Senza voce

E’ rimasto l’azzurro,

una spina, una crepa d’azzurro.

Come acqua o vento o luce.

Quello che pensavi non so.

Che volevi dire non so, perché

più non parlavi.

Ma eri tu, senza voce ma tu.

L’alba era il pomeriggio

ed era ormai tardi di sole.

Non so, ma anche poco

mi sarebbe bastato per capire

che quella luce eri tu.

E da quella luce sei passata.

Come acqua come vento e sole

e adesso canti e l’azzurro è in te.

Non so e non saprò mai

se  ancora non parli

ma so che sei in un posto

di sole e che canti

anche senza voce.

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21 commenti su “Senza voce”

  1. Luci sobrie, colori sopiti, qualcuno che vive silente, eppure molto presente, anche solo nei ricordi. Una poesia che lascia il segno nel profondo dei cuori.

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  2. Veramente toccante questa tua riflessione poetica su una delle mille donne che non hanno più voce perché soffocate dalla brutalità di un uomo-bestia

    “Non so…” è quello che rimane da dire, e che non sapremo mai.
    Come sia potuto accadere che l’uomo possa aver perduto il senso d’umanità, l’amore, il rispetto, la pietà verso la donna, generosa e dolente genitrice del genere umano.

    Ieri, ho saputo, circa il terribile caso di Caronia, che i periti hanno escluso si possa trattare di un caso di omicidio-suicidio perpetrato da una mamma a danno del proprio figliolo e di se stessa, come frettolosamente si era concluso. Si riapriranno le indagini, sapremo mai la verità? Purtroppo lei non potrà più parlare.

    Risposta
    Non ho mai creduto a quella prima ipotesi e spero davvero che le indagini portino alla verità. Anche se forse non la sapremo mai è giusto ridare voce, in qualche modo, a chi non può più parlare.

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  3. Ho posto l’accento su una delle mille donne vittime di brutali femminicidi , ma la poesia ha un significato universale, la pietà e il dolore inconsolabile verso chi abbiamo amato e non c’è più, se non nel rimpianto, quaggiù, e nella speranza o certezza, lassù , di poterne ancora udire il canto.
    Veramente commovente.

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  4. Nel giorno delle donna, interventi di papa Francesco, di Mattarella e di Draghi a favore della donna e a condanna della violenza sulle donne.
    A Salerno, onore a una badante bulgara che muore dopo aver salvato da un incendio i due anziani a cui accudiva.

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    “Rispettare e ascoltare le donne vuol dire migliorare la nostra società”, cosi oggi il presidente Mattarella.

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  5. Che parole toccanti ! Peccato non fossero altrettanto sensibili quelle che scrisse un frequentatore del blog circa l’articolo ” Il bandolo” il giorno 5 Marzo H 14. 37 . Scrisse : “…. per allontanare il pericolo BeSaMe (niente a che fare con Besame mucho, ma Berlusconi, Sallvini, e l’aggiunta di Me la lascio immaginare nel ricordo di Cambronne)” . Anziché citare espressamente Meloni, come dovuto trattandosi di centro destra, l’autore del commento apre all’ambiguità ( neanche tanto ambigua) tra Me(loni) e Me( Cambronne). Una battutaccia da caserma verso una donna che in quel particolare momento aveva bisogno più di solidarietà che di sarcasmo.

