Il governo conta (i giorni)

Ma come si permette Conte di andare in parlamento e parlare del caso Metropolis come se lui fosse il premier?
Non si sarà montato un po’ la testa?
C’è anche chi si chiede:” ma chi c’è dietro a Conte”?
Prima c’era il duo S&D, ora chi c’é? Forse il duo M&M? (e non parlo delle caramelle).
I grillini sono cosi infuriati che hanno lasciato l’aula nella quale l’avvocato ha arringato i presenti chiamandosi decisamente fuori da ogni intrigo internazionale legato alla faccenda di Savoini e i presunti fondi russi per la Lega.
L’ha fatto per salvare se stesso dalle polemiche, per tirarsi fuori da qualsiasi illazione in merito al fatto che quel Savoini compaia nelle foto ufficiali delle cene ufficiali. Ha fatto l’avvocato di se stesso, per una volta.
Non scherziamo ragazzi, lui, il premier, con quel faccendiere amico di Salvini, non ha proprio nulla a che fare. Con quella faccia, poi!
Ed ha anche tenuto a precisare, in bell’italiano (c’è ancora chi lo capisce?) che anche il ministro Salvini, che lui sappia , non c’entra nulla con l’inchiesta di corruzione internazionale nella quale Savoini e altri sono indagati.
Per quanto, ha tenuto a precisare, Salvini nulla gli ha raccontato della faccenda e lui nulla ne sa.
Ha voluto mettere un punto fermo: lui parla per il governo che rappresenta e il governo con i pasticci degli amici di Salvini non c’entra nulla.
Salvini è un outsider, un ministro per caso che agisce in nome e per conto solo di se stesso e del quale, lui, non è lo chaperon uffciale.
Mi sembra molto chiaro.
I 5stelle non ci stanno? pensavano di avere per le mani il premier e poterlo manovrare a piacimento?
Beh, hanno pensato male!
Il governo Conto(nessun refuso, Conte ha deciso di chiamarsi cosi) comincia adesso. Avrà ancora tanta strada davanti a  sè?
Io spero proprio di no.

Le lacrime della campionessa

Grandissima Federica!
In Italia le donne si distinguono non solo nel calcio mondiale, ma anche nel nuoto: 4 oro ai mondiali e a 31 anni, ancora strepitosa e “infinita” come ha ammesso, commossa di sentirsi.

L’ho incontrata un paio di volte a Spinea, dove viveva, quando a 16 anni era ancora agli esordi, una ragazzina timida e spaventata dal clamore delle sue prime mosse diventate subito leggenda. Mi ha fatto una strana impressione come di una costretta in un ruolo che le stava scomodo, ma era solo apparenza, dentro covava la grinta della campionessa.
Ora, può dire davvero di essere una leggenda certificata da tutte le vittorie di questi anni che sembrano non finire mai. E, con ragione, un mito.

Ha sofferto e tanto e lavorato tanto, ma ha ottenuto anche tanto.
Tutti le dobbiamo essere grati per il suo impegno e per la forza che emana da quelle bracciate e da quello sguardo rivolto al cielo quando esulta, quasi incredula della sua stessa forza.
Una speranza per tutti che chi si impegna, alla fine, può farcela.

(Foto ripresa da ” Il Giornale”)

 

Sepolcri anneriti

Chi è Simone Pillon?
Il senatore della Lega che vuole farci tornare indietro di secoli e imporre col suo DDL che avrebbe dovuto essere ritirato e invece va in discussione oggi, un nuova forma di schiavitù per le donne, sembra Belzebù.
Dico davvero, guardate una delle sue foto.
Ha gli occhi venati di sangue
Beh forse esagero ma a me mette i brividi.
E sarebbe anche avvocato quel personaggio li?
Ma chi ce l’ha fatto senatore a quello?
Il suo disegno di legge non deve passare.
Gli ipocriti, sepolcri anneriti Cinquestelle dicono che è superato.

