L’importante è finire…bene

Oggi sono due anni esatti da che la Russia ha invaso l’Ucraina e oggi la nostra premier Giorgia Meloni è a Kiev proprio per sottolineare la volontà dell’Italia di stare con chi è stato aggredito.

Sappiamo bene però che nella coalizione di governo c’è chi rema contro, un certo Matteo Salvini, dopo le sue recenti esternazioni sulla morte di Navalny, sembra stare più con l’aggressore che con l’aggredito. La sua è una posizione molto scomoda che farebbe bene a raddrizzare, se può, al più presto, il mondo ci osserva.

Ma ce ne sono tanti come lui in Italia che vedono con fastidio se non addirittura con una certa rabbia malcelata, la posizione ufficiale del governo italiano nei confronti di Kiev. Ma si, ma in fondo noi che cosa c’entriamo? Perché ci mettiamo in mezzo? E poi parte la litania dei soliti “ma e allora” ?

Indubbio che ognuno la può pensare come vuole, ma ci sono dei fatti che non possono essere guardati attraverso due mani appoggiate sugli occhi: gli ucraini vivevano in pace (relativamente) da quando il loro paese è stato dichiarato indipendente e sovrano e però c’è chi sobillava sottotraccia che questa indipendenza non s’aveva da fare.

La Resistenza ucraina ha dimostrato che non ce n’è più per gli imperialismi e i diktat, la libertà non ha prezzo e quello che stanno pagando è altissimo.

L’opposizione a questa idea però, da noi, è piuttosto forte. c’è chi parla di “guerra per procura” e di ragioni “valide” della Russia per attaccare. La conseguenza è che in Italia si è formata una netta cesura tra chi è favorevole agli aiuti e chi sarebbe per non dare seguito a nessuna richiesta di armi e lasciare che se la sbroglino da soli e chi vivrà vedrà.

Questa seconda posizione é, a mio parere, piuttosto superficiale. In più è viziata da una idea di sottrarsi alla possibilità che si possa in qualche modo venirne coinvolti.

La realtà è che lo siamo già da due anni, da quando fin da subito il nostro governo ha dichiarato da che parte sta e cioè con gli aggrediti.

In questi due anni, molte “teste fini” hanno fatto molti proseliti con le loro teorie contrarie all’ingerenza negli “affari interni di altre nazioni, non sempre però “gratuitamente”.

Perché se “L’importante è finire” e tutti vogliamo che la guerra finisca, per gli ucraini, l’importante è non finire ancora dentro la spirale russa che li fagociterebbe ancora e i tanti morti sarebbero davvero morti per niente.

La pace la vogliamo tutti, tranne i fuori di testa. Ma la pace non deve essere un compromesso al ribasso per un popolo che si sta difendendo da due anni con estremo coraggio e eroica determinazione.

Deve essere una pace giusta e non un cedere alla volontà del più forte, ma una seria trattativa che nasca dalla volontà di fermare le armi ma anche di riconoscere da parte degli aggressori che la salvaguardia dell’indipendenza e della libertà è un valore irrinunciabile. Dopo, si tratti.

7 commenti su “L’importante è finire…bene”

  1. Live reporting della BBC.
    https://www.bbc.co.uk/news/live/world-europe-68373639
    11:20. In pictures: Western leaders meet Zelensky in Kyiv.
    Giorgia Meloni viene elencata in cima alla lista dei quattro leaders, il che mi ha fatto molto piacere. Nel suo paese viene invece vilificata dai partiti di opposizione.
    I rest my case.
    R
    so do I.
    Però lascio parlare Zelenky che oggi dice (tratto dal suo link)

    “You can burn the plane, but you cannot destroy our dream. The dream with which each one of us has been falling asleep and waking up for 730 days.

    “None of us will allow our Ukraine to end,” Zelensky says, and adds that in future, “next to the word Ukraine, the word ‘independent’ will always stand”.

    “puoi bruciare l’aereo ma non distruggere il nostro sogno. Il sogno col quale ciascuno di noi si è addormentato e si è risvegliato per 730 giorni.
    Nessuno di noi permetterà alla nostra Ucraina di finire, ed aggiunge: accanto alla parola Ucraina la parola “indipendente” ci sarà sempre”.

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    • Nobili parole, ma prima o poi ti devi svegliare davvero, e la realtà è quella che è.
      Un Vladimiro forte come prima e ancor più incazzato, gli alleati stanchi, scettici e sparagnini. Un’ Europa che non si fidava prima e non si fida adesso, gli USA che stanno per chiudere i rubinetti, la popolazione che quando verrà restituita la possibilità di votare democraticamente verosimilmente voterà più a destra o più a sinistra, ma difficilmente ancora per Zelensky e la sua corte.

