Anche i santi si stufano

L’Italia è in stagnazione, abbiamo un debito altissimo, la disoccupazione sale, la gente emigra, per ora il pan ancora non ci manca, almeno ai più, ma domani?

Cosa sarà di noi?

Avremo il governo più poltronaro della storia? Si?

Venghino signori, ci sono ottime occasioni per tutti quelli che stanno facendo carte false (letteralmente) per occuparle.

Il primo che fa carte false è Grillo.

Ma come, hai spergiurato che non avresti mai fatto patti coi dem (né con nessuno), li hai  coperti di …fuliggine dalla testa ai piedi per anni e ora, improvvisamente, sono diventati l’unica vera grande occasione per il paese?

Ma che razza di …pesce martello sei? A te va bene tutto pur che la tua Creatura prosegua la sua  inazione di governo, purché rimangano li a paralizzare il Parlamento?
Cos’ha in mente Beppe? La distruzione totale della Repubblica fondata sul lavoro?

Vuoi  metterla k.o. per poi poter dire: o.k. ragazzi, ora governeremo da soli e Noi siamo l’unica vera speranza per il paese, li abbiamo provati tutti ed avete visto come è andata: buoni a niente e capaci di tutto persino di allearsi con i loro più acerrimi nemici per poggiare le terga sulle ambite poltrone.

E la piattaforma? Una presa in giro. Hanno già deciso tutto nelle segrete stanze della Casaleggio Ass., risponderà positivamente e darà l’ok.

Se mi sbaglio (e vorrei) sono pronta a chiedere scusa.

Tanti discorsi, tanti proclami e poi…chi decide tutto sono poche migliaia di persone attraverso la rete?

Da fanatici, una pazza idea che qualcuno riesce a trovare persino “decente” pur di non contrastare i “potenti” grillini che hanno ancora il sedere ben piantato sui loro seggi.

Insomma una leccata di suole generale, a partire dai poteri forti fino ai più deboli ( da LeU in giù), tutto pur di assicurasi un posto al sole in Parlamento e poi qualche santo provvederà.

Ma quale santo potrebbe ancora degnarsi di salvare l’Italia da questo inarrestabile declino se gli italiani continuano a credere alle fiabe ed a farsi turlupinare?

Nessuno, va bene la santità, ma c’è un limite anche a quella.

 

10 commenti su “Anche i santi si stufano”

  1. Dal paese dei grandi cuochi con la specialità frittata in tutte le salse ,girata ,rigirata,caduta ma ancora buona e salvata .Frittata allo zafferano e santo-reggime ( o santoreggia boh) alla frittata zucca e pomodori piddino ( o forse pachino..) con questi profumi invitanti il cuoco dei cuochi master Ratatullie Renzi’ col Grillo sotto il cappello sogna un grande party-to oltre le stelle c’è di più e allora “ sballiamo insieme?”

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    Questa versione culinaria della crisi ci sta eccome se ci sta…

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  2. Più che una frittata sembra una ribollita del cavolo, uno stracotto stufato di asino cornuto.
    La piatta forma domani ci darà il suo verdetto ma tu guarda…alla domanda se si vuole che questo governo nasca le due opzioni di risposta (si no) vedono il no per primo.
    Sembra un suggerimento o è solo un caso?
    Povero Rousseau, che c’entra lui?
    Risposta

    l’asino cornuto èuna specie rara?

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  3. Bene contrordine i tecnici stellati hanno provveduto a invertire le risposte ,prima il si è poi il no .Certo che dopo i proclami da parte di tutti che il governo s’ha da fare come faranno gli eletti votare in piena coscienza e autonomia e dare un parere in piena libertà sapendo poi come dice Grillo che questa è un occasione da non perdere perché c’è il mondo da rifare …?
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    Bella domanda

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  4. Fosse ancora vivo Ginettaccio avrebbe detto “Gli è tutto sbagliato, gli è tutto da rifare.”
    Sante parole!
    Una crisi di governo che pende dalla parole di Grillo, o dalla Piattaforma Russeau (cioè da pochi fedelissimi di un non partito), dove s’era mai visto?

    Si è perso ogni senso dello Stato,
    ogni ritegno di ambizuioni, ogni lucidità mentale, ogni contatto con la realtà.
    Possibile che non si levi nessuna voce autorevole a denunciare che l’Italia muore di incompetenza, arrivismo, incoerenza, parole vuote, lotta per il potere, isolazionismo, involuzione culturale?
    E gli intellettuali perché non non fanno sentire ma loro voce? Sono stati messi alle corde dalle urla di Salvini, dalle sue rozze semplificazioni, dalla sua mancanza di cuore camuffata di amore per gli italiani?

