanto da non capire dove cominciavano le prime e finivano gli ultimi.

Il premier ci tiene al suo ciuffo. Se lo spazzola e lo sistema davanti allo specchio per ore. E’ ciuffo da premier.

Non crediate che sia una banalità, un pettegolezzo da corridoio di Montecitorio, è una cosa molto seria.

Ora, pare che gli onorevoli debbano pagarsi il barbiere, almeno cosi pare, ma i premier? Anche loro non hanno più il barbiere privato e pagato dallo stato?

Mi meraviglierei molto. Ma come. diamo i premi a Chiara Ferragni per “l’impegno civile” e non diamo un barbiere a Conte con tutto l’impegno che ci mette ad avere un ciuffo civile?

A proposito, non seguo molto le prodezze della donna del secolo, mi pare la moglie del tatuato, la figlia della scrittrice….si insomma una che per puro caso è entrata a far parte del mondo dorato della celebrità e si batte come una leonessa per i poveri e i diseredati e per questo la premiano, però, avrei una domanda.

Ma che cosa se ne fa una così di tutti questi premi, onorificenze, followers….thumbs ups etc.etc.?

Ma non ci si stanca ad essere sempre sulla cresta dell’onda?

Mah…

CamaleConte non si stanca mai dell’onda del suo ciuffo, se lo cura ogni sera con una pomata speciale che gli ha fatto arrivare Donald dagli Usa: si chiama Trumpglue (colla di Trump). Gli ha anche scritto che la userà per rimanere incollato alla presidenza. E Conte, mi sa che oltre che sui capelli ne spargerà un pochina anche sulla sedia da premier. Hai visto mai che funzioni? Trump e Conte, amici per la …colla.

 

A scuola…in ginocchio

Ieri mi auguravo che la scuola aprisse finalmente seppur con qualche problema.

Oggi devo leggere che alcuni bambini di un istituto di Genova, per mancanza dei banchi, sono stati messi in ginocchio davanti alle sedie a disegnare.Il governatore della Liguria che ha trovato la foto in internet, l’ha subito postata sul suo profilo denunciando la carenza dei banchi e la posizione scomoda, per non dire altro, di quei bambini.

I genitori lo hanno contestato dicendo che loro non sono in campagna elettorale e che i banchi sarebbero arrivati oggi, quindi si dissociano da quella denuncia e prendono le difese della scuola.

Può anche darsi che Toti abbia approfittato di quella foto per evidenziare le carenze della scuola e del governo che dopo sei mesi si ritrova con una classe in ginocchio davanti alle sedie che fungevano da banchi. Con tutta la retorica sui banchi monoposto fatta dai grillini, da Conte e dalla ministra Azzolina. Certo è che la situazione è penosa e vedere quei bambini inginocchiati a terra (che igiene!) da da pensare.

Ma le situazioni “strane” saranno anche state molte altre, in sei mesi come si poteva pensare e agire e decidere e programmare il ritorno in classe dopo la pandemia quando tutti sappiamo in che considerazione è stata tenuta la scuola in tutti questi anni da parte di quasi tutti i governi?

Quei bambini in fondo sono solo la punta di un iceberg mostruoso. Speriamo che oggi i banchi siano in classe e che possano sedersi e appoggiarvisi come si conviene. Resta però quell’immagine che avrei preferito non vedere. Ma possibile che sapendolo, la preside non potesse provvedere almeno dei tappeti o dei cuscini sui quali i bambini potessero appoggiarsi meglio che sul duro e freddo pavimento?

Non sarà una passeggiata

Il nodo della scuola, dopo mesi di discorsi e di chiacchiericcio, sta per venire al pettine.

Domani 5 milioni e mezzo di studenti torneranno in classe ( o ci si recheranno per la prima volta), finalmente dopo la chiusura imposta dall’epidemia.

La scuola ha affrontato tanti problemi ma questo è, decisamente, il più grande di tutti. Un problema enorme che non è certamente risolto, ma che mi auguro, per loro e per tutti, che si risolva presto e che tutto vada nel migliore dei modi.