      Sarà interessante.
      R
      certo, sarà interessante soprattutto per gli ucraini che non sembrano avere intenzione di mollare e che Zelensky non sarà rieletto anche questo è possibile ma non è detto.
      In quanto al “Vladimiro forte”, beh non sarei cosi sicura, certo l’immagine non cambia ma la Russia non è Vladimiro ma un grande paese e prima o poi qualche cosa dovrà inevitabilmente cambiare anche per i russi, spero in meglio.

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      • Pensa se arrivasse un Trump russo…
        Vlad è cattivo, ma almeno è colto e ha studiato (come tutti i Russi che contano) e sa di cosa parla, quando dice “invado l’Ukraina” sa dov’è.
        Per gli ammerigani Iraq, Iran, Agfhanistan, Vietnam, Grottaferrata sono “di là da qualche parte”.
        R
        Anche tu Eallorista? Comunque se Trump vince le elezioni, improbabile ma possibile e non finisce in galera prima, potrebbe mettersi male per l’Europa e limitrofi. Lui dice che vuole chiudere i rubinetti e gli aiuti a chi non paga i bills, noi saremmo tra quelli e dunque in caso di attacco da parte degli alieni dovremmo invocare la Misericordia. Ma credo difficile che Trump, una volta preso possesso della poltrona si sbilancerebbe tanto in favore di Putin, anzi penso proprio che gli farebbe degli sberleffi cosmici tipo Jack in the Pot. E dovrebbe fare il piazzista per pagare tutte le sue cause

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        • Su questo hai ragione, il motto di Trump è MAGA e lui è isolazionista dichiarato. Il problema è che i suoi concorrenti e/o avversari sono fatti della stessa incoltissima pasta, io ci ho lavorato pe anni con gli ammerigani e ti assicuro che anche ad alti livelli sono ignoranti come paracarri… Magari super-specializzatissimi nel loro difficilissimo settore, ma non gli chiedere dov’è Roma.
          Intendiamoci, anche essere presi a missilate da un Moscovita con due lauree e un finissimo sense of humour non è poi questa grande soddisfazione.
          R
          No certo. In quanto agli ammerigani lo sanno dove è Roma, ti dice niente un certo Gregorio Pecco?

          chiamalo fesso…avercene di “ignoranti” cosi…

          Rispondi
  2. Mi sono sempre chiesto che cosa davvero accadrebbe da noi, in Italia in particolare e nella U.E. in generale, se davvero qualche sconsiderato, come Putin o suoi pari, disgraziatamente invadesse il nostro Paese o altri staterelli europei accampando qualche balzano pretesto.

    Chi sarebbe disposto, in realta’, a difendere noi o altre nazioni europee?
    La NATO?
    La Unione Europea?

    Sembrerebbe una risposta scontata quella di affermare…:
    – Diamine, ma i nostri alleati, tutti uniti e compatti dinanzi al pericolo!!! –

    Non vorrei essere un pessimista ma … temo che la condotta piu’ probabile degli altri Stati europei sarebbe quella tenuta dall’apostolo Pietro che dinanzi alla prospettiva di finire crocifisso anche lui, preferi’ rinnegare Cristo.

    Come da noi in Italia oggi molti “nicchiano” nel vedere il nostro Paese mandare qualche arma all’Ucraina per continuare a difendersi dall’ aggressione russa e vorrebbero, per quieto vivere, non essere coinvolti in un conflitto che in teoria non ci appartiene, cosi’ potrebbero altrettanto agire quelle nazioni, nostre potenziali soccorritrici, nei nostri confronti e fra di loro.

    Tutte comincerebbero a … nicchiare o a storcere il naso nella prospettiva di mandare loro truppe a morire per noi italiani o per altri.

    In tutti gli Stati europei, entro i loro rispettivi confini, si comincerebbero ad indire manifestazioni contro l’invio di loro soldati per difendere l’Italia…o un qualsiasi Paese della “unione”, che’ nessuno vuole fastidi, noie.

    Il discorso su esposto e’ per denunciare, a torto o a ragione, quali mentalita’ oggi vanno per la maggiore nel nostro continente.

    Mangiare, vivere tranquilli entro il proprio piccolo orticello, curare i propri affari e, soprattutto, strafregarsene altamente di quel che accade nell’ appartamento del vicino…

    Basta che si stia bene in proprio…

    Non si vede, non si sente, non parla.

    Del resto la solidarieta’ la si puo’ riscontrare in ogni momento fra le nazioni della…
    Unione Europea e si resta ammirati nel conteplare con quanta diplomazia, solerzia ed efficienza gli Europei risolvono le loro problematiche

    (problema migranti clandestini, questioni agroalimentari, terroristi islamici annidati nelle nostre citta’ e pronti a colpire quanto meno te l’ aspetti…),

    cosi’ come si puo’ appurare il patriottismo e il forte spirito nazionale imperante nel nostro Paese, Italia, laddove tutti insieme i partiti fanno a gara per soccorrersi nel bisogno, nelle difficolta’ in cui puo’ trovarsi il Paese e nel fornire buoni suggerimenti:
    l’opposizione da una parte e la maggioranza, con altrettanta obiettivita’ e onesta’ intellettuale dall’altra, nel valutare ed accettare le proposte messe in campo e a lavorare tutti per il bene nazionale…

    Turlupinature a iosa, piuttosto.