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    vedo che lei auto investitosi della carica di censore del mio blog, cerca col lanternino a petrolio ogni possibile pretesto per polemizzare sul nulla. E’ veramente instancabile.
    Ma secondo lei, io, dopo aver difeso Meloni qui sul mio blog e su altri, lascio passare una offesa simile? E lei, se non ricordo male aveva anche lodato le mie parole a favore di Meloni.
    Ora, può darsi che qualcosa mi sfugga nel moderare i commenti, sono umana, ma una cosa del genere difficilmente poteva passare, perché sia da come l’ho intesa io, sia, ne sono certa, nelle intenzioni di chi l’ha scritta, c’era l’intento di fare dell’ironia e quel Me stava proprio per …l’esclamazione di Cambronne e mai e poi mai riferito alla leader di FdI che io rispetto e l’ho dimostrato e che dal governo ha preso le distanze, infatti lei non c’è. Un’ironia che lei non ha capito e però si è fiondato a passare al setaccio fornendo le sue personali interpretazioni.
    Sbagliando: quella parola era nel contesto riferita ad una alleanza che doveva prestarsi ad un gioco di parole. Che lei non ha gradito. Ci sta, ma non si riferiva a nessuno in particolare, per cui metta pure via la lanterna e il suo sdegno e non ritorni sull’argomento. Ci sono molti altri temi di cui discutere che fare sempre il processo alle intenzioni.
    In quanto alla sua di ironia, se non le piacciono i miei versi ( ci sta) non la faccia, non è politica quella. E in più nel giorno della Festa della donna.

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  6. Però, purtroppo, noto che anche i migliori, tra i politici, non solo italiani, non fanno che parlate e basta. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Combattere il maschilismo è un’impresa disperata, ci si infrange contro un perenne muro di gomma, che assorbe qualsiasi tentativo di cambiamento.

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  7. Tengo a precisare che quel Me, era una battuta che si riferiva all’ipotetica alleanza tra Forza Italia e Lega, la Meloni non c’entra nulla. Non è mio costume offendere chi non la pensa come me, donna o uomo che sia.

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    Bene, grazie per la precisazione.
    A Bianchi ricordo questa sua espressione riguardo Carola Rackete scritta qui e da me stigmatizzata, il giorno 3 marzo scorso:” di una giovane isterica ed esaltata che sperona navi militari per garantire la consegna in Italia del suo carico di dolore su cui lucrare”.
    Quando si fanno le pulci agli altri (fraintendendo) ci si deve anche interrogare su propri modi di esprimersi nei riguardi delle donne: soprattutto quando chi critica è lo stesso che si permette di usare su questo blog espressioni offensive su una donna che non gli va a genio e magari scusarsi.

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  8. Anche le donne però devono aiutarsi scegliendo meglio i partners o compagni, senza farsi attirare da sbruffonerie e machismi.

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    certo, Paolo, ha ragione, terremo presente il suo consiglio.

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  9. Ultimo caso. Quello sciagurato che ha ucciso padre e madre e ha appena confessato, dopo mesi di dinieghi, aveva la ragazza con la quale stava insieme (anche la notte) che evidentemente lo trovava interessante e meritevole di amore (forse perché si faceva i muscoli in palestra).
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    lei parla dell’agghiacciante omicidio a mani nude dei genitori da parte di Benno Neumair avvenuto a Bolzano a fine gennaio scorso. Finalmente ha confessato. La sorella era stata sicura da subito che fosse stato lui. Fa tante pena guardare la foto della coppia dei genitori di Benno, due persone all’apparenza felici e che mai, credo, si sarebbero aspettati una fine simile. Purtroppo è successo e il fatto che Benno sia un palestrato personal trainer, forse ha coinciso con la bestialità che è uscita con forza dalle sue mani quando ha strangolato i genitori.
    Questo però non significa che gli uomini che si allenano in palestra, anche i più fanatici, siano potenziali assassini e che le donne debbano guardarsi in particolare da loro, Paolo. Se uno è violento lo è sia che si alleni in palestra, come no. I muscoli non sono per forza un’indizio di personalità violenta.
    A volte però sono un vezzo che dovrebbe piuttosto scoraggiare una donna che attirarla, perché si tratta spesso di personalità fragili che compensano con i muscoli la carenza di altri aspetti molto più importanti. E che anche le donne, molte donne trovano più interessanti dei muscoli, creda. Parlo di sensibilità e generosità e cultura e impegno e serietà, che sono riscontrabili in molti uomini che non passano le giornate a farsi i muscoli.