Superato da che? Da unTir che lo mette sotto? (non Pillon ma il suo DDL, ovvio).
Vorrebbe riportarci al medioevo, togliere alle donne anche l’ultima flebile speranza di poter contare qualcosa in una società sempre più in mano agli uomini.
E lui si inventa il “mediatore famigliare” nel caso di controversie tra coniugi.
Eh già, che bravo! Sai come aumeterebbero le code nella sala d’attesa de suo uffucio? E le sue parcelle?
Ma questo tipo qui conosce il Codice deontologico forense?
O lo usa solo per metterlo sotto la gamba del tavolo che traballa?
Beh, guarda Pillon, me lo trovo per caso sottomano e ti rinfresco la memoria:
“Nell’esercizio della sua funzione l’avvocato vigila sulla conformità delle leggi ai principi della Costituzione nel rispetto della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti Umani e dell’Ordinamento comunitario, garantisce il diritto alla libertà e sicurezza e l’inviolabilità della difesa, assicura la regolarità del giudizio e del contraddittorio”.

Anche le donne hanno diritto alla difesa dei Diritti Umani, se tu pretendi di metterle in una posizione subalterna rispetto all’uomo tale da dover richedere la consulenza di un avvocato che dovrà decidere salomonicamente a chi dovranno andare i figli e lei, non potendo neppure avere l’assegno divorzile, ricattabile per bisogno, dovrebbe attenersi a quello che verrebbe deciso da altri e su questo dovrebbe basarsi per il resto della propria vita, allora stai andando contro la deontologia della tua professione.
Stai andando contro i diritti umani delle donne a poter decidere di cosa fare della propria esistenza.
Sei completamente fuori dal mondo.
Questo vogliono i leghisti: tenere le donne sotto il giogo maschile, riportare le famiglie al medioevo quando la donna era solo un oggetto di trastullo e doveva servire a perpetuare la specie. Lavorare in casa e tacere.
Se il Parlamento passerà questo obbrobrio, l’Italia retrocederà di parecchio e i Cinquestelle si saranno macchiati di un grave delitto contro l’Umanità.

Le mele nel cesto

In questi giorni si parla tanto della zuffa tra i governatori del Veneto e della Lombardia e il premier Conte.

A dire il vero tre “cai soa giusta”, li definirebbe Goldoni, con l’intento di definire tre persone che hanno degli aspetti, diciamo, un po’ controversi, naturalmente visti dal lato della politica. Niente di personale.

Ma torniamo all’ Autonomia differenziata, prevista dalla Costituzione, che le tre regioni del nord, dopo il successo del referendum, stanno chiedendo da oltre un anno a questo governo di confermare, o quantomeno di cercare di arrivare ad una definizione.

Sembrerebbe una faccenda complicata. Da come ne parlano i Cinquestelle: una vera e propria “rapina” da parte dei ricchi “nordisti” nei confronti delle popolazioni del sud o su e giù di li.

Io ho provato ad immaginare di spiegare la cosa ad un bambino (prima di tutto per cercare di capirla meglio io visto che non è per niente facile).

Dunque, la vedo cosi (magari sbaglio): poniamo che ci sia una enorme cesto dove i cittadini italiani devono mettere, per ordine dello Stato, le mele (tasse  e  gabelle varie) che raccolgono. Queste mele, una volta raccolte da tutte le regioni, saranno  usate dallo stato secondo dei criteri stabiliti dallo stesso.

Ora i tre moschettieri autonomisti: Zaia, Fontana; Bonaccini, vorrebbero, che una parte di quelle mele rimanessero nella loro regione per rendere più efficienti alcuni servizi, tipo: scuola, sanità etc.etc.

Ma lo stato dice che bisogna pensarci bene; non possiamo fare differenze tra i cittadini, non possono esserci cittadini di serie A e di serie B.

Ma i tre rispondono che loro versano molte più mele di altri che addirittura non ne versano per nulla e che una volta che le mele sono finite nel cesto dello stato, non si sa bene come vengano usate,se vanno marce e vengono sprecate e a chi vadano e se davvero vanno a chi ne ha bisogno o se chi ne ha bisogno non le vede neppure col binocolo, mentre altri (già ricchi) si pappano anche quelle dei poveri…

Questa cosa ha un nome e cioè: corruzione ed è molto difficile, a quanto sembra, sconfiggerla.