Ma le incognite sono tante. Confido nella capacità del personale della scuola che ha sempre lavorato per tenere in piedi un’Istituzione che crolla da tutte le parti, ma che è rimasta in piedi proprio grazie a tanti di loro che con senso di responsabilità e dedizione, si sono adoperati sempre per sostenerla.

Ma domani tutto sarà diverso. La prima campanella dopo il lockdown resterà impressa nella storia italiana.

Non sarà una passeggiata far combaciare tutte le disposizioni anti Covid con l’irruenza di bambini e ragazzi e ci vorrà una dose supplementare di pazienza che dovrà arrivare ad essere pressoché infinita.

Ma confido che ce la faremo. Tifo per loro (e per tutti noi) e gli faccio tanti auguri.

Pensiamo anche a quei bambini che entreranno a scuola per la prima volta, per loro sarà ancora più complicato destreggiarsi tra mascherine e percorsi obbligati, ma impareranno presto con la duttilità e l’entusiasmo che solo i bambini sanno avere e ci sorprenderanno, ne sono certa.

Un pensiero al mio primo giorno di scuola è inevitabile.

Ricordo una grande folla di bambini e genitori davanti ad un grande portone, un cortile pieno zeppo di gente vociante, mia madre che mi teneva per mano, ricordo l’entrata, a gruppetti e poi quell’aula enorme coi finestroni con le tende pesanti,  e tutti quei banchi allineati e un odore particolare che non ha definizione alcuna se non “di scuola” e che sentivo per la prima volta. E ricordo i pianti delle altre bambine alla vista della mamma che se ne andava e le lasciava li, da sole ad affrontare quell’avventura affascinante e sconosciuta.

Io non piansi. Ricordo che ero forse l’unica ad avere gli occhi asciutti, ma forse ricordo male. Certe piangevano a dirotto e invocavano la madre, ma io pensavo che si comportavano con scarsa dignità e che mi sarei vergognata troppo a piangere in quel modo davanti agli estranei.

Ma, ripensandoci, non ero particolarmente coraggiosa, ma già abituata a restare da sola e nonostante fossi piccola già l’avevo sperimentato e in quel frangente mi fu di aiuto.

I ricordi del primo giorno di scuola sono per tutti un passaggio obbligato, il primo timido ingresso nella vita sociale, l’affacciarsi al mondo che da bambini sembra spaventoso e troppo grande e sconosciuto e la prima idea di consapevolezza che non si può tornare indietro e che ci sarà chiesto di ubbidire a delle regole precise che diventeranno via via sempre di più e sempre più complesse tanto da portare molti a rigettarle e a non volerle riconoscere e seguire.

Per tanti ragazzi domani sarà ancora più importante seguire le regole imposte da un evento eccezionale che mai avremmo pensato di dover affrontare e che ci ha colto impreparati, ci ha spiazzato, costretti a fare i conti con la paura, con l’ansia di ammalarsi o di non poter più fare le cose che facevamo prima.

Ma, piano piano, torneremo alla tanto agognata “normalità” che non vorrà dire però che tutto tornerà come prima perché una simile catastrofe non può non lasciare tracce indelebili in tutti noi, ma io spero che ci insegni qualcosa o molto. Per esempio ad apprezzare la vita ogni giorno, a trovare la forza per combattere, per il contributo che ognuno può dare, per una società più equa, più giusta, più attenta all’ambiente e alle persone, di tutte le età, coi loro tanti problemi.

Per questo spero che domani la scuola segni un passaggio importante tra il triste periodo della crisi sanitaria a quello della speranza di sconfiggere del tutto il maledetto virus.

Tanto dipenderà dal senso di responsabilità di tutti noi.

Auguri.

 

Brodo di incultura

Quello che mi colpisce di più del delitto di Colleferro è, ovviamente, la violenza. Fredda, cinica, assoluta, immotivata.

