Diritto e…Man rovescio

Andare “incontro” alla Polizia scudata e coi manganelli in mano è sempre un rischio. Che si sia minorenni o anziani, non cambia il pericolo di prenderle c’è sempre. Sono, ovviamente contraria alla violenza nelle manifestazioni, il diritto a manifestare è sacrosanto, ma non prendiamoci in giro, il fatto che sei minorenne non ti da il diritto di forzare i posti di blocco e pensare di riuscirci solo per il fatto che sei “piccolo”. Ma non abbastanza da non capire che se un corteo non è autorizzato potresti incorrere in qualche tafferuglio coi poliziotti che sono li per mantenere l’ordine. Non a manganellate? Certo, magari no. Ma se tu sei in cento e gli vai addosso perché vuoi assolutamente passare quelli menano. Ordini superiori: non fare passare in zone “sensibili”. E loro non fanno passare.

Ora, ripeto, sono contro le cariche della Polizia durante le manifestazioni, troppe ne abbiamo viste e sono brutte, decisamente, sempre, ma i fatti di Pisa lasciano perlomeno perplessi. Saranno stati tutti minorenni quelli che sfilavano Pro Palestina? O non ci sarà stato chi coordinava da dietro le quinte e minorenne non é?

Ricordo le cariche della Polizia contro i no-green pass e ricordo che non hanno destato nessuna eco mediatica e che Mattarella non è intervenuto per dire che i “manganelli rappresentano una sconfitta”. Intendiamoci, il presidente ha ragione, ci vorrebbe una forza persuasiva migliore dei manganelli, quella che la società, genitori compresi, ha fallito coi nostri adolescenti rissosi e maleducati, quelli che per intenderci tirano sassi per la strada contro i professori. La scuola, per i docenti sta diventando un gioco al massacro dove bande di bulletti spesso giustificati dalla mamma, riducono le classi a rissosi pollai. Ma per loro non ho visto scendere in piazza nessuno, a favore dei docenti picchiati dagli studenti o accoltellati dagli stessi non si riunisce nessuna piazza. E c’è chi incita i ragazzi alla violenza (basta dire: andate avanti…) e chi strumentalizza le proteste per motivi ideologici. O per motivi elettorali o politici ed è altrettanto responsabile delle violenze di chi le fa.

E Conte che ora si fa bello criticando il governo per quelle cariche a Pisa, dovrebbe chiedersi come mai non ha fatto lo stesso, auto criticandosi quando la Polizia caricava con gli idranti i no.green pass istituito dal suo governo? Una misura fascista tra le peggiori mai attuate in Italia da quando è una Repubblica.

Tanta ipocrisia di fondo sfoderata da chi attua il pur sempre valido motto “chiagni e fotti”, volgare, fin che si vuole ma che rende l’idea della strumentalizzazione di chi al governo ora non sta e critica le stesse cose che ha visto fare durante il periodo in cui governava ma di cui ha perso memoria troppo presto.

8 commenti su “Diritto e…Man rovescio”

  1. Sono d’accordo con lei. Mi devo preoccupare? O si deve preoccupare lei?
    L’art. 21 della costituzione non dice che tutti hanno il diritto di manifestare.
    Se leggiamo tutta la frase, dice che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente IL PROPRIO PENSIERO con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.”
    Quello che va oltre il “pensiero” (marce, adunanze di piazza, blocchi stradali …) è soggetto ad autorizzazione della prefettura.
    E nella richiesta di autorizzazione si deve specificare il percorso e il programma.
    Se si cambia percorso, per esempio, per dirigersi verso la sinagoga o l’ambasciata americana, si fa qualcosa che non è autorizzato e la polizia è tenuta ad impedirlo.
    E’ una repressione di stile fascista?
    Non mi pare. Durante il fascismo si impediva anche di manifestare il proprio pensiero come dice l’art. 21.
    E le cariche sono tipiche di un regime autoritario? Non mi pare. Le cariche più violente, con la polizia a cavallo e i caroselli con le camionette, li abbiamo visti decenni fa quando governava la DC.
    Quindi, una tempesta in un bicchier d’acqua, strumentalizzata da chi non sa trovare argomenti migliori per fare opposizione politica.
    E il Capo dello Stato non è la prima volta che dice qualche parola di troppo.
    R
    Io non mi preoccupo, sono contenta che finalmente su qualcosa concordiamo. Ma sono sicura che non sia l’unica.