I tre dicono che l’Autonomia differenziata corrisponde a maggiore responsabilità da parte delle regioni nel gestire le risorse, meno sprechi e quindi maggiore efficienza per i cittadini e nessuna ruberia nei confronti di altri ma la possibilità anche per loro di gestire in maniera più proficua e più responsabile le risorse che, altrimenti, se ne vanno in sprechi e corruzione.

E, sempre i Tre, ma soprattutto Zaia e Fontana, dicono che le regioni, con maggiore autonomia non solo gestirebbero meglio le risorse, ma farebbero il bene dell’Italia intera che ha solo da guadagnare dallo sviluppo di regioni che hanno un Pil alto e che producono ed esportano ed attirano investimenti stranieri.

E le altre regioni ne ricaverebbero un vantaggio perchè lo stato, non potendo più contare su troppe “mele” del cesto provenienti sempre dagli stessi, investirebbe di più affinchè le regioni più” povere” avessero la possibilità di sviluppare meglio  la propria economia per poter mettere la loro parte di “mele” nel cesto e, magari, non dover sempre aspettare che lo stato gli faccia da “mamma”, rendendosi  indipendenti.

Chissà se un bambino capirebbe questa storia? Sembra difficile per una buona parte di adulti( certo non è facile), soprattutto quelli che non vorrebbero che le cose cambiassero e preferirebbero che rimanesse tutto come sta per poter approfittare, alla bisogna, delle “mele” che  vanno a riempire “cesti” che sono già fin troppo pieni.

Con buona pace dell’Unità dello Stato, della Patria e della Famiglia.

 

Scarpe infangate

Ecco come passa il suo tempo il ministro dell’Interno col consenso in crescita (li vorrei vedere in faccia uno per uno gli italiani che lo voterebbero), insultando le donne sui social.
A seguito dei suoi insulti centinaia di commenti sessisti schifosi, inaccettabli, ripugnanti.
Come quelli indirizzati verso Maria Elena Boschi, rea di aver chiesto di sfiduciare Salvini per il caso Fondirussi.Lei, giustamente, lo denuncia e lo accusa di seminare odio attraverso i social.
https://www.nextquotidiano.it/salvini-gogna-insulti-sessisti-contro-maria-elena-boschi/
Questo fa Salvini: semina odio verso tutti quelli che non sono pronti a baciargli l’anello, le donne in particolare perché sa benissimo che con le donne i suoi scatenati fans danno il peggio di sé.
Questa Italia non mi piace. Fa schifo, la detesto.
Lui dovrebbe essere quello che interviene per sedare le risse e invece le fomenta e le alimenta a puro scopo propagandistico.
Lo ritengo un atteggiamento disgustoso.
Ma il primo responsabile di questo metodo odioso di vellicare i più bassi istinti delle masse è il Movimento 5stelle.
I più grandi voltagabbana della storia della Repubblica.
Arrivati per sanare le diseguaglianze, per eliminare la povertà, aiutare i più deboli e soprattutto, combattere contro la “casta politica” che minaccia la Democrazia, si stanno rivelando solo degli opportunisti scaldapoltrone paragonabili solo a certi voltagabbana che restano incollati da decenni alle poltrone senza essere utili a nessuna causa che quella della loro personale ambizione e del proprio conto bancario.
Si sono fatti scendiletto di un castarolo, emulo di Trump, che vuole arrivare a comandare l’Italia come faceva quello dal cui balcone ha parlato durante la campagna elettorale per le europee.
E sono disposti a tutto pur di rimanere a fare le volontà del capo della Lega, proni a
soddisfare tutti i suoi desideri fingendo di indignarsi e di litigare ma arroccandosi sempre di più nelle loro posizioni in barba a tutti i loro propositi di trasparenza e di onestà, sui quali camminano con le scarpe sporche di fango.