La violenza che gira per le nostre città sottotraccia ma ben visibile negli atteggiamenti e nei modi di porsi di molti, giovani e anche meno giovani. Violenza che penetra nelle ossa e ti lascia esterrefatto. Quando chiedo, ad esempio, di tenere al guinzaglio un  cane feroce per strada e mi rispondono che è buono. E mi fanno quel mezzo sorriso di scherno che significa:” che cosa me ne frega  se tu hai paura? Anzi, lo porto in giro apposta per far paura alla gente, per darmi importanza che altrimenti non avrei, Passerei totalmente inosservato”.

Qualcuno ha detto che il ragazzo barbaramente ucciso dal branco, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Non sono d’accordo. Willy Monteiro Duarte era li perché c’era andato di proposito, dopo il lavoro, anche se era tardi, voleva raggiungere gli amici in quel luogo dove sapeva di trovarli. E sapeva anche che li in quel posto, spesso nascevano liti e tafferugli tra bande rivali. Non poteva non saperlo.

Ma faceva parte della vita, della sua giovane ed entusiasta vita. Stare un po’ con gli amici dopo il lavoro, cosi per finire la “serata” di sabato (che ormai era domenica) che viene considerata dai giovani, una notte intera da passare davanti ai locali, col bicchiere in mano a bere, a fumare e a parlare e anche a litigare, come in questo caso.

Mi sono venute in mente le parole che mia nonna da piccola mi diceva: “di notte girano solo ladri e assassini”.

Ma la notte, soprattutto di sabato, è diventata popolata da tanti giovani che vogliono  stare insieme e divertirsi, ma, purtroppo è anche un tempo che serve ai violenti, ai rissosi, ai frustrati dalla vita che di giorno è una rincorsa a “scolpire il fisico” , per esercitarsi nei “giochi” più violenti, per sentirsi onnipotenti in una società che li emargina, che li dimentica, che ne ha paura e che non sa più indirizzare verso degli ideali.

Non esistono più ideali ma solo cultura della violenza, ignoranza e sopraffazione per molti, troppi giovani che si imbevono di idee e di cultura violenta servita da cinema e televisione e da tutti i mezzi di comunicazione di ultima generazione e più sofisticati e crescono dentro un brodo di coltura che mescola il disprezzo per gli altri e l’autoesaltazione di se stessi e ne fa una miscela che può diventare esplosiva e finire, come in questo caso, per uccidere un ragazzo senza alcuna pietà, solo perché ritenuto un “rivale”.

Come nel più orrendo dei videogiochi che hanno maneggiato fin da piccoli, non distinguono più la realtà dalla finzione. In preda a sostanze di ogni genere che gli atrofizzano la facoltà di provare qualsiasi sentimento se non la rabbia nei confronti di chiunque si trovi sulla loro strada nel momento di massima eccitazione che arriva in quelle notti chiamate spesso “da sballo”, violente per volontà e delirio di fare del male, di colpire alla cieca, di sfogare frustrazioni e di dare libero sfogo a pulsioni quasi meccaniche, quindi disumane.

Willy ne è rimasto vittima proprio forse perché di costituzione gracile, nobile di carattere, gentile e con la “pretesa” di sedare una lite in cui era coinvolto un amico e che, quasi incurante del pericolo,  si era messo a sfidare gli “invincibili” o quelli che amano considerasi tali e proprio il fatto di sembragli una vittima persino troppo facile,  ha rinvigorito la loro stupida e criminale voglia di colpirlo. E di lasciarlo morto a terra. Willy cosi gracile e cosi temerario, cosi ingenuo da mettersi contro il branco dei selvaggi che lo hanno massacrato, solo perché voleva sedare una rissa.

Riportare alla normalità una di quelle stupide e banali battaglie da strada fra gruppetti che si fronteggiavano spesso in quel luogo e che finivano spesso a cazzotti e tutti lo sapevano, ma nessuno ha mosso un dito per fermarli.