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  2. Mano male che il rotweiler era un maschio …….
    R
    possiamo fare dello spirito perché la ragazza è viva ma per miracolo davvero questa volta. E lo so che mi farò dei nemici (tanto ormai uno più uno meno…) ma comincio a vedere con molto fastidio per non dire altro chi va in giro con delle vere macchine da guerra che non sanno controllare. Degli incoscienti che credono di essere più forti e sicuri andando in giro con quelle bestie feroci mettendo a rischio l’incolumità della gente. Veramente comincio proprio a provare una forte rabbia anche verso i sindaci che lo permettono e che non fanno niente per contrastare un fenomeno ormai fuori controllo.
    E poi, la bestia è stata messa in un canile…si a spese di tutti mentre una bestia cosi feroce andrebbe soppressa. Mi dispiace ma non provo alcuna “simpatia” per quei mostri. E meno ancora per chi li tiene come se fossero cagnolini da cuccia.

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  3. Tra l’altro quella ragazza ha rischiato di morire anche se è stata morsa ad una gamba.
    Molte delle persone morte per morsi di cane erano stato morsi alla gamba o al braccio, ma, se i denti del cane recidono l’arteria, si muore in pochi minuti.
    La legge prescrive:
    – idonea museruola per i cani non condotti a guinzaglio, quando si trovano nelle vie o in altro luogo aperto al pubblico;

    – museruola e guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di trasporto.

    A parte che nessuna delle due disposizioni di legge viene controllata dalle forze di polizia per disposizioni superiori, c’è una scopertura che riguarda proprio il caso di Roma, perché il rotweiler era tenuto a guinzaglio.
    Secondo me bisognerebbe imporre la museruola anche in quel caso, come nel comma successivo.
    Infatti, molti proprietari, specialmente se donne, non hanno la forza necessaria per trattenere un grosso cane che attacca. Peggio se ne hanno al guinzaglio due o tre contemporaneamente, come i “dog sitter”.
    Per di più i moderni guinzagli non sono attaccati al classico collare che, tirando, strangola il cane, ma a delle imbracature che non gli fanno nessun male. Imbracature più adatte ad un cane da slitta, perché gli permettono di tirare con la massima forza.
    Purtroppo si è innescato un giro vizioso, per cui i proprietari di cani aumentano, e diventano un bacino elettorale sempre più importante.
    D’altra parte, i parlamentari amanti dei cani portano avanti le loro idee finalizzate a non imporre ai cani alcun vincolo, e considerarli alla pari delle persone.
    E l’UE, sempre attenta alle tematiche di lana caprina, come il “benessere animale”, in questo caso non stigmatizza le inadempienze dello stato italiano.
    E’ un percorso in salita, a meno che non si moltiplichino le aggressioni mortali e il governo sia costretto a fare qualcosa.
    R
    Sono d’accordo. Temo che lei abbia ragione anche sulle normative (ipocrite) UE e temo anche che le aggressioni siano destinate ad aumentare dato il trend. Speriamo di no altrimenti un certo scontento che serpeggia nei riguardi dei “migliori amici dell’uomo”, potrebbe portare a qualche lotta clandestina e sotto traccia che compensi l’inadempienza delle Istituzioni. Qualche avvisaglia comincia già a vedersi.

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    • E’ come dico sempre io?

      Questa U.E. del cavolo e’ piu’ attenta, come cita giustamente Lenzini, alle “tematiche di lana caprina tipo” (mi piace il termine):

      “benessere animale, noncuranza verso cani feroci incustoditi”…;
      “quote olio, quote latte”, auto green…;
      “genitorialita’…per omosessuali”;
      “dimensione vongole e cetrioli”…

      Mentre ignora totalmente le problematiche di vitale importanza e le autentiche minacce
      (migrazioni clandestine, cinesi accaparratori, musulmani invasori e terroristi …russi guerrafondai, americani opportunisti e speculatori )
      che, tutte insieme, rischiano davvero di fagocitare la nostra tanto beneamata
      (sulla carta) civilta’ europea con i suoi (sempre sulla carta) inimitabili valori.
      R
      Romolo
      capisco la sua passione nell’evidenziare le magagne della UE e spesso non senza ragione.
      Ma trovo che i problemi da lei citati tra parentesi siano davvero troppi per una sola Istituzione relativamente “nuova” e con gravi difficoltà a gestire politiche di grande impatto (come quella agricola ), figuriamoci il vasto programma cui lei la porrebbe davanti…rischierebbe di mandarla a gambe all’aria. Per ora, quel poco che fa e fa male, secondo lei e molti, è pur sempre un segnale di esistenza in vita. Si potrebbe e si dovrebbe fare molto di più? Certo sono d’accordo con lei ma,come afferma lei spesso, ci sono anche molti ostacoli che si frappongono ad una vera unità d’intenti. ma se non siamo capaci di andare d’accordo neppure tra regioni (in Italia) figuriamoci… è già molto se la UE riesce a mantenere almeno una parvenza di equilibrio tra forze opposte.