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    Già, dove sono finiti gli intellettuali? Cacciari ha detto che è una manovra di palazzo ma poi? Perché non fa sentire fortee chiara la sua voce per dire che è una cosa che farà solo perdere tempo all’Italia? Forse perché lui nel 2018 era d’accordo per un’intesa col Pd? Però ha detto che il governo giallorosso potrebbe far perdere voti al Pd e su questo sono d’accordo.

    Ma anche gli intellettuali temono in questo momento di sembrare fuori dal tempo e non calcano la mano ma se ne stanno un po’ in disparte. Peccato! Credo che dovrebbere prendere posizioni molto nette. Lo fa Calenda che non è un intellettuale ma è una persona seria con una grande passione politica e non difetta di coerenza.

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  5. Casaleggio esulta per la grande partecipazione alla piatta forma, sono intervenuti in massa a votare ma ancora non sappiamo cosa, il mistero sarà svelato tra poco, gli piace tenerci sulla corda.
    Ma chi gli crede? Ma così larga partecipazione dovrebbe prevedere dissenso altrimentiperché andarci?
    Ma con loro non si può mai sapere la verità anche perché la trasparenza che tanto decantano è opaca come un vetro annebbiato.
    Sorbiamoci questa ennesima manfrina dei five-stars e tiremm innanz, ormai il governo sembra quasi fatto, manca di designare solo gli usceri per il resto le poltrone sono spartite con la massima cura.

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  6. Assisto, sconcertato ed amareggiato, alle manovre di…”Palazzo” che in questi giorni si stanno attuando per cercare di dar vita ad un nuovo “governo”.

    Al di là delle frustrazioni e rabbia che un onesto cittadino puo’ provare dinanzi ad un simile, avvilente e degradante, spettacolo, bisogna, tuttavia, ammettere che tali accadimenti li permette la nostra tanto elogiata….”Costituzione Italiana”.

    In un sistema meramente “parlamentare”, come il nostro, è perfettamente lecito che personaggi, eletti o non dai cittadini, si “accordino” sulle “maggioranze” da costituirsi per sostenere un …”governo”.

    L’ assurdo, però, tanto per rincarare la dose, sta nel fatto che i parlamentari “eletti” sono… “liberi da vincolo di mandato”, ragione per cui il povero elettore potrebbe si’ indicare sulla scheda chi vuole (la cosiddetta tanto agognata “preferenza”, ammesso che tale norma passi) o il partito che preferisce, ma….e qui casca l’asino, l’eletto “preferito”, essendo poi libero da vincolo di mandato, una volta giunto in parlamento, può agire come meglio crede: financo cambiare idea politica e partito, addirittura in corso di legislatura!!!

    Alla faccia del “grullo cittadino” che s’era illuso, col suo voto, di avere espresso il proprio “democratico voto” di…preferenza (sia di partito politico che di onorevole).

    Altro che democrazia! Altro che liberta’ di scelta!

    Col nostro sistema le maggioranze possono diventare minoranze e viceversa.
    Basta che dei parlamentari si sgancino da un gruppo politico per confluire “legalmente” in un altro e il gioco è fatto!!!!
    La legislatura continua, i parlamentari restano sui loro seggi e tutto procede come se niente fosse accaduto.

    Il Presidente della Repubblica tutt’al più, prende atto del trasformismo avvenuto, viene rassicurato che c’è una nuova maggioranza e si va avanti.

    E i cittadini?

    Beh! Il popolo, sempre secondo i dettami costituzionali, esercita la sua “pseudodemocrazia” ma nei modi e nei LIMITI stabiliti dalla…Costituzione!!!

    Ovvero, come diceva il mago Jukas Casella, “(Come e) … quando lo dico io (cioè il Palazzo)!!”

    Siamo tutti testimoni, proprio in questi giorni, dell’assurdità “legale” di questo nostro sistema costituzionale.

    Da noi, tra l’altro, si verifica pure – sempre legalmente – che un Primo Ministro diventi tale senza essere stato minimamente indicato o scelto dai cittadini votanti!!!