Rocambole

Mah, forse Giggino è più furbo di quanto non voglia farci credere.
Invece il “povero” Capitano è mogio mogio come i gatti che è andato a visitare al Gattile a Roma.
E’ il posto suo. Uno che sta con un Micione come Dimiao coi gatti ci va a nozze.
Ma forse il divorzio è qusi pronto.
Non vorrei essere nei panni di Salvini. Ha il consenso alle stelle e il morale alle stalle.
Paventa una alleanza segreta tra Zinga e Dimma.
Un patto del Nazareno 2.zero, solo che al posto del Berlusca, questa volta c’è il grillino stellato in spasmodica attesa di liberarsi dal gioco leghista.
Ironia del destino. Non voleva Berlusconi e si è ritrovato con questo che, se vogliamo, ne è il clone, solo con qualche vizietto in meno ma con la stessa boria e tracotanza, oltre che millanteria.
Ma tutto concorre a mettere una bella mina sotto a questo governo e sopra ci sta scritto…udite udite: PD (Pronti, decolliamo).
DiMaio è un maestro di giravolte, basti vedere cosa ha fatto con la presidente della Commissione Ue , passata coi voti dei grillini, o su Alitalia, o sugli stessi leghisti che prima dell’ipotesi di governare assieme erano visti come Lucifero in persona.
Trasformista come Houdini, DiMaio, ha lanciato l’amo ai nemici piddini e lo ha fatto nel modo peggiore ma l’unico che conosce: insultandoli.
Ma lo aveva fatto persino col presidente Mattarella, dichiarandolo degno di impeachment!
Si può essere più rocamboleschi di cosi?
Ecco Rocambole-DiMaio alla scalata della torre piddina. Prima che quei che mettiti in bando il loro atto…(citazione da Mafalda).
Personalmente lo schi(f)verei, ma c’è da rifletterci. Viene prima la ragion di stato che le ragioni del cuore, quelle dello stomaco e una sfilza di altre che non sto a dire.
Quindi?
A P(idi)osteri, l’ardua sentenza.

 

 

Pubblicato oggi (19 luglio) sulla rubrica “Italians”del Corriere della Sera

Cuculiformi

Una copia della pellicola del film: “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, è conservata nella libreria del Congresso,  a Washington.

Si tratta di uno dei film più importanti della cinematografia  americana. Uno dei pochi ad aver vinto tutti e cinque gli Oscar. L’interprete principale è Jack Nicholson,  uno straordinario Mc Murphy, un ribelle che viene  internato in un manicomio per stabilire il suo livello di salute mentale, dato che aveva a suo carico cinque processi per aggressione e nel Penitenziario dove scontava la sua pena,  si comportava da lavativo e dava segni di squilibrio.

Magari non c’entra niente ma mi è venuto in mente vedendo l’osceno cinguettio razzista  di Trump:

“Why don’t they go back and help fix the totally broken and crime[-]infested places from which they came. Then come back and show us how it is done. These places need your help badly, you can’t leave fast enough. I’m sure that Nancy Pelosi would be very happy to quickly work out free travel arrangements!”

“Perché non se ne tornano indietro e aiutano a sistemare il posto infestato di crimini dal quale provengono e poi ritornano a mostrarci quello che hanno fatto. Questi posti ne hanno un bisogno estremo, non potete partire mai troppo in fretta. Sono certo che Nancy Pelosi sarebbe molto felice di organizzarvi il viaggio gratis”.

Questo ha tweettato domenica scorsa il presidente Trump , riferendosi a quattro donne di colore, tutte rappresentanti  del  Congresso, liberamente elette. Cittadine americane, tre nate in America, la quarta, nata in Somalia, ma arrivata in America all’età di 12 anni.

Sono  democratiche e Trump le maltratta perché non gli dimostrano simpatia , anzi  e, sempre secondo lui, sono antiamericane quando parlano male di lui e del suo operato.

Ecco, mi è venuto in mente il cuculo, un uccello appartenente

all’ordine dei cuculiformi. Deve essere stata la sua faccia , quella che campeggia su tutti i sui cinguettii. E poi quel famosissimo film, bellissimo che parla del disagio mentale in maniera cosi originale e intelligente e nel quale Nicholson, con la sua esplosiva interpretazione, lascia intravedere tutta la l’impotenza delle terapie.

In America, quando si parla di cuckoo’s nest (nido del cuculo) si intende significare il manicomio.

A me Trump ha dato l’impressione di un pazzo, fin dal suo primo apparire alla White House (ma non simpatico come McMurphy). Un individuo con scarso equilibro e lo dimostra tutto con il suo  comportamento e con il razzismo, feroce, col quale si rivolge alle quattro ragazze. Le vuole rimandare “nei loro paesi” a sistemare le cose, dimenticandosi  che anche lui proviene da un paese che è stato artefice e vittima  di una guerra tra le più devastanti di tutti i tempi.