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      • Gent.ma Sig.ra Gazzato,

        la Unione Europea, a mio giudizio, non e’ una “istituzione relativamente nuova” e i problemi, se c’e’ davvero la volonta’ di risolverli…si risolvono, eccome!!

        Lasciando da parte le varie EURATOM e CECA, quella che oggi si palesa col summenzionato ed enfatico nome di Unione Europea, nacque nel lontano 1957 come MEC o CEE che dir si voglia.

        Ben 67 anni or sono, per la precisione!!!

        Ci stiamo avviando, fra tre anni, a ricordarne il 70 esimo anniversario dalla fondazione ma…di quel progetto di unificazione politica se ne e’ persa proprio memoria!!!

        In settanta anni, se ci fosse stata davvero l’ intenzione di collaborare, di integrarsi, di compiere un vero salto di qualita’, gli allora sei Paesi fondatori ne avrebbero fatta di strada!!!

        In settant’anni un bambino/a nato/a nel 1957 ha tutto il tempo di divenire un/a attempato/a signore/a….;
        non proprio anziano/a decrepito/ ma nemmeno un/a baldo/a giovincello/a!!!

        I sei Stati fondatori avrebbero dovuto, invece
        (ecco perche’ dico che non c’e’ volonta’),
        proprio attraverso quelle primordiali istituzioni di cui sopra, pervenire, pian piano ma decisamente, ad integrarsi fra loro superando le immancabili, logiche, ma non certo enormi, “differenze” fra loro intercorrenti.

        Dopo ben piu’ di sessanta anni avrebbero dovuto pervenire, o almeno vicinissimi al traguardo, ad una vera unione europea, politica:
        con una Costituzione, un Parlamento federale, una governance centrale e le varie entita’ nazionali autonome ma collaborative, un’ unica banca centrale federal reserve, unica moneta, sistema fiscale uguale per tutti, forze armate comuni…e via dicendo.

        A quelle sei nazioni fondatrici, una volta integrate e legate fra loro in un sistema federale o confederale, avrebbero potuto aggiungersene altre, europee, previo un percorso politico-economico-legislativo atto a testarne la idoneita’ per la annessione.

        Nell’ attesa di entrare anch’esse come parti integranti dell’Unione, le nazioni candidate sarebbero state considerate “Stati associati”.

        Invece, dopo quasi settant’anni, siamo ancora qui, al palo, ad aspettare inutilmente Godot e a tirarcela gli uni gli altri in un caotico, pletorico e disarmonico assemblaggio di Paesi il cui unico fine e’ quello di carpire quanti piu’ vantaggi possibili per la propria nazione, a scapito ovviamente delle altre e della Unione di cui, in realta’, non importa un bel niente a nessuno.

        Basta, del resto, sentire la Meloni quando dice che in Europa il nostro Paese deve agire per fare…”gli interessi nazionali”!!!

        Tenuto conto che tutti i Paesi U.E. tendono, ciascuno, a ragionare come la Meloni…possiamo ben capire dove puo’ andare a parare questa ….
        (dis)Unione Europea!!!

        Frattanto che i leaders europei pensano a tutelare i loro…nazionali interessi, le altre potenze che ci accerchiano, veri Stati gia’ costituiti
        (USA, Cina, Russia, Musulmani…) tirano a fare i loro … interessi, a scapito di noi europei, demenzialmente divisi, illusi e pinocchiescamente burattini, prossimi pero’, a divenire veri ciuchini.

        Un vero traguardo!!!

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  4. Condivido quanto scritto da Romolo, anch’io nel passato ho avuto modo di fare simili osservazioni. Siamo rimasti tanti “nani” in mezzo ai “giganti”. Su ciò ha giocato anche la nostra dipendenza dagli Stati Uniti in politica estera e nelle scelte strategiche. Io credo anche che l’Europa, una volta costituita, dovrebbe differenziarsi dalle altre realtà politiche col voler perseguire fortemente la pace nel mondo.
    Per quanto riguarda l’Italia, siamo molto lontani dal sentimento di fratellanza, necessario a costituire l’Europa, basti pensare al piano di autonomie differenziate regionali che è nella mente di questo governo.

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