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  10. X Signora Gazzato : nel suo commento del giorno 8/3 H 21.30 lei mi cita a proposito di Carola Rackete. Essendo stato chiamato in causa, ho risposto. Lei si é guardata bene dal pubblicare la mia replica. Non mi sorprende né, mi creda, mi interessa più di tanto . Mi permetta di ricordarle un paio di regolette per chi svolge un’attività come la sua : fatto salvo che lei ha tutto il diritto di pubblicare o cestinare a suo insindacabile giudizio qualsiasi lettera o commento, se tuttavia decide di decide di pubblicare qualcosa non ne può modificare il testo come vuole lei ( é successo anche questo) e , soprattutto, se chiama in causa qualcuno, deve immancabilmente concedergli il diritto di replica. Sono poche regolette chiare, ma se non si seguono allora forse é meglio dedicarsi a qualche altro hobby. Il giardinaggio andrebbe benissimo. In conclusione: ho ben capito quanto lei sia lontana dalle mie idee e dal modo con cui le sostengo. Mi cestini, Mi banni, Mi ignori. Ma se mi cita allora dovrebbe concedermi la replica. Poi naturalmente, faccia quello che crede. Come direbbe Rhett Butler “Francamente me ne infischio”.

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    Signor Bianchi/Butler, se l’ho citata c’era un perché e lei lo sa. Questa volta la pubblico, va bene? Però ora vada oltre questa vecchia polemica, un giorno tutti saremo giudicati e se avremo fatto bene saremo ricompensati, altrimenti…e poi commenti sui temi, lo sa fare se vuole, non importa che siamo d’accordo, anzi, sa che noia sarebbe se fossimo tutti d’accordo?
    Un po’ di pepe ci vuole, lei però non abbondi con le dosi e vedrà che non ci saranno problemi.
    Altrimenti, faccia come vuole… domani è un altro giorno.
    PS: il giardinaggio mi piace una cifra, mi ci dedicherò presto, ma “anche”.
    Pps: come ha detto giustamente: il mio giudizio è insindacabile e posso cancellare o del tutto o in parte, se lo ritengo necessario, anche se non mi piace affatto.

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  11. Anche Ornella Pinto di Napoli non ha più voce, le è bastata per chiamare aiuto ma arrivata all’ospedale non sono riusciti a salvarla. Il suo ex l’ha presa a coltellate davanti al loro piccolo di tre anni, motivo: lei lo aveva da poco lasciato.
    Lei insegnante lui albergatore. ma che senso ha questa strage?
    Qualcuno suggerisce di prendere le donne e i bambini e portarle in luogo segreto, ma questo non aveva denunce e neppure dato segni di squilibrio o di violenza, litigavano e per questo lei lo aveva lasciato. Forse aveva presentito che lui l’avrebbe potuta ammazzare.
    Non aprite le porte ai vostri ex, cambiate serratura e cambiate anche case se possibile e denunciate subito le violenze e pretendete che vi diano ascolto.
    E’ una vergogna che ormai le donne non denuncino nemmeno più perché sfiduciate dallo stato che non fa niente per proteggerle. E non servono le feste dedicate e neppure le mimose e neppure i flash mobs, anzi sono controproducenti.
    Fate scuola di autodifesa prima di lasciare il compagno, molto prima. E se lo trovate per strada con intenzioni bellicose, prima che abbia il tempo di fare un gesto menate a più non posso. Laciate che poi dicano che siete voi le violente ma almeno salvate la vita per voi e per i vostri figli.

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  12. È incredibile che di fronte a questo scempio, il Parlamento non riesca a produrre mezza legge che possa arginarlo in qualche maniera.
    Che ci stanno a fare tanti deputati e senatori, in teoria nostri rappresentanti, che dovrebbero avere l’orecchio teso a percepire i disagi e le pecche sociali , se non sono capaci di provvedere a un così grave fenomeno di inciviltà?
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    bella domanda, mi sa che non si pongono proprio il problema.

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  13. Come dire:
    “Quaesivi, et non inveni”
    Ho chiesto ma non ho avuto risposta.
    Eppure un risposta deve essere data, una risposta di civiltà contro la barbarie.