    Il Presidente della Repubblica, potenzialmente, potrebbe chiamare anche mio nonno o la prima persona maggiorenne che si trovi a passare sotto il Quirinale ed affidargli l’incarico di formare un esecutivo, comunque esso sia, l’importante e’ che tale governo abbia poi in parlamento la fiducia necessaria per operare.

    Anche le cosiddette “coalizioni di partiti”, a mio avviso, non reggono in un simile contesto.

    Una unione di partiti rischia, come spesso e’ accaduto, di sfasciarsi per dissidi fra i componenti, gelosie, rivalita’ e quant’altro, anche se apparentemente uniti da un programma di governo condiviso.

    Prova ne sia che tempo fa Berlusconi, Fini, Casini e qualcun altri, sebbene tutti appartenenti ad una coalizione di centrodestra e avessero ricevuto una valanga di consensi e nessun contrasto perché una inesistente opposizione s’era creata, tuttavia non combinarono granchè.
    Diversi leader se ne andarono da quella unione per confluire in altre formazioni, altri si dissociarono costituendo nuovi partiti, e il giocattolo si ruppe.

    Quanto sopra la dice lunga sul sistema politico italiano.

    Cambiare o riformare la nostra Costituzione e il nostro apparato sociopoliticoamministrativoistituzionale sembra una “mission impossible”.

    Nemmeno Tom Cruise o altri supereroi dei fumetti riuscirebbero in cio’.

    Benpensanti, intellettualoidi, parlamentari, magistrati, forse anche il popolo:
    Toccare la nostra Costituzione? Riformarla? Apriti cielo!
    Rischiamo poi di cadere in una dittatura!!

    Un governo che per cinque anni abbia quasi carta bianca e’ semplicemente inconcepibile, da noi in Italia.

    Governare cosi’ tanto, ininterrottamente?

    Ridurre il numero dei parlamentari?

    Abrogare un Senato che non fa altro che rilavorare su quanto deliberato dalla Camera?

    Ma stiamo scherzando?

    E i partiti dove li mettiamo?

    Più ce ne sono e più la “democrazia” e’ rappresentata.

    Che poi “con troppi galli a cantare in un pollaio non si faccia mai giorno”, non importa.

    Bisognerebbe invece far si che vi fosse una buona soglia di sbarramento al momento delle elezioni (un 5% ?);
    che i partiti (non le coalizioni) acquisissero i consensi dopo di ché le compagini che hanno ricevuto più voti, qualora non raggiungano il 51% dei voti, vadano al ballottaggio.

    La successiva, eventuale tornata elettorale, stabilira’ il partito vincitore.

    Questo in parlamento prende un premio di maggioranza e governa “indisturbato” per cinque anni.
    Come del resto accade per le elezioni comunali.

    Il premier del partito vincente diviene Presidente del Consiglio e guida il Paese.

    Non serve, secondo me, l’elezione diretta del Capo dello Stato, ovvero del Presidente della Repubblica se poi costui continua ad avere gli stessi poteri e prerogative attuali (in vero poco incisivi sul governo e sull’andazzo della politica).

    Serve invece, come succitato, un Capo del Governo forte e duraturo nella legislatura.

    Per quanto concerne l’Europa è presto detto.

    O gli Stati della UE si uniscono in una coesa Confederazione con un unico governo che guidi economia, politica estera, moneta, tasse uguali per tutti e uniche forze armate oppure vada pure tutto allo sfascio perché non serve una istituzione europea che controlla prevalentemente le dimensioni dei cetrioli oppure faccia gli interessi di alcuni Paesi comunitari a scapito di altri (pure comunitari) restando ogni Stato libero e sovrano nel proprio orticello e continuando tutti a farsi la guerra.

    Ovviamente non più con fucili e cannoni come un tempo ma con uguale, seppur più sottile, ferocia: politicamente, economicamente e quant’altro di ipocrita condotta.

    Non dimentichiamoci che sono trascorsi una sessantina d’anni da che furono istituite CECA, EURATOM, MEC…che nelle visioni dei politici europei del passato avrebbero dovuto essere antesignane di una futura, auspicabile, unione politica…

    Invece siamo ancora al palo se non peggio e di quel sogno non è rimasto purtroppo un bel niente!!

    Cordiali saluti.

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  7. ma va? Hanno detto si? Ma chi? I simpatizzanti tesserati cinquestellati.
    Strano, eppure avevano dato indicazioni chiare(?) sul no i Casagrilloleggilini.
    Ma tu guarda come sono imprevedibili ‘sti grillini.