La caserma dei Carabinieri a pochi passi, la gente che dai balconi sentiva il chiasso, i passanti, testimoni indifferenti che sapevano e giravano alla larga da quelle bande di giovinastri facinorosi e pericolosi e mentre l’amico fuggiva e riusciva a mettersi in salvo, Willy finiva la sua giovane vita nel gioco al massacro della stupida violenza del branco cieco e selvaggio. Qualcosa, forse, si sarebbe potuto fare per fermarli e non si è fatto. E ora non restano che le fiaccolate per le vittime.

Quanti come lui dovranno rimanere vittime della stupidità, della droga, dell’alcool, dell’incuria e dell’avidità e indifferenza  di una società che non sa più prendersi cura dei bambini, dei giovani, e in definitiva del proprio futuro?

Temo tanti, troppi e sempre di più se non parte da chi dovrebbe dare l’esempio una netta e dura condanna di uno “stile” di vita violento e barbaro che si sta insinuando sempre più ferocemente tra i giovani e dilaga ovunque e che rischia di diventare una vera e propria “guerra” di inciviltà, che purtroppo dimostra l’impotenza delle Istituzioni che dovrebbero prevenirla e l’indifferenza e quasi la complicità di chi avrebbe il dovere di denunciarla e di combatterla con ogni mezzo fornito da uno stato che vuole continuare a definirsi democratico e civile.

 

Sardine non pidizzatevi!

Di solito preferisco non fare citazioni ma questa mi piace e anche assai.

Avevo scritto che sia Conte che Zinga si sono blindati al governo qualsiasi cosa accada, hanno deciso a priori che non si muoveranno da li, che devono “fermare le destre” ad ogni costo anche quello di licenziare in toto la democrazia, il Parlamento e anche, volendo, l’intera carta Costituzionale (tanto sempre di carta si tratta, come direbbero i grillini che ne stanno facendo carta igienica). (Lo so è fortina, ma perdonate, assistere a questo triste balletto è sconfortante.

Ora, pare che Roberto Saviano abbia detto (rivolto al PD): (è questa la citazione a cui mi riferivo):

“andate a cacare, voi e le vostre bugie” perché il “Pd vota Sì solo per la sopravvivenza del Governo e il suo obiettivo è esserci sempre, comunque e a ogni costo”. Ci sta, non posso che approvare. E, tutto sommato, con altre parole, beninteso, mi pare che come concetto siamo sulle stessa lunghezza d’onda.

Come lo sono le sardine, giustamente, con le onde ci sanno fare, sono il loro habitat. Le quali hanno affermato dopo aver visto una foto che ritrae Zianga e DiMiao che si stringono le mani:

” Non ci FiDimaio” Buona no? Meglio sarebbe stato “non ci fidimiao” ma va bene anche cosi.

Care sardine, fate bene!

Vi sfruttano e poi vi dimenticano sul banco a boccheggiare. Fate benissimo a non fidimairvi.

Questa politica del “non ce ne andiamo neppure con la fiamma ossidrica, “restiamo a dispetto di tutto”, suona insopportabile per chi nel partito democratico ha creduto, con tutto quello che sappiamo, con quello che i suoi elettori hanno dovuto digerire i questi anni, non ultima la poco “santa alleanza” contro i populismi di chi si allea coi populisti.

Potrebbero essere in tanti a mandarvi  a …e a non fidimairsi più di voi, residuati del PD della prima e seconda ora, diventato ormai di ultima anzi di ultimissima, da finire in fondo alla classifica (per la gioia di chi ha promosso questa strana alleanza e sapete bene di chi parlo).

Ho un suggerimento per le sardine: lasciateli friggere nel loro olio, nuotate libere senza sentirvi in obbligo di salvare il sedere a nessuno. Bonaccini vi ha appena ringraziato e poi ve lo ha voltato alla grande, ergo…?

Non fidatevi più. Lasciate che sia il Pd a sardinizzarsi, (se ce la fa) voi non fate lo sbaglio di pidizzarvi.

Sarebbe la fine prima ancora di cominciare. Mentre io vi auguro e mi auguro che possiate nuotare ancora a lungo nel mare burrascoso della politica e dare il vostro importante apporto alle cause che lo meritano davvero trovandovi qualche porto sicuro o qualche baia non infestata da squali.