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  14. Non credo che fisicamente una donna, anche se bene allenata, possa tenere testa a un uomo violento. Potrebbero servire alcuni trucchetti, tipo il classico calcio nei testicoli o ancora di più due dita ficcate negli occhi. Farebbero comunque guadagnare tempo prezioso. Ma meglio ancora sarebbe un aggeggio tipo taser, ma non so se sono in commercio.
    Poi ci sarebbero i comportamenti a priori, ossia non mettersi con uomini che abbiano certe tendenze caratteriali. E, per i tristi dopo, io vorrei pene molto severe. Hai tolto la vita a una donna? Trent’anni di carcere come minimo, senza tante storie sul recupero…

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    Nel quartiere sono tutti choccati, tutti parlano di una bella coppia…solito copione, purtroppo che si ripete ormai con frequenza quasi giornaliera, ma c’è ancora chi dice che le donne sono altrettanto violente…

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  15. Ho letto questa poesia di Wislawa Szymborska, poetessa polacca, premio Nobel 1996, nella collana “La grande poesia” di Repubblica.

    Ballata
    È la ballata su una ammazzata
    che d’un tratto s’è alzata.

    Scritta in modo veritiero,
    sulla carta per intero.

    Tutto accadde a finestra spalancata
    e la lampada splendeva.

    Chi voleva vedeva.

    Quando luscio si richiuse
    e l’assassino corse giù,
    lei si alzò come i vivi
    risvegliati dal silenzio.

    Si è alzata, muove il capo
    e con occhi di diamante
    guarda attenta da ogni parte.

    Non si leva su nell’aria
    ma calpesta il pavimento,
    un assito scricchiolante.

    Le tracce dell’assassino
    tutte brucia nel camino
    Foto e spago dal cassetto,
    fino all’ultimo pezzetto.

    Non è stata strangolata.
    Né uno sparo l’ha ammazzata.
    Ma una morte invisibile.

    Può far segni d’esser viva,
    piangere per inezie,
    spaventarsi e poi gridare
    per un topo.
    Tante sono
    le fragilità e sciocchezze
    che è facile contraffare.

    Lei si è alzata, come ci si alza.

    Lei cammina, come si cammina.

    Canta anche e si pettina i capelli,
    che crescono.

    (trad.Pietro Marchesani)

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    Molto bella, grazie.

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  16. Credo che sia lecito e consentito fare un commento. Francamente non mi sembra una gran poesia. Per me povero contadino ignorante, ci sono alcuni passaggi incomprensibili ed una metrica da filastrocca da bambini :
    Si è alzata, muove il capo
    e con occhi di diamante
    guarda attenta da ogni parte.

    Non si leva su nell’aria
    ma calpesta il pavimento,
    un assito scricchiolante.

    Mamma mia! Non credo che basti essere una donna polacca e scrivere di una donna per essere una grande poetessa. E poi, ma questa é un’opinione personale, la poesia é forse la forma d’arte più sublime e difficile. Passare dalle toccanti note dei “Sepolcri” a rime che a stento verrebbero pubblicate sul Corriere dei Piccoli é un attimo. Comunque tutto il mio rispetto per chi ha il coraggio e l’incoscienza di dedicarsi a questa arte e soprattutto aprirla agli altri. Se la poesia ha un senso é proprio quello di restare qualcosa di intimo. La poesia é per se stessi La situazione più comica ed imbarazzante é qualcuno che legge i suoi versi a qualcun’altro.

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    se devo proprio essere sincera, faccio un po’ fatica anch’io a decifrare lo stile di questa poetessa e non mi piace particolarmente, ma bisogna anche considerare che è tradotta e questa poesia in alcuni punti è significativa e ci trovo un’anima femminile candida.
    In altri punti la trovo infantile ma proprio per questo può essere percepita di più come una serie di immagini proiettate su una scena fantastica, come fanno i bambini.
    E devo dire che ho faticato molto, personalmente, prima di decidermi a tirare fuori dai cassetti i miei, se mi posso permettere di chiamarli cosi, versi.
    E non è del tutto facile neppure adesso.