Anche suo nonno è stato accolto  dalla grande America e ha potuto fare fortuna e quella fortuna poi è stata passata a lui che ora ne beneficia.

Quando  Frederich Trumpf è arrivato in America dalla Germania, a sedici anni, si dice per non fare il soldato, ha potuto lavorare come barbiere e successivamente costruirsi un impero che è stato poi ereditato dai figli.

Dunque Trump è il meno adatto a scrivere sconcezze del genere verso delle ragazze che sono in America esattamente per gli stessi motivi per cui ci sta lui.

L’America è un immenso melting-pot di razze, nessuno, a parte i nativi (che hanno subito persecuzioni continue) può arrogarsi il diritto di dire ad altri di tornare a casa perché gli altri potrebbero dire la stessa cosa a lui. Meno che mai un presidente.

“Trump go home.  Torna nella ricca e ordinata Germania dalla quale le tue radici provengono ( o in Scozia paese di provenienza dell’’amatissima madre Mary) e smettila di fare il padrone di tutto, perché non lo sei”.

Questo potrebbero rispondere le 4 donne elette al Congresso che sono:

Ilhan Omar,Alexandra Ocasio Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley, tutte e quattro sono di colore.

Alexandra Cortez ha raccontato che da bambina, suo padre la portò a Washington e in un grande ed elegante viale, guardandosi  intorno le disse: “tutto questo ti appartiene”.

E lei, in un suo discorso a seguito del tweet  di Trump, ha detto che l’America appartiene a tutti e tutti devono potersi sentire a casa. Mentre Rashida Tlaib ha detto che Trump dovrebbe avere l’impeachment per il suo comportamento nei confronti  dei migranti che tentano di passare la frontiera col Messico, per come tratta i bambini dei medesimi e per come semina odio nei loro confronti.

E, io aggiungerei anche per come tratta le donne, per la sua totale evidente inadeguatezza a guidare un grande paese come l’America al quale guardiamo tutti , sempre con la speranza che sia un faro per la Democrazia nel mondo.

Ecco, il”cuculo” Trump, si comporta esattamente come quegli uccelli dal verso strano, che non  si fanno mai il nido ma depositano le uova nei nidi di altri uccelli e  i piccoli dei quali, spingono fuori gli altri piccoli facendoli cadere dal nido per potersi prendere tutto il cibo che i genitori “adottivi” gli portano, essendo i piccoli di cuculo particolarmente voraci.

Voraci e prepotenti, ma nel caso di Trump non per sopravvivenza ma per calcolo, ingordigia, supponenza ed arroganza.

Ma i suoi tweet non hanno il suono strano ma melodioso dei cuculi,ma suonano fessi come zucche vuote, quelle che si mettono alla finestra nella notte di Halloween.

 

 

 

Un “tosetto”

La morte di Andrea Camilleri, dopo che non si era più ripreso da un arresto cardiocircolatorio, forse conseguenza della rottura del femore (sempre molto rischiosa ad una certa età), non ci coglie impreparati.

Ci ha dato il tempo di abituarci all’idea, a noi che ora siamo tutti orfani di un grande italiano.

Simpaticissimo siciliano, cosi mi piace ricordarlo.

Quelle sue mani piene di macchie senili, sempre protese a portare alla bocca l’ennesima sigaretta e quel suo sguardo di uno che sta sempre pensando di combinare qualche marachella. Giovane nei suoi 93 anni.

Giovanissimo, spirito libero e anticonformista.

Voglio raccontare questa scenetta che ho visto questa mattina perché mi sembra che abbia qualche analogia con questo ricordo del grande scrittore.

Dunque, passavo per una stradina poco lontano da casa.  Nel giardino di una bella villetta rosa

ci sono tre persone. Il proprietario, la madre di questo e un amico che stava passando il tosaerba sul prato all’inglese.

Sento quest’ultimo che dice: “Ma io ho 74 anni, sapete”. E l’amico, un signore in età, piuttosto magro, quasi segaligno, gli risponde:

” E allora? Sei un “tosetto” (ragazzino in veneto), io ne ho 92″.