 

Bella, brava e simpatica…

Sto seguendo la figlia dei pittori ” in” della Roma dei salotti bene, brava, bella, e soprattutto molto…raccomandata dagli “esperti” salottieri da studio televisivo e forse, non solo. Ma in Italia cosi va, non stupisce e non indigna nessuno, però…l’abitudine ancora non l’ho fatta a questo andazzo e un po’ mi sconforta. Qualcuno di questi espertoni si ritrova anche a pontificare spesso in questa trasmissione delle reti Mediaset che, lo confesso, seguo di tanto in tanto, un po’ perché lei mi è simpatica e un po’ perché il panorama è desolante e la scelta ancora troppo esigua.

Comunque, dicevo che  seguivo Veronica Gentili, a Stasera Italia mentre intervistava gli ospiti, per inciso, sono quasi sempre di sesso maschile naturalmente a parte l’eccezione della Maglie che non mi stupirebbe fosse amica di mammà. Ma questo è gossip del più ritrito, me lo dico da me.

Insomma la seguivo distrattamente intenta alle mie occupazioni serali (che non sono poche) quando la sento dare questa notizia: Salvini si lancerà col paracadute da un bel tot metri per partecipare ad un comizio in Toscana. Ha intenzioni serie, a quanto pare.

Quindi si lancia col paracadute! Questa è  bella! ma quando ha preso lezioni?

Forse quando era al ministero dell’Interno? E gratis, naturalmente?

Lo so è un’illazione cattiva, ma a pensare male si fa peccato, però…

Non me lo vorrei perdere. Grillo ha attraversato lo Stretto a nuoto, Salvini per conquistare gli elettori si lancia col paracadute…e Zingaretti cosa fa?

C’è qualcuno che lo sa?
A parte andare a cicchetti alla Festa dell’Unità, sta pensando anche lui come stupirci?

Penso proprio di no. Zinga non è l’uomo delle sorprese. E pacioccone pantofolaro e non si lancerebbe neppure dal marciapiede. Alla direzione del Pd si è mostrato molto comprensivo, ha detto che chi non era d’accordo col SI poteva votare No, nulla osta, prego, siamo o non siamo un partito plurale e democratico oltre che progressista e di sinistra?

Beh, la domanda non l’ha fatta perché  seguire le orme dei grillini non è affatto (partito) democratico ma è piuttosto opportunistico, da poltronari, s’intende.

Abbiamo un governo di poltronari che però non si sa bene se riusciranno a mantenere le poltrone dopo questa che è l’ennesima partita della vita, per la sopravvivenza di un governo che convince poco, fa poco e però sta ben comodo seduto sugli allori che si è dato da solo intrigando e maneggiando sopra e sotto banco.

Assistiamo alle sfilate di esperti che ci indicano l’orizzonte (tutti a dirci come dobbiamo votare al referendum), ma ormai all’orizzonte non vedremo che il paracadute che trasporta Salvini e lo consegna nelle braccia dei suoi fans senza mascherine.

Sarà uno spettacolo da seguire  come il passaggio di Venere sul sole. Un puntino verde lontano che diventerà sempre più grosso…attento all’atterraggio capitan Scravassa, anche se quel posto non ha denti potrebbe dolere a lungo…

Non si sa mai

Eccolo di nuovo!

E’ tornato dopo un breve, ma necessario periodo di riposo tra le braccia della sua amata ereditiera.

Che bella faccia che ha…il nostro premier.

Ha parlato alla FdF( festa del Fatto e dove sennò)? e ha avuto parole confortanti per tutti. In primis per quel gran Drago di Marietto che è persona schuesita, a sua detta e che mai lui lo avrebbe tirato per la giacchetta. Ohibo|

E gli credo. E poi per il PdR, Sergio Mattarella, altra persona di altissimo spessore livello stratosferico e presenza assente che è una meraviglia. (Mi perdoni il presidente, “assente” non è un’offesa ma solo una constatazione). Ma nel caso di un presidente, credo, penso, mi parrebbe…ma si insomma che non è sempre “un bel tacer” la cosa più opportuna.