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  17. Non è affatto vero che il poeta scrive per se stesso. La poesia come tutte le forme d’arte, è un modo di comunicare agli altri una propria emozione o un proprio sentimento profondo.
    Questa, è proprio una poesia scritta per “un povero contadino ignorante”, volutamente elementare, ma c’è chi non apprezza ugualmente. Cosa c’entrano poi i Sepolcri?
    La poetessa ha solo voluto esprimere che l’atto brutale può solo uccidere, ma non annientare, così, nel suo sentire, la vittima non solo continua a vivere la sua vita normale, ma cancella ogni traccia che sia testimonianza del male subito.
    Ecco cosa scrive di lei, il critico Maurizio Cucchi:
    “La sua voce possiede quella mirabile semplicità autentica che è segno di grandezza. e sa orientarsi verso quelle sottile forma di complessità che è spesso celata nella feriale umanità dell’umano esserci. Una normalità in cui si annodano i grandi temi, dall’amore alla morte, sottratti con impeccabile grazia ed eleganza ad ogni anche minima sottolineatura enfatica.”

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  18. Dato per scontato che l’apprezzamento di una forma d’arte, sia essa pittura, scultura, musica, danza , letteratura o poesia é un fatto squisitamente personale, resta il fatto che la poesia è quella più legata a emozioni intime e quindi è straordinariamente personale. Il punto é che l’arte non si spiega. La si percepisce e se ne godono i batticuore che ci trasmette. Se, come nel caso della signora polacca ,bisogna spiegarla, bé, allora sono emozioni indotte e non mi interessano. Le chiedo scusa se non sono stato chiaro circa il mio riferimento ai Sepolcri, Volevo appunto dire che ci sono poesie che ti vanno dritte al cuore, come i Sepolcri, a differenza di altre che non riescono a scrollarsi di dosso l’dea della filastrocca da bambini. Concludo dicendo che la citazione del Cucchi poteva proprio evitarsela. Qui siamo in un blog di umani, non sotto l’ombrellone di Capalbio tra intellettuali tanto raffinati quanto ermetici e banali. Se ha citato il Cucchi per far capire che anche un povero contadino ignorante avrebbe dovuto cogliere la profondità, trasparenza e semplicità del messaggio, bé secondo me ha preso una cantonata oppure é capitata su un contadino un po’ anomalo con laurea e Master alla Manchester University. Va bé. sarà per la prossima volta. Capalbio e la letteratura polacca sono là che la aspettano.

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  19. Potrei risponderle, se si è adontato per la citazione del critico allo scopo di poter dire che ha una “laurea e Master alla Manchester University” (su quale ramo dello scibile non è dato sapere) ha preso una cantonata”: della sua laurea -come della mia o di chiunque altro- scusi, non può interessare di meno.
    Se ho citato un giudizio di Cucchi l’ho fatto per chi volesse saperne di più su questa poetessa poco conosciuta, lei non è l’unico a leggere questo blog.
    In quanto al fatto che “la poesia è quella più legata a emozioni intime e quindi è straordinariamente personale”, questo non significa che non si senta il bisogno e anche il piacere di comunicarla: Dante, Leopardi, Quasimodo, etc. secondo lei avrebbero scritto solo per sé?
    Infine lei dice, “l’arte non si spiega”: non è così, anche il gusto alle varie forme di arte si educa, non è innato. Poi nessuno la obbliga ad apprezzare o disprezzare i dipinti di Raffaello o le sculture di Moore o i disegni di Pollock.

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  20. Spesso il male di vivere ho incontrato:
    era il rivo strozzato che gorgoglia,
    era l’incartocciarsi della foglia
    riarsa, era il cavallo stramazzato.

    Bene non seppi, fuori del prodigio
    che schiude la divina Indifferenza:
    era la statua nella sonnolenza
    del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

    Eugenio Montale

    credo che su questa, tutti possiamo concordare che la poesia non è una “cosa” da tenere per sé.

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