Risentimento sospetto

Non sapevo neppure chi fosse, lo confesso, mi era sfuggita la sua vittoria a Sanremo e il suo grande successo tra i suoi giovanissimi fans. Parlo di Blanco la rivelazione di Sanremo-
Pare che stia tenendo b(l)anco una presunta molestia che il cantante avrebbe subito lo scorso sabato durante un concerto.
A dir la verità avevo intravisto la cosa ma mi sembrava una delle solite bufale acchiappa audience.
Poi ho letto critiche alla ragazza che ha fatto il gesto ( o avrebbe) e in generale al movimento Meetoo (ci casca sempre in mezzo) per aver, a detta di alcuni, portato a questi bei risultati!
Trovo difficile credere a questa storia. La ragazza era davvero una ragazza? Si vede solo una mano dunque non si può dire con certezza. E perché chi l’ha ripresa quella mano non ha ripreso anche lei?
Sembra una bella trovata pubblicitaria, se lo è è davvero “geniale”.
Se non lo è e davvero il cantante si è sentito molestato è giusto che denunci ma dubito che lo farà.
Ripeto se davvero è successo la polemica potrebbe venire presto sedata con una sua denuncia, ma sarebbe la prima volta che un astro nascente della musica si risente di una mano “morta”… o moribonda ad un concerto dove si esibisce tra la folla con molta nonchalance.
Ma se Blanco si è risentito si faccia sentire. Altrimenti il sospetto che sia tutta una farsa, è del tutto legittimo.

8 commenti su “Risentimento sospetto”

  1. Ho letto testimonianze di ragazzi e ragazze, vicini al fatto. Dicono tutti che è stata una ragazza, alcuni la conoscono bene. Enrico Ruggeri ha detto che a lui capitava regolarmente, tra le fans, alla fine dei concerti, ma lui non ne ha mai fatto un dramma. Uno ha scritto che questa è la legge del rock. Però, diciamoci la verità, se fosse capitato ad una cantante, si sarebbe scatenato l’inferno.

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  2. Improbabile sia una farsa. La ragazza voleva tastare il suo idolo. Ma strizzare senza ritegno un maschio può essere pericoloso (per il maschio).

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  3. Per il mio lavoro ho conosciuto almeno tre generazioni di ragazzi coetanei di Riccardo Fabbricconi, in arte Blanco. Molti pensano che in quarant’anni il costume si sia evoluto, ma poi da qualche anno, ahinoi, il #MeToo ha contagiato l’umanità con effetti più deleteri del Covid. Ci ha fatto tornare più ottusi di prima. Ma è immaginabile che un ragazzino, quale Blanco è, senta la necessità di specificare di non identificarsi come “maschio alfa”… quasi per non smentire l’immagine gender-free creata ad arte per il suo personaggio. Non solo, ma dopo il palpeggio non è più andato in mezzo al pubblico e ora ha due energumeni intorno a sé che raffreddano attenzioni non richieste. Quindi, un ragazzo di 19 anni ha bisogno di due bodyguards per evitare che una ragazza sua coetanea lo sfiori?? Capite che siamo alla follia?! Un qualsiasi ragazzo coetaneo di Blanco chiamerebbe lo staff per aiutare quella ragazza a salire sul palco e poterla abbracciare più…degnamente. O tempora o mores. Ecco perché penso che tutto questo sia una vera buffonata.

    R
    le donne subiscono smanacciate tutti i giorni da secoli, sia che siano famose o no ( a cominciare da quando sono ancora bambine) , poche le denunciano, la maggior parte se le tiene e abbozza. Le guardie del corpo le dovrebbero avere tutte quelle donne che denunciano i mariti o i compagni che hanno già tentato di farle fuori e che alla fine ci riescono. Blanco con le guardie del corpo
    lo vedo ridicolo, francamente, sia messinscena o verità.
    Il Meetoo avrà anche prodotto qualche stortura non lo nego, può essere ma per favore non mi si venga a dire che un cantante che si butta tra la gente in quel modo non si aspettasse qualche “tributo” anche eccessivo, non facciamo gli ingenui per favore. Dopodiché, come già detto (ripeto per i sordi o chi fa finta di non capire) se si sente minacciato nella sua integrità fisica o vilipeso nel suo onore, può denunciare è un suo diritto. ma, secondo me non lo farà, primo perché può darsi che non gli sia dispiaciuto affatto (non scarterei questa eventualità), secondo perché cadrebbe nel ridicolo.
    Le donne subiscono violenze e molestie di ogni genere, paragonare questo dubbio episodio alle sacrosante rimostranze contro una società violenta, maschilista e che sfrutta il potere per sottometterle ancora e ancora (o peggio) lo trovo pretestuoso e strumentale. E anche un tantino ridicolo.