    Screditamenti a palate, calunnie, spesso autentiche e gratuite diffamazioni, sabotaggi e quant’altro di negativo e dannoso sono invece i comportamenti spesso tenuti dai nostri litigiosi politici in Italia e dai leaders europei nelle sedi comunitarie.

    Sulla base di quanto si puo’ ben vedere, siamo proprio sicuri che un Putin fuori controllo, una organizzazione come Hamas o altre a lei simili, un Xi Ji Ping, sornione come un grosso gatto col topo, non abbiano invece partita facile a fare di noi tutti un sol boccone considerando anche il fatto che gli USA son sempre pronti a scaricare lo pseudo alleato quando appurano che a loro non gliene viene niente di utile ad appoggiarlo ma solo rogne
    (vedasi Vietnam, Afghanistan, Iraq…)
    e quindi e’ meglio salvaguardare la loro…pelle?
    R
    lei sa meglio di me che gli articoli 4 e 5 della normativa Nato ci verrebbero in soccorso
    https://www.esquire.com/it/news/politica/a44438623/cosa-dice-larticolo-5-della-nato/
    Speriamo che ciò non debba mai accadere ma nel caso gli altri paesi europei e gli Usa dovrebbero immediatamente metterli in pratica.

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  3. Dopo la caduta del muro l’Europa viveva in pace e faceva buoni affari con la Russia, che, a quel tempo, non aveva aggredito nessuno, ci dava ottimo gas a prezzi modici, e strapagava i nostri yacht di lusso, i nostri hotel e le nostre ville storiche, per non parlare del parmigiano e del prosecco.
    Il culmine della pace e della prosperità si raggiunse quando il Berlusconi buonanima ottenne il risultato migliore della sua storia, facendo stringere la mano a Putin e Bush a Pratica di mare.
    Quella sì che era pace e benessere per tutti!
    L’Ucraina non se la passava male, anche se era una nazione molto instabile, corrotta, che passava da governi filorussi a governi come quello della Tymoshenko.
    I rapporti con la Russia erano oscillanti, ma civili.
    Poi il buon Obama Nobel per la Pace andò a far visita ai dirigenti ucraini per attirarli verso l’occidente e metterli contro gli ex compagni russi, e cominciò a minare le fondamenta di tutto quello che era stato costruito dalla caduta del muro in poi.

    Quale potrebbe essere la situazione a cui tendere dopo la fine della guerra?
    Per esempio:
    1) Ritiro del russi dai territori occupati, in cambio dell’impegno dell’Ucraina, sottoscritto da USA e NATO, a non entrare mai nella NATO e a non ospitare basi militari NATO sul suo territorio.
    2) Autonomia per la regione del Donbass sia dall’Ucraina che dalla Russia.
    3) Nuovo referendum in Crimea sotto il controllo dell’ONU (come si fece anni fa per le elezioni in Cambogia) per verificare con chi vogliono stare.

    Quanto alle battute di Trump, non c’è da preoccuparsi. Nessuno avrà mai la velleità di attacchare l’Europa, con o senza NATO. I soldi destinati alla difesa li potremmo spendere per costruire nuove scuole e asili nido e tante altre belle cose.
    R
    certo tutta colpa di Obama. Il resto è un libro dei sogni.
    I russi devono lasciare tutti i territori occupati, dal Donbass alla Crimea e pagare i danni che hanno causato.

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    • “I russi devono lasciare tutti i territori occupati, dal Donbass alla Crimea e pagare i danni che hanno causato.”
      Altrimenti? Gli mettiamo le sanzioni? (risate in sala) Non gli vendiamo il San Daniele? Li lasciamo senza borse di Gucci?
      Mariagrazia, stai immaginando una situazione da resa incondizionata a seguito di una sconfitta totale tipo Germania e Giappone dopo la seconda guerra mondiale, per capirci: e dall’altra parte c’era un’ America che aveva la Bomba e l’aveva usata senza problemi e una Russia che se non l’aveva era lì lì per arrivarci. E sia USA che Russia avevano la supremazia su terra, mare e cielo.
      La situazione attuale è MOLTO diversa.
      R
      si molto diversa ed è proprio perché è diversa che c’è poco da fare gli spiritosi. Le regole sottoscritte da tutti dopo quel conflitto disastroso sono state calpestate dall’ aggressore ed è proprio per questo che ritirarsi chiedendo scusa e pagando i danni sarebbe l’unica cosa da fare o perlomeno da chiedergli di fare. Poi, si sa che la realtà supera persino la fantasia e quello che succede da due anni in Ucraina l’ha superata da un pezzo. Il prosciutto glielo vendiamo ancora ma non sia una scusa per noi per mettercelo sugli occhi.

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