Lo vorrebbe mandare per la seconda volta, io spero che sia il presidente a mandare lui…ma è solo questione di opinioni, neppure qui c’è offesa, solo opinione, la mia, perché come dicono gli umili, quelli che premettono sempre “a mio modestissimo parere” questa è la mia opinione “non è pipa” come direbbe ed ha detto un vero grande. Insomma Conte vuole il bis, di Mattarella ma anche di se stesso penso, cioè un Bisconte (col cuore di panna).

E poi ha anche detto… ( parlo di Conte non di Totò) …beh qualcosa doveva pur dire e, attenzione, deve aver fatto una fatica enorme perché il suo portavoce è all’ospedale ad operarsi la mandibola (tanti auguri), da quanto ha dovuto sfinirsi a parlare in questi due anni. Ora la voce la deve tenere al caldo, come comunicherà col premier? Ma certo! Che cosa dico? Ma gli scrive no?

Quindi no problem Conte sa leggere ed non è cosa da poco, né così sContata.

Dunque Conte dicevo, si, ecco, ha detto che voterà Si al referendum, ma va? Ma davvero? E io ci dovrei credere? Secondo me vota bianca. Perché non pare ma lui è un ribelle, un “ragazzo col ciuffo”, un Teddy boy di vetusta memoria. Ma si, i genitori hanno insistito parecchio perché si prendesse la laurea ma lui era uno scapestrato vita spericolato…apro una piccola “parente”…Vasco ma perché te la prendi tanto? Il prezzo della notorietà è anche prendersi qualche vaffa…perbacco succede a tanti, anche ai migliori tu pensavi di essere immune? Ti vuoi mettere la maschera da cow boy tipo rodeo drive? Bravo, fai bene e fai bene anche a dire che nei luoghi chiusi, tipo le discoteche che qualche pirla ha frequentato come se fossero luoghi di culto riportando i contagi oltre 1700 (bravi fessi!) bisogna mascherarsi, o anche, volendo, stare distanziati almeno un pochino… e magari tenerle ben chiuse…però se ti mandano a dire che sei diventato saggio non crucciarti, ma, beatene, beato te.

Ora torniamo al Mister. Dicevo, si, ecco, Conte dentro è un ribelle un Littletony, un Tonyroma e Toma, fuori fa la faccia da premier ma dentro è tutta un’altra musica. Diciamo che è tutto rock, ma solo dentro, fuori, sulla superficie, è tutto sonata di clavicembalo con accompagnamento di sviolino. E come sviolina lui sviolinano pochi. Muti lo dovrebbero ingaggiare nella sua orchestra, va beh non divaghiamo…

Dunque ha detto che vota si, che il governo comunque vada alle regionali non cade che lui non ha alcuna intenzione di muoversi da li neanche se lo cacciano a calci…e spera che Mattarella rimanga a fargli da spalla (mi era venuto Papparella e anche Mapparella, ma sarebbero troppo pericolosi, rischierei  troppo quindi ( non) li scrivo e mi scuso al priore già solo per averli refusati).

Quindi? Ah si, manca il meglio…non ci sarà un altro lockdown. Si compromette il premier, lo dice e lo sottoscrive ma…salvo intese. E poi se la prende coi “poverini” che sono a manifestare contro l’epidemia…beh, diciamo che a lui, al Conte, l’epidemia lo ha rinforzato, ma guardatelo, ma non vi pare ancora più splendente che pria?

Io quasi mi innamoro! Sono certa che un suo bacio e come un rock e anche un paso doble e un flamenco. Anzi certissima, a mio modestissimo parere (come dicono gli umili o meglio quelli che ci vogliono passare per tali ma non  sono che dei pres’untuosi da paura) e una faccia da premier cosi bella non la troviamo più.

Quelli che non hanno mai un’opinione precisa, che tentennano sempre che stanno sempre con tre piedi in due scarpe perché “non si sa mai non si sa mai quello che al mondo ti può capitar…”

 

geniali!