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  4. Sugli autobus affollati di Milano le mani furtive erano di norma. Non ho mai denunciato nessuno.
    Il Covid con i distanziamenti ha cambiato le cose!

    R
    io direi sugli autobus affollati del mondo intero non solo a Milano, non è che deve succedere sempre tutto a Milano. E creda, non è l’unica e neppure la sola a non aver denunciato.

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  5. Beh, io vivo a Milano e parlo di quello che succede qui. Sui vaporetti di Venezia non so.
    Ma non ho mai drammatizzato.
    R
    chi drammatizza? Blanco drammatizza? Io drammatizzo? Non credo, dico che succede a tutte e non solo a lei e non solo a Milano ma ovunque nel mondo.
    Ma da parte mia nessuna drammatizzazione. Forse la drammatizzazione di questa faccenda di Blanco è solo un modo per farsi pubblicità. Questo dico e che le donne ci sono abituate e per questo non drammatizzano. I drammi sono altri.
    Ma dipende sempre dalla sensibilità delle persone e per qualcuno potrebbe anche essere una cosa molto spiacevole. Lei, abbiamo capito non drammatizza, chiarissimo.
    Ma se fosse una bambina o una ragazzina e non una donna questa cosa potrebbe esserle di grave imbarazzo e purtroppo i mascalzoni ci sono o vuole forse negarlo Silvia?
    Anche qui da noi si sa come vanno certe cose, sa, ma non si tratta di drammatizzare ma di capire quando e come la cosa può essere spiacevole, creare vero disagio e non solo assurde polemiche. Capisce Silvia?

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  6. Che sia giusto o sbagliato, vero o artefatto, poco cambia.
    Sono questioni di lana caprina che non valgono il tempo che perdiamo a scriverne.
    I problemi di oggi sono ben altri, e ci trastulliamo con equeste cavolate per non pensarci.

    R
    lei le ritiene “cavolate” ma ci son persone che non le ritengono tali. Lei può benissimo non commentare le cavolate, ciò non toglie che per qualcuno le “cavolate” diventino veri e propri problemi in certi casi. E non credo proprio che sia un “trastullo” ma è un aspetto della società in cui viviamo sempre più complessa e ipocrita e se non fosse una cosa vera bisognerebbe che chi ha preso in giro la gente chiedesse scusa. Troppo comodo dire che sono “cavolate” troppo semplice, la vita è fatta anche di cavolate e molto spesso poi le cavolate diventano problemi sociali che una società in crisi come la nostra non sa più gestire.

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  7. Il tema molestie o violenza sulle donne non sono cavolate. Chiaro che poi c’è caso e caso. Le mani furtive sui mezzi sono una cosa, le aggressioni ben altro.
    Il mee-too però ha messo tutto un po’ troppo insieme, quasi allo stesso livello.

    R
    il Meetoo era nato per scoperchiare vecchi sepolcri che stavano chiusi da decenni, poi, come tutte le cose che riguardano le molestie sulle donne, finiscono per tradire la stessa causa, ma non per colpa delle donne che denunciano ma per colpa del sistema che tende a coprire anche le cose più squallide,

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  8. La sgrullata ai gingilli di Blanco può essere paragonata al pizzicotto dato alla giornalista. Sono sempre molestie, più dettate dalla maleducazione, ma non si può mettere tutto nello stesso calderone, altrimenti le vere molestie, quelle che provocano danni che si portano dietro tutta la vita, rischiano di perdere la loro gravità.

    R
    ha ragione e sono proprio le donne a volte che, per sfogare le proprie frustrazioni, si scagliano contro i movimenti di protesta femminili stigmatizzando ( o solo fingendo di farlo) e strumentalizzando vere o presunte molestie su uomini. Una china pericolosa.

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