Questo presunto governo di chiamiamolocomecipare, non è ancora neppure accennato che già qualcuno storce il naso.
DiMaio sembra non starci. E’ difficile l’uomo, non si contenta cosi facilmente. Zingaretti pone condizioni?
Col suo mucchietto di voti? Ma chi è lui per porre condizioni?
Insomma il generale DiMaio vorrebbe stare ancora al comando e dettar lui le condizioni per la sua resa. Ritiene, Zingaretti, solo l’attendente di Renzi. Invece, checchè, Zinga è il segretario del Pd, Renzi, benchè riesumato, è storia vecchia.
Si, d’accordo, possiede tutti i numeri, gli adepti, è un influencer di grido, porta la maglietta di Superman sotto la giacca, ma il capo è uno solo: Zingaretti Nicola.
Lo so che con Renzi, l’odiato Renzi, il vituperato Renzi (se lo sarebbero messo sotto le suole per ballarci la samba sopra) al momento, per i grillini, sarebbe più conveniente. In fondo Renzi e DiMaio hanno molto in comune : voltafaccia entrambi, bramosi di gloria e di potere, con annessi e connessi,entrambi, e si capirebbero di più, inciucisti della prima ora, entrambi, come sono.
Ma Zingaretti no. E dai, e che caspita…non vuole il Conte bis. Mentre per DiMaio è o Conte o morte. I due sono pappa e ciccia, non potrà mai dimenticare come ha sbattuto col battipani l’ odioso e odiato “amico” leghista baciacrocifissi (persino sotto il banco). E, non può presentarsi dal professore con una mano davanti e una dietro e dirgli: “caro Giuseppe, Zinga non ti vuole, nun ce che fa’”. Andiamo su, non è serietà, ogni limite ha una pazienza e quel limite DiMaio lo ha già superato durante la sua prova di resistenza in vita nell’ultimo anno.
Insomma, pareva fatta, ma come si dice: Renzi fa le pentole ma non i coperchi.
Matteo R., hai dimenticato i coperchi.
Allora? Beh, veramente non ci credo a questo nuovo connubio, non ci credo mi pare un’altra, peggiore, forzatura. Non che non sarebbe giusto cercare di salvare la legislatura mettendosi insieme con buona volontà e apertura mentale, ma i grillini sono specie rara e in via (per fortuna) di estinzione e non mi pare cosa.
Hanno già sbattuto la porta in faccia a Bersani quel famoso giorno dello streaming, si sono avvinghiati al leghista anima e corpo per poi scoprire che era un traditore…hanno fallito su tutta la linea e adesso?
Non sanno perdere. E invece, una regola aurea in politica come nella vita è saper perdere.
Non lo ha saputo Renzi, non lo sa DiMaio. Ecco un’altra cosa che hanno in comune.
Forse voteremo in autunno mentre cadono le foglie ingiallite anzitempo da questa strana e travagliata estate.