Sfumature alte

La casta che si autoelimina, si autocensura, si sfoltisce, insomma la casta che si da un taglio è la casta che si rinforza.

Un po’ come DiMaio che è stato convinto dal suo barbiere che farsi la sfumatura alta alla Fuehrer, primo, fa Fico e poi rinforza il capello alla radice.

La casta si vuole rinforzare alla radice (del pelo) e gli italiani andranno a votare SI pensando di fare i propri interessi.

Poveri illusi. Mi dispiace per loro ma, sotto sotto, un poco mi vergogno, da italiana, di vivere in un paese cosi.

Poi però penso che devo essere ottimista: forse quelli che votano Si in buona fede sono la maggioranza, ci credono davvero che serva al bene della nazione…poverini.

Non posso proprio fare a meno di compatirli. E però mi fanno anche un po’ di rabbia. Perché tra loro ci sarà anche chi prende per oro colato le proposte dei demagoghi (non sapendo manco cosa significhi) ma ci sono anche tante persone intelligenti che, invece, se riflettessero bene, si accorgerebbero di essere…diciamo presi in giro?

Ma si. Tanto i miei trenta (o giù di li) lettori ormai mi conoscono e sanno che di peli sulla lingua ne ho pochi, anzi…punti!

Perciò cari italiani e italiane (come suona imperativo categorico) che voterete SI, ve lo dico proprio de core…mi fate un misto fritto di rabbia e di compassione. Poi, un uccellino mi suggerisce all’orecchio destro che chi legge (se legge) potrebbe anche pensare, giustamente aggiungo: ” ma chissenefrega”?

Non ci posso credere che tutti quei morti siano morti perché noi ora ce lo dimentichiamo e andiamo a votare per confermare una legge sbagliata: quella che diminuisce la rappresentanza parlamentare. Non posso pensare che ci sia chi crede a chi dice che eliminare un certo numero di parlamentari che rappresentano i cittadini sia un favore che si fa alla democrazia. La Democrazia qui non c’entra. Qui c’entra solo la demagogia e di quella dovremmo aver imparato a fare a meno, a riconoscerla a vista, a sfuggirla come il covid. E invece no, stiamo ancora a credere a chi ci racconta che gli elefanti volano. Tanti piccoli Dumbo che svolazzano sopra le nostre città e le fanno diventare delle piccole Disneyland.

 

Perché di questo si tratta e si tratta cosi anche di diminuire la libertà perché più teste pensano meglio di poche e perché poche teste che pensano, fanno l’interesse di pochi.

Gli italiani non sono pochi, anche se la denatalità è purtroppo la nostra prima emergenza, rimaniamo sempre una sessantina di milioni, più o meno e non proprio quattro gatti, direi.

Ma tra questi c’è anche chi continua ad affermare che le dittature hanno fatto anche tante cose buone.

Certo, come no?Ma ne hanno fatte (e ne fanno) di cosi atroci da cancellare anche la lontana memoria di ogni minimo risvolto positivo. E i treni non sono mai arrivati in orario nel ventennio famoso, ma la raccontavano cosi e tutti ci credevano perché pochi possedevano un orologio e quelli che lo possedevano non avevano né la forza né il coraggio per dire che non era vero. E  quelli che lo trovavano e denunciavano questa menzogna, finivano molto male, tardi o tosto.

Quindi, non ci posso e non ci voglio credere che gli italiani, dopo quello che l’Italia ha subito, vadano in massa a votare per confermare una legge cosi sbagliata, cosi antidemocratica e cosi demagogica.

Non ci posso credere e quando mi sveglierò quel giorno e vedrò i risultati dovrò purtroppo convincermi che gli italiani sono cresciuti poco nella consapevolezza del loro passato e non ne hanno mai voluto fare i conti.

Ma, naturalmente, spero nel miracolo.

O NO?

Piddì chi?

A guardarli sulle foto e nei video, Zingaretti e Bonaccini ho avuto l’impressione che uno minacci da bonaccione e l’altro spari zingarate.