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  8. All’ inizio,(Grillo in trionfo issato sul canotto) era il tempo delle “primavere arabe”. Gli USA, sempre poco inclini e pochissimo vocati all’ analisi politica raffinata dei fatti altrui, le assimilarono con questa new entry nella politica italiana. Sarebbe insolito e superficiale, se a suo tempo essi non avessero indagato sulla eventuale pericolosità, per loro, del nuovo movimento.Se così fosse accaduto, probabilmente l’esito dell’ indagine sarebbe stato rassicurante, dal loro punto di vista : il popolo 5S è un melting-pot; ma di fatto, se talvolta per Berlino esso è un problema, Washington invece non ha mai motivo di irritarsi.
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    quindi…un melting pot rassicurante…per gli Usa, ma non per noi.

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  9. Dalla piattaforma al multivac il passo è breve ,che Di maio ci stia già pensando.?Diritto di voto
    Titolo originale Franchise
    Altri titoli Il giorno dell’elezione, Oggi si vota
    Autore Isaac Asimov
    1ª ed. originale 1955
    1ª ed. italiana 1962
    Genere racconto
    Sottogenere fantascienza
    Lingua originale inglese
    Serie Multivac
    Diritto di voto (Franchise) è un racconto di fantascienza del 1955 dello scrittore Isaac Asimov, tradotto anche coi titoli Il giorno dell’elezione e Oggi si vota. Fu pubblicata per la prima volta nell’agosto 1955 dalla rivista If: Worlds of Science Fiction e compare nelle raccolte La Terra è abbastanza grande (Earth is Room Enough, 1957) e in Sogni di robot (Robot Dreams, 1986). È stato pubblicato per la prima volta in italiano da Galaxy nel 1962.[1]

    Il racconto fa parte della serie di racconti vagamente connessi fra loro sul supercomputer immaginario Multivac.

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    È tempo di elezione negli Stati Uniti del 2008, e ormai le elezioni vengono effettuate in un modo del tutto peculiare: Multivac, il potente supercomputer governativo, decide quale sia l’unica persona che dovrà votare nell’intera nazione. Tutto questo era avvenuto a partire da 40 anni prima, con i primi piccoli computer che riuscivano a predire il risultato delle elezioni semplicemente guardando a quelle precedenti, poi questi si fecero sempre più grandi e sofisticati, e riuscirono a stabilire il vincitore con una minor quantità di dati, fino ad arrivare appunto a Multivac, che riusciva a predire il risultato, osservando il giudizio di una sola persona.

    Quest’anno toccherà a Norman Muller, semplice commesso di un piccolo magazzino di Bloomington, Indiana, uno degli elettori meno fiduciosi nella nuova “Democrazia Elettronica”. Quindi, come al solito, si fa tutto in gran segreto e la notizia che per quell’elezione sarà lui a decidere, viene data solo poche ore prima della sua presentazione a Multivac. Quindi si scatena il consueto affollamento davanti a casa sua, e per essere portato via viene usato un carrarmato, come si faceva sempre ogni 4 anni, dato che in precedenza c’erano stati anche degli attentati per impedire il normale svolgimento elettorale.

    Muller viene portato all’ospedale di zona, dove c’è il contatto radio con il supercomputer (che si trova sottoterra, in un luogo conosciuto solo da quelli del governo). Qui viene collegato ad elettrodi, e Multivac gli pone diverse domande. Muller sarà cambiato da quel procedimento, e riterrà di aver fatto la sua parte di buon cittadino americano. Quindi con il suo patriottismo rinvigorito, viene rilasciato alla sua nuova vita di popolarità, in quanto l’Elettore diventa una celebrità chiamata da tutte le televisioni del paese per interviste e documentari.

    RISPOSTA
    Ecco che la Casaleggio associati and Co. non avrebbe inventato niente, tutto già scritto…molto interessante.

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  10. “Sentinella, a che punto e la notte?”

    “Viene la mattina, e viene anche la notte. Se volete interrogare interrogate pure; tornate e interrogate ancora”.

    Domanda inutile, il tempo scorre e nulla possiamo dominare di quanto succede.
    Che senso ha domandarsi a che punto è la notte, se questa si ripresenterà puntuale ancora e ancora?
    RISPOSTA
    A che punto è la notte? Fonda e non si vede la luce…

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