Rimango basita. Ci passo spesso davanti a quella casa ma non avrei mai immaginato che quel signore che sostava spesso in giardino avesse quell’età. Lo vedo sempre intento a curare il giardino e a parlare con una signora (la madre) che scorazza su una moderna sedia a rotelle automatica, attivo e vivace.

E aggiunge: “E la mamma, fra poco , ne compie 105.

Centocinque? Ma davvero? Ho pensato?

Questo a novantadue anni ha ancora la madre viva che ha centocinque anni!

Il nostro grande Amico,  avrebbe costruito uno dei suoi romanzi, su una scenetta come questa.

Ci mancherà, soprattutto ora che la situazione politica è quella che è e che lui sapeva descrivere con lucidità e franchezza e capacità di sintesi uniche.

Un “tosetto” di 93 anni. Grazie di tutto Andrea.

 

Salvinilatria

Sono grosso e prepotente

son ministro competente

non mi spezzo e non mi piego

e dei russi me ne frego!

Non ho mai visto un quattrino

non conosco quel cretino

se ha parlato in vece mia

o è un ladro o è una spia.

Ho ben altro per la testa

che girare ‘sta minestra.

Non lo so di che parlate

sono tutte cavolate

l’interesse mio di adesso

è non farmi dar del fesso.

Di me tutto si può dire

non sarò Madre Teresa

ma non son neppure Bond

non vorrei passar per tond.

Sono stati i cinquestelle

ne combinan delle belle

pur di farmi scomparire.

Ma non la darò mai vinta

a chi l’ultima s’inventa.

Me ne sto bene incollato

sul mio posto conquistato

e dei truci cinquestelle

me la rido a crepapelle.

 

 

Pensiamoci

E’ irrilevante che fosse rumeno, il ragazzo che è andato addosso all’auto dei ragazzi che sono finiti nel canale e ci hanno lasciato la vita. Si è salvata solo Giorgia perché tre ragazzi albanesi che passavano, l’hanno aiutata ad uscire dall’auto. E questo non è irrilevante perché, per farlo, hanno rischiato la propria vita. E a loro va un enorme grazie.

Su quella strada, gli incidenti sono frequentissimi,; tornando da Jesolo, spesso e da sempre, molte auto finiscono lungo la scarpata e nel canale adiacente. Vuoi per imperizia, alta velocità, fatale incidente o perché il coducente era in preda all’alcol dopo una serata passata nei locali della famosa località balneare.

Questa volta si è trattato di una tragedia causata dalla fatalità di trovarsi sulla stessa strada, allo stesso momento di un tizio ubriaco che guidava come un folle.

Era l’una e mezza di notte, neppure troppo tardi per quella strada trafficatissima di giorno e di notte. E i ragazzi tornavano dopo aver cenato in compagnia non correvano, ma andavano per la loro strada poco distante da casa a Musile di Piave, dove tutti abitavano.

Una signora,alla quale bisognerebbe fare un encomio per il senso civico dimostrato, ha preso la targa del rumeno e ha avvisato le forze dell’ordine,Non fosse stato per quel suo gesto, forse, non si sarebbe mai trovato il colpevole che è stato assicurato alla giustizia.

Non solo ha causato la tragedia, ma se n’è tornato a casa, anche lui a Musile, come se niente fosse quando avrebbe dovuto costituirsi e magari aveva anche dormito,segno che la sua coscienza non gli aveva parlato  e che forse non gli ha parlato perché non la possiede.

Ho un sogno: che su  quella strada, come tante altre  che si sa che sono ad alto rischio, soprattutto per i giovani che l’affollano nei week end, ci siano pattuglie  della Polizia stradale che vanno avanti e indietro e che appena scorgono qualche auto sospetta, mettono il lampeggiante, come nei film americani e raggiungono e multano o sequestrano l’auto al criminale che mette in pericolo la propria vita e soprattutto quella di altri, innocenti.

Non sarebbe proprio un sogno irrealizzabile e, soprattutto dopo questa ennesima tragedia, non sarebbe forse il caso di spendere un poco per un progetto di questo tipo che salvi vite umane?

Ci fosse stata una pattuglia vigile (o anche più di una) quei quatro ragazzi sarebbero tornati. Pensiamoci.