Insomma, poco mi piacciono entrambi.

Anzi, ambodue. C’è di mezzo un terzo uomo, chi sarà? Vi lascio indovinare. Tra Bonaccia e Zinga, non può che esserci lui.

Si, quello, insomma, se ancora non lo avete capito ve lo dico in due parole: Matteo Renzi.

Perché di vivacchiare con Italia Viva non ne può più, si è già stancato del nuovo giocattolo, ora pensa già al grande rientro all’ovile. E sono in tanti a preparargli la Ola per il grande evento, Bonaccia in testa.

Oh…renzi, Oh…renzi, renzi, renzi oh, …(in minuscolo perché è un’esclamazione non un nome). Ormai Renzi è un incitamento… o’renzi.

Un po’ come O’Connor. Si, lo so che non c’entra, ma mi piace.

Insomma O’Zinga non ce la fa. Non regge, affonda con tutta la barca. Ma quale PD guida? Quello che sta sull’autoscontro? E con chi si scontra se non con la macchinina di DiMaio già preventivamente tronfio per la vittoria annunciata del referendum sul taglio dei parlamentari? (LI sottometterei a ben altri tagli, come direbbe Totò, i grillini ipocriti).

Perché sarà la “sua” vittoria. Del PD che lo ha sostenuto, non interessa nulla a nessuno, anche perché nel PD voterebbero tutti NO e invece no, devono votare SI per fare piacere a quello lì che andrà a strombazzare in decapottabile per le vie di Roma con accanto una Raggi scarmigliata e coi capelli al vento…mi pare già di sentirli, li ho nelle orecchie, para papara…

E Conte? Dove sta Conte? Cosa fa Conte? Attende che passi il cadavere dell’amico? Ma che cosa gli importa? lui non ha partiti, lui è oltre, sopra, lui viaggia tre metri sopra il cielo della politica.

Mentre Zinga lo rincorre col fiato corto.

Hai fatto male, hai fatto malissimo a dare retta a Renzi, lui mira solo a…all’orso.

Sei tu Zinga il suo orsacchiotto, fattene una ragione.

Non la vedo bene, congresso o no, ti stanno per tendere un trappolone. e per le trappole non hanno rivali.

Confidati con Bersani, lui se ne intende, i grillini lo hanno già messo al muro una volta Il PD 101…, ora tocca a te, chiedi consiglio a chi l’esperienza l’ha già fatta. Magari ti dice di filartela, di non stare lì a pettinare i Bonaccini.

Ma, temo che sia troppo tardi, sei già con un piede nella rete, fra poco ci finisce anche l’altro e allora…se per caso dovessi perderti la Toscana saranno dolori e allora non basterà uno spritz senza mascherina.

Eh, Zinga, mi dispiace dirlo, ma il nomignolo MaZinga che ti ho dato all’inizio della tua avventura ora fa un po’ pena, anzi un misto di pena e di tenerezza.

Diciamo che per salvare l’Italia da Salvini ti sei compromesso con l’anticasta più casta che c’è…ma nessun candore nei grillini, sono più furbi di te, credevi di non infarinarti andando al loro mulino? O te ne sei pentito il giorno dopo?

Mi dispiace dirtelo, sei pronto per la frittura e ti rosoleranno per bene.

Se posso darti un consiglio, vota No al referendum, ribellati, diglielo sul muso a Dimiao che voti No e che l’alleanza non c’è più, come non c’è mai stata perché tu ti sei alleato con chi non si è mai alleato con te. Ha fatto solo finta. Non fanno mai alleanze, solo trabocchetti e alla prima occasione sono pronti per girare il …muso dall’altra parte.

Dichiara fallito questo matrimonio prima che ti chiedano anche gli alimenti. Sono buoni a niente ma  lo hanno dimostrato:capaci di tutto pur di rimanere al potere. Salta la staccionata e stupiscici con gli effetti speciali da supereroe e rompi tutto il rompibile (si dirà cosi?).

Forse sei ancora in tempo. Anche se ho molti dubbi.